Dopo il reportage dell'anno scorso al monte Nerone anche quest'anno il Vostro vi porta a fare un giro nelle piccole stazioni sciistiche del montefeltro!
Vista la delusione patita nei giorni precedenti sul monte Carpegna (dove la neve era stata portata via dal vento) decido di puntare alla stazione sciistica del monte Catria (qui trovate il sito) dove la neve dovrebbe essere presente in quantità.
Si parte poco dopo la frazione di Caprile, nel comune di Frontone, dove arriviamo ad un grande parcheggio (gratuito) e ci prepariamo a prendere l'impianto che ci porterà in quota. Lo skipass è di quelli old style, a saperlo mi sarei portato uno di quegli aggeggini riavvolgibili che hanno accompagnato la mia infanzia sciistica
Sganciata la pecunia (niente mattiniero, il giornaliero feriale viene 18 Euro) ci lanciamo su un'ovovia - come dire - d'antan! In realtà è un mix tra ovovia o cestellovia, al Vostro tocca il cestello (vagamente rugginoso) e con abile balzo alla Carlo Martello salta in groppa.
Qui potete vedere la stazione di partenza (se qualche esperto volesse deliziarci con dei dati tecnici sarebbe cosa gradita)
Ed ecco i famosi cestelli, ovviamente si sta in piedi
Siccome la risalita per coprire i circa 600 mt di dislivello dura poco meno di una ventina di minuti il Vostro si è armato di coraggio e ha scattato qualche istantanea
Ecco la linea della ovovia, corre dritto per dritto sul fianco del monte Acuto senza divagazioni
Volgendoci di lato troviamo una delle pareti verticali che si incontrano risalendo, forse sarà di qualche interesse per coloro a cui piace l'arrampicata. So che da queste parti ci sono diverse linee
Accanto ai piloni della ovovia invece possiamo vedere l'elettrodotto che fornisce la corrente per alimentare l'impianto. La domenica precedente uno dei cavi si era lesionato (freddo+neve+vento appeninico+una certa età) bloccando tutto per parecchie ore.
Alla fine arriviamo alla stazione di monte della ovovia, un agile balzo e il vostro è pronto alla pugna!
Subito sotto la stazione di arrivo troviamo la zona per i principianti servita da un tappeto
dopo averla percorsa ci troviamo all'unico impianto che effettivamente serve le piste di questa località
Direi che a questo punto è d'uopo esaminare la skimap che si trova sul sito
Per prima cosa come potete vedere tutti parlano di monte Catria per identificare l'area sciistica ma in realtà la stazione è tutta situata sul pendio nord-est del monte Acuto (fratellino del Catria). In secondo luogo come potete vedere ci sono due skilift, beh in realtà il secondo (quello più a monte) è dismesso da parecchio tempo. Quindi la skimap corretta a cui mi riferirò d'ora in poi è questa
comunque prendendo lo skilift si comincia a salire in mezzo all'immancabile bosco appenninico
e si arriva in cima alle piste
Ci troviamo in una zona molto panoramica e il Vostro, che ha un cuore sensibile, calma un attimo la scimmia sciistica per fare qualche foto
A sinistra la puleggia della sciovia attualmente funzionante, a destra quel casotto credo sia tutto ciò che rimane dello skilift a monte con sopra - a dominare la situazione - la cima del monte Acuto.
Sopra la nuvolaglia possiamo vedere che emergono a sinistra il monte Nerone e a destra il monte Carpegna.
Cominciamo con le piste. Fondamentalmente come potete vedere dalla skimap corretta si tratta di tre piste, mollando lo skilift e tenendo leggermente la destra si comincia la blu che inizialmente è bella larga (strano per i canoni appenninici)
poi ovviamente si restringe ed entra nel bosco, sempre mantenendo una pendenza adatta al principiante
ed infine sbuca proprio sopra il rifugio Cotaline 1400 congiungendosi con una rossa che esaminerò dopo.
Già che ci siamo eccovi il rifugio, il Vostro non l'ha provato perché era troppo impegnato ad andare su e giù come un criceto ma ne ha sentito parlare bene
tornando alla pista dopo essersi congiunta con la rossa prosegue verso la base dello skilift offrendo un bel panorama
Riprendendo lo skilift svoltando seccamente a destra ci si immette nella pista rossa sopracitata, all'inizio la pendenza è poca
Poi si entra in una curva bella lunga e pendente che in sostanza esaurisce la pista riportandoci nella zona di congiunzione con la blu.
