Skitest Ornello Sport- Passo Monte Croce 2018

Se hai avuto il Lab e non ti è piaciuto, lascia perdere l'X9, che del Lab è comunque un primo cugino, se non il gemello.

....... consentimi di dissentire, perlomeno con i modelli di quest'anno (i nuovi X9 race non li ho provati), li possiedo entrambi, gli X9 (181 nel mio caso) mi hanno conquistato, sono degli sci da gigante con cui puoi fare anche il medio/corto raggio e sono stabilissimi in velocità, non so se alla lunga possono diventare noiosi perchè troppo privi di difetti, fatto sta che quest'anno nella mia rastrelliera sono di gran lunga i miei preferiti.
Proprio stasera sono tornato da una 2 giorni in Val d'Aosta (neve stupenda tra l'altro)e.... per cambiare mi sono portato i Salomon Xrace Lab (175 n.d.r.), a differenza degli Atomic hanno la piastra race ( la p69 se non erro.... con la quale continuo a litigare sulla posizione longitudinale degli attacchi! ), beh sinceramente sembrano 2 sci completamente diversi a differenza dell'Atomic il Salomon sembra uno sci da slalom, sicuramente più tosto, ma troppo lungo, con molto più rebound dell'Atomic, ma anche molto meno stabile in velocità. Li ho apprezzati più degli Atomic esclusivamente sul corto raggio in pista ripida, lì sono veramente dei fulmini quasi al pari di un SL, ma un po' più stabili in velocità.
Per il resto X9 forever!
Preciso che questa è solo la mia personalissima opinione.
 
Per carità, de gustibus... per quanto mi riguarda ho sempre considerato prima l’XT, l’XLab e adesso l’X9 di 181/182 destinato solo a chi è decisamente “fuori quota” dal punto di vista fisico. Ho un amico di 197 per 100 kg che ha il Lab 182 e si trova divinamente, ma proprio perché per lui è quello che per me è un Sl da 160. Infatti anche in questa misura oversize non è un GS, non ne ha le caratteristiche, è troppo sciancrato per esserlo, gira troppo. Non discuto che possa essere anche più divertente e polivalente del 175, ma, per i miei gusti naturalmente, la misura giusta per questo modello, come per l’irace di Head per altro, è il 175. Se voglio sciare un GS scelgo un GS vero, meglio se un FIS sui 23 metri di raggio.
 
Per carità, de gustibus... per quanto mi riguarda ho sempre considerato prima l’XT, l’XLab e adesso l’X9 di 181/182 destinato solo a chi è decisamente “fuori quota” dal punto di vista fisico. Ho un amico di 197 per 100 kg che ha il Lab 182 e si trova divinamente, ma proprio perché per lui è quello che per me è un Sl da 160. Infatti anche in questa misura oversize non è un GS, non ne ha le caratteristiche, è troppo sciancrato per esserlo, gira troppo. Non discuto che possa essere anche più divertente e polivalente del 175, ma, per i miei gusti naturalmente, la misura giusta per questo modello, come per l’irace di Head per altro, è il 175. Se voglio sciare un GS scelgo un GS vero, meglio se un FIS sui 23 metri di raggio.

Come ho già scritto su questa discussione concordo pienamente con te sul fatto che probabilmente la misura giusta per degli sci con questo raggio sia 175, considera che come corporatura io non sono molto distante dal tuo amico (1,87 per 95 kg) e anche sul fatto che gli X9 non siano degli sci da gigante (nella mia affermazione mancava un "quasi" che ci stava!).
Volevo solo sottolineare la diversità strutturale tra i Lab e gli X9 di quest'anno, nonostante di fatto appartengano alla stessa famiglia, a mio avviso a parte il raggio che li accomuna sono molto diversi e si sente anche prendendoli in mano, gli Atomic sono molto più leggeri, con meno rebound, molto più stabili in velocità e forse anche meno rigidi, non saprei che ciò è dovuto alle differenti piastre piuttosto che al servotech, io posso solo giudicare come vanno sulla neve per la mia esperienza.
Io possiedo anche dei G9 183 e devo dire che sono molto, ma molto più simili agli X9 di quanto non lo siano i Lab, qui chiaramente si avverte la differenza di raggio che nella mia misura è 19,4, contro i 16,2 dell'X9 181.
Devo dire che con gli X9 personalmente, grazie alla buona stabilità, riesco a sciare bene anche nel lungo raggio anche a velocità abbastanza elevate, poi non posso che essere d'accordo con te sul fatto che un GS Fis di 23/25 mt. sia tutto un'altro film, come paragonare un'Audi RS con una Porsche (911 non i furgoncini 4x4!), la prima è una berlina vitaminizzata la seconda una sportiva vera.
 
Il 3 e 4 febbraio si è svolto sulle piste della Croda Rossa di Sesto Pusteria il consueto skitest organizzato da Ornello sport. Come per le scorse edizioni, segnalo che sulla pagina FB “marco ornello pistoni” è presente un’ampissima documentazione fotografica dell’evento e dei materiali testati mentre sul suo forum sono riportate queste note e le impressioni degli altri partecipanti al test su questi e sugli altri sci provati, alcune delle quali per altro, saranno riportate anche qui.

Aziende presenti: Atomic, Fischer, Head, Rossignol – Dynastar, Salomon, Voelkl.

Condizione delle piste: sabato 3 febbraio nevischio ma con le piste che hanno tenuto discretamente, domenica 4 variabile con condizioni della neve ottimali.

Anche se molti di voi mi conoscono da tempo o perché abbiamo sciato insieme oppure perché hanno letto i miei post, riassumo brevemente le mie caratteristiche: età 62, 180 di altezza per 67 kg, sciatore esperto, dotato di una tecnica discreta, che risente della provenienza old style, e di una buona preparazione fisica per l'età; scio solo su pista un po’ con tutto, dai GS FIS, agli SL negozio, ad un allmountain che uso dopo qualche bella nevicata o su neve primaverile.

Concedetemi ancora solo di ripetere la consueta raccomandazione: ognuno di noi ha le proprie caratteristiche fisiche e tecniche, ha le proprie preferenze ed i propri gusti, ha una preparazione atletica ed un’età diversa dagli altri, per cui è probabile che provando lo stesso sci si possano avere anche sensazioni differenti. Vi prego quindi di tenerne conto leggendo queste righe.

