M
MAXINMARE
Guest
Era tanto tempo che avevo promesso alla piccola di casa di fare questa escursione... poi sempre rimandata.
Prima attendevo la bella giornata (il posto è particolarmente panoramico e vale la pena salirci quando c'è sole e massima visibilità); poi attendevo che passasse la mala parata (leggi: guarissi dall'infortunio al ginocchio)... sembrava non capitare mai l'occasione giusta.
Alla fine, sabato scorso, le congiunture astrali sembravano favorevoli.
Il ginocchio pareva aver finalmente smesso di darmi fastidio (dopo la fastidiosa distorsione agostana, che mi aveva fatto ripiombare a livelli quasi da post intervento, l'articolazione è rimasta dolorante per un mese buono) e le mie personalissime capacità di previsore del tempo mi inducevano a "guerreggiare" con la consorte affinchè rimandasse impegni (suoi) già presi.
Il Monte Soratte (insomma monte.. noi l'abbiamo ribattezzato cucuzzolo) è una curiosa collinetta a nord di Roma che ha la particolarità di ergersi solitario in mezzo alla valle del Tevere ... cosa che garantisce a chi lo salga un incredibile panorama a 360° che consente di spaziare dal Tirreno al Terminillo ... e dall'agro pontino all'Umbria... semplicemente voltandosi.
Confesso che sino ad un paio d'anni fa neanche sapevo esistesse, poi l'ho visto passandoci sotto con un amico durante una trasferta lavorativa ed è sorta la curiosità di visitarlo. In se e per se non è un escursione difficile, specie se si prendono i sentieri principali, anzi c'è persino un tratturo (chiuso al traffico) che consentirebbe di salirci quasi sin su in fuoristrada. Poi però ci sono diversi sentieri, tutti ben tracciati, che passano in mezzo ai boschi e, se il terreno è scivoloso per le piogge, possono risultare anche insidiosetti. Nulla che un valente Trekker di Skiforum (non è il mio caso, sebbene mi piacerebbe cominciare) non possa facilmente affrontare in un battibaleno, ovviamente.
Nel mio caso, dovendo fare i conti con una gamba convalescente ed ancora a mezzo servizio, è stato abbastanza divertente ed anche allenante.
Questa la posizione sulla cartina
Non avevo (per scelta) con me la reflex, volendo viaggiare leggero: mi scuserete per la relativa qualità delle foto fatte da smartphone.
Purtroppo, scioccamente, non ho fatto foto al monte durante l'avvicinamento ...
Queste alcune foto tratte da Google, prese da diverse angolazioni, che rendono bene l'idea di come il Soratte sia sostanzialmente isolato in mezzo alla pianura.
Sul monte si sale da molteplici posizioni con percorsi di varia difficoltà. Avendo moglie e figli appresso (e non sapendo come reggerà la gamba) scelgo la via facile.
Si parte dal caratteristico e gradevole paesino di S. Oreste, addossato sul crinale sud del "cucuzzolo" a circa 400 metri di quota (si arriverà a 691)
Pian pianino si sale su una strada piuttosto agevole e comoda anche per turisti ... il panorama sulla valle del Tevere è bello sin dagli esordi.