Purtroppo il giorno precedente aveva riscaldato un po' trasformando la neve e poi rigelandola e dato che questo muro rimane sempre in ombra la neve si è mantenuta fin troppo dura per tutto il giorno
Molto meglio è andata invece nella terza pista del comprensorio, quella in cui il vostro ha potuto soddisfare con lascivia i suoi appetiti sciistici. Questa volta al termine della sciovia si prende a sinistra
La pista inizia stretta
ma poi si allarga e comincia una piacevolissima alternanza di muretti da carvare con stile (per quel che si può!)
neve ottima grazie all'esposizione al sole, l'unica pecca è la parte finale dove la pista si chiude bruscamente in pieno muretto e l'arrivo allo skilift si presenta un po' complesso dovendo fare lo slalom tra reti e dossi
E con questo direi che le piste principali del comprensorio sono finite. Segnalo che all'arrivo dello skilift si può accedere anche ad uno snowpark
Vista l'assenza di tavolari il Vostro ha voluto marcare il territorio mangiandosi un panino seduto su un rail, evvai con le emozioni forti !
Da segnalare proprio sotto il rifugio anche la presenza di un parco giochi per bambini, magari utile per chi volesse impegnare il pargolo e l'eventuale compagna/o mentre si gode una sciata
Sempre in quella zona fa bella mostra di sé l'unico cannone che abbia visto, tra l'altro che io sappia non ci sono neanche invasi per alimentarlo quindi credo che si possa fare ben poco sul fronte neve artificiale
Si potrebbe concludere qui...e invece no, con un one more thing alla Steve Jobs (o se preferite alla tenente Colombo) riporto la vostra attenzione alla skimap. Noterete che dalla stazione di arrivo della ovovia parte una pista che, con un tracciato un po' arzigogolato, arriva al parcheggio delle macchine. Si tratta della pista (o fuoripista battuto - sul sito e su facebook si mantegono un po' sul vago) fondovalle. Eccovi qui tutte le statistiche e una mappa dettagliata.
Ovviamente il vostro, ingolosito da quei 5 km di pista e dai quasi 1000 mt di dislivello che la rendono (a detta dei gestori) il tracciato sciabile più lungo delle Marche, a fine giornata si è buttato e l'ha provato. Aggiungeteci nelle motivazioni anche il fatto che questa pista (?) viene aperta una volta ogni morte di papa visto che è necessario un innevamento del tutto straordinario. Ad ulteriore motivazione guardando dalla ovovia avevo visto questi scorci di tracciato che mi sembravano promettenti
In realtà la presenza del ciaspolatore mi avrebbe dovuto mettere in guardia. Non si trattava infatti né di una pista né di un fuoripista ma semplicemente di una strada forestale battuta alla meno peggio con il gatto, larga massimo 2 metri per la maggior parte del tempo e diventata di un ghiaccio durissimo a causa del rigelo. Piena di buchi lasciati dalle impronte dei camminatori, di cingolate a profusione e di dossi notevolissimi offriva un divertimento sciistico (per me) pari a 0. Ad ogni modo il Vostro ha fedelmente svolto il suo dovere di documentatore
Inizia abbastanza larga, ma già si capisce che il gattista stava tirando a finire alla svelta
Nel prosieguo comincia a restringersi...
e il Vostro comincia a rendersi conto che è meglio non distrarsi
poi si arriva al primo tornante
e la situazione comincia a farsi stretta
di qui in poi i tratti rettilinei molto stretti si alternano con i tornatini a dir poco....sconnessi
poi verso la fine la pista si allarga ma non è che lo spettacolo sia proprio entusiasmante
infine si affronta l'ultimo tratto che ci riporta al parcheggio
dove tra l'altro si trovano abbanondati dei piloni (futuri apliamenti? magari)
Riguardando le foto (che in realtà sono fotogrammie estratti da un filmato destinato ad essere cestinato a breve) come spesso accade non si rende l'idea. La pista (?) era messa molto peggio di quanto vedete, forse avrebbero fatto meglio a non batterla anche se viste le condizioni atmosferiche si sarebbe comunque cementata di brutto.
Ecco, arrivati a questo punto direi che del comprensorio avete visto praticamente tutto. A livello di opinione personale continuo a preferire il monte Nerone dove ho sempre trovato la preparazione delle piste davvero ottima, la migliore della zona. Come lunghezza delle piste (non considerando - che è meglio - la fondovalle) entrambi i comprensori sono piuttosto simili.
Sperando che questo reportage appenninico non vi abbia annoiati troppo il Vostro vi porge i suoi più cordiali saluti e coglie l'occasione per augurarvi buone sciate!
