Puez, Crëp das Dodesc - 8 Luglio 2017

|DOM|

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Ciao,
sempre in ritardo ecco un'escursione alle pendici del Parco Naturale del Puez.
Cambio zona rispetto ai due giorni precedenti

Panoramico: Falzarego-Croda Negra-Giau-Nuvolau, 6 Luglio 2017
Salita al Piz Conturines, uno dei giganti dell'Alta Badia 26.08.2017

per vederne una che non avevo ancora girato.
Oltre ad essere, secondo me, più autentico rispetto a quello della Badia perfetta e ineccepibile, quella conosciuta ai più, l'ambiente è più
selvatico, intimo e appartato. Il colore delle pareti del Puez da questa parte sono più tetri, blu, grigi, bruciati, corrosi, offesi. Fantastici!

La mattina me la prendo con calma.
Non posso dire ugualmente dei tedeschi presenti in albergo.
Se avete loro come ospiti, sentirete già ad orari inspiegabili una massa indefinita fatta di tonfi in movimento circolare nella camera a fianco o, peggio, da quella superiore.
Sono in lotta per il primato e la prima fetta di strudel, ma a differenza nostra te la fanno pesare rendendo la mattina ricca di pathos.

Scendo le scale e dalla piccola finestra sul primo pianerottolo intercetto nel bagagliaio già in bella mostra tonnellate di ferraglia e attrezzature
in quantità degne di un reggimento, e che mai useranno. Il rapporto tra loro e numero di moschettoni è 1:75. Quello con le ragazze è 7:2.
All'ultimo gradino si voltano a braccia conserte: mi squadrano da capo a piedi.
Io li guardo solo negli occhi, e devo trattenere a stento il sorriso partito dal pianerottolo.
Porca vacca! Se quello alto con la coda di cavallo rasato sulle tempie sembra un Picasso, l'unica donna presente, l'altra dorme, sembra tenere bene la tensione
ma noto una piccola fiamma, in verità quasi invisibile, appoggiata molto in fondo nei suoi occhi. E' pura sindrome si stoccolma.

Saluto io per primo consapevole che, intontito com'è, se solo gli chiedessi l'orario mi risponderebbe così, pari pari
:DDD
:DDD
:DDD

Ci sediamo, mangiamo a distanza di sicurezza e dopo una mezz'ora appare l'altra ragazza.
Solo in questi giorni capisco a chi assomigliasse: in effetti sembrava la Widel, e ciò spiegherebbe il perché
fosse al momento tanto attratta dai wurstel che mangiava il 90enne seduto con moglie 3 tavoli più in là.



Mi metto in auto, la giornata è tersa. Guido fino a Pedraces e parcheggio sulla statale più o meno all'altezza del bivio con Pescol.
Partirò dal basso per meglio assaporare un po' di atmosfera che ancora non conosco.

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Seguo la strada per poche centinaia di metri, prima di proseguire per il sentiero tra i prati tagliati.
Sembra un presepe estivo, a vista del superbo Sasso di S.Croce alle mie spalle.

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Qui i fienili non sono perfetti

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e le staccionate sono magnificamente storte

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In breve e con qualche remora di sbagliare sentiero che non è ben visibile, composto com'è di qualche strano bivio, imbocco un sentiero per vacche

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che si rivela quello giusto, portandomi sotto questa favola di scorcio

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Percorrendo la sponda sinistra si vede il sentiero salire con poca decisione nel bosco e percorrere la sponda, tirando verso sinistra.
Tutto sommato è agibile, non lo rifarei, ma mi regala qualche capriolo che stava riposando nell'erba alta.

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Sbuco su una strada di ghiaia che se percorsa in discesa porta al parcheggio all'inizio del Parco.
Subito svetta il Sass de Putia.
Davanti a me la bella valle di Longiarù.
A sinistra del parcheggio c'è il bivio per Malga Antersasc, che scoprirò abbandonata, e per le pendici meridionali del gruppo del Puez.

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Verso nord ovest le inimitabili Odle che da qui hanno tutt'altro aspetto e sembrano irriconoscibili.

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La carrabile, con i primi scorci di queste belle rocce

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Spettacolo!

