Sul mio comodino in questi giorni ci sono...

Io consiglio l'amore ai tempi di Pablito, di Luigi Garlando. Storia d'amore sullo sfondo di Paolo Rossi e Bearzot
286470-51sccaxy-pl.sy344bo1204203200.jpg
 
Sto leggendo "le otto montagne" di Paolo Cognetti, un bel romanzo a tema montagna e amicizia nel cuore delle Alpi occidentali. Consiglio
 
dopo Gli anni dello sterminio. La Germania nazista e gli ebrei (1939-1945) di Saul Friedländer

ora dopo qualche mese ho preso quello che in teoria sarebbe stato la prefazione Gli anni della persecuzione. La Germania nazista e gli ebrei (1933-1939) sempre di Friedlander

veramente ben fatto il primo, si legge benissimo e si innalza davvero rispetto a tanti sull'argomento

vediamo il secondo
 

.

Il libro dei Baltimore,
la storia delle famiglie e i loro segreti prima della tragedia, i Goldam di Baltimore e Goldam di Montclair,

286662-41yjwjf1zml.jpg




autore Joel Dicker, suo anche "la verità sul caso Harry Quebert"
 
Dicker ha fatto i primi 3 bellissimi. Scurati mi è sembrato troppo didascalico. Questo di Friedlander non lo conosco
 
@madflyhalf. resto qui? Secondo me stupendo
Io sto leggendo "Resto qui" di Marco Balzano. Come "Eva dorme" parla dell'italianizzazione dell'Alto Adige ai tempi del Duce. Ambientato a Curon Venosta. Molto utile a tutti quelli che si lamentano che in Alto Adige la prima lingua parlata è il tedesco. Ed io ero colpevolmente tra quelli prima di "Eva dorme"
Molto bello
E adesso anche io ho letto -> molto raccomandabile = da non perdere.

Dopo "La sostanza del male" ho preso in biblioteca un altro libro di Luca D'Andrea "L' animale più pericoloso" - che :MONKEY:HIPforte questo scrittore bolzanino:MULLET - il prossimo libro 'sul mio comodino ' da leggere è "Lissy" (di D'Andrea di nuovo).
 
Anni 70 e anni 80, gli anni di piombo, delle stragi, rapimenti, delle Br e il terrorismo nero .

Mario Calabresi ricostruisce la vita di Carlo Saronio per rispondere alla domanda della figlia Marta - "Chi era mio padre ? "

288439-97888047322660062675.jpg


https://www.facebook.com/watch/?v=4022504227762870


Non so se di Calabresi hai letto Spingendo la notte più in là, la sua storia e di suo padre.

Giuro che è uno dei libri che più ti scombussolano l’anima che abbia mai letto.
 
Un romanzo bellissimo, commovente ed ironico. Particolarmente indicato per gli appassionati di ciclismo
293433-20210501110720.jpg


La descrizione:
Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi... be', se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi.

Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando - siamo nel 1998 - per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina.

Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l'hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d'Italia, e trovano in Marco Pantani l'incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all'istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, "il terribile confine tra il possibile e l'impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può". Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un'audacia sepolta, e metteranno in discussione l'esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare.

Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge e ci emoziona come un'onda impetuosa, ci fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Qualsiasi cosa. Che sia però magica, e ci accenda, spingendoci avanti o da qualsiasi parte, senza progetti o direzioni già tracciate. Si rischia di cadere, sì, ma quando alla radio passeranno la canzone della nostra adolescenza allora, cantandola a squarciagola coi finestrini abbassati, di sicuro voleremo.
 
Un romanzo bellissimo, commovente ed ironico. Particolarmente indicato per gli appassionati di ciclismo
293433-20210501110720.jpg


La descrizione:
Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi... be', se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi.

Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando - siamo nel 1998 - per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina.

Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l'hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d'Italia, e trovano in Marco Pantani l'incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all'istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, "il terribile confine tra il possibile e l'impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può". Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un'audacia sepolta, e metteranno in discussione l'esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare.

Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge e ci emoziona come un'onda impetuosa, ci fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Qualsiasi cosa. Che sia però magica, e ci accenda, spingendoci avanti o da qualsiasi parte, senza progetti o direzioni già tracciate. Si rischia di cadere, sì, ma quando alla radio passeranno la canzone della nostra adolescenza allora, cantandola a squarciagola coi finestrini abbassati, di sicuro voleremo.

concordo, gran bel libro, ho letto sempre suoi "chi manda le onde" e "il mare dove non si tocca" e son molto belli pure quelli
 
Top