Olimpiadi Londra 2012: la crociata pro Howe, una voce fuori dal coro
Dal momento nel quale la Federazione Italiana Atletica Leggera ha ufficializzato la squadra per le Olimpiadi di Londra, è partita una vera e propria crociata su Facebook nel gruppo Vogliamo Andrew Howe a Londra che, usando il nome del vicecampione mondiale di Osaka nel Salto in Lungo, vuole portare avanti le ragioni degli otto atleti iscrivibili alle Olimpiadi ma che non rispettando i criteri previsti dalla FIDAL non sono stati convocati. Poichè Andrew Howe ha il potere di dividere pari forse solo a quello di Federica Pellegrini la discussione si è fatta sempre più accesa. Essendo intervenuto con la mia personale opinione in quella sede, ritengo corretto condividerla con i lettori di questo blog.
Una osservazione è d'obbligo: portare (escludendo Marcia e Maratona) 30 atleti a Londra, 11 dei quali solo grazie alla qualificazione delle due Staffette, è da considerarsi un fallimento per la Federazione, un fallimento dovuto ad errori di programmazione e ad errori di valutazione.
Sulla programmazione e sul fatto che l'Atletica paghi un salto generazionale si potrebbe scrivere una enciclopedia, rimaniamo all'errore di valutazione che è stato compiuto nel definire i criteri di partecipazione.
La Federazione Internazionale ha stabilito, come sempre, un minimo A che permette a partecipazione di più atleti di una nazione (fino a 3) e un minimo B che permette la partecipazione di un unico atleta/gara. Con il passare degli anni questi minimi sono divenuti sempre più competitivi al punto che la IAAF si è trovata costretta, in questa occasione, a doverli modificare per alcune gare per garantire una adeguata partecipazione.
Non essendo il movimento italiano all'altezza di quello statunitense, giamaicano o, in alcune discipline, kenyota, e non rischiando come in passato una partecipazione oceanica di atleti a Londra solo in "viaggio premio", sarebbe stato sicuramente sufficiente mantenere i limiti IAAF: chi li ottiene partecipa, chi non li ottiene è fuori, nessuna discussione.
O per scelta autonoma o in concorso con il CONI, la FIDAL ha deciso, come in altre occasioni, di porre limiti più restrittivi non nei risultati ma nel momento della loro realizzazione: a Londra, e si sa dallo scorso mese di novembre quando pochissimi discussero la decisione, sarebbe andato chi avesse ottenuto il minimo A nel 2012 o chi, avendo ottenuto il minimo A nel 2011, lo avesse confermato con il minimo B nel 2012. Nel caso della Marcia un ulteriore criterio è stato stabilito con la necessità di classificarsi nei primi venti posti della Coppa del Mondo. Criteri discutibili, probabilmente troppo stretti, ma chiari e conosciuti da tutti da mesi.
Nel momento della composizione della squadra vi sono state solo tre eccezioni ai criteri così definiti: l'esclusione dell'astista Anna Giordano Bruno e del saltatore in alto Silvano Chesani e la convocazione di Giorgio Rubino che non ha raggiunto i primi venti posti in Coppa del Mondo. Di fatto le eccezioni sono legate al margine di discrezionalità presente nei criteri FIDAL per evitare situazione come quella che sarebbe avvenuta proprio per Giorgio Rubino che, uomo da potenziale podio, correva il rischio di essere escluso per avere sbagliato una sola gara.
Tornando per un momento al caso specifico di Andrew Howe, e pur con tutta l'empatia per la sua situazione fisica e il rispetto dovuto ai risultati passati, aveva ottenuto il minimo A nei 200 metri nel Golden Gala dello scorso anno senza essere in grado di confermarlo con un minimo B in questa stagione anche a causa di una programmazione scellerata che lo ha portato prima ad una inutile apparizione in Diamond League a Doha nel Lungo per poi ripiegare sui 200 metri. La sua convocazione avrebbe richiesto una ulteriore eccezione così come quella di tutti coloro vicini al minimo A, eccezioni da sempre stigmatizzate per questioni di coerenza e di rispetto dei criteri assegnati.
Rimane il discorso staffette; qualificate, con poco merito, la 4x100 maschile e la 4x400 femminile si sono liberati 6 posti per ognuna e la decisione dovrebbe essere stata presa dal responsabile di settore. Sulla disponibilità di Howe esistono mille versioni: lo scorso anno Andrew si era detto disponibile, il comunicato della FIDAL parla di mancata disponibilità, sicuramente le condizioni fisiche del ragazzo non hanno facilitato la sua partecipazione, se richiesta, ai raduni dei velocisti. Poichè la Federazione ha spesso fatto riferimento in questi giorni al metodo utilizzato dal Nuoto va detto che, a differenza di quanto avvenuto in vasca, la FIDAL ha deciso di non far partecipare alle gare individuali gli staffettisti che pur non rispondendo ai criteri FIDAL avessero maturato i requisiti previsti dalla IAAF. Così come ai Campionati Mondiali di Daegu, non avremo un centista italiano in pista nonostante Fabio Cerutti e Jacques Riparelli in possesso del minimo B potevano (uno di loro) essere iscritti alla prova individuale.
di Massimo Brignolo
p.s. mio personale parere: un talento mal gestito. questo atleta poteva essere super!!