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Più vado avanti con la mia esperienza sugli sci e più mi accorgo di quanto sono indietro...
Ho fatto quattro stagioni sugli sci, con circa 40 uscite totali contando i primi al campo scuola, e questa è la quinta.
Il primo anno eseguivo ovviamente spazzaneve, concatenazione di curve a spazzaneve e diagonali con sci paralleli.
Dal secondo anno ho iniziato a sciare a sci paralleli più o meno bene, piste blu e rosse.
Nel terzo anno ho preso un po' di confidenza con velocità e pendenze e qualche nera corta e facile, a fine stagione ho comprato gli sci.
Nel quarto anno a inizio stagione ho preso gli scarponi "buoni", ma a causa del lavoro ho potuto sciare pochissime volte.
Quest'anno mi sono ripromesso di sciare di più, ma ci si è messo di mezzo il meteo...
Comunque, è la quinta stagione, ho quasi 42 anni, sono abbondamentemente sovrappeso, sopra il quintale ma non troppo, e la forma fisica è in lento miglioramento, tant'è che sto riuscendo a "sciare" per quasi 6 ore.
Con gli scarponi mi trovo bene, anche se vanno gestiti con cautela, borsa termica, slacciati ogni tanto all'inizio, etc... Ma meno male che sono 130 perchè quando sono caldo e spingo li sento "flettere". E mi danno una grossa mano nel controllo.
Con gli sci mi trovo altrettanto bene, anche se sto cominciando a capire che di certo non sono ancora in grado di sfruttarli al massimo.
Sento però che se da un lato non mi si oppongono troppo, dall'altro non mi facilitano eccessivamente. Insomma, forse potrei divertirmi di più con altri ma probabilmente non imparerei nulla.
Detto questo, a vedere i video amsao mi definirei un argento base a cui piacerebbe essere avanzato. Seguo gli spigoli sulle curve facili, eseguo qualche cristiania, ma sopratutto spazzolo che è una meraviglia quando la pendenza o la velocità aumentano.
Quest'anno ho preso una lezione alla prima uscita "fuori sede", dove ho iniziato a capire cos'è l'inversione degli spigoli ed un'altra lezione doppia quest'ultima settimana con il mio solito maestro, dove ho visto i ritmi da tenere per scendere in corto raggio e iniziato a capire come sentire e gestire la quantità di spigolo e la deformazione degli sci.
E dal momento in cui ho potuto apprezzare queste due abilità, ho aperto gli occhi e capito che ho ancora tantissimi progressi da fare.
Per il cortoraggio servono ritmo, fiato, elasticità e centralità. Pensavo di essere abbastanza in forma ma non è vero, ci sarà da sudare.
Per la conduzione e la concatenazione di curve condotte, oltre alle qualità già citate, servono una sensibilità ed una misura difficili da tenere.
Inoltre appena tornato a casa dopo l'ultima giornata, mentre ripensavo alle mie difficoltà a curvare nei pendii con pendenza "trasversale" e non longitudinale ho anche avuto un'illuminazione sulla lettura della pendenza stessa ai fini del pilotaggio dei piedi e dell'ingresso in curva.
Morale: più imparo e più sembrano allontanarsi gli obiettivi che perseguo.
Di più: ho scoperto che vado troppo veloce e su pendenze troppo ripide per potermi migliorare, quindi devo tornare a più miti consigli per poterlo fare.
In pratica, mi sento come se tornassi al campetto scuole a fare spazzaneve.
E quelle figurine eleganti che tracciano piccole "esse" sui muri delle nere a 'mo di zorro mi paiono sempre più alieni distanti dalle mie fattezze e abilità.
Che tornano ad essere, una volta di più, quelle di una vacca sui pattini a rotelle.
Il livello argento avanzato difficilmente potrò raggiungerlo per la fine di questa stagione mi sa, anche se ce la metterò tutta.
Scusate lo sfogo, ma quanno ce vo' ce vo'.
Unica consolazione, mentre ne parlavamo il maestro mi ha guardato e mi ha detto "bisogna maturare una sensibilità sulla neve che viene solo con svariati giorni di sci".
E così sia.