Vista la delusione patita nei giorni precedenti sul monte Carpegna (dove la neve era stata portata via dal vento) decido di puntare alla stazione sciistica del monte Catria (qui trovate il sito) dove la neve dovrebbe essere presente in quantità.
Si parte poco dopo la frazione di Caprile, nel comune di Frontone, dove arriviamo ad un grande parcheggio (gratuito) e ci prepariamo a prendere l'impianto che ci porterà in quota. Lo skipass è di quelli old style, a saperlo mi sarei portato uno di quegli aggeggini riavvolgibili che hanno accompagnato la mia infanzia sciistica
Sganciata la pecunia (niente mattiniero, il giornaliero feriale viene 18 Euro) ci lanciamo su un'ovovia - come dire - d'antan! In realtà è un mix tra ovovia o cestellovia, al Vostro tocca il cestello (vagamente rugginoso) e con abile balzo alla Carlo Martello salta in groppa.
Qui potete vedere la stazione di partenza (se qualche esperto volesse deliziarci con dei dati tecnici sarebbe cosa gradita)
Ed ecco i famosi cestelli, ovviamente si sta in piedi
Siccome la risalita per coprire i circa 600 mt di dislivello dura poco meno di una ventina di minuti il Vostro si è armato di coraggio e ha scattato qualche istantanea
Ecco la linea della ovovia, corre dritto per dritto sul fianco del monte Acuto senza divagazioni
Volgendoci di lato troviamo una delle pareti verticali che si incontrano risalendo, forse sarà di qualche interesse per coloro a cui piace l'arrampicata. So che da queste parti ci sono diverse linee
Accanto ai piloni della ovovia invece possiamo vedere l'elettrodotto che fornisce la corrente per alimentare l'impianto. La domenica precedente uno dei cavi si era lesionato (freddo+neve+vento appeninico+una certa età) bloccando tutto per parecchie ore.
Alla fine arriviamo alla stazione di monte della ovovia, un agile balzo e il vostro è pronto alla pugna!
Subito sotto la stazione di arrivo troviamo la zona per i principianti servita da un tappeto
dopo averla percorsa ci troviamo all'unico impianto che effettivamente serve le piste di questa località
Direi che a questo punto è d'uopo esaminare la skimap che si trova sul sito
Per prima cosa come potete vedere tutti parlano di monte Catria per identificare l'area sciistica ma in realtà la stazione è tutta situata sul pendio nord-est del monte Acuto (fratellino del Catria). In secondo luogo come potete vedere ci sono due skilift, beh in realtà il secondo (quello più a monte) è dismesso da parecchio tempo. Quindi la skimap corretta a cui mi riferirò d'ora in poi è questa
comunque prendendo lo skilift si comincia a salire in mezzo all'immancabile bosco appenninico
e si arriva in cima alle piste
Ci troviamo in una zona molto panoramica e il Vostro, che ha un cuore sensibile, calma un attimo la scimmia sciistica per fare qualche foto
A sinistra la puleggia della sciovia attualmente funzionante, a destra quel casotto credo sia tutto ciò che rimane dello skilift a monte con sopra - a dominare la situazione - la cima del monte Acuto.
Sopra la nuvolaglia possiamo vedere che emergono a sinistra il monte Nerone e a destra il monte Carpegna.
Cominciamo con le piste. Fondamentalmente come potete vedere dalla skimap corretta si tratta di tre piste, mollando lo skilift e tenendo leggermente la destra si comincia la blu che inizialmente è bella larga (strano per i canoni appenninici)
poi ovviamente si restringe ed entra nel bosco, sempre mantenendo una pendenza adatta al principiante
ed infine sbuca proprio sopra il rifugio Cotaline 1400 congiungendosi con una rossa che esaminerò dopo.
Già che ci siamo eccovi il rifugio, il Vostro non l'ha provato perché era troppo impegnato ad andare su e giù come un criceto ma ne ha sentito parlare bene
tornando alla pista dopo essersi congiunta con la rossa prosegue verso la base dello skilift offrendo un bel panorama
Riprendendo lo skilift svoltando seccamente a destra ci si immette nella pista rossa sopracitata, all'inizio la pendenza è poca
Poi si entra in una curva bella lunga e pendente che in sostanza esaurisce la pista riportandoci nella zona di congiunzione con la blu.
