Situazione neve VCO: Macugnaga, Domobianca, Mottarone ed altre!

La prima parte vera, la seconda no. Era tutto scritto nero su bianco nell'accordo territoriale (per cosa pagavano i privati e per cosa il pubblico doveva trovare fondi).

Questo era davvero l'ultimo treno, ora altro che val grande...l'area wilderness più grande d'Europa è destinata a crescere
La seconda parte è direttamente collegata alla prima, certo che esiste un progetto tecnico, ma scritto coi piedi, senza analisi economiche che stiano in piedi, senza risposte ai mille interrogativi sollevati. Si sarebbe trattato del più grosso investimento sulle Alpi negli ultimi decenni e convincere le persone dicendogli fidati non è forse la maniera migliore... Il progetto tecnicamente era assolutamente perfetto, ma sono il primo a dire che pensare che fosse insostenibile da un punto di vista economico.
 
Lusentino stamattina, condizioni decenti considerando il meteo.

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E intanto TAC.... Da La Stampa

Non vedrà la luce - almeno secondo quelli che erano stati gli annunci del 2017 -
l’ambizioso progetto «Avvicinare le montagne» che nel giro di pochi anni
avrebbe dovuto cambiare il volto dell’offerta turistica delle valli Divedro e Antigorio. Era un ingente investimento di oltre 150 milioni di euro, in gran parte di privati (San Domenico ski) con la collaborazione di partner pubblici (i Comuni di Varzo, Trasquera, Crodo e Baceno oltre alla Provincia del Vco).

I vari soggetti che avevano siglato l’accordo - che tra i molti punti prevedeva un collegamento a fune (contestato dagli ambientalisti) tra San Domenico e Devero - hanno ritirato la proposta e nei giorni scorsi la Provincia ha fermato la procedura di «Vas», la Valutazione ambientale strategica. Per il momento, dunque, la montagna delle autorizzazioni non è stata superata.

«Sicuramente questo piano di sviluppo si ferma qui, almeno così come era stato elaborato - dice Andrea Malagoni di San Domenico ski -. Chi ci perde non siamo certo noi. L’ho sempre detto: non era il nostro progetto, ma il progetto del territorio. Non è detto però che in futuro possa esserci altro, magari addirittura più bello. Tutto ora è nelle mani degli enti pubblici. Comuni e Provincia hanno dall’inizio mostrato disponibilità, è dalla Regione che siamo da sempre in attesa di risposte concrete». Fin da subito «Avvicinare le montagne» aveva avuto l’ostracismo del mondo ambientalista, con sit-in, incontri e raccolte firme web soprattutto per quello che veniva visto come un «attacco» alla natura del Devero.


«Non ci fermiamo certo perché ci sono state le proteste, che peraltro non avevano basi concrete - aggiunge Malagoni -. Noi abbiamo speso già 600 mila euro per i vari studi: non sono soldi buttati via, ma un prezioso investimento che potrà ancora servire. Ripeto però, ora non tocca a noi. Se dovesse esserci margine per nuovi progetti, magari facendo tesoro delle osservazioni presentate con l’attuale piano, valuteremo cosa fare. Ma non dobbiamo per forza esserci noi, se c’è qualcun altro pronto a farsi avanti, ben venga».

Il capogruppo della Lega in Consiglio regionale Alberto Preioni non considera invece del tutto archiviato il progetto di rilancio di San Domenico e Devero. «Stiamo valutando di dividerlo in più step - spiega il leghista ossolano - perché, così com’è se si blocca un’autorizzazione rimane tutto fermo». Preioni resta convinto della validità di quel modello di sviluppo per l’Ossola: «Dal punto di vista politico c’è il pieno sostegno della Regione a un’iniziativa che garantirebbe impianti di nuova generazione, strutture ricettive e posti di lavoro grazie a privati disposti a mettere quasi il 90% dei soldi - aggiunge -. Se fosse per me darei il via libera subito, ma ci sono nodi autorizzativi che superano le competenze della Regione e chiamano in causa Stato e Unione europea. Con l’anno nuovo incontrerò il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e il suo vice Edoardo Rixi: sul tavolo anche questo tema».

Secondo Preioni ci sono aspetti sui quali c’è spazio di intervento. «Penso alla cabinovia Varzo-Trasquera-San Domenico e alla funivia per l’alpe Veglia - precisa Preioni -: sono interventi green a ridotto impatto ambientale che potrebbero avere sostegno col Pnrr. E poi ci sono margini per il recupero dell’ex albergo Cervandone. Tutti progetti che se presi singolarmente hanno più possibilità di vedere la luce. La funivia del Teggiolo non si farà e resta il grosso scoglio burocratico per lo “scavallamento” della montagna per unire San Domenico a Devero: l’unica strada possibile è una deroga dal ministero».

Anche i Comuni hanno deciso per ora di alzare bandiera bianca. «Noi ci abbiamo creduto fin dall’inizio - dice Bruno Stefanetti, presidente dell’Unione Alta Ossola e sindaco Varzo - ma di fronte a ostacoli burocratici che sembrano insormontabili, abbiamo preferito fermarci aspettando che sia la Regione a trovare una soluzione».

si sapeva già da tempo ormai, dopo anni di battaglie per il rispetto della montagna
ma ormai è ufficiale, la montagna merita rispetto e nessun luna park sciistico verrà fatto,
esistono tanti altri lidi altrove dove hanno piazzato pali ovunque.
 
