Riporto le mie esperienze per gli infortuni e le misure adottate, che, chiaramente, soggettivamente sono valide, non saprei se adottabile per gli altri sciatori (dipende dalla eta. dalla forza, dalla esperienza, dalla tecnica, dal peso, etc.etc.). Francia, Les Sybelles, f.p. leggero, un amico prende un piccolo avvallamento, non visto e non calcolato, nel momento di fermarsi, movimento di torsione e salta il crociato. Torniamo nell'appartamento (dopo il recupero, i primi soccorsi e relativo pagamento, circa 500 euro) ed esaminiamo gli attacchi regolati a 9 din. Qualche anno dopo a PizzAlto. Piste poco battute dopo una grossa nevica del giorno prima, un amico si ferma in un punto dove la neve gli arrivava al ginocchio, ripartendo lo sci prende una direzione (o non si muove affatto), la sua gamba una altra, rottura di tibia e perone esposta, portato dai soccorsi all'ospedale di Castel di Sangro. Esaminati i suoi sci anche questa volta, travato i din, sempre tra gli 8 e 9 (non ricordo bene). Lo so che tecnicamente si dovrebbero regolare sempre secondo regole precise, ma io (soprattutto) ho deciso di tenerli su di una forza di sgancio bassa,m molto bassa, giusto al limite e questo in varie occasioni mi ha salvato le gambe (ben ricordo la mia caduta a Maeibel e sgancio all'ultimo momento, prima che saltassero i legamenti), certo i puristi storceranno il naso, ma io vorrei continuare a sciare per qualche altro anno (ne ho 65). Tra parentesi i due amici di sopra hanno smesso del tutto, dopo l'infortunio (mancanza di volontà a continuare, soprattutto). Nera di Folgarida, rientro a fine giornata, praticamente a fine pista, con visibilità ridotta, mi infosso in un avvallamento proprio non visto, sento un crack e poi si sgancia lo sci. Dolore al ginocchio sx. Al ritorno a casa, risonaza e diagnosi di menisco lesionato, che, per me, può stare lesionato a vita, certamente non provvederò a fare nulla.