Una decina di morti scialpinisti in montagna tra chamonix zermatt

No, vanno presi alla membro di cane. Cioè’ e’ una perturbazione di quelle pesanti, ma dato che davvero ho voglia di andare.. beh, ci vado lo stesso. Tanto ho il cellulare per chiamare i soccorsi se necessario. E qualcuno li ha descritti esperti. I veri esperti se ne sono rimasti a casa. A questi era solo a data bene finora.
Ti senti più realizzato dopo questo commento?
 
Premetto che non conosco nulla del caso specifico.
Farei pero' un riflessione: in quelle zone ed in questo periodo molti gruppi fanno attraversate di piu' giorni, con tappe definite e rifugi prenotati magari da mesi prima, é chiaro che in queste condizioni si sia portati ad osare un po' di piu' rispetto a chi parte da casa per la gita in giornata e quindi puo' rinunciare a cuor leggero. Magari non é questo il caso ma probabilmente lo é stato per la tragedia di 6 anni fa' sulla Chamonix Zermatt.
Non è questo il caso - è gente del posto.

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@gigiotto98 Chi li ha descritti come esperti sono innanzitutto il coordinatore dei soccorsi e i soccorritori stessi. Lascio risponderti il comandante della polizia cantonale, nel filmato qui sotto:



Mi sembra che dica tutto quello che c'è da dire. "Le condizioni alla partenza erano relativamente buone, accettabili. Poi c'è stato un peggioramento estremamente rapido. CHIUNQUE ABBIA FATTO DELLA MONTAGNA LO SA.". Elitista? Forse. Sicuramente una grande vicinanza alle vittime e alle loro scelte. La consapevolezza che sarebbe potuto capitare a tutti, anche loro stessi: "Ci siamo tutti trovati in una situazione delicata. [...] Dobbiamo tutti restare modesti e evitare di trarre conclusioni troppo affrettate [...] Lo dico sempre, quando si è seduti comodi in salotto si prendono sempre le decisioni giuste". Amen.


PS: sul föhn ho già scritto.
 
Mi sembra che dica tutto quello che c'è da dire. "Le condizioni alla partenza erano relativamente buone, accettabili. Poi c'è stato un peggioramento estremamente rapido. CHIUNQUE ABBIA FATTO DELLA MONTAGNA LO SA.". Elitista? Forse. Sicuramente una grande vicinanza alle vittime e alle loro scelte. La consapevolezza che sarebbe potuto capitare a tutti, anche loro stessi: "Ci siamo tutti trovati in una situazione delicata. [...] Dobbiamo tutti restare modesti e evitare di trarre conclusioni troppo affrettate [...] Lo dico sempre, quando si è seduti comodi in salotto si prendono sempre le decisioni giuste". Amen.
Scusami se prendo questo punto specifico. Ero a Nendaz per un corso e sciavamo tra Nendaz e Veysonnaz. Di fatto eravamo a distanza di una singola montagna da Arolla (anzi, dalle piste di Veysonnaz si vedono le Aguille Rouges... quanto sara' in linea d'aria? 10km? Nemmeno) . Gia' da Venerdi' sapevamo del peggioramento, tanto e' vero che gli Istruttori avevano modificato i programmi per il Sabato pomeriggio. Vero, Sabato mattina era bellissimo, ma avevamo tutti in testa la maschera da brutto e nello zaino gli strati in piu' e/o scaldacollo et simila, e la chiusura del corso sarebbe stata anticipata in modo da essere alla base degli impianti a fare teoria 1h30 prima del previsto. Ed eravamo in pista, tranquilli e sereni, 1.500 metri piu' in giu'.
 
Perché ripeto, i bollettini meteo e valanghe non vanno presi pedissequamente ma vanno contestualizzati.
Ecco, questa è la grande differenza fra un "neofita" ed un "esperto" in merito a luogo ed attività svolta.
Sapere cogliere quei piccoli segnali che ti fanno dire "Ok, vado" oppure "meglio se sto davanti al camino".
Poi ci saranno sempre i giorni in cui pensi sia meglio stare a casa e poi non succede nulla, e aggiungo, meglio così.
E purtroppo ci saranno anche i giorni in cui si fanno tutte le valutazioni del caso, ci si prende in rischio e capita la disgrazia.
E poi c'è ancora da considerare una cosa, il rischio che si è disposti a correre è un fattore molto personale.

Perdonami, ma questo ennesimo episodio non è la palese dimostrazione che non si tratta di essere “esperti” ma di affidarsi alla sorte cercando varie supercazzole per giustificare la propria voglia di partire ad ogni costo?

Come in tutti i giochi d’azzardo, qualche volta potrebbe andare bene ma qualche volta anche no.
 
Per me no. Perché ci sono luoghi, vie, discese che sono pericolose anche con "allerta" gialla... Idem per discorso pericolo valanghe.
Con pericolo 5 il 90% dei posti è totalmente da evitare, ma un 10% (sono esempi) non lo sono. E quindi cosa facciamo?
Al contrario, ci sono discese che con pericolo 4 vengono abitualmente effettuate, ma se arriva il maltempo o la tormenta, diventano trappole mortali.

