ciao, mm..sono un pò scettico nell'entrare in questo post di tmk (l'ultima volta uno si è iscritto a posta per insultarmi), cmq mi sento tirato un pò in causa in veste di negoziante e di collaboartore di skiforum. L'analisi di max the carret è molto interessante e da molti spunti di riflessione alla categoria dei rivenditori ma anche a quella dei praticanti. Io tratto parzialmente il tmk cioè solo attacchi, sci e qualche scarpone NTN. Sinceramente mi piacerebbe molto campare solo di tmk ma i numeri purtroppo son risicati e quindi cerco di rimanere cmq aggiornato fornendo le quantità che si vendono. Se il mercato fosse grosso sicuramente ci sarebbero molti più rivenditori ma l'economia insegna che l'offerta è proporzionale alla domanda. Inoltre i ricarichi sull'attrezzatura tmk sono veramente irrisori rispetto ad altre categorie merceologiche che si vendono nei negozi e quindi la scelta del dealer è spesso obbligata. Le due zone forti del tmk storicamente sono livigno e moena. A livigno ci son 2 negozi molto ben forniti che godono dei numeri della skieda e di agevolazioni fiscali che ben conoscete. So che da loro la scelta è vasta, sono preparati e che cmq anche loro stanno risentendo di una situazione non proprio esplosiva. Poi c'è Makalu a Rovereto, bravo e superappassionato un vero riferimento anche per noi negozianti. Ad ovest ci sono altre realtà che avete nominato, l'amico alby, Cavallo, ecc..Poi ci sono i Cortinesi e qualche altro negozio in giro (non me ne vogliate se non li nomino). bene, quanti negozi ci sono in Italia? Credo abbastanza per soddisfare la domanda, altrimenti sarebbero qualche centinaio come per gli altri sport, o no?! Poi, dimenticavo Sportler, per un anno ci ha creduto ma poi anche loro hanno virato sullo skialp, mi sembra?! Uno dei problemi potrebbe essere la scarsa domanda quindi, ma il problema maggiore cioè quello individuato dai manager della grossa distribuzione (vedi sportler) e dagli addetti ai lavori è il mercato dell'usato. Infatti ci sono nuovi praticanti ma questi comprano in prevalenza attrezzatura usata da amici, maestri, associazioni varie e eventi vari o giri e rigiri di prodotto. Non chiedetemi il perchè, magari per i costi ma in fondo l'atz tmk costa come quella di qualcunque altro sport sulla neve. Inosmma pare che questo mercato "nero" del tmk copra il numero dei partecipanti lasciando i rivenditori a bocca asciutta o quasi . Basterebbe che i praticanti aumentassero in modo credibile e allora i negozianti venderebbero, il mercato nero ci sarebbe a non danneggerebbe negozi e aziende. Io a Moena vivo una relatà simile, abbiamo il tmk club più grosso d'Italia 200-300 soci (fonti scufons-vecio) e la seconda manifestazione in Italia ma di atz nuova tmk ne vendo bene poca. Non voglio colpevolizzare il club o l'evento ma è chiaro che le aziende danno premi-prodotto e che questi poi vengono girati ai praticanti o che le aziende vendono direttamente agli eventi o associazioni per compensare sponsorizzazioni o collaborazioni varie. Questo credo accadda a Moena ma anche da altre parti e cmq la mia è un'osservazione bonaria... Ma mi chiedo anche:" di questi duecento trecento tmkers che gravitano a Moena e dintorni quasi tutti sono clienti del negozio per gli altri generi come mai pochissimi vengono per il tmk, anche se avrebbero cmq degli sconti circa del 30%?" . Io la risposta forse l'ho trovata e può essere una chiave di lettura anche per i dubbi di max the carret. Liberate il tallone e il portafoglio olè. N'abbraccio a tutti
statistiche:1. l'attacco più venduto è l'hammerhead 2. il cliente tipo a cui vendo di più è il maestro che fa il contratto maestri e che abitualmente compra pacchetto NTN e anche lo sci