Il gigante "poco buono" dell'Agordino: Monte Agner per ferrata Stella Alpina | ago 16
Monte Agner: il Gigante dell'Agordino
Escursionisti sul Monte Agner, Agordino.
Il Monte Agner è una delle cime dolomitiche più trascurate e sconosciute nonostante sia una delle più belle.
Durante la sciata post-GOM, dalle piste di Falcade i vostri amici Apo e Julian Ross ad un certo punto mentre ammiravano i panorami hanno chiesto: “ma quel colosso come si chiama? È una delle più belle secondo me” e stavano puntando il leggendario paretone dell’Agner. La parete più lunga delle Dolomiti, se non ricordo ma circa 1600 m di verticalità.
Ogni anno circa una 20ina di cordate salgono per la parete, di sicuro non una via alla portata di tutti (per la lunghezza).
Più umano è salire per la via normale oppure, con con un po’ di “sale” in più per l’impegnativa ferrata Stella Alpina.
Lo scorso anno ad agosto in piena alta stagione, in un giorno con meteo stabile, ho deciso di andarmelo a fare. Avrò incontrato una 30ina di persone per tutto il giorno: esistono zone selvagge e sconosciute anche in Dolomiti... o forse essendo faticose da raggiungere sono meno "appetitose".
Si parte da Frassenè Agordino 1070 m slm e con calma si sale per uno dei numerosi sentieri che passando per il bosco e per la pista da sci porta al Rifugio Scarpa.
Un ottimo e lungo riscaldamento, io sono arrivato su giù zuppo ma per fortuna con molti “puff” di ricambio e non stanco.
La chiesa di Frassenè Agordino dove si può parcheggiare.
Si parte da Frassenè Agordino e si sale lungo un sentiero che passa vicino alla seggiovia (non più attiva).
La pista da sci si sta chiudendo. Serve prendere una decisione al più presto se si vuole recuperare.
La prima parte dell'escursione passa per magnifici pascoli e prati (alcuni sono vecchie piste da sci).
In alto si trovano anche degli skilift dismessi.
Peccato perchè le piste alte sembrano niente male per un campoi scuola in quota e al sole.
Sarebbe una piccola perla questo comprensorio.
Che ambiente spettacolare!
La Normale corre a sinistra di quel canalone. Deve essere un bel sentiero "allenante".
In discesa secondo me è troppo ripido e impegnativo. Dal Bivacco (il puntino rosso) fino alla neve non c'è un attimo di pausa, scivoloso, ripido e in molti tratti pericoloso.
Il sentiero "normale" corre alla destra di quel canalone in parte innevato.
Salendo verso il Rifugio Scarpa; la ferrata si svolge su quel paretone sotto le Laste.
Dopo un caffè e 2 parole con il simpatico gestore parto per la gita dell'anno.
Rifugio Scarpa Gurekian a 1735 m slm.
Lungo il sentiero per l’attacco alla ferrata incontro un trail runner: molto bello correre su quel terreno morbido, un po’ umido, compatto... dev’essere una specie di powder del “corridore da montagna”. Anzi facciamo che sia un firm, la powder per il trail runner è il sottobosco con aghi di larice.
Le indicazioni sono sufficienti (non superflue) e se si presta un po’ d’attenzione non si sbaglia mai. Una volta in ferrata non c’è più la possibilità di sbagliarsi.
Il primo pezzo di ferrata permette di superare agevolmente quel primo “salto di roccia” in modo da arrivare al vero attacco.
Attacco e primo pezzo della via ferrata Stella Alpina al Monte Agner.
Si prosegue poi per un tratto molto facile di sentiero e seguendo dei “bolloni gialli” si arriva al “vero attacco”.
Cartello che segna l'inizio difficile e impegnativo della via Ferrata Stella Alpina.
Dopo un primo pezzo in “piano”...
... la ferrata presenta il suo vero carattere.
La ferrata ora diventa subito ripida e verticale.
Rimane sempre esposta con un bel salto sotto ai piedi.
