Io (purtroppo) nonostante scii da quando ero un bambino, non ho mai provato il fuoripista... Quest'anno al termine della settimana bianca, mi sono già accordato col mio maestro di fiducia per provare il fuoripista il prossimo anno, o meglio ancora durante le vacanze di Pasqua, se il tempo regge e riesco a organizzare un bis...
Sono davvero curioso e non vedo l'ora di fare FP, mi sembra che si sia ancora più a contatto con la Natura rispetto allo sciare in pista.
Vedremo...!
Sinceramente una situazione cosí non la comprendo.
E purtroppo sentita gia diverse volte....
Chi ha più di 30 anni, se ha imparato a sciare da bambino, vuol dire che esisteva un’unica tipologia di sci, con i quali si faceva tutto.
Trovo molto limitato non averlo fatto, sia in autonomia sia con qualche amico, sia magari in una lezione di sci con il maestro un minimo di approccio fuori dalle piste battute.
Sentire che qualcuno non ha mai messo le punte fuori dalle piste battute ( veramente una volta molte piste non venivano neanche battute e lasciate nature poi con le gobbe)
Questo atteggiamento a mio avviso porta a non avere, una completezza di esperienze e pure del gesto, la pratica dello sci per sua natura intrinseca, si deve adattare alle diverse condizioni che di volta in volta si possono trovare.
Il fatto che tu debba aspettare a pasqua e che un maestro ti porti fuori, lo trovo molto limitante. Prendi, inforca questi sci a bordo pista appena dopo una nevicata, o anche in altri momenti, non si cade in un baratro ( o meglio al massimo si passa al LATO OSCURO).
Il maestro, non schiocca le dita e tu in fresca, magari trovarla, o in neve tracciata viaggi come un profreerider, fuori è ancora molto piú dipendente dalle sperienze.
Poi vero che i nuovi sci larghi ci aiutino molto, ma anche con quelli bisogna adattarsi continuamente alle mille diversi condizioni che puoi incontrare.
Se invece con fuoripista, intendi il poter trovarti in una valle incantata completamnente isolata, quello é un modo per praticarlo, ma ancor di piu serve esperienza per potervici andare in sicurezza.
Tornando al focus, penso che il 90% ,non talebans, risponda che ami sciare ovunque, ma, con gradi diversi di soddisfaziine/divertimento/godimento.
Io penso che il percorso che molti di noi hanno intrapreso, sia partito dalla pista ( tutti si impara in pista) poi pian piano si acquisisce tecnica ed esperienza, e parallelamente ci si inizia ad annoiare delle situazioni sempre piu simili in pista, o dell’affollamento e si passa al lato oscuro, ma il percorso é e deve esser questo, quasi una naturale evoluzione.
Posso capire le preferenze del mazinga, ma per esserne veramente consapevole, si deve provare anche l’altro modo ( altrimenti si fa come i bambini che dicono che non gli piacciono i cibi senza mai averli assaggiati)
Personamente, ovviamnete preferisco la fresca, cosí come per lo stesso scopo preferisco i piccoli comprensori, con pochissimi impianti ed il mondo intorno da scoprire con gli stessi impianti, ed evito per la powder i mega comprensori ultra blasonati, dove scende gia tracciata.
Ed ovviammete in periodi di scarse precipitazioni si va in pista e ci si gode al meglio la situazione, BAITING ANNESSO
Concludo con una bombetta.
Penso che il male dello sci attuale sia il millerighe dolomitico, che ha drogato moltissimi sciatori.
Anzi due bombette
Mi sembra che diversi( o molti ) maestri in Italia siano ad un livello molto basso nel fuoripista, anche questo mi sembra un ossimoro, posso capire che ognuno abbia i propri gusti e specializzazioni, ma essere ad un livello basico in ciò non é plausibile
Ps ho preso spunto dalla tua situazione, non é un attacco ma un’analisi, buttati, proba con la giusta consapevolezza