Ma entriamo nello specifico :D

Mi sembra di poter affermare che ormai da un paio di stagioni il campo di battaglia sui cui si stanno sfidando le principali case sia quello degli allround top, sci derivati dagli SL, ma allungati ed addolciti nel comportamento per essere proposti come valida alternativa ai GS negozio che prima la facevano da padroni assoluti nell’ambito dei modelli top da pista. In questo contesto sono nati per primi gli Atomic XT, poi l’XLab di Salomon ed a seguire l’i.race di Head. Sci che proponevano - e propongono - la stessa struttura dei modelli top, ma con sciancrature e raggi intermedi tra un SL ed un GS. Erano entrati sul mercato in punta di piedi, come dei prototipi, dei prodotti di nicchia, quasi per saggiarne le potenzialità e verificarne il successo. Ed il successo, soprattutto per l’XT è risultato strepitoso. Solo che, soprattutto i primi XT, essendo derivati da un SL FIS risultavano un po’ troppo impegnativi per un’utenza normale che vuole divertirsi sulla neve senza dover per forza di cose massacrarsi le gambe. Per cui oggi sul mercato sono arrivati sci più facili, più “turistici” se mi passate il termine, con cui farci anche la settimana bianca ed in grado di soddisfare una fascia di utenza molto più ampia. Uno sci “totale” per la pista, probabilmente lo sci del futuro. E per chi non si accontentasse e volesse ancora di più? Beh, basta prendere il modello standard, montargli una piastra gara ed il gioco è fatto… :D


ATOMIC
La scorsa stagione la casa austriaca aveva rinnovato radicalmente la propria gamma lanciando la serie 9, G, S ed X, tutti dotati del nuovo sistema di ammortizzazione servotec , che andavano a sostituire i precedenti GS, SL ed XT della serie doubledeck. Quest’anno ha rivisto la grafica degli X9, adesso proposti in un colore verde che può piacere o meno, ma non li fa passare certo inosservati, affiancando al modello “normale”, un modello che possiamo definire “master” che monta la piastra/attacco racing e che ne cambia totalmente il carattere.

Atomic X9 175 racing
Questo sci è stato in assoluto la star del test; in pratica, come dicevo sopra, è l’X9 dotato della piastra racing, ed è la dimostrazione pratica di come questa componente sia fondamentale negli sci moderni. Questo modello infatti, pur mantenendo l’estrema leggerezza del fratello “normale”, già dalle prime curve dimostra di essere sostanzialmente diverso nel carattere. Dell’X9 infatti ha la facilità e l’immediatezza, tanto che ti sembra di averlo sempre sciato, ma appena si accelera ci si rende conto di come sia decisamente più sostanzioso; reattivo il giusto, non è mai bizzoso o imprevedibile nelle risposte, anzi invita quasi ad aumentare la velocità; più si va forte più lo si sente piantato a terra, è rapido come un SL, ma ha una tenuta ed una precisione ad alta velocità tipica di un GS, e di quelli fatti bene per giunta. Il meglio di se lo dà soprattutto nei cambi di ritmo e di raggio dove diventa veramente una macchina da guerra: gira in un lampo e non ha mai un tentennamento, mai una sbavatura, mai una risposta imprevista, lo metti lì e lui sta lì, ti infonde una sicurezza che pochi altri sci riescono a dare.
Quando lo scorso anno avevo provato l’X9 avevo concluso la mia recensione scrivendo “E’ l’attrezzo perfetto per chi vuole uno sci per fare di tutto e di più, per andare a spasso e farsi otto ore sulla neve in tutto relax, ma che quando premi il gas risponde immediatamente… però non ti dà mai quella scarica di adrenalina che ti dava il predecessore “cattivo” Xt.” ,
beh, adesso posso scrivere tranquillamente: “bentornato XT” , anche se dell’XT questo X9 racing (passatemi il termine perché non so quale nome commerciale abbia) ripropone tutto il buono, ma perde quella scorbuticità che contraddistingueva il suo illustre predecessore delle primissime edizioni che lo rendeva parecchio impegnativo e non alla portata di tutti. Cosa aggiungere d’altro? Solo un consiglio, se ne avrete l’occasione, provatelo, sono sicuro che ve ne innamorerete, come se ne sono innamorati tutti quelli che ci sono saliti sopra in questi due giorni.
PS: ma proprio verde dovevano farlo? Mah…

Atomic X9 175
A distanza di un anno ho voluto riprovare l’X9 in versione “standard”, che come dicevo rispetto al modello precedente presenta sostanzialmente solo una veste grafica diversa, verde appunto, ed un attacco dedicato sempre in tinta. Beh, cosa dire? Potrei fare copia e incolla di quello che avevo scritto lo scorso anno: sci sincero, intuitivo, mai impegnativo, perdona molto e resta sicuramente ai vertici della sua categoria, quella degli allround top, in grado di perdonare eventuali errori di impostazione e quindi accessibile ad un’ampissima fascia di potenziali utenti. Uno sci perfetto per chi si vuole divertire, senza avere ai piedi un attrezzo troppo impegnativo e stancante… certo che dopo aver provato la versione racing… ;)


FISCHER

Dopo la rivoluzione The curv degli anni precedenti, questa stagione Fischer ha dedicato la propria attenzione prevalentemente al mondo scarponi, lasciando praticamente invariata la collezione sci. E’ stata quindi l’occasione per riprovare un grande classico della casa austriaca.

