Senza far polemica, ma letto uno di bonatti, letti tutti .... gran aplinista, si legge bene, ma è realmente ripetitivo (ed io a perseverare a rileggerlo ... ). Kammerlander, anche lui, gran aplinista, ma come scrittore lascia a desiderare, Malato di Montagne è una storiella, sembra scritta da un 15nne
I primi di Corona erano libri di narrativa "alpinistica", poi è cambiato. Ma almeno la prosa è fluida e leggibile.
IMHO alpinisti ed
scrittori che meritano di essere letti (in ordine sparso) che mi vengono in mente sono:
Joe Simpson, un classico ormai, non si può fare a meno di citarlo
Krakauer, meno alpinista, ma giornalista, ma comunque ha centrato il punto
Mark Twight, graffiante e concreto, Confessioni di un serial climber (Kiss or Kill) è uno dei miei preferiti in assoluto!
Heinrich Harrer, un super classico che non può mancare
Lionel Terray, un altro classico
Hermann Buhl, morto giovane, fortissimo, e scriveva realmente bene
Andy Kirkpatrick, giovane, rampante e tutt'ora in attività. Anche lui come Twight graffiante e concreto, con un che di esilarante alla british. Psychovertical è da leggere!
Emilio Comici, un altro classico con una prosa retrò
Marco Ferrari, prosa fluida ed incalzante, leggibilissimo. Freney è stato uno dei migliori libri di narrativa di montagna italiana che ho letto assieme alle Mani Nude di R. Marchi
Kurt Diemberger, un altro classico vivente, meno diretto, più riflessivo
Chris Bonington, anche lui un po' retrò ma da leggere, ha fatto la sotoria
Rolly Marchi, altro italiano in lista
Gian Piero Motti, il padre del nuovo mattino ...