L'esposizione è sempre molto alta. Sullo sfondo il Rifugio Scarpa.
Tratto piuttosto verticale ed esposto della via ferrata Stella Alpina al Monte Agner.
Si prosegue con qualche camino da superare tirandosi su a forza e poi altri bellissimi passaggi verticali con il vuoto sotto.
Sempre verticale!
Ecco il tratto forse più difficile.
Questo è uno dei tratti più difficili della ferraa Stella Alpina.
Esposizione dell'ultimo pezzo impegnativo.
E dopo quest’ultimo tratto impegnativo in un paio di minuti si “è fuori” sulle Laste. E ci si merita una pausa!
Per arrivare al Bivacco Bedin rimane da attraversare le Laste (mooolto lunghe e faticose anche se non sembra).
Rimane da attraversare tutte le Laste fino al Bivacco Bedin.
Vietato percorrerle con la nebbia! Già senza è un sentiero “da intuire”.
Sono faticose! Ci sono dei tratti di ghiaione da risalire e anche queste pareti levigate da risalire facendo attenzione a non scivolare.
Intanto la veduta su Frassene Agordino inizia a diventare impressionante. Pare impossibile essere partita da laggiù... e manca ancora mooolto per arrivare in vetta.
Finalmente appare il magnifico punto rosso del Bivacco Biasin a Forcella Pizzon.
Ci sono un paio di persone che stanno scendendo: intuisco che la discesa sarà una rottura di p... incredibile.
La realtà sarà peggio, secondo me è più cattiva al discesa che la salita.
Panorama dalla Forcella.
Panorama sulle Pale di San Martino dal Bivacco Bedin.
Il meteo è buono e il dolore al plantare anche se costante è ancora accettabile. Decido di salire in vetta, o di provarci almeno. In caso avrò tempo tutta la discesa per soffrire.
Scoprirò nei giorni dopo, bloccato a camminare come un’ameba di prendermi una potente metatarsalgia che mi durerà dei mesi.
Si riparte con un panorama completamente diverso, dall’Agordino passiamo alle Pale di San Martino.
La seconda parte della salita è estremamente bella e selvaggio.
Il sentiero passa per l’unico passaggio possibile per salire. Davvero bellissimo!
Fatelo, l'Agner è stata la gita più bella dello scorso anno.
Immagine del sentiero attrezzato per il Monte Agner.
Se guardate bene c’è una persona nella foto. Si passa per l’unica cengia disponibile.
Occhio a non cadere...
Il sentiero continua a salire senza dare un metro di sosta.
Panorama favoloso sul Civetta e vallata Agordina.
E finalmente la croce di vetta.
Panorama sul Civetta e Agordino dalla cima del Monte Agner.
Mi sbaglio al primo bivio per la discesa e mi incrodo sopra dei salti di roccia. Vedo che è molto difficile la discesa, non me la ricordavo così ed infatti ho sbagliato.
Vedo uno passare (il puntino nella foto) e scopro che devo risalire e non posso tagliare. Per fortuna riesco a risalire senza problemi.
Un escursionista sul sentiero per il Monte Agner.
Il bellissimo Bivacco Biasin alla Forcella del Pizzon 2623 m.
Ecco la lunga e dura discesa.
Sentiero di salita e poi discesa per il Monte Agner: attenzione, non è affatto banale.
Il sentiero normale corre a fianco del grande canalone innevato.
Finalmente arrivo ai pascoli del Rifugio Scarpa e con altri ragazzi ciu facciamo un bel po' di meritate birrette... anche per fare l'ultima parte della discesa con meno noia.
Panorama sul Rifugio Scarpa Gurekian.
Una montagna gigante e difficile. Davvero una bella scoperta, tutta la zona è bellissima ma con accessi difficili senza seggiovie, senza strade asfaltate o simile. Bisogna guadagnarsi le cime qui. Mi dispaice per il rifugista che nonostante fosse agosto pieno non ha il pienone tipico degli altri rifugi.