Fischer RC4 WC SC 165
Da qualche anno non salivo su questo modello, che a pari del fratello RC ha fatto la storia della casa austriaca. In questa versione è bellissima graficamente, a parte il buco tappato in punta che non mi è proprio mai piaciuto, e presenta la soletta giallo fluo che è ormai diventata un must per i modelli race di Fischer. L’ho provato sabato pomeriggio con la pista ormai molto sfasciata, che obbligava a continui cambi di ritmo e a girare costantemente su fondo durissimo per evitare i mucchi di neve che si erano ormai creati. Solo in alcuni tratti, quelli più pianeggianti ho potuto farlo correre impostando qualche bella curva da gigante. Forse perché in questi due giorni ho provato un paio di modelli da speciale che hanno un carattere ben più sostanzioso, devo ammettere che mi ha un pochino deluso. Per i miei gusti, infatti, è forse troppo SC e un po’ troppo poco SL, piuttosto diverso da come me lo ricordavo io. E’ facilissimo, tollera tutto, ma manca di mordente. Non lo puoi mettere piatto perché comincia a muoversi, se allarghi il raggio di curva e soprattutto se aumenti la velocità lo senti che diventa ballerino. Ok è pur sempre un derivato da un SL, ma rispetto ai prodotti top della concorrenza mi sembra di un gradino sotto. E’ anche vero che Fischer anche per il corto raggio punta ormai sul The curv in misura corta, ma un pochino di cattiveria in più da uno sci come questo me la sarei comunque aspettato. Lo consiglierei a chi vuole uno slalom carve facilissimo e poco impegnativo, che non sia però alla ricerca della verve tipica dei gara da pali stretti.


HEAD

Head da tempo ha adottato – e giustamente a mio parere – la filosofia del “cavallo che vince non si cambia”, per cui anche in questa stagione ha mantenuto praticamente invariate le sue serie top, world cup e supershape, aggiornandone solo la grafica della prima ed introducendo una nuova finitura nei supershape che ne aumentano notevolmente la resistenza ad eventuali graffi o urti superficiali. Però una novità c’è, e che novità…


Head WC Rebels i.race pro 175
Come l’i.race 2018 era stata la risposta di Head all’Atomic X9, questo i.race pro vuole essere il concorrente per il nuovo X9 racing e proprio come il suo rivale di Altenmarkt lo ha dotato della piastra gara che già da qualche stagione è presente sul modello da gigante. L’ho provato come primo sci domenica mattina su una pista ancora immacolata e devo confessare di essermi divertito un mondo. Se avevo definito l’i.race normale un supershape speed vitaminizzato, beh questo pro può a sua volta essere considerato un “super i.race”. Gira solo a pensarlo, ma come tutti gli Head, lo fa con naturalezza, non è particolarmente cattivo, però trasmette emozioni vere, è facile, ma mai banale, se lo fai correre va che è un piacere, e proprio come l’Atomic ed il nuovo Salomon race pro di cui parlerò in seguito, ti infonde estrema sicurezza non appena imposti la prima curva. Ti sembra di averlo sempre sciato e quasi ti inviti a spingere ed ad alzare sempre più l’asticella. Rispetto ai suoi due concorrenti mi è sembrato che questo Head giri ancora di più, malgrado abbia lo stesso raggio teorico, pur offrendo la stessa tenuta e precisione quando allarghi le curve e soprattutto aumenti la velocità. Sono convinto che anche il solo cercare i limiti di questa tipologia di sci sia praticamente impossibile per uno sciatore normale, perché nello stretto si comportano tutti come degli SL, anche se sono sempre più facili e perdonano di più dei modelli specializzati, e quando li fai andare vanno come e più di uno sci da gigante. Unica avvertenza, sono pur sempre degli sci con sciancrature aggressive, stretti al centro, per cui un pizzico di accortezza bisogna pur mettercela, perché non amano per niente le internate e nella fattispecie possono diventare pericolosi.


ROSSIGNOL

Grandi novità in casa Rossignol per la stagione 2018/19. La casa francese se ha solo aggiornato i master con una nuova piastra che ne accentua ancora di più il carattere sportivo, ha praticamente rifatto il suo modello di punta, l’HERO LT TI.

Rossignol Master 18 175
Tutti gli anni lo prendo e ci faccio un paio di giri, e tutti gli anni mi stupisco di quanto sia centrato questo sci. Non so se si può mettere a confronto con gli altri modelli di raggio intermedio “master”, come l’X9 racing e via dicendo, perché il 18, pur essendo più “slalomeggiante” dei suoi fratelli più lunghi, ha pur sempre un raggio superiore di tre metri rispetto ai suoi potenziali concorrenti, ma soprattutto mantiene una struttura più da FIS. E’ lo sci da archi per eccellenza, gira parecchio, ma richiede un discreto sforzo per farlo girare, devi caricare bene la spatola e schiacciare come si deve, e allora lui ti ripaga, come ha sempre fatto, con una risposta a dir poco entusiasmante. Non saprei dire se la nuova piastra ne ha modificato in modo significativo le prestazioni, per poterlo fare bisognerebbe scendere dal vecchio modello e salire sul nuovo, ma di sicuro posso dire che è rimasto un grandissimo sci, anche se comunque più impegnativo di un normale sci da pista “negozio”.


Rossignol Master 21 180
E’ un altro dei mei sci favoriti. Invece questa volta proprio non mi sono trovato a mio agio. Fin dalle prime curve non sono riuscito a farlo girare, le ho tentate tutte, ho provato a caricare la spatola, niente, ho provato ad alleggerire la pressione, niente, ho provato a pilotarlo con i piedi, un po’ meglio, ma di poco, proprio non riuscivo a farlo entrare in curva. Ho fatto una seconda pista, pensando che magari dovevo riprendere un po’ il feeling con un gigante vero dopo aver sciato per la maggior parte del test con sci di raggio inferiore (ero appena sceso dall’X9), ma non c’è stato verso… non sono proprio riuscito a farlo andare dove volevo, tant’è che sono sceso piano piano, non nascondo con una buona dose di paura, e l’ho restituito volentieri agli addetti Rossignol, facendomi consegnare il nuovo LT TI. Una preparazione troppo aggressiva per le condizioni della pista? Mah… anche Cesare, che mi aveva preceduto nella prova e che me lo aveva ceduto, non si è trovato a suo agio e come me ha avvertito una estrema difficoltà nel farlo girare… Di sicuro per questa volta non posso esprimere un giudizio, per cui mi riprometto di riprovarlo in altre circostanze.


