Sei Italiano? Non puoi entrare.

ok, adesso il discorso sull'educazione dei turisti delle varie nazionalità è un po' OT...
il punto focale è che, secondo me, un gruppo di 200 persone (di qualsiasi etnia o tipologia cosi anche Paolol è contento HIHIHI ) che si sposta deve prevedere di fare delle prenotazioni o almeno avvisare...
lo faccio io quando mi muovo in 2!!! mi sembra una cosa naturale...
 
Ed è vero anche il contrario. Conosco alcuni ristoratori della mia zona che non sopportano le comitive di tedeschi (adulti) perché sono taccagni: ordinano un piatto di pasta al pomodoro e acqua del rubinetto.
E cappuccino a fine pasto :shock:
Solo per questo meriterebbero di essere respinti all'ingresso HIHIHI

in effetti il cappuccio a fine pasto davvero non è cosa tollerabile!!! a meno che a colazione allora non bevano della grappa... HIHIHIHIHIHIHIHIHI
 
ragazzi ma cosa è, una barzelletta?
questo è razzismo, punto. Ci sono turisti italiani ignoranti: vero, prendete a calci in culo loro. arrivano con comitive di 200 persone e non consumano? prendetevela con chi lo fa. il cartello qui gli italiani non entrano, invece, è puro razzismo.
quante volte ho visto comitive di turisti di ogni nazionalità coi piedi a mollo nelle fontane, sporcare etc etc qui a roma? milioni, e mi sono sempre incazzato con chi iniziava a tirare fuori la solita frase: "ecco questi appena arrivano qui fanno il porco comodo loro. al paese loro col *****..."
bellissima poi la difesa "mi piacciono il cibo e le scarpe italiani".. ma vaffanculo, magari te se porta via na valanga co tutta la famiglia.
 
ragazzi ma cosa è, una barzelletta?
questo è razzismo, punto. Ci sono turisti italiani ignoranti: vero, prendete a calci in culo loro. arrivano con comitive di 200 persone e non consumano? prendetevela con chi lo fa. il cartello qui gli italiani non entrano, invece, è puro razzismo.
quante volte ho visto comitive di turisti di ogni nazionalità coi piedi a mollo nelle fontane, sporcare etc etc qui a roma? milioni, e mi sono sempre incazzato con chi iniziava a tirare fuori la solita frase: "ecco questi appena arrivano qui fanno il porco comodo loro. al paese loro col *****..."
bellissima poi la difesa "mi piacciono il cibo e le scarpe italiani".. ma vaffanculo, magari te se porta via na valanga co tutta la famiglia.


ma leggere le notizie prima di postare? non c'è nessun cartello con scritto che gli italiani non possono entrare, cosa testimoniata dal fatto che se leggi i post prima vedrai che
alcuni utenti del forum ci sono stati e sono stati "accolti" senza problemi...
ps. augurare a qualcuno di essere travolto da una valanga... bravo! no ma, complimenti...
 
io su la nazione leggo che è andata così. tu puoi scegliere se credere a la nazione o al giornale svizzero. fatto sta che la società si è dissociata dalla questione.
il fatto che altri siano entrati poco conta, pecunia non olet..
ps: se il fatto fosse vero, non vedo perché dovrei nutrire sentimenti amichevoli verso chi discrimina le persone in base alla razza.
 

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io su la nazione leggo che è andata così. tu puoi scegliere se credere a la nazione o al giornale svizzero. fatto sta che la società si è dissociata dalla questione.
il fatto che altri siano entrati poco conta, pecunia non olet..
ps: se il fatto fosse vero, non vedo perché dovrei nutrire sentimenti amichevoli verso chi discrimina le persone in base alla razza.

L'articolo l'ho letto e riletto, non si parla di cartelli anti-italiani.
La questione non è sulla nazionalità dei turisti in questione, ma sul tipo di clientela. Le comitive non sono ben viste dai gestori per i motivi già spiegati sopra. I piccoli gruppi sì, anche di Italiani, come testimoniato da altri skifosi.

La conversazione immaginata dal Giornale del Ticino secondo me è abbastanza plausibile:

Gerente: “Non potete entrare, non voglio guai qui dentro, siete troppi”
Accompagnatore del gruppo: “Ma è per l’uso del bagno”
Gerente: “Non siamo tenuti a farvi entrare”
Accompagnatore del gruppo: “E perché?”
Gerente: “Perché questo è un rifugio privato, questi sono spazi privati, siete in casa nostra, non vogliamo che ci sporchiate i bagni”
Accompagnatore del gruppo: “Ah, ma questo è razzismo, solo perché veniamo dall’Italia…”
Gerente: “La pensi come vuole, arrivate qui in 200 e pretendere di fare i vostri comodi, va bene, se tanto le piace sì, siamo razzisti e non vi vogliamo tra i piedi, einverstanden? Abbiamo avuto esperienze spiacevoli, tutto qui. E adesso levatevi di torno, ché devo lavorare”
Al che alcuni ragazzini, improvvisamente assaliti da rigurgito di nazionalismo da stadio, si sono messi a cantare l’inno italiano (...)