Piccola sosta a 1/3 del percorso
Soratte 1
Il paese di S. Oreste si allontana e si fa piccino
La strada comoda finisce e comincia un tratturo con pietraia
Arrivati in cima il panorama ripaga della passeggiata
est
Ovest
Verso ovest si intravede il lago di Bracciano all’interno del suo cono vulcanico
Panorama verso sud ovest, il Tirreno Brilla al sole
Non ci sono punti di ristoro, ma sia durante la salita dalla via facile, sia in cima ci sono tavoli dove fare picnic
L’eremo di S. Silvestro, in cima al Soratte (sparsi sul Soratte ce ne sono altri 5… e c’è un percorso particolare per vederseli tutti)
Flora locale in cima al monte
Dopo una gradevole sosta per magiare e prendere il sole, decidiamo di scendere dall’altro lato, attraverso un percorso ben più impegnativo (nulla di particolare comunque), che si rivela decisamente bello… la moglie tituba ma i ragazzi sono carichi
Crinale nord, con l’umbria che fa da sfondo
Ci inoltriamo nel bosco, alcuni passaggi (non fotografati perché aiutavo i familiari) sono anche tortuosi e complessi da fare in discesa: qui due tratti più semplici (anche se la fotocamera del portatile schiaccia e non rende la pendenza)
Ogni tanto il percorso gira e mettiamo il naso fuori dal bosco: spettacolo
I sentieri sono tutti ben segnati, sulle pietre, sugli alberi, e talvolta anche in modo più particolare
La “Madonna del camminatore” ci ricorda che Natale non è più così lontano
Usciti dal tratto più ripido nel bosco, riappare la valle del tevere
Qui se ne intravedono le anse
Poco prima di tornare in paese prendiamo il facilissimo percorso vita e ci appare questo semianfiteatro costruito sotto una bella parete rocciosa
Alla fine dei conti è solo una gita, fattibile anche con bambini relativamente piccoli (basta avere l’accortezza di scegliere i percorsi più facili, specie in discesa) e che non richiede nemmeno un equipaggiamento particolare. Noi siamo saliti in scarpe da ginnastica… l’unica accortezza è quella di portarsi uno zaino con viveri e bevande, perché – ovviamente - sino a quando non si ridiscende in paese non c’è nulla… e i percorsi, volendo, sono tanti, quindi ci si può perdere pure l’intera giornata.
Peraltro, sotto il Soratte c'è un grande bunker costruito sfruttando cavità naturali, utilizzato sia durante la seconda guerra mondiale, e successivamente riadattato a bunker antiatomico dal Governo Italiano nei decenni successivi... è visitabile, ma non ne ho avuto il tempo, Sarà per la prossima volta.
Detto questo: ci ritornerò sicuramente perché è vicino (40 km da casa) e godibile. Magari in una bella giornata dopo la prima spolverata novembrina, così da gustarmi la dorsale appenninica zuccherata a velo.
Però, se riesco, prima o poi, vorrei anche ricominciare a salire qualche monte vero. L'ultimo fu il Terminillo, tanti, troppi, anni fa.
Prima attendevo la bella giornata (il posto è particolarmente panoramico e vale la pena salirci quando c'è sole e massima visibilità); poi attendevo che passasse la mala parata (leggi: guarissi dall'infortunio al ginocchio)... sembrava non capitare mai l'occasione giusta.
Alla fine, sabato scorso, le congiunture astrali sembravano favorevoli.
Il ginocchio pareva aver finalmente smesso di darmi fastidio (dopo la fastidiosa distorsione agostana, che mi aveva fatto ripiombare a livelli quasi da post intervento, l'articolazione è rimasta dolorante per un mese buono) e le mie personalissime capacità di previsore del tempo mi inducevano a "guerreggiare" con la consorte affinchè rimandasse impegni (suoi) già presi.
Il Monte Soratte (insomma monte.. noi l'abbiamo ribattezzato cucuzzolo) è una curiosa collinetta a nord di Roma che ha la particolarità di ergersi solitario in mezzo alla valle del Tevere ... cosa che garantisce a chi lo salga un incredibile panorama a 360° che consente di spaziare dal Tirreno al Terminillo ... e dall'agro pontino all'Umbria... semplicemente voltandosi.
Confesso che sino ad un paio d'anni fa neanche sapevo esistesse, poi l'ho visto passandoci sotto con un amico durante una trasferta lavorativa ed è sorta la curiosità di visitarlo. In se e per se non è un escursione difficile, specie se si prendono i sentieri principali, anzi c'è persino un tratturo (chiuso al traffico) che consentirebbe di salirci quasi sin su in fuoristrada. Poi però ci sono diversi sentieri, tutti ben tracciati, che passano in mezzo ai boschi e, se il terreno è scivoloso per le piogge, possono risultare anche insidiosetti. Nulla che un valente Trekker di Skiforum (non è il mio caso, sebbene mi piacerebbe cominciare) non possa facilmente affrontare in un battibaleno, ovviamente.