Rossignol Hero LT TI 177
Avete letto bene, non è un errore, la misura è proprio 177 e non più 176 come nella versione precedente. Già perché del vecchio LT TI questo nuovo modello mantiene ben poco, il rosso della serigrafia, la grafica che richiama il vecchio modello e poco altro. Come in passato anche il nuovo sci viene proposto in due versioni, con piastra normale e con piastra racing. Io mi sono fatto dare volutamente il modello standard, che ritengo dovrebbe essere quello maggiormente venduto. Scendendo dal master, che pesa una tonnellata, lo senti piacevolmente leggero, ma non eccessivamente da insospettirti sulla tenuta; inizi a sciarlo e ti rendi conto di quanto sia facile da far entrare in curva, fai una serpentina e lui la fa con dolcezza, aumenti la velocità e risponde bene, cominci a spingere e non fa una piega, sempre prevedibile, mai impegnativo, anche se dà l’impressione di avere ancora tanto a disposizione.
Quando si va a sostituire un vero e proprio best seller com’è stato per anni l’Hero LT TI, si rischia sempre parecchio, ma in questa occasione mi sembra di poter dire che l’obiettivo sia stato pienamente raggiunto. Questo nuovo LT è un gran bel race carve gigante, che sono convinto come il predecessore avrà un enorme successo, perché è sincero nelle risposte, mai difficile, adatto sia a chi deve ancora migliorare il proprio bagaglio tecnico, sia a chi, pur essendo dotato di un’ottima tecnica, ma magari non di una preparazione atletica adeguata, vuole un attrezzo non eccessivamente impegnativo, ma comunque appagante e divertente. E per chi vuole qualcosa di più? Beh, come in passato può sempre sceglierlo in versione con piastra racing.
Unico appunto che posso fare: io proprio non riesco a trovarmi a mio agio con gli attacchi Rossignol, che faccio sempre fatica a chiudere e soprattutto ad aprire, pur tarandoli a 8 din che non è certo una misura estrema. Sarà magari l’abitudine, ma li trovo decisamente macchinosi e mi chiedo sempre se dovessi trovarmi per terra su un muro di una nera, come riuscirei a cavarmela.


SALOMON

Salomon ha rivisto completamente tutte le sue linee top. Spariscono gli XLab, che vengono sostituiti dai nuovi Race pro ed entra in catalogo anche un SL 165 che affianca i consueti 175 e 182, gli XRace lasciano il campo ai Race Rush, che finalmente presentano modelli specifici da SL e da GS, ed infine la serie XMax, allmountain 100% pista, viene soppiantata dai Blast.

Salomon Race Pro 175
Sostituisce l’XLab, ma ne mantiene tutte le caratteristiche che hanno fatto la fortuna di questo sci: immediatezza, velocità nei cambi da urlo, risposte sincere e mai troppo nervose, tenuta sulle curve a lungo raggio da sballo. Se poi sia stato rifatto totalmente, come ci hanno garantito gli uomini Salomon, oppure sia una semplice rivisitazione del vecchio XLab non lo saprei dire, ma sicuramente stiamo parlando del degnissimo concorrente dell’X9, anche se forse un pelo sotto alla nuova versione racing del gemello austriaco. In ogni caso, uno sci da riferimento assoluto in questa categoria.

Salomon Race Pro 165
E’ la versione SL top di gamma negozio, che va ad affiancarsi ai più classici 175 e 182. Bell’attrezzo sicuramente, ma forse un po’ troppo cattivo per essere pienamente godibile in campo libero. Declinato in questa misura, a mio parere naturalmente, risulta un po’ troppo duro e reattivo per essere un “negozio”, anche se proprio per queste caratteristiche permette di darci dentro anche nel dritto e raggiungere anche velocità inavvicinabili per altri SL commerciali. Meno equilibrato dei fratelli più lunghi, risulta molto simile un SL FIS, e questa cattiveria la paghi, perché richiede sicuramente un impegno superiore, per cui mi dà l’impressione che tenerlo ai piedi per tutta la giornata, sciandolo come merita, può risultare parecchio faticoso. Proprio per questo motivo, al contrario di altri slalom più giocosi e tranquilli (io sto sciando praticamente da inizio stagione con un Head i.sl) non credo possa essere lo “sci unico” da tenere in rastrelliera, a meno di avere una preparazione fisica adeguata, ma sarebbe da alternato ad un bel race carve GS per quando si vuole andare a spasso o semplicemente farsi una bella giornata rilassata.

Salomon Race Rush GS 175
Non ho mai fatto mistero che il precedente XRace non mi è mai piaciuto più di tanto. La filosofia di avere un unico modello in varie misure senza differenziarne in modo netto le specificità tra slalom e gigante non mi ha mai convinto, perché a mio parere questo sci non era né carne né pesce e non mi dava alcuna sensazione particolare in nessuna misura. Ora finalmente Salomon è tornata sui propri passi e propone due linee differenti, un SC ed un GS negozio. In pratica questa nuova linea si rivolge agli appassionati che vogliono qualcosa di derivazione race, ma non troppo esasperato, un concorrente diretto quindi ai vari Supershape speed, Hero LT TI e simili, uno sci per divertirsi su qualunque pista ed in qualsiasi condizione di neve, senza risultare mai eccessivamente stancante. E sicuramente i progettisti ci sono riusciti, perché questo bel RC risulta piacevolissimo da sciare. Rispetto al fratello cattivo Race Pro ha una sciancratura meno aggressiva ed un centro di 5 mm superiore ed un raggio 17 nel 175, che se non gli conferiscono l’oscar nella categoria “velocità nei cambi” o in quella della “brillantezza”, gli garantiscono però una fluidità di comportamento notevolissima. In fatto di performance non è il numero uno sul mercato, ed ammetto che continua a non essere il mio race carve preferito, ma devo riconoscergli che mette sul tavolo un comportamento estremamente equilibrato, tant’è che su alcuni tratti di pista abbastanza deserti, considerando che l’ho sciato durante l’ora di pranzo, mi sono quasi stupito di come possa andare forte senza quasi darlo a vedere e soprattutto senza incutere mai soggezione in chi ci sta sopra.
Ps: qualcuno si stupirà, conoscendomi, che non abbia provato il 175 e non il 180. Ho optato per questa misura semplicemente perché il 180 non era presente al test, considerando che il 175 è la misura di punta, che viene ritenuta adatta ad un pubblico molto più ampio di sciatori rispetto al 180.