Merita anche la sola ferrata.
Monte Agner: il Gigante dell'Agordino
Escursionisti sul Monte Agner, Agordino.
Il Monte Agner è una delle cime dolomitiche più trascurate e sconosciute nonostante sia una delle più belle.
Durante la sciata post-GOM, dalle piste di Falcade i vostri amici Apo e Julian Ross ad un certo punto mentre ammiravano i panorami hanno chiesto: “ma quel colosso come si chiama? È una delle più belle secondo me” e stavano puntando il leggendario paretone dell’Agner. La parete più lunga delle Dolomiti, se non ricordo ma circa 1600 m di verticalità.
Ogni anno circa una 20ina di cordate salgono per la parete, di sicuro non una via alla portata di tutti (per la lunghezza).
Più umano è salire per la via normale oppure, con con un po’ di “sale” in più per l’impegnativa ferrata Stella Alpina.
Lo scorso anno ad agosto in piena alta stagione, in un giorno con meteo stabile, ho deciso di andarmelo a fare. Avrò incontrato una 30ina di persone per tutto il giorno: esistono zone selvagge e sconosciute anche in Dolomiti... o forse essendo faticose da raggiungere sono meno "appetitose".
Si parte da Frassenè Agordino 1070 m slm e con calma si sale per uno dei numerosi sentieri che passando per il bosco e per la pista da sci porta al Rifugio Scarpa.
Un ottimo e lungo riscaldamento, io sono arrivato su giù zuppo ma per fortuna con molti “puff” di ricambio e non stanco.
La chiesa di Frassenè Agordino dove si può parcheggiare.
Si parte da Frassenè Agordino e si sale lungo un sentiero che passa vicino alla seggiovia (non più attiva).
La pista da sci si sta chiudendo. Serve prendere una decisione al più presto se si vuole recuperare.
La prima parte dell'escursione passa per magnifici pascoli e prati (alcuni sono vecchie piste da sci).
In alto si trovano anche degli skilift dismessi.
Peccato perchè le piste alte sembrano niente male per un campoi scuola in quota e al sole.
Sarebbe una piccola perla questo comprensorio.
Che ambiente spettacolare!
La Normale corre a sinistra di quel canalone. Deve essere un bel sentiero "allenante".
In discesa secondo me è troppo ripido e impegnativo. Dal Bivacco (il puntino rosso) fino alla neve non c'è un attimo di pausa, scivoloso, ripido e in molti tratti pericoloso.
Il sentiero "normale" corre alla destra di quel canalone in parte innevato.
Salendo verso il Rifugio Scarpa; la ferrata si svolge su quel paretone sotto le Laste.
Dopo un caffè e 2 parole con il simpatico gestore parto per la gita dell'anno.
Rifugio Scarpa Gurekian a 1735 m slm.
Lungo il sentiero per l’attacco alla ferrata incontro un trail runner: molto bello correre su quel terreno morbido, un po’ umido, compatto... dev’essere una specie di powder del “corridore da montagna”. Anzi facciamo che sia un firm, la powder per il trail runner è il sottobosco con aghi di larice.
Le indicazioni sono sufficienti (non superflue) e se si presta un po’ d’attenzione non si sbaglia mai. Una volta in ferrata non c’è più la possibilità di sbagliarsi.
Il primo pezzo di ferrata permette di superare agevolmente quel primo “salto di roccia” in modo da arrivare al vero attacco.
Attacco e primo pezzo della via ferrata Stella Alpina al Monte Agner.
Si prosegue poi per un tratto molto facile di sentiero e seguendo dei “bolloni gialli” si arriva al “vero attacco”.
Cartello che segna l'inizio difficile e impegnativo della via Ferrata Stella Alpina.
Dopo un primo pezzo in “piano”...
... la ferrata presenta il suo vero carattere.
La ferrata ora diventa subito ripida e verticale.
Rimane sempre esposta con un bel salto sotto ai piedi.
