A questo punto la pista sostanzialmente perdeva di importanza (sembrava un lungo skiweg); noi entrambe le volte abbiam mancato la pista 19 e ci siam trovati a fare il pezzo di blu che poi porta sotto alla pista Gaviot e al tapis roulant, girando poi sul retro del famigerato "condominio con le scale di legno accatastate" su una traccia di neve sparata che, attraversato un ponticello in legno (sempre sci ai piedi) riportava infine in zona biglietteria - bar "tana del lupo".
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Poco dopo l'inizio del tratto poco pendente a meta' pista si vedeva un'altra bellissima pista, gia' battuta ma ancora chiusa, tutta incastonata tra le rocce (Rocce o Rocche Giardina, la 15). Anche quella mi sa che mantiene la neve bella a lungo...
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Mondo di panna (a destra del Turra destro)
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Prima pista che scende a destra del Turra
Impediti no ne ho visti, neanche sulle blu. In media era gente che sapeva sciare bene, molti eran quelli che sapevano sciare molto bene.
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Comunque io arrivavo alla fine delle piste del Turra con le gambe stanche. Pur avendo gli Armada TST larghi (103mm sotto il piede, se ricordo bene) appena presi e da provare, al secondo giro ci ho preso confidenza e ho "tirato" dei bei curvoni, tanto che non mi han fatto rimpiangere i piu' snelli head xrc 1100 che pure avevo portato per precauzione ... ma son rimasti nel portasci per tutto il giorno. Anche sulla neve sparata degli ultimi metri in paese tenevano bene... ecco forse sulla stradina per arrivarci si sentiva che erano un po' piu' lenti nell'inversione di una serpentina stretta da fare al posto di un misero ma efficace spazzaneve, ma in alto sulla neve naturale in pista prendevano bene e tenevano tutta la curva senza vibrare e senza incertezze.
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Questo breve pianoro porta alla seconda pista destra del Turra e a quella riservata (ancora piu' a destra) agli atleti.
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Il fuoripista non l'ho provato... ma qualcuno nei giorni scorsi deve essersi divertito parecchio...
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La parte alta della pista Durand sud
Stesso punto, opposta direzione. A dx lo skilift, a sx il pistone di rientro
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Il muretto iniziale della 22
Con questa foto finisco il mio reportage. Se ho sbagliato qualcosa "mi corigerete" (cit. pontificia).
Direi che e' stata un' ottima scelta, il cui gusto (come quello di un buon Barolo) e' rimasto in bocca anche dopo la sciata per una serie di fattori:
- abbiam mangiato alla tana del Lupo una porzione di patatine fritte e una fetta di torta tipo Sacher a 6 euro
- ho preso una gassosa della Lurisia (ottima) a 3 euro ... anche se da noi al supermercato si trova a tre euro e mezzo (mai successo che al rifugio si paghi meno ... )
- gli scarponi a noleggio che aveva mia figlia sono andati cosi' bene che glieli ho comprati per 70 euro (con un anno di vita... nuovi costavano sopra le 250..)
- mentre eravamo al rifugio ho dato una rapida occhiata alle webcam di Campiglio e ho visto, come da previsione, le cime del Brenta sbuffare neve manco fossero vulcani... quindi il vento li' era veramente forte come temevo; a Livigno (con skipass gratis) alternavano neve, nuvole, vento, foschia e qualche sprazzo in cui compariva la luce del sole.
- gli sci Armada mi han pienamente soddisfatto
- ho fatto vivere a mia figlia un' ottima esperienza, rendendola parte anche del processo decisionale, facendole capire come a volte una localita' non si scelga solo in base al numero di piste e impianti moderni, ma in base alle esigenze del momento.
- la neve e' democratica e cade bella anche senza i petroldollari, gli euro-crukki e gli studi di architettura comparata. Basta saperla lavorare, sfruttare e ... sciare.