avere nei propri bacini più o meno acqua non influenza la produzione di energia elettrica
Aaaaaaalt! Qui stiamo giocando col fuoco... anzi con l'acqua, e confondiamo l'energia con la potenza.
La piovosità ha effetti diversi sulla produzione (di energia, non di potenza) a seconda che si tratti di impianti ad acqua fluente (quindi senza regolazione), a bacino (con regolazione giornaliera) o a serbatoio (con regolazione stagionale).
Nel primo caso l'effetto sembrerebbe immediato: più acqua nel torrente, più acqua in centrale. In realtà dipende da com'è stata dimensionata la derivazione: supponendo che la centrale sia stata progettata per 4 m3/s, un'estate con una portata media di 6 m3/s o di 20, per la nostra centrale non fa differenza. Se invece l'impianto fosse sovradimensionato (casi rari ma ci sono, per l'esempio sopra potremmo sparare 10 m3/s), un eventuale aumento di portata (al netto dei deflussi minimi vitali) si tramuterebbe per la centrale nella possibilità di funzionare, una volta tanto, alla potenza nominale, e quindi di incrementare la producibilità.
L'impianto a bacino può compensare il surplus di portata nominale accumulandolo nella vasca di compensazione, ovviamente finchè c'è spazio: quest'estate per la prima volta ho visto svariati casi di bacini che tracimavano nonostante i canali di derivazione in uscita fossero già pieni fino all'orlo.
L'impianto a serbatoio, infine, il cui funzionamento è vincolato più al mercato dell'energia che ai capricci del meteo, teoricamente se ne può sbattere del fatto che in un certo momento stia piovendo o no. La differenza si vedrà probabilmente a partire dall'autunno: iniziare la stagione fredda con 50 milioni di m3 a disposizione anzichè i 30 di un'estate poco piovosa ha ovviamente il suo peso sulla produzione energetica invernale. Un'eccezione potrebbero farla gli invasi posti a quote molto alte e alimentati dai ghiacciai: un'estate fredda come questa e spesso nevosa a quelle altitudini probabilmente ha ridotto sensibilmente la fusione dei ghiacci e quindi l'apporto d'acqua.
E comunque c'è sempre il rovescio della medaglia, che in questi casi si traduce in prese intasate da fango, piante, ghiaia e chi più ne ha più ne metta, che causano il fuori servizio delle stesse e talvolta dell'intera derivazione per ore, se non per giorni.