Più vado avanti con la mia esperienza sugli sci e più mi accorgo di quanto sono indietro...
Ho fatto quattro stagioni sugli sci, con circa 40 uscite totali contando i primi al campo scuola, e questa è la quinta.
Il primo anno eseguivo ovviamente spazzaneve, concatenazione di curve a spazzaneve e diagonali con sci paralleli.
Dal secondo anno ho iniziato a sciare a sci paralleli più o meno bene, piste blu e rosse.
Nel terzo anno ho preso un po' di confidenza con velocità e pendenze e qualche nera corta e facile, a fine stagione ho comprato gli sci.
Nel quarto anno a inizio stagione ho preso gli scarponi "buoni", ma a causa del lavoro ho potuto sciare pochissime volte.
Quest'anno mi sono ripromesso di sciare di più, ma ci si è messo di mezzo il meteo...
Comunque, è la quinta stagione, ho quasi 42 anni, sono abbondamentemente sovrappeso, sopra il quintale ma non troppo, e la forma fisica è in lento miglioramento, tant'è che sto riuscendo a "sciare" per quasi 6 ore.
Con gli scarponi mi trovo bene, anche se vanno gestiti con cautela, borsa termica, slacciati ogni tanto all'inizio, etc... Ma meno male che sono 130 perchè quando sono caldo e spingo li sento "flettere". E mi danno una grossa mano nel controllo.
Con gli sci mi trovo altrettanto bene, anche se sto cominciando a capire che di certo non sono ancora in grado di sfruttarli al massimo.
Sento però che se da un lato non mi si oppongono troppo, dall'altro non mi facilitano eccessivamente. Insomma, forse potrei divertirmi di più con altri ma probabilmente non imparerei nulla.
Detto questo, a vedere i video amsao mi definirei un argento base a cui piacerebbe essere avanzato. Seguo gli spigoli sulle curve facili, eseguo qualche cristiania, ma sopratutto spazzolo che è una meraviglia quando la pendenza o la velocità aumentano.
Quest'anno ho preso una lezione alla prima uscita "fuori sede", dove ho iniziato a capire cos'è l'inversione degli spigoli ed un'altra lezione doppia quest'ultima settimana con il mio solito maestro, dove ho visto i ritmi da tenere per scendere in corto raggio e iniziato a capire come sentire e gestire la quantità di spigolo e la deformazione degli sci.
E dal momento in cui ho potuto apprezzare queste due abilità, ho aperto gli occhi e capito che ho ancora tantissimi progressi da fare.
Per il cortoraggio servono ritmo, fiato, elasticità e centralità. Pensavo di essere abbastanza in forma ma non è vero, ci sarà da sudare.
Per la conduzione e la concatenazione di curve condotte, oltre alle qualità già citate, servono una sensibilità ed una misura difficili da tenere.
Inoltre appena tornato a casa dopo l'ultima giornata, mentre ripensavo alle mie difficoltà a curvare nei pendii con pendenza "trasversale" e non longitudinale ho anche avuto un'illuminazione sulla lettura della pendenza stessa ai fini del pilotaggio dei piedi e dell'ingresso in curva.
Morale: più imparo e più sembrano allontanarsi gli obiettivi che perseguo.
Di più: ho scoperto che vado troppo veloce e su pendenze troppo ripide per potermi migliorare, quindi devo tornare a più miti consigli per poterlo fare.
In pratica, mi sento come se tornassi al campetto scuole a fare spazzaneve.
E quelle figurine eleganti che tracciano piccole "esse" sui muri delle nere a 'mo di zorro mi paiono sempre più alieni distanti dalle mie fattezze e abilità.
Che tornano ad essere, una volta di più, quelle di una vacca sui pattini a rotelle.
Il livello argento avanzato difficilmente potrò raggiungerlo per la fine di questa stagione mi sa, anche se ce la metterò tutta.
Scusate lo sfogo, ma quanno ce vo' ce vo'.
Unica consolazione, mentre ne parlavamo il maestro mi ha guardato e mi ha detto "bisogna maturare una sensibilità sulla neve che viene solo con svariati giorni di sci".
E così sia.