Salomon Race Blast 175
E’ il nuovo “XMax”, uno sci allround, o allmountain 100% pista come si dice adesso, che ha tutte le carte in regola per giocarsi il ruolo di numero uno in questo settore, che se in Italia è un po’ snobbato, nel resto d’Europa è quello che fa i maggiori fatturati e traina tutto il settore. La prima cosa che noti prendendolo in mano è la soletta bicolore nero-blu che lo contraddistingue. C’è un motivo per questa differenziazione che non è puramente estetica, ma strutturale, però sinceramente non ricordo quali siano in vantaggi rispetto ad una soletta tradizionale. Altra cosa che sorprende, che rispetto al precedente XMax, è che è sicuramente più pesante. Ha misure abbastanza standard per un allround, 121-72-106 r17, che lo avvicinano molto a quelle di un race carve gigante della stessa misura; ad esempio il fratello Race Rush ha 117-70-99 r17, , mentre il magnum 177, uno dei suoi principali concorrenti diretti è 132-73-111 r14,2. Misure quindi non troppo esasperate e non particolarmente aggressive che hanno il pregio di renderlo accessibile veramente a tutti. E sulla neve questa prima impressione viene immediatamente confermata: facile ed intuitivo come pochi altri sci riescono ad essere, gira molto bene, ma in modo dolce e mai aggressivo, lo metti sullo spigolo e lui va che è un piacere, se schiacci senti che risponde immediatamente agli impulsi che gli trasmetti e lo fa in modo equilibrato e corretto. Non pensiate però che sia un mollaccione capace solo di andare a spasso, perché se ci dai dentro lui è lì pronto a scattare e va che è un piacere. Ci ho fatto una discesa a tutta (per le mie capacità ovviamente) e non mi sono assolutamente mai sentito in difficoltà, anche quando lo sci prendeva velocità era sempre bello piantato e non dava mai il minimo segno che potessi essere nemmeno vicino ai suoi limiti. Se dovessi fare uno dei paragoni automobilistici che amo tanto, lo definirei una berlina di lusso, che fa del confort il suo punto di forza, ma che quando apri il gas risponde con prestazioni inaspettate. Lo sci perfetto da argento in su, proprio perché è in grado di abbinare facilità e buone doti di temperamento. Sentiremo parlare parecchio di questo francesino. Promosso a pieni voti.


VOELKL

I tedeschi, come dice la famosa pubblicità, non scherzano mai… :D ed anche in questo caso hanno fatto sul serio, mettendo le mani al loro modello di punta, il Racetiger che ha un UVO ancora più evoluto e lanciando la nuova serie Deacon che sostituisce la precedente Code.

Voelkl Racetiger GS UVO 180
Lo scorso anno non mi aveva pienamente soddisfatto perché a bassa velocità, malgrado fosse l’unico GS presente al test dotato ancora di un discreto rocker, mi era sembrato piuttosto lento ad entrare in curva, mentre aumentando l’andatura la presa di spigolo risultava istantanea. Non so se fosse una situazione dovuta alla preparazione del modello che avevo provato io, ma devo dire che in versione 2019 questo problema è del tutto superato. Lo sci è il solito gran bel puledro, degno del nome che porta. Mi è piaciuto sia per il cambio immediato nello stretto, sia per la tenuta in velocità dove fa dimenticare la leggerezza che lo contraddistingue ed offre una tenuta perfetta. Rispetto al modello dello scorso anno, che mi dava l’impressione lavorasse prevalentemente sulla coda, questo nuovo GS UVO non ti fa sentire minimamente il rocker, risultando più omogeneo nel comportamento. Gran bello sci, mai nevrotico, ma comunque con prestazioni top nella sua categoria. Se posso fare un appunto, la nuova grafica mi sembra ancora più brutta di quella precedente, così come l’UVO è veramente brutto da vedere… ma si sa, de gustibus… :D

Voelkl Racetiger SL UVO 165
Non ho mai nascosto che è uno dei miei sci preferiti. Non sarà il più specialistico, non sarà il più fun, non sarà il più cattivo, ma sicuramente è da sempre il più completo SL negozio in circolazione. Ed anche in questa nuova versione le aspettative non sono andate deluse perché anche questo nuovo Racetiger è ancora lui, uno sci con cui puoi sciare otto ore senza che ti deluda mai, che ti affatichi eccessivamente o che ti possa annoiare. Come sempre è velocissimo nell’entrata in curva (anche se ad esempio il Salomon Race Pro lo è di più) e come prende lo spigolo ti porta dentro e ti spinge con naturalezza ad impostare immediatamente la curva successiva, però lo fa sempre in modo graduale e prevedibile, ti proietta da una curva all’altra in modo quasi naturale, senza trasmetterti quell’effetto fionda che altri SL danno, me che a lungo andare li fanno diventare eccessivamente stancanti. Lui no, lui fa dell’equilibrio la sua forza, e da sempre puoi allargare le traiettorie ed impostare delle belle curve ampie senza avvertire il minimo tentennamento o la minima sbavatura, tanto da renderlo probabilmente uno degli SL più polivalenti in assoluto… si è capito che mi piace, vero? :D Unico difetto che gli ho trovato è che quando la punta sobbalza su un’asperità l’UVO fa un “tec tec” che proprio non mi piace. Non so se sia una cosa voluta o come spero un difetto dell’esemplare che avevo in prova.


Come al solito, un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui.

Dal fatto che tu non riesca a far girare uno sci da negozio raggio 21 mi fa molto pensare sull'attendibilità di tutte le tue recensioni. A parte il fatto che il master anche preparato male è uno sci che gira col pensiero ma comunque questo fa venire il dubbio sulle capacità tecniche piuttosto che sulle caratteriatiche dello sci.

P.S. l unica maniera per far girare uno sci non è ne scaricare il peso ne ruotare i piedi ma bensi avanzare col bacino, trovare immediatamente l'esterno e spezzarsi col busto.
 
Ho deciso di tornare sul tema Rossignol Master21 perché mi sono accorto quanto ho scritto nella recensione può aver generato alcuni equivoci.

