Ci sono a mio avviso alcuni aspetti in merito:
1) Ci sono tracciati GPS, e a
quanto pare una ammissione da parte della stessa India in merito all'effettivo contesto in acque internazionali.
2) Al di là dei dubbi di merito, pensare che una petroliera navighi in acque territoriali, mi pare oltremodo peculiare.
3) Sicuramente "qualcosa è andato storto", vuoi nelle comunicazioni, vuoi nella nostra repentina azione. Appurate le eventuali dinamiche, reputo questo punto resti comunque aperto:
(in acque internazionali) "lo Stato può fermare e abbordare navi straniere al fine di accertarne la nazionalità, o per verificare che la nave non compia atti di pirateria, di commercio di schiavi o altre attività illecite stabilite dall'articolo 110 Convenzione di Montego Bay;
tuttavia, se il sospetto sull'attività svolta dalla nave o sulla sua nazionalità si rivela infondato, lo Stato che ha proceduto all'abbordaggio deve risarcire i danni e le perdite provocate;"
Fatti questi ragionamenti, resta il discorso che per l'India, a livello legislativo, quello che accade in acque internazionali è COMUNQUE di loro giurisdizione. Un "buco" legislativo, o meglio una sovrapposizione, mica male.