La montagna, così come il mare, non si può mettere in una tabellina con dei numeri e pensare di basarsi solo su quei numeri.
Tanto per fare un altro esempio, ieri davano brutto più o meno ovunque a Ovest, peccato perché che alle 12 in alcune località si sia aperto.
La stragrande maggioranza dei morti in valanga si ha con bollettino 3 , ritenuto dai più ( me compreso ) rischio accettabile
 

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Ciao @Maxxx155 - come puoi immaginare ero in zona anch'io. Come altri 60gg dall'inizio di questo inverno. Ma non è questo il punto.

In linea d'aria... saranno trenta chilometri. Un'enormità in montagna, soprattutto in regime di föhn. Questo dev'essere chiaro.

Il peggioramento era annunciato - ma le previsioni lo hanno costantemente posticipato (almeno nelle zone che interessano a me). Le precipitazioni previste per sabato sono state spostate alla notte successiva, poi a domenica.

Sulla cresta di confine quando sono partiti né io né te c'eravamo. Un'idea sulle condizioni ce la si può fare dalle webcam che ho postato. Chi è più direttamente informato di noi ha giudicato le condizioni "accettabili" (ovviamente anche in base alla conoscenza PERSONALE dei coinvolti). Sicuramente c'era il rischio di sfondamento da sud vicino alla cresta, che si è poi verificato. Loro avranno fatto le loro valutazioni. A posteriori possiamo dire che gli è andata male. Ma che in quel momento, con le informazioni a disposizione fosse una scelta "suicida" è un giudizio senza riscontro nei fatti.

Io mi trovo in totale accordo con l'opinione del capo della polizia che ho riportato.
 
Ultima modifica:
parato oggi con una guida
quel tratto è veramente ostico molto difficile pieno di slavine e falsi piani senza riferimenti.
con quel tempo che ha fatto e che era previsto era un azzardo fare quella escursione.
parola di guida.
 
Premetto che non conosco nulla del caso specifico.
Farei pero' un riflessione: in quelle zone ed in questo periodo molti gruppi fanno attraversate di piu' giorni, con tappe definite e rifugi prenotati magari da mesi prima, é chiaro che in queste condizioni si sia portati ad osare un po' di piu' rispetto a chi parte da casa per la gita in giornata e quindi puo' rinunciare a cuor leggero. Magari non é questo il caso ma probabilmente lo é stato per la tragedia di 6 anni fa' sulla Chamonix Zermatt.
Non vorrei sbagliare, ma credo che i rifugi per questo tipo di gite al momento siano chiusi. La stagione skialp turistica inizia più tardi a primavera inoltrata.

Chi osa con previsioni di brutto tempo, di solito, lo fa pensando di sfruttare una finestra di tempo dal meteo accettabile.
La cosa è sempre fattibile ma bisogna essere veloci, ovvero azzeccare la finestra con precisione.

Se ricordate anche nel caso "pigne d'Arollà" del 2018 è stato così.
La finestra di meteo accettabile c'era, infatti il gruppetto dell'Americano l'aveva sfruttata ed è andato tutto ok. Mentre il gruppo italiano, oltre ad essere partito tardi, era stato anche lento in generale, quindi è stato sorpreso dal mal tempo.

Forse (ripeto forse perché non so) anche questa volta pensavano che la finestra di tempo era sfruttabile.
 
Perdonami, ma questo ennesimo episodio non è la palese dimostrazione che non si tratta di essere “esperti” ma di affidarsi alla sorte cercando varie supercazzole per giustificare la propria voglia di partire ad ogni costo?

Come in tutti i giochi d’azzardo, qualche volta potrebbe andare bene ma qualche volta anche no.
Gli esperti sono quelli che muoiono di più in realtà, quanto meno su determinati percorsi.
Forse perché dei non esperti che si avventurano su tali percorsi ce ne sono pochi, o forse perché in fin dei conti il non esperto al limite si mette nei casini in posti "più umani" o cmq più accessibili, tanto per fare un esempio, la Vallèe Blanche.
 
La stragrande maggioranza dei morti in valanga si ha con bollettino 3 , ritenuto dai più ( me compreso ) rischio accettabile
Ovvio, con pericolo 4 la maggior parte degli utenti non esce, e quelli che escono hanno fatto le valutazioni di cui parlavo prima, o quanto meno dovrebbero averle fatte, e poi c'è un esegui gruppo che sicuramente esce a cazzo e a questi può andare bene o può andare male, ma parliamo di numeri esigui.
Con pericolo 5 vale lo stesso discorso penso, ma in percentuali ancora più risibili.
 
Gli esperti sono quelli che muoiono di più in realtà, quanto meno su determinati percorsi.
Forse perché dei non esperti che si avventurano su tali percorsi ce ne sono pochi, o forse perché in fin dei conti il non esperto al limite si mette nei casini in posti "più umani" o cmq più accessibili, tanto per fare un esempio, la Vallèe Blanche.
Assolutamente vero e anche perché "l'esperto" non si accontenta con poco, anzi, vuole raggiungere obbiettivi sempre maggiori.
A un certo punto si incontra il proprio limite e se si opera in condizioni molti rischiose, potrebbe finire molto male.
Diciamo che quando lo scialpinismo è praticato in questo modo, parliamo sempre di uno "sport estremo"?
 
premessa di profondo cordoglio per i 5 skialper

ho trovato questa foto sul sito del Corriere

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secondo voi quali sono state le difficoltà che non gli hanno permesso di scavarsi una truna? (si vede chiaramente il tentativo di scavo)
Io non ho mai provato a scavarmi un ricovero nella neve, qualcuno di voi lo ha fatto? ci ha dormito?
 
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