Nel 2010 ho provato, grazie a Rossignol ed a Ornello Sport che ce lo aveva messo a disposizione, una sorta di prototipo prodotto in pochissimi esemplari, il Ltd, di quelli che sarebbero poi diventati i futuri "Master" . Allora c'erano solo due misure, 174 per gli uomini (quello che ho provato io) e 149 per le donne, che aveva provato mia moglie. Si trattava di uno sci derivato dai FIS, cbe già ai tempi si faceva notare per un carattere molto ben definito e che ci era piaciuto parecchio, pur ritenendoli troppo corti. Per chi fosse interessato a rileggere le recensioni, sono pubblicate qui: http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=40797

In seguito, nel 2014 se ricordo bene, la casa francese ha lanciato i Master in forma definitiva nelle varie misure. Uno sci fantastico, un successo immediato per un modello che, pur con alcune rivisitazioni, è rimasto praticamente invariato da allora e che ha creato una vera e propria fascia di mercato. Fin dalla prima prova ne fui folgorato e ne scrissi in termini entusiastici:


Rossignol Master 21 - 180

I FIS della casa francese, il 183 donne in particolare, nelle ultime stagioni sono stati probabilmente, tra i “gara”, i più piacevoli da sciare in campo libero. Ed in questo modello, derivato direttamente dai FIS, si ritrova intatta questa piacevolezza. L’ho provato subito dopo l’Hero, ancora con piste vuote e neve dura e ne ho ritrovato la facilità, l’intuitività nell’inserimento in curva, il sostegno durante tutto l’arco della stessa e, dulcis in fundo, uno svincolo immediato. Il passaggio lamina-lamina è da sballo, se lo fai correre sta lì e non batte ciglio, senza una minima vibrazione o una sbandata millimetrica. Un vero rasoio, uno sci “sincero” nelle risposte che trasmette. Rispetto all’Hero è più rigido, più impegnativo e probabilmente più stancante se sciato otto ore, ma è il prezzo che bisogna pagare per avere ai piedi un purosangue vero, com’è questo splendido sci. Sicuramente (i.speed a parte, ma lì è una questione di feeling) lo sci che mi è piaciuto di più in questa sessione di prove.


Da allora, ho avuto modo di provare il Master in diverse occasioni, in tutte le misure, ad esclusione del 170, confermando sempre il mio giudizio più che positivo su questo splendido sci e le recensioni dei vari PMC sono lì a dimostrarlo. Quello che preferisco, e non ne ho mai fatto mistero, è l'M23, perché lo reputo più "pastoso" e "più GS vero" rispetto ai suoi fratelli più corti, ma è esclusivamente una questione di backgorund e di gusti personali. Sono tutti sci veramente fantastici.

In questa occasione, come ho scritto, non mi sono trovato a mio agio con il Master 21, ma non ho mai messo in dubbio la bontà di questo attrezzo. Può capitare, e chi ha partecipato a qualche skitest lo sa perfettamente, di trovarsi ai piedi uno sci preparato in modo non ottimale per le caratteristiche della neve in quella giornata, magari perché la preparazione è stata fatta di fretta (considerate solo il numero di aste che tutte le sere devono essere controllate e rimesse a posto per la mattina successiva), magari c'è troppo filo, magari il tuning o l'angolo di preparazione non sono quelli previsti, ecc. Tutti fattori che possono falsare il giudizio su un determinato attrezzo. Mi era già capitato in altre occasioni e credo mi capiterà di nuovo. Nella fattispecie, il fatto che lo stesso paio di sci sia risultato ostico da sciare anche ad altri tester che lo hanno provato mi fa credere che sia proprio questo il caso e per questo motivo ho precisato che ritenevo opportuno non esprimere un parere. Qualcuno può chiedere: "perché non ne hai provato un altro paio?", ci ho tentato, ma purtroppo c'erano solo due paia che andavano bene per la mia misura di scarponi e non sono riuscito a trovare disponibile il secondo paio.


Spero, con questo, di avere chiarito in modo definitivo la questione. :D
 

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Ritornando in Topic:

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Il Tester: 178cm X 82kg
Eta': Over 40 (che sono i nuovi 30
bigsmile.gif
) - In forma ma non certo un atleta
veryok.gif

Scarpa: Head Raptor RS130
Livello Tecnico: Conduco decentemente finche’ la pendenza non e’ eccessiva o la neve troppo dura, poi ci si arrangia come si puo’
(Visto i recenti toni non nominero' neanche morto alcun tipo di metallo che sarebbe suicidio immediato :D )

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Condizioni neve/meteo:
Giovedi e venerdi ha buttato giu' parecchia neve, sabato nevicchiava ancora.
La temperatura di giorno non si e' mai alzata quindi la neve non ha potuto compattarsi piu' di tanto.

Sabato mattina siamo partiti con piste tirate e neve bella compatta, gessosa ma non ghiacciata. Purtroppo lo strato compatto era di pochi cm superficiali e gia' prima delle undici ha ceduto e sono comparsi mucchi di neve farinosa alternati alle lastre dure del fondo. Ha nevicchiato piu' o meno tutto il giorno, ma la visibilita' si e' comunque mantenuta buona.

Domenica un po' meglio, la pista ha retto piu' a lungo del giorno prima ma piu' o meno eravamo li'. Sole dalle 10 in poi, visibilita' ottima tutto il giorno.

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In ordine di utilizzo
Sabato

Head iSpeed PRO - 180cm

Primo sci provato il Sabato mattina le condizioni della neve erano perfette, bella compatta ma non ghiacciata. Mi ha dato subito una gran confidenza, spatola molto solida, gira bello rotondo, si adatta molto facilmente a diversi raggi di curva, basta inclinarlo di piu’ e chiude subito, oppure si puo’ lasciarlo correre su raggi piu’ lunghi.
Non e’ difficile, ma bisogna comuque essere bene apposto sopra lo sci in un paio di curve mi sono distratto un attimo e l’esterno e’ partito per la tangente.
Nel complesso, solido, stabile e divertente.

Voelkl 25m
Mi e’ sembrato “facile” considerando il raggio di 25m, spatola bella lineare e abbastanza morbida. Ha comunque bisogno di essere portato a velocita’ sostenute per cominciare a rendere.
Ho provato a spingerlo un po’ di piu’ sui cambi di pendenza della Signaue, ma la neve non era abbastanza dura per sostenere l’esterno, in un paio di curve ha sfondato la “sponda” ed e’ partito via dritto, sarebbe servita una neve piu' ghiacciata.
Molto stabile e solido anche sul ripido, struttura sostanziosa e ben bilanciata.