Nel mio caso, dovendo fare i conti con una gamba convalescente ed ancora a mezzo servizio, è stato abbastanza divertente ed anche allenante.
Questa la posizione sulla cartina
Non avevo (per scelta) con me la reflex, volendo viaggiare leggero: mi scuserete per la relativa qualità delle foto fatte da smartphone.
Purtroppo, scioccamente, non ho fatto foto al monte durante l'avvicinamento ...
Queste alcune foto tratte da Google, prese da diverse angolazioni, che rendono bene l'idea di come il Soratte sia sostanzialmente isolato in mezzo alla pianura.
Sul monte si sale da molteplici posizioni con percorsi di varia difficoltà. Avendo moglie e figli appresso (e non sapendo come reggerà la gamba) scelgo la via facile.
Si parte dal caratteristico e gradevole paesino di S. Oreste, addossato sul crinale sud del "cucuzzolo" a circa 400 metri di quota (si arriverà a 691)
Pian pianino si sale su una strada piuttosto agevole e comoda anche per turisti ... il panorama sulla valle del Tevere è bello sin dagli esordi.
Piccola sosta a 1/3 del percorso
Soratte 1
Il paese di S. Oreste si allontana e si fa piccino
La strada comoda finisce e comincia un tratturo con pietraia
Arrivati in cima il panorama ripaga della passeggiata
est
Ovest
Verso ovest si intravede il lago di Bracciano all’interno del suo cono vulcanico
Panorama verso sud ovest, il Tirreno Brilla al sole
Non ci sono punti di ristoro, ma sia durante la salita dalla via facile, sia in cima ci sono tavoli dove fare picnic
L’eremo di S. Silvestro, in cima al Soratte (sparsi sul Soratte ce ne sono altri 5… e c’è un percorso particolare per vederseli tutti)
Flora locale in cima al monte
Dopo una gradevole sosta per magiare e prendere il sole, decidiamo di scendere dall’altro lato, attraverso un percorso ben più impegnativo (nulla di particolare comunque), che si rivela decisamente bello… la moglie tituba ma i ragazzi sono carichi
Crinale nord, con l’umbria che fa da sfondo
Ci inoltriamo nel bosco, alcuni passaggi (non fotografati perché aiutavo i familiari) sono anche tortuosi e complessi da fare in discesa: qui due tratti più semplici (anche se la fotocamera del portatile schiaccia e non rende la pendenza)
Ogni tanto il percorso gira e mettiamo il naso fuori dal bosco: spettacolo
I sentieri sono tutti ben segnati, sulle pietre, sugli alberi, e talvolta anche in modo più particolare
La “Madonna del camminatore” ci ricorda che Natale non è più così lontano
Usciti dal tratto più ripido nel bosco, riappare la valle del tevere
Qui se ne intravedono le anse
Poco prima di tornare in paese prendiamo il facilissimo percorso vita e ci appare questo semianfiteatro costruito sotto una bella parete rocciosa
Alla fine dei conti è solo una gita, fattibile anche con bambini relativamente piccoli (basta avere l’accortezza di scegliere i percorsi più facili, specie in discesa) e che non richiede nemmeno un equipaggiamento particolare. Noi siamo saliti in scarpe da ginnastica… l’unica accortezza è quella di portarsi uno zaino con viveri e bevande, perché – ovviamente - sino a quando non si ridiscende in paese non c’è nulla… e i percorsi, volendo, sono tanti, quindi ci si può perdere pure l’intera giornata.
Peraltro, sotto il Soratte c'è un grande bunker costruito sfruttando cavità naturali, utilizzato sia durante la seconda guerra mondiale, e successivamente riadattato a bunker antiatomico dal Governo Italiano nei decenni successivi... è visitabile, ma non ne ho avuto il tempo, Sarà per la prossima volta.
Detto questo: ci ritornerò sicuramente perché è vicino (40 km da casa) e godibile. Magari in una bella giornata dopo la prima spolverata novembrina, così da gustarmi la dorsale appenninica zuccherata a velo.
Però, se riesco, prima o poi, vorrei anche ricominciare a salire qualche monte vero. L'ultimo fu il Terminillo, tanti, troppi, anni fa.
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