Insomma: gestori del rifugio (forse) antipatici e poco ospitali, accompagnatore un po' suscettibile.
 
ragazzi ma cosa è, una barzelletta?
questo è razzismo, punto. Ci sono turisti italiani ignoranti: vero, prendete a calci in culo loro. arrivano con comitive di 200 persone e non consumano? prendetevela con chi lo fa. il cartello qui gli italiani non entrano, invece, è puro razzismo.
quante volte ho visto comitive di turisti di ogni nazionalità coi piedi a mollo nelle fontane, sporcare etc etc qui a roma? milioni, e mi sono sempre incazzato con chi iniziava a tirare fuori la solita frase: "ecco questi appena arrivano qui fanno il porco comodo loro. al paese loro col *****..."
bellissima poi la difesa "mi piacciono il cibo e le scarpe italiani".. ma vaffanculo, magari te se porta via na valanga co tutta la famiglia.


quoto al 100%; abbraccio virtuale
Baci MAC
 
L'articolo l'ho letto e riletto, non si parla di cartelli anti-italiani.
La questione non è sulla nazionalità dei turisti in questione, ma sul tipo di clientela. Le comitive non sono ben viste dai gestori per i motivi già spiegati sopra. I piccoli gruppi sì, anche di Italiani, come testimoniato da altri skifosi.

La conversazione immaginata dal Giornale del Ticino secondo me è abbastanza plausibile:

Gerente: “Non potete entrare, non voglio guai qui dentro, siete troppi”
Accompagnatore del gruppo: “Ma è per l’uso del bagno”
Gerente: “Non siamo tenuti a farvi entrare”
Accompagnatore del gruppo: “E perché?”
Gerente: “Perché questo è un rifugio privato, questi sono spazi privati, siete in casa nostra, non vogliamo che ci sporchiate i bagni”
Accompagnatore del gruppo: “Ah, ma questo è razzismo, solo perché veniamo dall’Italia…”
Gerente: “La pensi come vuole, arrivate qui in 200 e pretendere di fare i vostri comodi, va bene, se tanto le piace sì, siamo razzisti e non vi vogliamo tra i piedi, einverstanden? Abbiamo avuto esperienze spiacevoli, tutto qui. E adesso levatevi di torno, ché devo lavorare”
Al che alcuni ragazzini, improvvisamente assaliti da rigurgito di nazionalismo da stadio, si sono messi a cantare l’inno italiano (...)


Insomma: gestori del rifugio (forse) antipatici e poco ospitali, accompagnatore un po' suscettibile.
ovviamente non sapremo mai com'è andata. mettiamola così: se è andata come racconta il giornale del ticino niente valanga :) comunque voglio sia chiaro che non ho nulla contro gli svizzeri, anzi. come però odio i razzisti italiani, mi permetto di poter fare altrettanto con quelli stranieri..
 
ovviamente non sapremo mai com'è andata. mettiamola così: se è andata come racconta il giornale del ticino niente valanga :) comunque voglio sia chiaro che non ho nulla contro gli svizzeri, anzi. come però odio i razzisti italiani, mi permetto di poter fare altrettanto con quelli stranieri..

dovresti leggere bene gli articoli di giornale e anche i commenti degli utenti, a volte ti possono evitare di fare certe figure.

Nello specifico, hai letto la parte in cui si spiega chiaramente che quel rifugio è UN CIRCOLO PRIVATO?

Prova a presentarti con 199 amici fuori da un qualsiasi circolo privato italiano (senza esserne socio) di qualsiasi regione, e con un gruppetto di dieci chiedere di entrare e usare il bagno. vediamo cosa ti rispondono :-?
 
oh per fortuna è arrivato il lettore dei quotidiani. io ho letto l'articolo della nazione e quello svizzero. non sono riuscito a conoscere la verità (visto che uno nega l'altro) e ho fatto delle supposizione sull'accaduto (come tutti in questo forum), basandomi anche sulla presa di posizione della società che gestisce il comprensorio.
per quanto riguarda la questione circolo privato, hanno fatto bene a levare sto posto dalle cartine. io scendo da una pista mi fermo al Berghaus Restaurant Fourcla Surlej che ho visto sulla cartina e mi dicono che è un circolo privato? ma stiamo scherzando? credo (qualche uomo di legge me lo conferma pls?) che, almeno in italia, non puoi chiamarti ristorante e poi essere un circolo privato. se sei un esercizio commerciale, ti becchi onori ed oneri.
 
dovresti leggere bene gli articoli di giornale e anche i commenti degli utenti, a volte ti possono evitare di fare certe figure.

