marcussiena
The count of Tuscany
2 Agosto 2008
Lassù, ovvero sulla più alta delle cime appenniniche ( se escludiamo l'etna che fa famiglia a sè), si respira una sensazione strana. La sensazione di essere più in alto degli altri milioni di abitanti che vivono nell'Italia peninsulare; la sensazione di trovarsi altrove perchè dinanzi a te si apre la fantastica conca che protegge gelosamente l'ultima traccia del più meridionale tra i ghiacciai europei; la sensazione di trovarsi ovunque ma non al di sotto del 44 parallelo nonostante tu sia al di sotto del 42°. Ma soprattutto si respira quelle emozioni, che tra le molte montagne grandi, solo le grandi montagne sanno darti. Ecco! I tre Corni ( quello orientale, quello centrale e quello occidentale) creano non solo una montagna grande ma anche una Grande Montagna.
La partenza è molto presto, alle 5 da Bolsena ( mia usuale tappa intermedia da siena). Il tragitto è stato volutamente più lungo (passando non dalla autostrada ma da Rieti e Antrodoco) per evitare il traffico del primo weekend di agosto.
Fantastico il paesino di Antrodoco ai piedi dei 2200 e rotti del Monte Terminillo, dove si estendono le celebri gole.
Arrivo sulla piana di Campo Imperatore alle ore 8.15, all'albergo alle 8,25.
La partenza alle ore 8,30 lungo l'itinerario Cai 3. Si sale lungo un sentiero piuttosto facile inizialmente, ripido poi, che ci porterà dai 2100 metri ai 2340 della sella del Monte Aquila (2494 m.). Da qui il panorama è già fantastico!
L'osservatorio e l'apertura ( sulla destra) del vallone sciabile sino ad assergi a valle. Bel canalone di 1000 metri di dislivello.
Il sentiero nel tratto iniziale
Si apre davanti a noi Campo Pericoli dove si trova una fantastica conca da farsi tutta in scialpinismo ( descrittami favolosamente da due amici aquilani con cui ho condiviso la discesa e che saluto affettuosamente!!) e che protegge le sue nevi fino a giugno ai piedi delle cime più importanti dell'appennino: oltre al Corno grande (2912 m) abbiamo il Pizzo Cefalone ( 2533 m.) e il famigerato Pizzo Intermesoli ( 2635 m.)
Li potete apprezzare nella foto sottostante: il Pizzo cefalone sulla sinistra e il pizzo Intermesoli sulla destra. Nel mezzo ma in lontananza s'intravede il Monte Corvo ( 2623 m).
Il sentiero che parte dalla Sella del Monte Aquila e che va in direzione vetta attraversando il margine orientale del Campo Pericoli proprio sotto la Cresta Occidentale che sale al Corno Grande.
Da Campo Pericoli, dietro di noi in lontananza, il Monte Portella ( 2388 m.) con il rifugio Duca degli Abruzzi.
Il Pizzo Cefalone da Campo Pericoli.
E soprattutto i primi nevai sparsi in qua e in là...
Sotto la parete della cresta occidentale
Da Campo Pericoli il sentiero 3 prosegue difficoltoso in direzione Sella del Brecciaio (2506 m.)
dove saluto un gruppo di ragazzi di Pescara e dove mi trovo di fronte alla parete del Pizzo d'Intermesoli. Impressionante! prossima nelle mie spedizioni.
Ancora il Pizzo Cefalone, Il pizzo d'Intermesoli ed in basso l'inizio del Val Maone che da Campo Pericoli porta fino a Pietracamela lungo un sentiero di di qualche km. D'inverno da Sella del Monte Aquila si attraversa Campo pericoli e si scende lungo tutta la val Maone. Proprio qui sotto, all'inizio della Val Maone i miei amici aquilani, mi dicono esserci costruzioni cinquecentesche dei pastori che sfruttavano questa valle per andare da Pietracamela ad Assergi a portare pelli, lana a quant'altro. Dalla Val Maone risalivano direzione Monte Portella presso l'omonimo valico a 2260 m. e ridiscendevano ad Assergi nel versante tirrenico del Gran Sasso.
Dall'altra parte, sul versante teramano, il gran bel vallone nel mezzo al quale si intravedono i Monti della Laga
Sempre dalla Sella del Brecciaio salgono alcuni difficili sentieri che portano al Corno Grande Occidentale.
Gran bel nevaiotto!