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Si resta ammaliati da quanto i colori siano incrostati come quelli di una vecchia cattedrale gotica

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Trovo anche un gregge di pecore sulla sponda destra, mentre sui ghiaioni si sente un gran baccano ma non riesco e vedere se siano capre o camosci.
Stupendo, molto piacevole e in piano

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Vola tra le carezze dell'aria e dell'atmosfera annuvolata, fino ai ruderi di Malga Antersasc.

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Il sole fa resistenza e riesce a filtrare tra le nubi, quindi cambio la meta finale, che doveva essere la Malga, torno indietro e salgo sul sentiero per il Crep dales Dodesc
immaginandolo come bel punto panoramico davanti a queste pareti che non riesco ad apprezzare da qui

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Salendo scopro con meraviglia che le pareti che sembravano innalzarsi ben al di sopra dell'alpeggio, vengono surclassate per altezza dai loro stessi ghiaioni!

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La traccia fa biscioni tra i panettoni d'erba. A tratti è in pendenza ma con questi giochi di luce resta sempre molto piacevole

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Dopo qualche falsopiano mi ritrovo sulle pendici che l'anno scorso vedevo frontalmente a me dalla Forcella de Putia! Ah ecco adesso ho capito come son fatte quesste montagne HIHIHIincredibilmente tridimensionali, varie, ed estese in superficie.

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La vista di apre verso la Val Badia e una delle montagne che la rappresentano, oltre che una delle più belle tra le Dolomiti.

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Incredibile l'altezza di questi ghiaioni rispetto alle pareti! :shock:

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Il Sass de Putia, che mi sembra abbia come sfondo i ghiacciai delle vette aurine e del Gran Pilastro.

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E le Odle.

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Contentissimo di avere visto questa zona, l'ennesima che merita una visita.

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Sulla strada del ritorno i dettagli grondano dalle guglie, colpite dalla luce del sole

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che si scioglie sui campi

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e rende pazza questa gente.

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In definitiva, nonostante i 1000m circa di sislivello, è un'escursione profondamente rilassante. Magari scegliete una giornata più luminosa di quella
che ho beccato io.

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Giunto quasi all'auto, ecco un altro regalo che chiude il sipario in un'esplosione di magnetismo.

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Stupendo!
Quei ghiaioni sono da bave alla bocca :arf:

E sei pure riuscito nella mission impossible di beccare il lato selvaggio delle Dolomiti Altoatesine, mai mi sarei immaginato che si trovasse UNA malga abbandonata da quelle parti :shock:

PS per quanto riguarda i tedeschi che hanno iniziato a rabaltare l' albergo in piena notte, immagino poi siano pure partiti MINIMO mezzora dopo di te, giusto? :rotlf:
 
Ovviamente sì HIHIHI Ho lasciato il parcheggio quando loro stavano ancora scrutando la cartina (da mezz'ora buona) davanti al baule, e io me la so presa comoda eh.
Vedendomi partire son balzati in auto.
Era per ridere, prendere e prendersi in giro :wink:(tranne la parte volutamente cattiva sulla Widel. Ops: Weidel) chissà cosa dicono e pensano di noi ahawaah!

"Picasso": viso perturbato, stropicciato, contorto, trasmutato dalla mancanza di sonno.

La malga è un peccato lasciarla così, ma meglio in quello stato rispetto all'ennesimo rifugio che presumo farebbe pochi incassi vista la pochissima quantità di gente in zona.
Ha il suo perché e il suo fascino alla fine.
Ci starebbe una rigenerazione, con produzione di latte, formaggi, ricotta da mettere anche direttamente a menu, un po' come in Val Alpisella e Valle Mine (Livigno) per dire due malghe che ricordo bene, anche se non so se il gioco varrebbe la candela.

I ghiaioni sono una favola, molto ripidi e instabili a sentire dai sassi che rotolavano da sè. Come vedi più vai verso le pareti, più
diventano ripidi e manca tra l'altro una forcella verso est che sia abbastanza agibile. Per arrivare ad esempio al Rif. Puez non vale la pena tagliare i
ghiaioni ma tanto vale proseguire sul sentiero dopo la Malga (mi sembra che ci sia un piccolo tratto attrezzato privo di tante difficoltà). Uno come te comunque può provarci.
Invece una volta a casa ho notato un sentiero che dev'essere spettacolare: da Ciadin (fraz di Predaces) al Rif. Puez passa ad est lambendo proprio
i ghiaioni dall'alto. Poi una volta giunto sull'altopiano è incredibile la quantità di giri possibili, non credevo e vorrei tornarci.
 