Nello specifico, hai letto la parte in cui si spiega chiaramente che quel rifugio è UN CIRCOLO PRIVATO?

Prova a presentarti con 199 amici fuori da un qualsiasi circolo privato italiano (senza esserne socio) di qualsiasi regione, e con un gruppetto di dieci chiedere di entrare e usare il bagno. vediamo cosa ti rispondono :-?

Strano che nei primi interventi di skifosi qualcuno lo abbia frequentato senza esserne socio.
Un circolo privato, che io sappia, è aperto solo ai soci e ai loro ospiti. Se è aperto a tutti quelli che prenotano è pubblico.
 
Attenzione però, non credo si tratti di circolo privato - per cui occorrerebbe una tessera - ma di rifugio privato, così come da noi esistono rifugi gestiti dal CAI (che in quanto tali devono rispettarne il regolamento) e altri che hanno una gestione privata, e che in pratica forniscono un servizio di ristoro e/o pernottamento simile agli altri ma che NON devono sottostare al regolamento del CAI.
Esiste il corrispettivo svizzero del CAI?
 
oh per fortuna è arrivato il lettore dei quotidiani. io ho letto l'articolo della nazione e quello svizzero. non sono riuscito a conoscere la verità (visto che uno nega l'altro) e ho fatto delle supposizione sull'accaduto (come tutti in questo forum), basandomi anche sulla presa di posizione della società che gestisce il comprensorio.
per quanto riguarda la questione circolo privato, hanno fatto bene a levare sto posto dalle cartine. io scendo da una pista mi fermo al Berghaus Restaurant Fourcla Surlej che ho visto sulla cartina e mi dicono che è un circolo privato? ma stiamo scherzando? credo (qualche uomo di legge me lo conferma pls?) che, almeno in italia, non puoi chiamarti ristorante e poi essere un circolo privato. se sei un esercizio commerciale, ti becchi onori ed oneri.

no, puoi essere qualsiasi cosa e anche essere circolo privato.

dalle mie parti ci sono dei golf club, circoli privati, che dentro hanno anche bar, ristorante, Spa, piscina, palestra, maneggio ecc... ovviamente non scrivono nell'insegna CIRCOLO PRIVATO, scrivono appunto ristorante ecc.., e quindi se tu capiti lì davanti per caso (senza aver prenotato) e chiedi di entrare ti spiegano tutto e ti chiedono il tesseramento.
probabilmente se vai da solo e chiedi di bere qualcosa al bar e andare al cesso, probabilmente il gestore ti lascia fare senza problemi (se è una persona intelligente).
probabilmente se fuori dal locale sostano duecento ragazzini agitati, delle quali una decina chiedono di entrare per bere al bar e andare al bagno, il gestore non li farà entrare neanche previo tesseramento (si spaurisce, no?).
probabilmente se la decina comincia a scaldarsi per il rifiuto e alzare la voce, dico PROBABILMENTE il gestore li manderà affanc... e magari gli scapperà qualche insulto razzista.
probabilmente.
 
Attenzione però, non credo si tratti di circolo privato - per cui occorrerebbe una tessera - ma di rifugio privato, così come da noi esistono rifugi gestiti dal CAI (che in quanto tali devono rispettarne il regolamento) e altri che hanno una gestione privata, e che in pratica forniscono un servizio di ristoro e/o pernottamento simile agli altri ma che NON devono sottostare al regolamento del CAI.
Esiste il corrispettivo svizzero del CAI?

non conosco la legislazione svizzera, in Italia la parola PRIVATO desume che il proprietario decide chi far entrare e chi no, perché in pratica non è un esercizio pubblico.

Ovvio che se uno va da solo a bere qualcosa, il gestore avrà piacere di ospitarlo e guadagnarci. Diverso il caso in questione, non mi sembra necessario spiegarlo.
 
quante palle, noi italiani siamo bravissimi a fare le vittime. Probabilmente fossi stato il gestore avrei fatto lo stesso, a prescindere dalla nazionalità. Se mi trovo un gruppo di duecento persone che, senza aver avvisato, prenotato e comprato niente mi vogliono pisciare nel bagno gli dico anche io di stare fuori. Non è che hanno rifiutato di dare cibo o acqua a chi ne avesse bisogno o riparo per la notte a chi moriva di freddo. Io già mi faccio scrupoli a prendere un caffè se devo pisciare in un bar, figurati portarci duecento persone e pretendere di utilizzare i bagni.

Portare un gruppo di 200 bambini in montagna è una cosa senza senso, svizzera o non svizzera.

E non fatemi neanche iniziare sul fatto che il capogruppo era un mezzo prete che è meglio...
 
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