Prima di salire in vetta un paio di foto dei nevai sotto la Cresta occidentale
Per salire decido di prendere il sentiero, su ghiaia inizialmente e su rocce in alto, verso Pizzo del Cannone (2679 m.) e non dalla cresta occidentale ( che invece farò per scendere).
Lungo il sentiero una bella diapositiva del Corno Piccolo (2613 m.)
In questa seconda foto, sulla destra del Corno Piccolo, il sentiero che s'inerpica da Prati di Tivo verso il Calderone.
Il sentiero dietro di noi con i nevai sotto la cresta occidentale
Il Corno Piccolo e il sentiero da Prati di Tivo
Panorama fantastico: Pizzo d'Intermesoli e in alto a destra il Lago di Campotosto: quest'ultimo si distende a 1300 metri d'altezza e d'inverno si trasforma in una fucina di freddo e neve!
Il sentiero verso Pizzo del Cannone si fa fantasioso sul finire ma ciò che si apre dalla sua sommità è il PARADISO!
IL CALDERONE!!!!!
Il sentiero verso il Corno Grande e il Corno Grande
Spazio al resto delle foto!
Ed eccomi!! Finalmente!!! Fiero e sprezzante della fatica, sulla cima appenninica per eccellenza: il Corno Grande è domo!!! 2912 metri di altitudine sotto i miei piedi!
Campo Imperatore che si distende 1300 metri più in basso e sullo sfondo in lontananza si intravedono i lineamenti dei 2793 metri della Majella!
Il lago di Campotosto oltre il Pizzo d'Intermesoli
Ancora il Calderone
Saluto Il Corno Grande, raggiunto dopo 3 ore di camminata, non troppo fatocosa ma impegnativa nella parte finale. La discesa dalla cresta occidentale ha presentato altre difficoltà, non insuperabili, ma certamente non affrontabili da chiunque. E' tuttavia sufficiente molta attenzione ed una preparazione fisica decente. Soprattutto perchè la discesa è sempre molto peggio della salita.
In lontananza, in alto nella foto sulla parte centrosinistra, s'intravede l'albergo e l'osservatiorio di Campo Imperatore. Da lì siamo partiti e lì ritorneremo!
Gli ultimi saluti a Campo Imperatore e al Corno Grande...
...al Monte Prena ( 2561 m.), al Monte Camicia (2564 m.)...
..e un saluto in generale a tutto l'Abruzzo: che mondo fantastico!
Lassù, ovvero sulla più alta delle cime appenniniche ( se escludiamo l'etna che fa famiglia a sè), si respira una sensazione strana. La sensazione di essere più in alto degli altri milioni di abitanti che vivono nell'Italia peninsulare; la sensazione di trovarsi altrove perchè dinanzi a te si apre la fantastica conca che protegge gelosamente l'ultima traccia del più meridionale tra i ghiacciai europei; la sensazione di trovarsi ovunque ma non al di sotto del 44 parallelo nonostante tu sia al di sotto del 42°. Ma soprattutto si respira quelle emozioni, che tra le molte montagne grandi, solo le grandi montagne sanno darti. Ecco! I tre Corni ( quello orientale, quello centrale e quello occidentale) creano non solo una montagna grande ma anche una Grande Montagna.
La partenza è molto presto, alle 5 da Bolsena ( mia usuale tappa intermedia da siena). Il tragitto è stato volutamente più lungo (passando non dalla autostrada ma da Rieti e Antrodoco) per evitare il traffico del primo weekend di agosto.
Fantastico il paesino di Antrodoco ai piedi dei 2200 e rotti del Monte Terminillo, dove si estendono le celebri gole.
Arrivo sulla piana di Campo Imperatore alle ore 8.15, all'albergo alle 8,25.
La partenza alle ore 8,30 lungo l'itinerario Cai 3. Si sale lungo un sentiero piuttosto facile inizialmente, ripido poi, che ci porterà dai 2100 metri ai 2340 della sella del Monte Aquila (2494 m.). Da qui il panorama è già fantastico!
L'osservatorio e l'apertura ( sulla destra) del vallone sciabile sino ad assergi a valle. Bel canalone di 1000 metri di dislivello.
Il sentiero nel tratto iniziale
Si apre davanti a noi Campo Pericoli dove si trova una fantastica conca da farsi tutta in scialpinismo ( descrittami favolosamente da due amici aquilani con cui ho condiviso la discesa e che saluto affettuosamente!!) e che protegge le sue nevi fino a giugno ai piedi delle cime più importanti dell'appennino: oltre al Corno grande (2912 m) abbiamo il Pizzo Cefalone ( 2533 m.) e il famigerato Pizzo Intermesoli ( 2635 m.)