Dynastar M18

Premetto che l’M18 e’ una delle ragioni principali per cui ho preso parte a PMC. Gli sci Rossignol mi sono sempre stati molto congeniali e volevo provare la linea Master in previsione di un potenziale acquisto. Ho preso il Dynastar perche’ il Rossignol era fuori, gli sci della linea Master sono identici, cambia solo la serigrafia (gli altri hanno delle differenze).
Ho provato lo sci sulla pista Drei Zinnen quando lo strato superficiale si era gia’ spaccato e si erano creati parecchi cumuli di neve farinosa alternati da lastre piuttosto dure. Le condizioni della neve non erano certo ideali per questo tipo di sci, ho apprezzato molto la presa sul duro specialmente della spatola.
Mi e’ sembrato invece molto instabile fra le gobbe, arrivando dalla lastra con lo sci bello di spigolo si entra nel mucchio e la spatola prende subito con una tendenza a chiudere di piu’, poi scavalcato il mucchio si torna sulla traiettoria originale. Ne risulta un movimento a dondolo dello sci esterno non molto piacevole. L’ho parcheggiato un po’ perplesso.
Il giorno dopo, con la pista giusta, tutta un'altra musica.


Rossignol M21

Anche qui pista ormai rovinata quindi condizioni non ideali per questo tipo di sci. Comunque la combinazione di struttura e lunghezza lo rendono molto stabile anche nei mucchi, contrariamente all’M18 questo entra nelle gobbe e le sega a meta’ senza troppi problemi.
Non ho potuto spingerlo piu’ di tanto ma mi e’ piaciuto, resta facile ed intuitivo, ma molto stabile.
Io non ho riscontrato problemi particolari con la preparazione, ma ce n'era piu' di un paio disponibile, quindi ci puo' stare che a me ne sia capitato uno apposto
(oppure sono talmente una capra che non mi sono accorto di niente, a voi le conclusioni :D )

Fischer The Curv 178 - R18

Questo era un altro sci che mi ha molto incuriosito fin dall’uscita e che era sulla mia lista di sci assolutamente da provare.
Scusate, ma ho un gran casino in testa con questi Curv, mi sembra che si chiamino tutti allo stesso modo, comunque ho provato il modello piu’ sostenuto, misura 178 attacco Z13 – Il primo a sinistra in questa foto.

https://scontent-ams3-1.xx.fbcdn.net/v/ ... e=5ADA1F83

Molto ma molto divertente, provato sulla Holzriese e sulla Signaue, su pendenze da rossa molto intuitivo e molto reattivo, in genere mi fermo una/due volte ad ogni pista per rifiatare o per aspettare chi e’ dietro. Con il Curv non riuscivo a fermarmi finche’ non ero in fondo, ti rimbalza da una sponda all’altra e ti chiede di continuare ad aumentare il ritmo inclinandolo sempre di piu’ ad ogni curva.
Ho provato anche un po’ di serpentina sul muro in alto della Holzriese, gira facile e blocca bello solido.

Head Kore 99mm
Verso l’una ormai tutte le piste erano trifolate, allora ho deciso di fare un giro sui ciccioni. Non sono tipo da powder, ero solo curioso di vedere come si comportavano questa tipologia di sci (mai provati prima).
Sono restato piacevolmente sorpreso dal comportamento in pista di questo sci. Visto il 99 sottoscarpa servono alcune curve di adattamento, ovviamente serve una caviglia bella solida per poterlo tenere sullo spigolo, una volta ricalibrati i parametri carva che e’ una bellezza e tiene bene anche sul duro, mi aspettavo un sci di compensato/cartone, ed invece tutt’altro. I mucchi di neve molle non sono ovviamente un gran problema.
Per il fuori pista no comment, ho fatto dieci metri di bordo pista…

...a seguire la Domenica... (che non ho ancora avuto tempo/voglia di scrivere)
 
A questo punto aspetto anche io che la discussione venga un pò "ripulita", qualche scietto l'ho provato anche io ma aspetto a riportarvi le mie impressioni.
Concordo su una cosa con Renn. In questi ultimi anni le case hano fatto un lavoro egregio, hanno tirato fuori tutte quante materiale veramente performante e divertente, alcune piccole differenze tra l'una e l'altra si percepiscono in modo da farci sentire l'uno o l'altro modello o marca più adatta a quello che cerchiamo dall'attrezzo, ma sono dettagli.
 
La linea di prodotti che rimpiazzerà X-Max si chiama S/Max.

S/Max Blast (quello della recensione)
S/Max 12, a seguire 10, 8, 6

S/Max Blast prende il posto dell'attuale X-14 e monta attacco X12 TL come i top di gamma S/Race Rush, il 12 e il 10 verranno proposti con lo Z12 e via a seguire gli altri che monteranno attacchi più entry-level tipo Mercury.

Gli sci del segmento pista sono praticamente tutti nuovi ma l'organizzazione delle linee prodotti rimane sostanzialmente invariata, con l'aggiunta di 2 misure sulla linea PRO (ex lab), la linea Rush con GS e SL e la linea Shot con Gs e SL che si posiziona allo stesso livello dell'attuale X-Race SC.

grazie broad, sempre prezioso ed esaustivo... nel triste marasma di oggi pomeriggio mi ero perso la tua risposta...
 
Lunedì scorso ho fatto un bel test a Ovindoli con skicentral dei materiali 2019, certo dopo queste polemiche mi è passata la voglia di recensire.

Mi limito all'Hero LT Ti che è stato totalmente rinnovato non solo nella grafica (molte bella) ma anche nella struttura, si conferma come uno dei migliori GS (un gradino sotto il top gamma) da utilizzare tutto il giorno senza compromessi.

Riporto cosa mi hanno riferito al test (chiedo conferma a voi): l'Hero LT TI 2019 si può avere con piastra normale (che era il modello che ho provato) o una piastra più rigida che si avvicina al vecchio M18. Il nuovo M18 (sempre secondo quanto mi hanno detto) è più tosto grazie alla nuova piastra adottata dei Master.
Sembrerebbe quindi una sorta di ritorno del LT Racing? Vi risulta?
 
