43 anni, 173 cm, poco più di 70 kg, scarsa preparazione atletica. Scio fin da bambino, anche se ho visto ben pochi maestri e tra i 20 e i 40 anni avrò fatto in media un paio di uscite all’anno. Dalla scorsa stagione mi sono aggregato a uno sci club e ho aumentato il numero di uscite.
Non chiedetemi il livello: scendo da ogni pista ad andatura allegrotta e non sollevo troppa neve in curva, ma manco di tecnica e probabilmente anche di esercizio rispetto a chi può vantarsi di sciare bene.
La scorsa stagione ho affittato sci di vario tipo e ho fatto le ultime uscite con dei Salomon X-Race da 175 cm, con cui mi ero trovato bene.
Alla ricerca di sci simili, quest’estate ho trovato un’offerta interessante sui Rossignol Hero LT Ti con attacchi Axium 120, che ho acquistato nella misura di 176 cm.
Quest’anno tra impegni di lavoro e una lunga influenza, sono riuscito a “battezzare” gli sci nuovi solo sabato scorso.
Si trattava di un’uscita abbinata a corsi di sci per bambini, quindi frequentata per lo più da famiglie e necessariamente divisa in due: mattinata con qualche papà a cercare le piste meno battute dai principianti e pomeriggio con codazzo di marmocchi al seguito che ti chiedi come fanno i maestri a spupazzarsene una dozzina per volta per tutto il giorno.
Và da se che in queste condizioni, di andare forte non se parla, ma ci si può fare un’idea sulla versatilità e comodità dell’attrezzatura.
Temperature rigide, piste con un fondo duro coperto da uno strato di neve artificiale, un po’ ammucchiato a fine giornata.
Ma veniamo agli sci.
Facili, leggeri, fluidissimi in curva, senza reazioni particolari. Il primo pensiero è quello di aver scelto un modello troppo “turistico”: urge raggiungere la pista “olimpica” per chiarirsi le idee.
Sospiro di sollievo: gli sci rimangono facili e fluidi, ma non sono “mollaccioni”. Le lamine nuove offrono una presa fin troppo aggressiva sul duro e stabilità e precisione non vengono mai meno anche nei tratti più ripidi.
Il raggio di curva dichiarato è di 19m, ma lo sci si deforma facilmente ed è sempre agevole ridurre un po’ il raggio. L’impressione è che siano più orientati al medio raggio che ai curvoni più ampi, ma questo lo verificherò in futuro, se troverò piste un po’ più libere. Comunque LT stà per “Long Turn” e di sicuro non sono sci da speciale, quindi se uno vuole rimbalzare tra un’inversione e l’altra è meglio se si orienta su prodotti diversi.
Per il poco che ho visto, ad aumentare l’andatura non si scompongono, ma anche qui i giudizi sono rimandati a qualche prossima occasione.
In compenso posso dire che ad andatura turistica sono perfetti e infondono una gran sicurezza: ci si sente subito “a casa” con la sensazione di avere tutto sotto controllo. Ovviamente il meglio lo danno caricando un po’ le punte, ma perdonano facilmente eventuali arretramenti (probabilmente anche troppo, per qualcuno, ma in ottica “gran turismo” ci stà bene).
Altro gran merito è che non stancano le gambe. Sarà perché invogliano a sciare fluidi e rotondi, perché non pesano troppo o per la sicurezza che offrono, comunque sono sci da usare tutto il giorno anche per chi è ben lontano dall’essere atletico.
Al pomeriggio mi ritrovo ad aprire un “serpentone” di quattro ragazzini alle prime armi e con sorpresa mi accorgo che gli sci funzionano bene anche alle velocità più basse. Giusto le spatole sono un po’ larghe e c’è il rischio di toccarle accennando lo spazzaneve: questione di prendere le misure o magari di riadeguarsi ad una tecnica dimenticata.
Intendiamoci, si sente che non sono attrezzi da principiante, tuttavia la loro duttilità è tale da cavarsela in ogni situazione.
In coda alla seggiovia, noto un paio di maestri con gli stessi sci ai piedi: ulteriore elemento a conferma della duttilità e comodità degli sci.
A fine giornata due certezze.
La prima è che mi ritrovo con degli ottimi sci da “gran turismo”.
La seconda è che avrei potuto azzardare una misura più lunga, perché complice un poco di rocker, sembra di sciare con sci più corti di quel che sono.