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Tu scherzi, ma guarda che anche nei rifugi sono una cosa allucinante: sono i primi a svegliarsi (e a svegliare tutto il rifugio) e gli ultimi a partire :shock:
 
bellissimo dom..sono abituato a frequentare l'ambiente dei ghiacciai specie esteri..un ambiente che sta morendo...vedere queste foto mi fa pensare alla consolazione di vedere un ambiente molto più immune agli effetti da gw...con un pensiero di ritornare all'origine della mia esperienza di montagna estiva...che è partita proprio sulle dolomiti...dove si può forse cercare consolazione dallo scioglimento delle nevi eterne..salvo marmolada...dove la tristezza riaffiorerebbe ben presto...
 
Colgo l'opportunità di informarmi e di dire la mia, tuttavia evitando il discorso Global Warming in quanto secondo me ci sono due errori di fondo da parte di noi "non studiosi-non sapienti", che se da una parte abbiamo il dovere di documentarci il più possibile nonostante l'odierna poca conoscenza della complessità dell'argomento da parte di tutti gli studiosi, dall'altra subiamo una forte disinformazione mediatica.

1. Il nome stesso "GW", negli anni, è diventato un nucleo che cela al suo interno una colpa esclusivamente legata alle attività antropiche. Noi ci siamo fatti convincere.
2. Associamo l'aumento di temperature unicamente alla percentuale di anidride carbonica nell'atmosfera

Secondo più scienziati e studiosi, i periodi glaciali, interglaciali, pluviali, secchi, tropicali non sono dovuti esclusivamente ai livelli di anidride carbonica ma anche a molte altre variabili, quali cicli di Milankovic, correnti oceaniche, attività solare, minimi e venti solari, attività vulcaniche, situazione della biosfera.
Basta fare qualche ricerca per notare quale casino immenso ci sia:

- Secondo molti studi, attualmente dovremmo essere in un periodo che va verso la glaciazione (ma nessuno parla di tempistiche. In 650000 anni abbiamo avuto 11 glaciazioni maggiori. Ma appunto sono 650000 anni).
- Dal famoso grafico delle temperature superficiali globali dal 1850 ad oggi si nota come le temperature siano cresciute in modo circa esponenziale.
- Cercando più a fondo troviamo che 7000 anni fa, per prendere a titolo di esempio un periodo geologicamente attuale, la temperatura media globale era di circa 1 grado superiore a quella attuale. Circa 4000 anni fa la t era circa quella di oggi.
- L'aumento della CO2, con l'associato, presunto, aumento della temperatura, secondo il WMO e uno studioso del MIT, dovrebbe far aumentare il numero di eventi estremi.
- Le statistiche dicono il contrario. Secondo Fred Singer, l'aumento di temperatura globale dovrebbe attenuare la differenze termica tra equatore e poli, motore del movimento/flussi atmosferici, limitando gli eventi estremi (sui quali subiamo probabilmente una dose di terrorismo mediatico)
- La concentrazione di CO2, che i rapporti del IPCC vorrebbero fosse la causa del surriscaldamento del pianeta, nell'Olocene non ha avuto affatto un andamento in sintonia
con l'andamento della temperatura.
- taaanto altro, tanto da studiare :PAAU

Se noi, popolazione normale "non studiosa-non sapiente", intendessimo letteralmente il nome "Global Warming" e fossimo consci dell'incredibile complessità del sistema climatico e della sua ciclicità, avrebbe tutto un poco più senso.
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L'aumento delle temperature porta danni anche in Dolomiti purtroppo, solo che le conseguenze sono molto meno visibili perché un ghiacciaio è un sistema sotto gli occhi di tutti perpetuato nel tempo.
Lo scioglimento del permafrost contenuto in profondità nelle rocce dolomitiche si pensa che sia concausa dei crolli.
Essendo le dolomiti formate da depositi e risultato di fissaggi di calcio e magnesio da parte di organismi marini, non sono propriamente stabili e
il riscaldamento accentua questo loro "difetto" (che è legato indissolubilmente con la loro bellezza)

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