annialvento
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Premetto: non sono un grande esperto di montagna estiva; ci sono andato (troppo) poco nonostante la mia passione fortissima (che "sfogo" con più facilità in inverno) e quindi mi limito ad escusioni di medio livello e senza particolari difficoltà. Vista la buona forma fisica e l'entusiasmo potrei sicuramente ambire a qualcosa di più, ma nella vita spesso si fanno dei compromessi e quindi ho scelto di avere al mio fianco e condividere le esperienze con mia moglie, il che è una cosa molto bella ma, nel contempo, anche un freno (che accetto più che volentieri).
Dico questo perchè il racconto che qui inizia non ha sicuramente a che fare con grandi imprese o panorami catturati da nidi di aquile. Spesso su Skiforum resto affascinato nel vedere quello che postate, le esperienze che vivete sia d'estate che d'inverno...non nego che spesso io provi un pò di sana invidia; ma ho "ormai" 55 anni e quindi non penso che riuscirò mai a raggiungere certi livelli. Mi limito a qualcosa di sicuramente più banale ma che nel contempo mi riempie comunque gli occhi ed il cuore.
Dopo il "pippone" passiamo al racconto vero e proprio....
Per il secondo anno consecutivo decidiamo di soggiornare a La Val in un bellissimo e recentemente rinnovato hotel; quello che ci ha riportato qui è la cortesia, la disponibilità e la passione del giovane proprietario che gestisce in maniera impeccabile la sua piccola struttura. Un'altra calamita che ci ha ricondotti qui è sicuramente quel confortante senso di isolamento che ritengo si debba ricercare quando si va in montagna. La Val, pur vicina pochi minuti alle località più blasonate, permette infatti di sentirsi un pò in disparte...questo il panorama dalla nostra camera
L'anno scorso avevamo iniziato le nostre giornate escursionistiche con i prati dell'Armentara, la chiesetta di Santa Croce e la grotta della neve. Quest'anno, dietro consiglio del proprietario, partiamo verso l'altro versante della valle (località Spescia) con l'obiettivo di raggiungere la Crusc da Rit, punto panoramico dal quale si vede anche San Vigilio.
Partenza da Spescia
Sotto il Pares
Arrivati all'Utia da Rit
Novità: si paga anche l'acqua per la borraccia!
Panorama su San Vigilio ed il Plan
Cima 9 e Cima 10
La frazione di Rumestluns
Assunto dall'azienda di promozione turistica
Il tutto in quasi totale solitudine....
Per il secondo giorno saliamo un poco di livello ed affrontiamo quello che (vista la gente) scoprirò essere un classico della zona: il giro del Sass de Putia.
I 360 gradi del percorso ti permettono di vedere il Sass in scorci sempre diversi, si fa fatica a pensare che sia la stessa montagna di mezz'ora prima; il giro è abbastanza lungo (5/6 ore) e l'unica difficoltà è la salita alla forcella di Putia...in realtà nulla di che ma mia moglie ha trovato comunque il modo di maledirmi . Il panorama è davvero unico, verrebbe da scattare una foto ogni 30 secondi.
Si parte....
La salita alla Forcella...in certi punti si formavano code che nemmeno sull'Hillary Step
Panorama dalla Forcella
Meritata sosta nei prati dell'Utia Vaciara
Il Sass nelle sue mille versioni
Per il terzo giorno (sempre sereno tra l'altro) ci siamo riservati una cosa che volevamo fare da tempo...ma stranamente più mia moglie che io! Lei è un'appassionata di storia ed ogni volta che siamo saliti "in invernale" al Lagazuoi ci siamo sempre detti che saremmo ritornati d'estate per visitare le gallerie della prima guerra mondiale. E così dopo una quindicina di ascensioni in tuta da sci eccoci a prendere per la prima volta la funivia d'estate per salire in cima (io l'avrei fatta anche in salita ma sapevo che non potevo chiederle tanto, pena vedersi la giornata rovinata). Dopo esserci dotati di caschetto e torcia frontale ci siamo letteralmente lanciati in questa discesa assolutamente non agevole (gradoni parecchio alti e pietra spesso bagnata) rapiti dai pensieri sulla vita che devono aver vissuto i nostri avi oltre 100 anni fa per costruire una simile opera e per essere stati "aggrappati" a queste rocce per oltre 30 mesi per combattere e sopravvivere. Brividi.
Lassù, ovunque ti giri, è pura bellezza!
Pronti per la discesa!
Giù a capofitto....
Le 5 torri sembrano così piccole da qui...
Quarto (e ultimo giorno): mia moglie mi chiede (mi impone sarebbe il termine più giusto) una giornata di stacco. Le cedo volentieri le chiavi della macchina e affitto una MTB a Badia. Vado spesso in MTB a casa, ma essendo di Milano ho nelle gambe solo i dislivelli dei cavalcavia...in più la MTB che prendo, rispetto alla mia, è ben più pesante. Il commesso cerca di affibbiarmi una E-bike che io rifiuto sdegnosamente e parto ponendomi come traguardo il Passo di Campolongo. Al limite, mi dico, giro la bici e torno indietro.
E' la prima volta in bici in questa zona e passo di fianco a strade percorse decine di volte in macchina e spesso in mezzo al traffico. Ma lo sterrato che da Badia porta a La Villa e poi a Corvara è un pò un mondo ovattato che mi consente di trovare scorci inaspettati di pace, bellezza e tranquillità.