L'esposizione è sempre molto alta. Sullo sfondo il Rifugio Scarpa.
Tratto piuttosto verticale ed esposto della via ferrata Stella Alpina al Monte Agner.
Si prosegue con qualche camino da superare tirandosi su a forza e poi altri bellissimi passaggi verticali con il vuoto sotto.
Sempre verticale!
Ecco il tratto forse più difficile.
Questo è uno dei tratti più difficili della ferraa Stella Alpina.
Esposizione dell'ultimo pezzo impegnativo.
E dopo quest’ultimo tratto impegnativo in un paio di minuti si “è fuori” sulle Laste. E ci si merita una pausa!
Per arrivare al Bivacco Bedin rimane da attraversare le Laste (mooolto lunghe e faticose anche se non sembra).
Rimane da attraversare tutte le Laste fino al Bivacco Bedin.
Vietato percorrerle con la nebbia! Già senza è un sentiero “da intuire”.
Sono faticose! Ci sono dei tratti di ghiaione da risalire e anche queste pareti levigate da risalire facendo attenzione a non scivolare.
Intanto la veduta su Frassene Agordino inizia a diventare impressionante. Pare impossibile essere partita da laggiù... e manca ancora mooolto per arrivare in vetta.
Finalmente appare il magnifico punto rosso del Bivacco Biasin a Forcella Pizzon.
Ci sono un paio di persone che stanno scendendo: intuisco che la discesa sarà una rottura di p... incredibile.
La realtà sarà peggio, secondo me è più cattiva al discesa che la salita.
Panorama dalla Forcella.
Panorama sulle Pale di San Martino dal Bivacco Bedin.
Il meteo è buono e il dolore al plantare anche se costante è ancora accettabile. Decido di salire in vetta, o di provarci almeno. In caso avrò tempo tutta la discesa per soffrire.
Scoprirò nei giorni dopo, bloccato a camminare come un’ameba di prendermi una potente metatarsalgia che mi durerà dei mesi.
Si riparte con un panorama completamente diverso, dall’Agordino passiamo alle Pale di San Martino.
La seconda parte della salita è estremamente bella e selvaggio.
Il sentiero passa per l’unico passaggio possibile per salire. Davvero bellissimo!
Fatelo, l'Agner è stata la gita più bella dello scorso anno.
Immagine del sentiero attrezzato per il Monte Agner.
Se guardate bene c’è una persona nella foto. Si passa per l’unica cengia disponibile.
Occhio a non cadere...
Il sentiero continua a salire senza dare un metro di sosta.
Panorama favoloso sul Civetta e vallata Agordina.
E finalmente la croce di vetta.
Panorama sul Civetta e Agordino dalla cima del Monte Agner.
Mi sbaglio al primo bivio per la discesa e mi incrodo sopra dei salti di roccia. Vedo che è molto difficile la discesa, non me la ricordavo così ed infatti ho sbagliato.
Vedo uno passare (il puntino nella foto) e scopro che devo risalire e non posso tagliare. Per fortuna riesco a risalire senza problemi.
Un escursionista sul sentiero per il Monte Agner.
Il bellissimo Bivacco Biasin alla Forcella del Pizzon 2623 m.
Ecco la lunga e dura discesa.
Sentiero di salita e poi discesa per il Monte Agner: attenzione, non è affatto banale.
Il sentiero normale corre a fianco del grande canalone innevato.
Finalmente arrivo ai pascoli del Rifugio Scarpa e con altri ragazzi ciu facciamo un bel po' di meritate birrette... anche per fare l'ultima parte della discesa con meno noia.
Panorama sul Rifugio Scarpa Gurekian.
Una montagna gigante e difficile. Davvero una bella scoperta, tutta la zona è bellissima ma con accessi difficili senza seggiovie, senza strade asfaltate o simile. Bisogna guadagnarsi le cime qui. Mi dispaice per il rifugista che nonostante fosse agosto pieno non ha il pienone tipico degli altri rifugi.
Merita anche la sola ferrata.
Allegati
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