Purtroppo il giorno precedente aveva riscaldato un po' trasformando la neve e poi rigelandola e dato che questo muro rimane sempre in ombra la neve si è mantenuta fin troppo dura per tutto il giorno
Molto meglio è andata invece nella terza pista del comprensorio, quella in cui il vostro ha potuto soddisfare con lascivia i suoi appetiti sciistici. Questa volta al termine della sciovia si prende a sinistra
La pista inizia stretta
ma poi si allarga e comincia una piacevolissima alternanza di muretti da carvare con stile (per quel che si può!)
neve ottima grazie all'esposizione al sole, l'unica pecca è la parte finale dove la pista si chiude bruscamente in pieno muretto e l'arrivo allo skilift si presenta un po' complesso dovendo fare lo slalom tra reti e dossi
E con questo direi che le piste principali del comprensorio sono finite. Segnalo che all'arrivo dello skilift si può accedere anche ad uno snowpark
Vista l'assenza di tavolari il Vostro ha voluto marcare il territorio mangiandosi un panino seduto su un rail, evvai con le emozioni forti !
Da segnalare proprio sotto il rifugio anche la presenza di un parco giochi per bambini, magari utile per chi volesse impegnare il pargolo e l'eventuale compagna/o mentre si gode una sciata
Sempre in quella zona fa bella mostra di sé l'unico cannone che abbia visto, tra l'altro che io sappia non ci sono neanche invasi per alimentarlo quindi credo che si possa fare ben poco sul fronte neve artificiale
Si potrebbe concludere qui...e invece no, con un one more thing alla Steve Jobs (o se preferite alla tenente Colombo) riporto la vostra attenzione alla skimap. Noterete che dalla stazione di arrivo della ovovia parte una pista che, con un tracciato un po' arzigogolato, arriva al parcheggio delle macchine. Si tratta della pista (o fuoripista battuto - sul sito e su facebook si mantegono un po' sul vago) fondovalle. Eccovi qui tutte le statistiche e una mappa dettagliata.
Ovviamente il vostro, ingolosito da quei 5 km di pista e dai quasi 1000 mt di dislivello che la rendono (a detta dei gestori) il tracciato sciabile più lungo delle Marche, a fine giornata si è buttato e l'ha provato. Aggiungeteci nelle motivazioni anche il fatto che questa pista (?) viene aperta una volta ogni morte di papa visto che è necessario un innevamento del tutto straordinario. Ad ulteriore motivazione guardando dalla ovovia avevo visto questi scorci di tracciato che mi sembravano promettenti
In realtà la presenza del ciaspolatore mi avrebbe dovuto mettere in guardia. Non si trattava infatti né di una pista né di un fuoripista ma semplicemente di una strada forestale battuta alla meno peggio con il gatto, larga massimo 2 metri per la maggior parte del tempo e diventata di un ghiaccio durissimo a causa del rigelo. Piena di buchi lasciati dalle impronte dei camminatori, di cingolate a profusione e di dossi notevolissimi offriva un divertimento sciistico (per me) pari a 0. Ad ogni modo il Vostro ha fedelmente svolto il suo dovere di documentatore
Inizia abbastanza larga, ma già si capisce che il gattista stava tirando a finire alla svelta
Nel prosieguo comincia a restringersi...
e il Vostro comincia a rendersi conto che è meglio non distrarsi
poi si arriva al primo tornante
e la situazione comincia a farsi stretta
di qui in poi i tratti rettilinei molto stretti si alternano con i tornatini a dir poco....sconnessi
poi verso la fine la pista si allarga ma non è che lo spettacolo sia proprio entusiasmante
infine si affronta l'ultimo tratto che ci riporta al parcheggio
dove tra l'altro si trovano abbanondati dei piloni (futuri apliamenti? magari)
Riguardando le foto (che in realtà sono fotogrammie estratti da un filmato destinato ad essere cestinato a breve) come spesso accade non si rende l'idea. La pista (?) era messa molto peggio di quanto vedete, forse avrebbero fatto meglio a non batterla anche se viste le condizioni atmosferiche si sarebbe comunque cementata di brutto.
Ecco, arrivati a questo punto direi che del comprensorio avete visto praticamente tutto. A livello di opinione personale continuo a preferire il monte Nerone dove ho sempre trovato la preparazione delle piste davvero ottima, la migliore della zona. Come lunghezza delle piste (non considerando - che è meglio - la fondovalle) entrambi i comprensori sono piuttosto simili.
Sperando che questo reportage appenninico non vi abbia annoiati troppo il Vostro vi porge i suoi più cordiali saluti e coglie l'occasione per augurarvi buone sciate!
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