Io e il "mostro"
Appena fuori Badia
Laghetto vicino all'arrivo della Gran Risa (mai notato in inverno )
Golf Club Corvara
Dopo 3 litri di sudore eccomi al Passo
Stesso laghetto con vista Sasso Croce
Un arrivo che tutti conosciamo
Ultimo tramonto a La Val
Lagazuoi photo-point: 21/08/2020 vs 18/02/2020
Grazie a tutti per l'attenzione.
Dico questo perchè il racconto che qui inizia non ha sicuramente a che fare con grandi imprese o panorami catturati da nidi di aquile. Spesso su Skiforum resto affascinato nel vedere quello che postate, le esperienze che vivete sia d'estate che d'inverno...non nego che spesso io provi un pò di sana invidia; ma ho "ormai" 55 anni e quindi non penso che riuscirò mai a raggiungere certi livelli. Mi limito a qualcosa di sicuramente più banale ma che nel contempo mi riempie comunque gli occhi ed il cuore.
Dopo il "pippone" passiamo al racconto vero e proprio....
Per il secondo anno consecutivo decidiamo di soggiornare a La Val in un bellissimo e recentemente rinnovato hotel; quello che ci ha riportato qui è la cortesia, la disponibilità e la passione del giovane proprietario che gestisce in maniera impeccabile la sua piccola struttura. Un'altra calamita che ci ha ricondotti qui è sicuramente quel confortante senso di isolamento che ritengo si debba ricercare quando si va in montagna. La Val, pur vicina pochi minuti alle località più blasonate, permette infatti di sentirsi un pò in disparte...questo il panorama dalla nostra camera
L'anno scorso avevamo iniziato le nostre giornate escursionistiche con i prati dell'Armentara, la chiesetta di Santa Croce e la grotta della neve. Quest'anno, dietro consiglio del proprietario, partiamo verso l'altro versante della valle (località Spescia) con l'obiettivo di raggiungere la Crusc da Rit, punto panoramico dal quale si vede anche San Vigilio.
Partenza da Spescia
Sotto il Pares
Arrivati all'Utia da Rit
Novità: si paga anche l'acqua per la borraccia!
Panorama su San Vigilio ed il Plan
Cima 9 e Cima 10
La frazione di Rumestluns
Assunto dall'azienda di promozione turistica
Il tutto in quasi totale solitudine....
Per il secondo giorno saliamo un poco di livello ed affrontiamo quello che (vista la gente) scoprirò essere un classico della zona: il giro del Sass de Putia.
I 360 gradi del percorso ti permettono di vedere il Sass in scorci sempre diversi, si fa fatica a pensare che sia la stessa montagna di mezz'ora prima; il giro è abbastanza lungo (5/6 ore) e l'unica difficoltà è la salita alla forcella di Putia...in realtà nulla di che ma mia moglie ha trovato comunque il modo di maledirmi . Il panorama è davvero unico, verrebbe da scattare una foto ogni 30 secondi.
Si parte....
La salita alla Forcella...in certi punti si formavano code che nemmeno sull'Hillary Step
Panorama dalla Forcella
Meritata sosta nei prati dell'Utia Vaciara
Il Sass nelle sue mille versioni
Per il terzo giorno (sempre sereno tra l'altro) ci siamo riservati una cosa che volevamo fare da tempo...ma stranamente più mia moglie che io! Lei è un'appassionata di storia ed ogni volta che siamo saliti "in invernale" al Lagazuoi ci siamo sempre detti che saremmo ritornati d'estate per visitare le gallerie della prima guerra mondiale. E così dopo una quindicina di ascensioni in tuta da sci eccoci a prendere per la prima volta la funivia d'estate per salire in cima (io l'avrei fatta anche in salita ma sapevo che non potevo chiederle tanto, pena vedersi la giornata rovinata). Dopo esserci dotati di caschetto e torcia frontale ci siamo letteralmente lanciati in questa discesa assolutamente non agevole (gradoni parecchio alti e pietra spesso bagnata) rapiti dai pensieri sulla vita che devono aver vissuto i nostri avi oltre 100 anni fa per costruire una simile opera e per essere stati "aggrappati" a queste rocce per oltre 30 mesi per combattere e sopravvivere. Brividi.
Lassù, ovunque ti giri, è pura bellezza!
Pronti per la discesa!
Giù a capofitto....
Le 5 torri sembrano così piccole da qui...
Quarto (e ultimo giorno): mia moglie mi chiede (mi impone sarebbe il termine più giusto) una giornata di stacco. Le cedo volentieri le chiavi della macchina e affitto una MTB a Badia. Vado spesso in MTB a casa, ma essendo di Milano ho nelle gambe solo i dislivelli dei cavalcavia...in più la MTB che prendo, rispetto alla mia, è ben più pesante. Il commesso cerca di affibbiarmi una E-bike che io rifiuto sdegnosamente e parto ponendomi come traguardo il Passo di Campolongo. Al limite, mi dico, giro la bici e torno indietro.
E' la prima volta in bici in questa zona e passo di fianco a strade percorse decine di volte in macchina e spesso in mezzo al traffico. Ma lo sterrato che da Badia porta a La Villa e poi a Corvara è un pò un mondo ovattato che mi consente di trovare scorci inaspettati di pace, bellezza e tranquillità.
Io e il "mostro"
Appena fuori Badia
Laghetto vicino all'arrivo della Gran Risa (mai notato in inverno )
Golf Club Corvara
Dopo 3 litri di sudore eccomi al Passo
Stesso laghetto con vista Sasso Croce
Un arrivo che tutti conosciamo
Ultimo tramonto a La Val
Lagazuoi photo-point: 21/08/2020 vs 18/02/2020
Grazie a tutti per l'attenzione.