Li potete apprezzare nella foto sottostante: il Pizzo cefalone sulla sinistra e il pizzo Intermesoli sulla destra. Nel mezzo ma in lontananza s'intravede il Monte Corvo ( 2623 m).
Il sentiero che parte dalla Sella del Monte Aquila e che va in direzione vetta attraversando il margine orientale del Campo Pericoli proprio sotto la Cresta Occidentale che sale al Corno Grande.
Da Campo Pericoli, dietro di noi in lontananza, il Monte Portella ( 2388 m.) con il rifugio Duca degli Abruzzi.
Il Pizzo Cefalone da Campo Pericoli.
E soprattutto i primi nevai sparsi in qua e in là...
Sotto la parete della cresta occidentale
Da Campo Pericoli il sentiero 3 prosegue difficoltoso in direzione Sella del Brecciaio (2506 m.)
dove saluto un gruppo di ragazzi di Pescara e dove mi trovo di fronte alla parete del Pizzo d'Intermesoli. Impressionante! prossima nelle mie spedizioni.
Ancora il Pizzo Cefalone, Il pizzo d'Intermesoli ed in basso l'inizio del Val Maone che da Campo Pericoli porta fino a Pietracamela lungo un sentiero di di qualche km. D'inverno da Sella del Monte Aquila si attraversa Campo pericoli e si scende lungo tutta la val Maone. Proprio qui sotto, all'inizio della Val Maone i miei amici aquilani, mi dicono esserci costruzioni cinquecentesche dei pastori che sfruttavano questa valle per andare da Pietracamela ad Assergi a portare pelli, lana a quant'altro. Dalla Val Maone risalivano direzione Monte Portella presso l'omonimo valico a 2260 m. e ridiscendevano ad Assergi nel versante tirrenico del Gran Sasso.
Dall'altra parte, sul versante teramano, il gran bel vallone nel mezzo al quale si intravedono i Monti della Laga
Sempre dalla Sella del Brecciaio salgono alcuni difficili sentieri che portano al Corno Grande Occidentale.
Gran bel nevaiotto!
Prima di salire in vetta un paio di foto dei nevai sotto la Cresta occidentale
Per salire decido di prendere il sentiero, su ghiaia inizialmente e su rocce in alto, verso Pizzo del Cannone (2679 m.) e non dalla cresta occidentale ( che invece farò per scendere).
Lungo il sentiero una bella diapositiva del Corno Piccolo (2613 m.)
In questa seconda foto, sulla destra del Corno Piccolo, il sentiero che s'inerpica da Prati di Tivo verso il Calderone.
Il sentiero dietro di noi con i nevai sotto la cresta occidentale
Il Corno Piccolo e il sentiero da Prati di Tivo
Panorama fantastico: Pizzo d'Intermesoli e in alto a destra il Lago di Campotosto: quest'ultimo si distende a 1300 metri d'altezza e d'inverno si trasforma in una fucina di freddo e neve!
Il sentiero verso Pizzo del Cannone si fa fantasioso sul finire ma ciò che si apre dalla sua sommità è il PARADISO!
IL CALDERONE!!!!!
Il sentiero verso il Corno Grande e il Corno Grande
Spazio al resto delle foto!
Ed eccomi!! Finalmente!!! Fiero e sprezzante della fatica, sulla cima appenninica per eccellenza: il Corno Grande è domo!!! 2912 metri di altitudine sotto i miei piedi!
Campo Imperatore che si distende 1300 metri più in basso e sullo sfondo in lontananza si intravedono i lineamenti dei 2793 metri della Majella!
Il lago di Campotosto oltre il Pizzo d'Intermesoli
Ancora il Calderone
Saluto Il Corno Grande, raggiunto dopo 3 ore di camminata, non troppo fatocosa ma impegnativa nella parte finale. La discesa dalla cresta occidentale ha presentato altre difficoltà, non insuperabili, ma certamente non affrontabili da chiunque. E' tuttavia sufficiente molta attenzione ed una preparazione fisica decente. Soprattutto perchè la discesa è sempre molto peggio della salita.
In lontananza, in alto nella foto sulla parte centrosinistra, s'intravede l'albergo e l'osservatiorio di Campo Imperatore. Da lì siamo partiti e lì ritorneremo!
Gli ultimi saluti a Campo Imperatore e al Corno Grande...
...al Monte Prena ( 2561 m.), al Monte Camicia (2564 m.)...
..e un saluto in generale a tutto l'Abruzzo: che mondo fantastico!
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