Rimane la curiosità di provarli ad andature più sostenute, con il timore che manchino un po’ di cattiveria.
Magari domenica prossima…
Non chiedetemi il livello: scendo da ogni pista ad andatura allegrotta e non sollevo troppa neve in curva, ma manco di tecnica e probabilmente anche di esercizio rispetto a chi può vantarsi di sciare bene.
La scorsa stagione ho affittato sci di vario tipo e ho fatto le ultime uscite con dei Salomon X-Race da 175 cm, con cui mi ero trovato bene.
Alla ricerca di sci simili, quest’estate ho trovato un’offerta interessante sui Rossignol Hero LT Ti con attacchi Axium 120, che ho acquistato nella misura di 176 cm.
Quest’anno tra impegni di lavoro e una lunga influenza, sono riuscito a “battezzare” gli sci nuovi solo sabato scorso.
Si trattava di un’uscita abbinata a corsi di sci per bambini, quindi frequentata per lo più da famiglie e necessariamente divisa in due: mattinata con qualche papà a cercare le piste meno battute dai principianti e pomeriggio con codazzo di marmocchi al seguito che ti chiedi come fanno i maestri a spupazzarsene una dozzina per volta per tutto il giorno.
Và da se che in queste condizioni, di andare forte non se parla, ma ci si può fare un’idea sulla versatilità e comodità dell’attrezzatura.
Temperature rigide, piste con un fondo duro coperto da uno strato di neve artificiale, un po’ ammucchiato a fine giornata.
Ma veniamo agli sci.
Facili, leggeri, fluidissimi in curva, senza reazioni particolari. Il primo pensiero è quello di aver scelto un modello troppo “turistico”: urge raggiungere la pista “olimpica” per chiarirsi le idee.
Sospiro di sollievo: gli sci rimangono facili e fluidi, ma non sono “mollaccioni”. Le lamine nuove offrono una presa fin troppo aggressiva sul duro e stabilità e precisione non vengono mai meno anche nei tratti più ripidi.
Il raggio di curva dichiarato è di 19m, ma lo sci si deforma facilmente ed è sempre agevole ridurre un po’ il raggio. L’impressione è che siano più orientati al medio raggio che ai curvoni più ampi, ma questo lo verificherò in futuro, se troverò piste un po’ più libere. Comunque LT stà per “Long Turn” e di sicuro non sono sci da speciale, quindi se uno vuole rimbalzare tra un’inversione e l’altra è meglio se si orienta su prodotti diversi.
Per il poco che ho visto, ad aumentare l’andatura non si scompongono, ma anche qui i giudizi sono rimandati a qualche prossima occasione.
In compenso posso dire che ad andatura turistica sono perfetti e infondono una gran sicurezza: ci si sente subito “a casa” con la sensazione di avere tutto sotto controllo. Ovviamente il meglio lo danno caricando un po’ le punte, ma perdonano facilmente eventuali arretramenti (probabilmente anche troppo, per qualcuno, ma in ottica “gran turismo” ci stà bene).
Altro gran merito è che non stancano le gambe. Sarà perché invogliano a sciare fluidi e rotondi, perché non pesano troppo o per la sicurezza che offrono, comunque sono sci da usare tutto il giorno anche per chi è ben lontano dall’essere atletico.
Al pomeriggio mi ritrovo ad aprire un “serpentone” di quattro ragazzini alle prime armi e con sorpresa mi accorgo che gli sci funzionano bene anche alle velocità più basse. Giusto le spatole sono un po’ larghe e c’è il rischio di toccarle accennando lo spazzaneve: questione di prendere le misure o magari di riadeguarsi ad una tecnica dimenticata.
Intendiamoci, si sente che non sono attrezzi da principiante, tuttavia la loro duttilità è tale da cavarsela in ogni situazione.
In coda alla seggiovia, noto un paio di maestri con gli stessi sci ai piedi: ulteriore elemento a conferma della duttilità e comodità degli sci.
A fine giornata due certezze.
La prima è che mi ritrovo con degli ottimi sci da “gran turismo”.
La seconda è che avrei potuto azzardare una misura più lunga, perché complice un poco di rocker, sembra di sciare con sci più corti di quel che sono.
Rimane la curiosità di provarli ad andature più sostenute, con il timore che manchino un po’ di cattiveria.
Magari domenica prossima…