Complice il report di Davide F3 :), oggi ho deciso di andare a farmi una sciatina al Mottarone. Purtroppo non ho trovato delle condizioni meteo perfette, mattinata coperta e umida ma mi sono divertito come sempre. Le piste messe meglio sicuramente le 3 rosse che scendono a sinistra dell'arrivo del primo skilift (scusate ma non ricordo i nomi). In alcuni punti comunque si inizia a vedere la terra, urge nevicata! Peccato per un c...o di sasso che alla penultima discesa mi ha rovinato il fondo di uno sci. Sono arrivato alle 9:15 parcheggio semivuoto, alle 12:45 quando me ne sono andato c'erano macchine lungo tutta la strada (affollamento solo al campetto, mai fatto coda agli skilift).
 

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Ho visto che sei sempre tornato dalla Rossa alla Selva con la pista più frontale esposta a sud (quella con meno neve e messa peggio) se invece alla Rossa scendi sulla pista allenamenti c'è una stradina che riporta al Selva un po' meno esposta... in ogni caso hanno riempito di nuovo il laghetto e sul rientro Rossa / Selva via allenamenti c'è innevamento programmato, se arriva un po' di freddo possono sistemare tutto ...
 
Ho visto che sei sempre tornato dalla Rossa alla Selva con la pista più frontale esposta a sud (quella con meno neve e messa peggio) se invece alla Rossa scendi sulla pista allenamenti c'è una stradina che riporta al Selva un po' meno esposta... in ogni caso hanno riempito di nuovo il laghetto e sul rientro Rossa / Selva via allenamenti c'è innevamento programmato, se arriva un po' di freddo possono sistemare tutto ...
Grazie per le dritte, il rientro che dici tu è proprio dove ho preso il sasso. Ho guardato la skimap e quelle che ho fatto di più e mi sono piaciute sono le 2 selva spessa e la scoiattoli, in particolare quest'ultima nella prima parte aveva una neve ottima e si poteva accelerare un po'.
 
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Sono stato oggi pomeriggio al Mottarone, un giro veloce senza sciare, molta gente, soprattutto non sciatori, di neve se ne è sciolta sicuramente un bel po' con questo tempo
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Come dicevate, le due piste che vanno dall'arrivo del La Rossa alla partenza dei Selva Spessa hanno delle belle chiazze marroni...dal lato della vetta invece anche a occhio la situazione era migliore,
e si vedeva il laghetto bello pieno
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Guardando verso Ovest il Baita Omegna inattivo e il rifugio CAI
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Sciata mattutina a Sandomenico non proprio positiva.

Silos senza illuminazione (accesa una lampada ogni 50), alla prima seggiovia piu' di 50 metri di coda ed impianto che girava a velocità ridotta e si fermava ogni 3 minuti....morale arrivati a San Domenico alle 9:30 abbiamo iniziato a sciare 1 ora dopo.

Bar del dosso chiuso, al rifugio 2000 il delirio.

Unica nota positiva le piste che non erano male in quanto nella notte aveva fatto alcuni centimetri di neve, solo un po' strettine ma visto l'innevamento non si puo' pretendere di piu'.

Intermedia forse aperta, rientro scarsamente innevato e quindi chiuso quindi giu' in seggiovia.

Dispiace per il mancato collegamento con Devero, ma la gestione in questo modo e' veramente poco comprensibile.

Urge la cabinovia altrimenti la vedo male.
 
Non vedrà la luce - almeno secondo quelli che erano stati gli annunci del 2017 -
l’ambizioso progetto «Avvicinare le montagne»...

... l’accordo - che tra i molti punti prevedeva un collegamento a fune (contestato dagli ambientalisti) tra San Domenico e Devero
- hanno ritirato la proposta e nei giorni scorsi la Provincia ha fermato la procedura di «Vas», la Valutazione ambientale strategica. Per il momento, dunque, la montagna delle autorizzazioni non è stata superata.

«Sicuramente questo piano di sviluppo si ferma qui, almeno così come era stato elaborato - dice Andrea Malagoni di San Domenico ski ...

«Non ci fermiamo certo perché ci sono state le proteste, che peraltro non avevano basi concrete - aggiunge Malagoni -. Noi abbiamo speso già 600 mila euro per i vari studi: non sono soldi buttati via, ma un prezioso investimento che potrà ancora servire. Ripeto però, ora non tocca a noi. Se dovesse esserci margine per nuovi progetti......

Dispiace per il mancato collegamento con Devero.....

Ancor piu' oggi sarebbe da considerare la possibile soluzione che personalmente ho sempre considerato la migliore:
nuova cabinovia tra la val Bondolero e Goglio !

Con un po' di passaggi intermedi si realizzerebbe lo stesso il collegamento San Domenico-Devero, rispettando norme e vincoli, e, cosa non da poco, con la soddisfazione di metterlo in quel posto agli oppositori a senso unico.
Goglio, di per se', rappresenterebbe anche l'autonoma porta est del comprensorio di San Domenico; a quel punto la funivia o cabinovia Goglio-Devero seguirebbe poi sicuramente, per evidenti necessita', non certo soddisfatte solo con la risalita di pullmini carichi di sciatori sulla strada.
 
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La proposta avrebbe un senso, consentendo un comodo acceso al bacino della valle Antigorio, che ha un po' di strutture e seconde case.. Il problema rimane che il privato se ne è andato e senza soldi non si farà mai!
 
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