Si, è corretto
Anche io ho provato un pò di sci proprio ad Ovindoli e devo dire che sono rimasto favorevolmente colpito dalla qualità degli sci no FIS che non fa rimpiangere il materiale gara duro e puro.

Mi sarebbe piaciuto fare un test in sequenza con LT Ti normale, con piastra pro (non so come si chiama) ed M18. Prossima volta cercherò di farlo.
 
In attesa di Renn, intanto ti fornisco qualche info:
Lo X9 a mio parere è un po' categoria a se, e dubito fortemente troverai questo o un suo equivalente a noleggio.
Ragioni legate al costo, per di più riferito ad un target di sciatori decisamente elevato, che invece assai di rado noleggia volendo avere sci personali...
Cmq a rigor di logica, se parliamo di modelli 2017/2018 (quelli del prox anno in noleggio proprio non li vedresti) sicuramente un buon equivalente è lo XLab salomon, suo fratellino minore.
Ci sarebbe lo iRace Head, ma a mio avviso è nettamente inferiore sotto diversi aspetti (struttura, rebound, tenuta e stabilità), quindi il paragone sarebbe improprio.

A scanso di equivoci, ti specifico che non solo quanto appena scritto è opinione personale, ma anche frutto di impressioni ed emozioni ottenute da persona non agonista, non fenomeno sulle nevi (dunque passibile di errori a destra e pure a manca). Almeno ci togliamo dubbi e incertezze! :HIP

Finalmente si ritorna a parlare di sci!

Visto che tu li hai provati ti volevo chiedere gentilmente una cosa, l'X9 Race monta la piastra P69 (quella con attacco regolabile longitudinalmente tra l'altro dei Salomon XRace Lab di quest'anno) o una piastra totalmente nuova?
Che differenze hai trovato con il nuovo Salomon Race Pro? Montano ancora la piastra race?
P.S.: io quelli di quest'anno li possiedo entrambi (X9 e Lab) volevo capire l'evoluzione perchè l'X9 Race mi stuzzica....
Ti ringrazio in anticipo per le tue risposte.
 
In attesa di Renn, intanto ti fornisco qualche info:
Lo X9 a mio parere è un po' categoria a se, e dubito fortemente troverai questo o un suo equivalente a noleggio.
Ragioni legate al costo, per di più riferito ad un target di sciatori decisamente elevato, che invece assai di rado noleggia volendo avere sci personali...
Cmq a rigor di logica, se parliamo di modelli 2017/2018 (quelli del prox anno in noleggio proprio non li vedresti) sicuramente un buon equivalente è lo XLab salomon, suo fratellino minore.
Ci sarebbe lo iRace Head, ma a mio avviso è nettamente inferiore sotto diversi aspetti (struttura, rebound, tenuta e stabilità), quindi il paragone sarebbe improprio.

A scanso di equivoci, ti specifico che non solo quanto appena scritto è opinione personale, ma anche frutto di impressioni ed emozioni ottenute da persona non agonista, non fenomeno sulle nevi (dunque passibile di errori a destra e pure a manca). Almeno ci togliamo dubbi e incertezze! :HIP

A quanto ha scritto Fabio , aggiungo solo che in Val di Fassa, ma credo anche nelle altre zone del Sellaronda l'X9 della stagione scorsa era facilmente reperibile nei noleggi, che già la settimana scorsa attendevano i modelli 2019, per cui se vai in qualche posto ben attrezzato almeno l'X9 dovresti trovarlo. Non so se la versione racing invece sia facilmente reperibile, perché da quanto almeno ho capito io, dovrebbe essere abbastanza "di nicchia" e riservata solo a pochi negozi specializzati. Naturalmente posso sbagliarmi, ma è una politica che Atomic ha già sperimentato in passato anche con l'XT ed ai tempi con il Doublecut: lancia un modello top, il primo anno ne produce e distribuisce pochi pezzi e vede come vanno le cose per poi dargli maggiore spazio le stagioni successive o non produrlo più.
 
Ultima modifica:
Finalmente si ritorna a parlare di sci!

Visto che tu li hai provati ti volevo chiedere gentilmente una cosa, l'X9 Race monta la piastra P69 (quella con attacco regolabile longitudinalmente tra l'altro dei Salomon XRace Lab di quest'anno) o una piastra totalmente nuova?
Che differenze hai trovato con il nuovo Salomon Race Pro? Montano ancora la piastra race?
P.S.: io quelli di quest'anno li possiedo entrambi (X9 e Lab) volevo capire l'evoluzione perchè l'X9 Race mi stuzzica....
Ti ringrazio in anticipo per le tue risposte.

Allora, io ho provato X9 (sia 175 che 181) solo con piastra race (attacco rosso) e devo dire che se anno scorso lo sci mi è piaciuto, ma non lo avrei comprato, quest'anno ha preso maggior carattere, più reattività, ed è uno sci che potenzialmente comprerei.
Credo l'insieme attacco/piastra sia nuovo, però non ne sono sicuro, andrebbe chiesto a loro (Atomic) x esserne certi.

Per Salomon ho provato il Race Rush, solo in lunghezza 175, non so dirti però che piastra aveva (cmq un modello assolutamente nuovo con appoggio a 45° sul piano della serigrafia, a dir loro per dare gradualità di intervento). Lo sci mi è piaciuto, nel senso che permette davvero tutto e ha la capacità di non affaticare, di essere intuitivo e sa anche perdonare. Però, se il confronto è con lo X9, mi sembrano sci molto diversi: Atomic estremamente reattivo, quasi nervoso nel paragone col Salomon, più pacioso e affidabile, di sicurezza.
 
Io torno sul discorso prove sci e chiedo a Renntiger tra la nuova serie allround S MAX di Salomon e la già collaudata Supershape di Head (in particolare Speed) quale reputa migliore?
Sto valutando cambio sci causa acquisto lunghezza troppo corta lo scorso anno, vorrei restare su un modello della stessa categoria dei miei attuali X MAX X12.
 
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