Giro sellarona + marmolada

Però te ne intendi tu conosci qualche sito che spiega tutto bene

Nel 1988 (si prorpio 30 anni addietro), acquistati dal Touring Club un libro sugli impianti e piste in Italia (rimasta una pubblicazione isolata e mai aggiornata) e il giro del sella (che manco sapevo cosa fosse) mi colpi molto e rilessi e ri rilessi le pagine a lui dedicato. Appena sono stato ingrado di farlo mi sono buttato e ti dico che gli ski-lift la facevano da padrone, come le seggiovie a 2 max 3 posti fisse (per atteaversare Corvara e Colfosco per il passo gardena ti dovevi salutare con la famiglia, su Malga Cherz e Pralongia, solo sciovie, forse le più lunghe che ricordi, dal Passo di Campolongo per tornare ad Arabba uno ski-lif spezza gambe. Da Lupo Bianco per Col Rodella 2 sg lentissime, non si arrivava mai, per non parlare della sciovia della città dei sassi, un incubo. Oggi è tutto rosa e fiori. Insomma fortunatamente, del sellaronda, ho visto il primo e l'oggi, sono cose che non si scordano più
 
Nel 1988 (si prorpio 30 anni addietro), acquistati dal Touring Club un libro sugli impianti e piste in Italia (rimasta una pubblicazione isolata e mai aggiornata) e il giro del sella (che manco sapevo cosa fosse) mi colpi molto e rilessi e ri rilessi le pagine a lui dedicato. Appena sono stato ingrado di farlo mi sono buttato e ti dico che gli ski-lift la facevano da padrone, come le seggiovie a 2 max 3 posti fisse (per atteaversare Corvara e Colfosco per il passo gardena ti dovevi salutare con la famiglia, su Malga Cherz e Pralongia, solo sciovie, forse le più lunghe che ricordi, dal Passo di Campolongo per tornare ad Arabba uno ski-lif spezza gambe. Da Lupo Bianco per Col Rodella 2 sg lentissime, non si arrivava mai, per non parlare della sciovia della città dei sassi, un incubo. Oggi è tutto rosa e fiori. Insomma fortunatamente, del sellaronda, ho visto il primo e l'oggi, sono cose che non si scordano più

Ahahah ... la terribile sequenza di skilift che ti faceva arrivare sempre mezzo ibernato in cima al passo Gardena :)

Pedrotti-Venturelli_SellaRonda_32-33_resize.jpg Pedrotti-Venturelli_SellaRonda_44-45_resize.jpg

Se non altro allora, accettando di soffrire un po' di più all'ombra del Sella, si poteva prendere lo skilift Gardena 3 e raggiungere direttamente il passo, by-passando l'inutilissimo impianto Montecarlo, che ancora oggi credo sia lì solo per far fare una scorpacciata di beep al suo proprietario ;) Ma ricordo che, ancora alla fine degli anni '90, era possibile seguire una traccia da "passatori", transitare sotto i piloni della Montecarlo e scendere diretti al passo Gardena. Poi, ovviamente, hanno messo delle reti o addirittura delle staccionate, che hanno impedito la scorciatoia.

Concordo anch'io con quanto ha scritto qualche altro collega più sopra, ossia che è meglio inserire la discesa della Bellunese nel Giro della Grande Guerra fatto in senso antiorario, anziché come divagazione del Sella Ronda. Lo allunga un po' (perché non farebbe parte dell'itinerario in senso stretto), ma ne vale decisamente la pena, magari attaccando anche il tratto dei serrai di Sottoguda, dopo Malga Ciapela. L'importante è studiarsi bene gli orari del pullman Malga Ciapela (o Sottoguda) - Alleghe, per sincronizzare i propri tempi con quelli dei mezzi pubblici:

http://www.marmolada.com/images/ORARIO_Masar-Padon_2018-01-07.pdf

Per mia esperienza, se si parte dalla val Badia (come faccio di solito), il pullman di mezzogiorno per Alleghe è davvero l'ultimo che si può prendere, se non si vuole chiudere il giro in taxi o scarpinando ;) Come avevo già spiegato in un post dello scorso inverno, quando si completa la discesa del Lagazuoi e si arriva alla Capanna Alpina, si può guadagnare quasi mezz'ora di tempo prendendo direttamente un pullmino per San Cassiano, che dovrebbe costare poco più del traino dei cavalli.

Considerato che ormai il Giro del Sella è velocissimo in entrambi i versi, nulla vieta ovviamente di inserire la Marmolada come punto più lontano di un tour di giornata che comprenda anche il giro dei passi, ma si tratta di una divagazione davvero lunga, soprattutto per l'estrema lentezza degli impianti sul lato arabbino (si dirà così?) del passo Padon. Però penso li tengano volutamente così lenti, per non far creare eccessive code alla partenza della funivia di Malga Ciapela. Noi abbiamo provato a fare un tour Ortisei - Marmolada - Ortisei partendo alle 10 (ci eravamo avviati in macchina da Milano la mattina stessa), ma ce l'abbiamo fatta solo per il rotto della cuffia, grazie al fatto che era fine marzo e la seggiovia del Seceda funzionava sino alle 16:45 o forse addirittura sino alle 17. Altrimenti, non sarebbe stata la prima volta che ci toccava aspettare il pullman della SAD per rientrare all'ovile :)
 
Nel 1988 (si prorpio 30 anni addietro), acquistati dal Touring Club un libro sugli impianti e piste in Italia (rimasta una pubblicazione isolata e mai aggiornata) e il giro del sella (che manco sapevo cosa fosse) mi colpi molto e rilessi e ri rilessi le pagine a lui dedicato. Appena sono stato ingrado di farlo mi sono buttato e ti dico che gli ski-lift la facevano da padrone, come le seggiovie a 2 max 3 posti fisse (per atteaversare Corvara e Colfosco per il passo gardena ti dovevi salutare con la famiglia, su Malga Cherz e Pralongia, solo sciovie, forse le più lunghe che ricordi, dal Passo di Campolongo per tornare ad Arabba uno ski-lif spezza gambe. Da Lupo Bianco per Col Rodella 2 sg lentissime, non si arrivava mai, per non parlare della sciovia della città dei sassi, un incubo. Oggi è tutto rosa e fiori. Insomma fortunatamente, del sellaronda, ho visto il primo e l'oggi, sono cose che non si scordano più
Anche io acquistai la guida del TCI "Sci in Italia" !!!!! ero in 4 superiore e mi piaceva moltissimo, ma ti devo correggere, perché io ho anche l'edizione successiva, rilegata in modo meno elegante della prima, e aggiornata solo su piccoli dettagli.

Comunque era bello leggerla. Ricordo a memoria le ultime parole dedicate ad Arabba: "speriamo che tante funi non finiscano per rovinare il bellissimo vestito bianco della reginetta dell'Agordino" (si parlava dell'allora costruendo impianto DMC Arabba Forcella Europa)
 
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