Gigiogigi
Deep white freebanfer
L'inverno non esiste più. In quello che (stando al calendario) finirà a breve, ho sparso ben due pugni di sale sul piazzale di casa dove, in anni non lontani, se ne facevano fuori 5Kg. Mi adeguo, il lato positivo è che ogni tanto arrivano queste perturbe assurde che scaricano mezzo metro di neve a botta. Poi, arrivano il vento o il caldo o il vento caldo e due giorni dopo 'ncèpiùnchez. Certo che se la perturba arriva il sabato sera, qualcosa si riesce anche a fare.
Partito con altre idee in mente è bastato vedere la meta prevista fumare (oltre ad essere già bella ventata e spelacchiata) per cambiare versante della valle, ed arrivare nel paese della cuccagna. Sufficientemente in ritardo per permettere a un gruppetto di cassiani (la versione svizzera dei caiani) di battermi 500m in quei famosi 50cm di polvere. Poi però li ho raggiunti e mi sono sentito in dovere di fare il resto. E siccome non ero in giro da solo, ho dovuto pure preoccuparmi di scegliere una traccia "didattica". Tant'è. In cima ho chiesto ai presenti di girarsi dall'altra parte e sono sceso dove non era opportuno farsi seguire (didatticamente), poi ho sbagliato il taglio (ma soprattutto il pendio non si prestava ad essere tagliato) e mi sono guadagnato una ripellata.
Poi la discesa nella faggeta. La faggeta ha il suo perché. Poi ancora la ripellata nel bosco incantato (le pendenze sono dai 40 gradi in su, la chesty non rende), a 200m/h (io di solito viaggio sui 600) e una nuova discesa. E poi la telefonata con Sandro, disperato per gli skandi che gli saltavano in testa ad Airolo.
Ma questo non è easyriding.
Partito con altre idee in mente è bastato vedere la meta prevista fumare (oltre ad essere già bella ventata e spelacchiata) per cambiare versante della valle, ed arrivare nel paese della cuccagna. Sufficientemente in ritardo per permettere a un gruppetto di cassiani (la versione svizzera dei caiani) di battermi 500m in quei famosi 50cm di polvere. Poi però li ho raggiunti e mi sono sentito in dovere di fare il resto. E siccome non ero in giro da solo, ho dovuto pure preoccuparmi di scegliere una traccia "didattica". Tant'è. In cima ho chiesto ai presenti di girarsi dall'altra parte e sono sceso dove non era opportuno farsi seguire (didatticamente), poi ho sbagliato il taglio (ma soprattutto il pendio non si prestava ad essere tagliato) e mi sono guadagnato una ripellata.
Poi la discesa nella faggeta. La faggeta ha il suo perché. Poi ancora la ripellata nel bosco incantato (le pendenze sono dai 40 gradi in su, la chesty non rende), a 200m/h (io di solito viaggio sui 600) e una nuova discesa. E poi la telefonata con Sandro, disperato per gli skandi che gli saltavano in testa ad Airolo.
Ma questo non è easyriding.