crazytelemark
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Si avvicina la fatidica data di inizio stagione. Per noi milanesi coincide di solito con il Santambreos o Sant’Ambrogio che dir si voglia, il patrono della capitale morale, della città da bere, della città in cui la Minetti sta per andare in pensione … lasciamo perdere dai.
Insomma, chi prima chi dopo, ma il fischio di inizio si avvicina e …. mi accorgo di avere una forma fisica ridicola: pancettina figlia di qualche ettolitro di buona birra, cosce ridotte a degli stecchini, polpacci con cui preparare al massimo degli spiedini, fiato … corto, of course.
Quindi, quindi, quindi …. beh, il terrore mi sta attanagliando, la paura fa novanta e pure le gambe fanno giacomo giacomo.
Come caspiterina farò ad affrontare stavolta sta stagione stabilmente stallonato …. Sticazzi!!!!
No, anche in extremis ma bisogna inventarsi qualcosa …. Già mi vedo boccheggiante dopo due curve, ansimante dopo tre, paonazzo dopo quattro … in coma alla fine della prima discesa!!!!
Ed entrare al rifugio camminando sulle ginocchia, farfugliare qualcosa al bar (b-o-m-b-a-r-d-i-n-o) e crollare al suolo!!!!!!!
No no, bisogna correre ai ripari.
Quindi cosa fa il nostro gagliardo telemarkettaro?
Indossa un tutino aderente (modello mimo),una maglietta sgargiante (che manco al palio di siena), un paio di nike (scusate la marchetta, ma faccio affidamento sul fatto che dopo ciò avrò una fornitura di scarpe a vita), cuffiette per coprire il cigolio delle articolazioni e l’immancabile mela-fonino con installata l’app “runtastic” che tiene traccia del percorso fatto, la media, i tempi e anche se avete scoreggiato.
Tutto questo due giorni fa, della serie meglio tardi che mai.
Si parte. Cavolo, i primi trecento metri vanno bene … mi sento in forma, la musica di Fela Kuti in sottofondo mi aiuta, la tecnologia mi dice che procedo a 9 di media (purtroppo non sono miglia ma chilometri/ora … vabbè, in fondo non sono cresciuto sugli altopiani del kenia). Comunque tutto ok, il morale è alle stelle. Già mi vedo volteggiare in fuoripista con i miei Coomba che saltano fuori da mezzo metro di neve e infilano traiettorie straordinarie tra i fitti larici di un bosco, un gruppo di biondine che applaudono dalla seggiovia e il solito giovinotto che di solito mi smerda in pista che mi guarda, strizza l’occhio e mi dice: “Minchia” …. Yeah
L’effetto principiante però dura poco, molto poco.
Al raggiungimento del primo chilometro la corsa si fa pesante, il fiato corto corto; la tecnologia mi indica che siamo scesi a 7 cappaemmeallora!!! Cavolo, il pensiero corre alle famigerate prime curve, alle cosce che urlano, ai Coomba che sembrano pesare due tonnellate, alle molle dei BD che sembrano bloccate, alle racchette che sembrano due bilancieri modello Schwarzy, alle biondine che mi cagano zero e al giovinotto che mi fa una curva sulle orecchie. Minchia!!!
Non resta che rientrare alla base con la coda fra le gambe.
Prometto, ci riproverò, ma affronto questo inizio di stagione con molta paura (quasi quasi, a costo di attirarmi le ire funeste di voi seri e preparati telemarkettari, spererei in una nevicata ritardata ……).
Ah dimenticavo …. Domani vado dal mio amico farmacista; eccheccaspita, se lo faceva anche Armstrong
E voi? Come vi sentite? Siete pronti?
Insomma, chi prima chi dopo, ma il fischio di inizio si avvicina e …. mi accorgo di avere una forma fisica ridicola: pancettina figlia di qualche ettolitro di buona birra, cosce ridotte a degli stecchini, polpacci con cui preparare al massimo degli spiedini, fiato … corto, of course.
Quindi, quindi, quindi …. beh, il terrore mi sta attanagliando, la paura fa novanta e pure le gambe fanno giacomo giacomo.
Come caspiterina farò ad affrontare stavolta sta stagione stabilmente stallonato …. Sticazzi!!!!
No, anche in extremis ma bisogna inventarsi qualcosa …. Già mi vedo boccheggiante dopo due curve, ansimante dopo tre, paonazzo dopo quattro … in coma alla fine della prima discesa!!!!
Ed entrare al rifugio camminando sulle ginocchia, farfugliare qualcosa al bar (b-o-m-b-a-r-d-i-n-o) e crollare al suolo!!!!!!!
No no, bisogna correre ai ripari.
Quindi cosa fa il nostro gagliardo telemarkettaro?
Indossa un tutino aderente (modello mimo),una maglietta sgargiante (che manco al palio di siena), un paio di nike (scusate la marchetta, ma faccio affidamento sul fatto che dopo ciò avrò una fornitura di scarpe a vita), cuffiette per coprire il cigolio delle articolazioni e l’immancabile mela-fonino con installata l’app “runtastic” che tiene traccia del percorso fatto, la media, i tempi e anche se avete scoreggiato.
Tutto questo due giorni fa, della serie meglio tardi che mai.
Si parte. Cavolo, i primi trecento metri vanno bene … mi sento in forma, la musica di Fela Kuti in sottofondo mi aiuta, la tecnologia mi dice che procedo a 9 di media (purtroppo non sono miglia ma chilometri/ora … vabbè, in fondo non sono cresciuto sugli altopiani del kenia). Comunque tutto ok, il morale è alle stelle. Già mi vedo volteggiare in fuoripista con i miei Coomba che saltano fuori da mezzo metro di neve e infilano traiettorie straordinarie tra i fitti larici di un bosco, un gruppo di biondine che applaudono dalla seggiovia e il solito giovinotto che di solito mi smerda in pista che mi guarda, strizza l’occhio e mi dice: “Minchia” …. Yeah
L’effetto principiante però dura poco, molto poco.
Al raggiungimento del primo chilometro la corsa si fa pesante, il fiato corto corto; la tecnologia mi indica che siamo scesi a 7 cappaemmeallora!!! Cavolo, il pensiero corre alle famigerate prime curve, alle cosce che urlano, ai Coomba che sembrano pesare due tonnellate, alle molle dei BD che sembrano bloccate, alle racchette che sembrano due bilancieri modello Schwarzy, alle biondine che mi cagano zero e al giovinotto che mi fa una curva sulle orecchie. Minchia!!!
Non resta che rientrare alla base con la coda fra le gambe.
Prometto, ci riproverò, ma affronto questo inizio di stagione con molta paura (quasi quasi, a costo di attirarmi le ire funeste di voi seri e preparati telemarkettari, spererei in una nevicata ritardata ……).
Ah dimenticavo …. Domani vado dal mio amico farmacista; eccheccaspita, se lo faceva anche Armstrong
E voi? Come vi sentite? Siete pronti?