Tooyalaket
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Marco è l'assessore allo sport del mio paese.
E' un uomo buono, una brava persona, grande lavoratore, maestro di vita prima che di karate, ammirato da tutti sia a destra che a sinistra, tanto che è stato assessore sia nella passata amministrazione Lega che in quella attuale PD.
Ma la vita non è stata magnanima con lui: di recente un tumore gli ha strappato la giovane figlia e nel 1992 il cugino Ilario Lazzari morì di AIDS.
Chi era Ilario Lazzari?
Ilario Lazzari è stato il primo uomo a subire un trapianto di cuore in Italia, era il 1985.
Il donatore, Francesco Busnello, abitava davanti a mia zia e nei miei soggiorni estivi proprio alla casa di mia zia, l'ho visto, non ci ho mai scambiato più di un "Ciao" ma qualche volta ho giocato con sua sorella Eleonora.
Lazzarri sopravvisse al suo derelitto cuore grazie alla donazione di Busnello ma non sopravvisse ad una donazione di sangue infetto di AIDS.
All'epoca era ritenuta una malattia di nicchia, l'ignoranza popolare tacciava come possibili infetti solo gli omosessuali ma Marco, molto legato al cugino, ne rimase profondamente segnato, studiò la malattia e capì, con decenni di anticipo, quello che per noi oggi è l'ovvio: l'arma più letale contro l'AIDS è la conoscenza.
Così si è sempre prodigato in campagne, manifestazioni, ecc.
Già l'anno scorso aveva paventato l'idea di fare le cose in grande per il 1° dicembre 2017, Giornata mondiale contro l'AIDS, dato che nel 2017 ricorreva anche il 25° anniversario della morte del cugino.
Con il decesso della figlia tutti pensavano le iniziative avrebbero subito una battuta di arresto e invece Marco ha reagito.
Sì, perchè - come dice lui stesso - il tumore lo può prendere chiunque ma l'AIDS la prende solo chi non sa!
E l'iniziativa ha stupito tutti.
Da inizio anno ci ha messo la faccia, ma questo lo ha sempre fatto; ha raccolto fondi e alla fine si è scoperto cos'ha fatto con quei soldi.
Con l'aiuto di diverse farmacie che hanno aderito all'iniziativa, ha comprato centinaia di kit autotest.
Alle farmacie aderenti va un grande plauso perchè hanno comprato autonomamente altre decine di test mettendoci i soldi di tasca propria in modo da offrire un servizio più ampio pur sempre gratuito.
Marco in questi mesi si è dato da fare ed ha fatto aderire più persone possibili.
Anche io, nel mio piccolo mi sono dato da fare, ho convinto amici e la mia ex squadra di basket a fare il test e qualche foto. Siamo tutti degli sfigati, chi con la panza, chi senza capelli, chi entrambe le cose, chi invece non sembra invecchiato di un giorno ma nessuno si è tirato indietro, abbiamo innaffiato l'evento con un buona birra e abbiamo inviato le foto a Marco che chiuderà la campagna fra qualche giorno, mandando in stampa cartelloni con un mosaico di foto di coloro che si sono sottoposti al test, pronti per essere affissi il 1° dicembre.
L'unica cosa che potevo fare era lodare pubblicamente il suo impegno.
Ciao
E' un uomo buono, una brava persona, grande lavoratore, maestro di vita prima che di karate, ammirato da tutti sia a destra che a sinistra, tanto che è stato assessore sia nella passata amministrazione Lega che in quella attuale PD.
Ma la vita non è stata magnanima con lui: di recente un tumore gli ha strappato la giovane figlia e nel 1992 il cugino Ilario Lazzari morì di AIDS.
Chi era Ilario Lazzari?
Ilario Lazzari è stato il primo uomo a subire un trapianto di cuore in Italia, era il 1985.
Il donatore, Francesco Busnello, abitava davanti a mia zia e nei miei soggiorni estivi proprio alla casa di mia zia, l'ho visto, non ci ho mai scambiato più di un "Ciao" ma qualche volta ho giocato con sua sorella Eleonora.
Lazzarri sopravvisse al suo derelitto cuore grazie alla donazione di Busnello ma non sopravvisse ad una donazione di sangue infetto di AIDS.
All'epoca era ritenuta una malattia di nicchia, l'ignoranza popolare tacciava come possibili infetti solo gli omosessuali ma Marco, molto legato al cugino, ne rimase profondamente segnato, studiò la malattia e capì, con decenni di anticipo, quello che per noi oggi è l'ovvio: l'arma più letale contro l'AIDS è la conoscenza.
Così si è sempre prodigato in campagne, manifestazioni, ecc.
Già l'anno scorso aveva paventato l'idea di fare le cose in grande per il 1° dicembre 2017, Giornata mondiale contro l'AIDS, dato che nel 2017 ricorreva anche il 25° anniversario della morte del cugino.
Con il decesso della figlia tutti pensavano le iniziative avrebbero subito una battuta di arresto e invece Marco ha reagito.
Sì, perchè - come dice lui stesso - il tumore lo può prendere chiunque ma l'AIDS la prende solo chi non sa!
E l'iniziativa ha stupito tutti.
Da inizio anno ci ha messo la faccia, ma questo lo ha sempre fatto; ha raccolto fondi e alla fine si è scoperto cos'ha fatto con quei soldi.
Con l'aiuto di diverse farmacie che hanno aderito all'iniziativa, ha comprato centinaia di kit autotest.
Alle farmacie aderenti va un grande plauso perchè hanno comprato autonomamente altre decine di test mettendoci i soldi di tasca propria in modo da offrire un servizio più ampio pur sempre gratuito.
Marco in questi mesi si è dato da fare ed ha fatto aderire più persone possibili.
Anche io, nel mio piccolo mi sono dato da fare, ho convinto amici e la mia ex squadra di basket a fare il test e qualche foto. Siamo tutti degli sfigati, chi con la panza, chi senza capelli, chi entrambe le cose, chi invece non sembra invecchiato di un giorno ma nessuno si è tirato indietro, abbiamo innaffiato l'evento con un buona birra e abbiamo inviato le foto a Marco che chiuderà la campagna fra qualche giorno, mandando in stampa cartelloni con un mosaico di foto di coloro che si sono sottoposti al test, pronti per essere affissi il 1° dicembre.
L'unica cosa che potevo fare era lodare pubblicamente il suo impegno.
Ciao