Il lago Miserin e le Chemin du Roi

snowlover

The Graduate
Località di partenza: Petit Mont Blanc
Quota di arrivo: 2588 m
Dislivello: 966 m
Sviluppo: 22 km circa
Tempo: 2/3 h
Ciclabilità: 90% (salita e discesa)

Proseguono i miei giri in MTB alla scoperta di alcuni dei più bei percorsi della Valle d'Aosta, anche grazie a questo libro Questa volta tocca alla valle di Champorcher.
La zona fu meta di caccia del re Vittorio Emanuele II che, nel 1862, fece costruire la strada della quale possiamo intravedere ancora alcuni tratti nei pressi di Dondenaz.
L'itinerario si snoda all'interno del Parco naturale del Mont Avic, non richiede grandi capacità tecniche, ma un buon allenamento, messo a dura prova dall'ultima salita verso il lago Miserin dove si trova anche l'omonimo rifugio nato dalla ristrutturazione di un antico ricovero per i pellegrini che salivano al santuario risalente al 1630 d.C.
Salita per la strada a destra dopo il rifugio Dondena, discesa alternativa lungo il sentiero 7 preso a metà del lago. Ultimo tratto sopra il Dondena a spinta. E' presente ancora qualche piccolo nevaio sul percorso.

Un'interessantissima variante prevede la possibilità di transitare per l'Alta via n.2 dal colle della finestra di Champorcher che ci immette direttamente nel vallone dell'Urtier consentendoci una discesa stupenda fino a Cogne.

Un pò di foto:

Località Petit Mont Blanc
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Piccola frazione sopra Champorcher

Uno sguardo verso valle
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Panorama verso Champorcher


Baite
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Baite in pietra


Salita
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Salendo verso Dondenaz


Salita
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Sempre verso Dondenaz


Dondenaz
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Ruderi e baite a Dondenaz


Dondenaz
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Dondenaz


Rifugio Dondena
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Il rifugio Dondena


Dal rif. Dondena
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Uno sguardo verso valle dal rifugio Dondena


Pian Enseta
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Linea alta tensione del Superphénix


Ultmo tratto di salita
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Nevaio prima del lago Miserin


Tecnica di trekking
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Diversi escursionisti visti salire a piedi nudi (anche su neve!):PAAU In realtà arrivato al lago li sentivo parlare di questa tecnica e dei benefici che porta...ma ero troppo cotto per ascoltare con attenzione. Qualcuno ne sa qualcosa?:D


Lago Miserin
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Arrivo al lago Miserin


Lago Miserin
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Altra vista sul Lago

Lago Miserin
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Ancora il lago


Lago Miserin
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Sempre il Miserin


Panorama
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Panorama


Altro Panorama
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Variante panorama


Lago e biker mostruoso
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Quel signore sullo sfondo era partito da Settimo Vittone, facendosi 2300 m di dislivello....disumano!!! :shock:


Santuario
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Chiesa lago Miserin


Il mio mostro
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29er! :HIP


Discesa
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In discesa lungo il single track sentiero n. 7


Ancora Dondenaz
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Panoramica su Dondenaz


Sempre Dondenaz
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Ancora uno scorcio
 
bello il contrasto tra il verde intenso, il lago e la neve...
salire a piedi nudi sinceramente mi sembra una follia :KEV
 
Bellissimo Tour..........ero anche io in zona domenica....!!!

Salire a piedi nudi....diciamo che l'uomo è fatto per camminare a piedi nudi, certo bisogna farci l'abitudine e avere una corretta postura altrimenti rischi di farti male, io spesso al ritorno di un trek mi tolgo le scarpe...dolori o no non ho mai avuto problemi.

Bisogna avere la pelle dura e io fortunatamente vivendo in campagna tra orto giradino e vari lavori sono abituato....a volte corro a piedi nudi ma non sono ancora pronto devo prima perfezionare la postura.
 
Deve essere una bella zona , mi ispira , peccato per quel pochino di umidità che ha reso meno splendenti le foto.

Il trekking (o la camminata) a piedi nudi , ovviamente fatto partendo dal presupposto di avere una "suola naturale" per la callosità della pelle del piede già ben coriacea , potrà avere anche qualche vantaggio ma espone (a maggior ragione nel trekking) al rischio di insaccarsi le dita dei piedi sbattendo inavvertitamente di punta su qualche sasso o qualche ostacolo; l'aumento di un tale tipo di infortuni (rottura dita dei piedi) era stato segnalato su un articolo in inglese che ho trovato su Bloomberg in cui si parlava della moda di fare footing a piedi nudi (in America, nei tranquilli parchi cittadini) o con quelle pseudo scarpe Vibram che si calzano come un guanto, quelle con la forma per le dita dei piedi, che in USA vanno molto di moda.

Il vantaggio (che sarò lieto di non scoprire mai) potrebbe essere :

- si risparmia sul consumo delle scarpe (l'avevan già scoperto i nostri nonni o i loro nonni qualche generazione fa)
- si possono affrontare i guadi dei ruscelli senza timore di inzupparsi le scarpe, comodamente adagiate in alto sullo zaino
- si possono pucciare i piedi nella granita del lago Miserin appena si arriva, senza perdere tempo

In occasione di una camminata da mille metri di dislivello (che si fa di notte alla luce della luna o di qualche pila), un po' per devozione e un po' per avventura, ogni anno il 4 agosto da Serro (Villafranca Tirrena, ME 250m) al santuario di Dinnammare (sul crinale dei Peloritani a 1200m circa , posto molto panoramico) su strada al 90% sterrata (solo l'ultimo pezzo è asfaltato perchè si congiunge alla strada che sale da un'altra frazione, Gesso, che permette l'accesso al santuario alle auto) , ho visto spesso persone salire (per voto alla Madonna) a piedi nudi. Uno, il papà di un mio amico, era in dialisi. Dopo tanti anni di peripezie, quell'anno, un mese dopo, ha avuto l'ok per un insperato trapianto !
 
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