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Manuela Spargi morta cadendo nel lago con l'auto a Colico, il carro funebre si perde seguendo il navigatore. Autista semi assiderato e funerale rinviato​

di Barbara Gerosa

Il guidatore era atteso in chiesa a Milano: a causa del maltempo tra Valtellina e Val Brembana si è perso e ha lasciato l'auto per cercare aiuto. Recuperato nella notte in ipotermia. La salma era a 10 chilometri di distanza. La rabbia dei familiari

Manuela Spargi morta cadendo nel lago con l'auto a Colico: il carro funebre si perde seguendo il navigatore, autista semi assiderato e funerale rinviato

Il carro funebre recuperato dai vigili del fuoco


I familiari in chiesa a Milano in attesa della salma della congiunta scomparsa in tragiche circostanze, ma dopo aver aspettato a lungo, le esequie sono state rimandate. Il carro funebre che trasportava il feretro non è mai arrivato: bloccato dalla neve in Valtellina, con il conducente tratto in salvo dal Soccorso alpino, dopo aver rischiato l’assideramento. Sembra incredibile quanto accaduto nella serata di venerdì. Vittima, due volte, Manuela Spargi morta il 2 gennaio dopo essere precipitata con la sua auto nel lago a Piona (il marito e un parente che viaggiavano con lei a Colico sono ancora ricoverati in gravi condizioni in ospedale).

Per un probabile errore del navigatore l’uomo, un 37enne, alla guida del carro funebre, invece di imboccare la superstrada verso Milano, si è diretto verso una strada di montagna solitamente chiusa in inverno che porta al passo Dordona, nel comune di Fusine (Sondrio). Bloccato dalla bufera e senza poter utilizzare il telefono cellulare perché non c’era campo, ha lasciato il mezzo e percorso quasi dieci chilometri a piedi fino a raggiungere un rifugio dove finalmente ha potuto chiedere aiuto. «La centrale ha attivato le squadre territoriali - spiega il Soccorso Alpino -. Insieme ai militari della Guardia di finanza e ai Carabinieri. I soccorritori sono saliti con le motoslitte e con un mezzo quad; si ringrazia la società impianti di Foppolo e Akja per avere collaborato nella messa a disposizione di alcuni mezzi. L’uomo è stato raggiunto, valutato e accompagnato a valle, fino a Foppolo, dove c’era l’ambulanza per il trasporto in ospedale».

Il 37enne, raggiunto al valico con la Val Brembana, a quasi 2000 metri di quota, è stato sottoposto ad accertamenti. Le sue condizioni non sarebbero gravi. In queste ore sono stati recuperati anche il carro funebre e la salma. «La chiesa era gremita, ma il feretro non è mai arrivato. E’ assurdo non essere stati informati», la rabbia dei familiari di Manuela.
 
Ah sì, il navigatore di Google Maps ti porta sul Dordona. Ho provato in tutti i modi a segnalare il problema a Google, ma dopo anni siamo ancora qui a parlarne. Non è il primo che si fa fregare da Google, e finché Google non risolverà il problema, non sarà l'ultimo.
Tra l'altro, anche in estate, è una strada agro silvo pastorale, spesso dissestata, che metterebbe alla prova la scocca di qualunque SUV (il trasporto navetta viene effettuato con jeep vecchie col telaio a longheroni). Quindi non percorribile con normali mezzi. Ma Google, imperterrito continua a mandare la gente su di lì.

La cosa paradossale è che la strada del San Marco, in estate regolarmente aperta, asfaltata e percorribile con ogni mezzo, Google, non la considera.

La prova che in montagna è bene fidarsi di Google con le pinze.

Non dico dove mi ha cacciato tra l'appennino piacentino e quello ligure. Da cagarsi sotto.
 
^ Scusa, ma uno che fa l'autista da quelle parti dovrebbe conoscere a menadito tutte le strade principali. Posso capire il nonnetto sbadato e rincoglionito che fa cieco affidamento sul navigatore, ma una persona normale, soprattutto del mestiere, no eh. Poi ho dei forti dubbi su come il navigatore abbia potuto proporre quella strada per andare a Milano, non a Bergamo. E poi anche: fermarsi prima e tornare indietro quando vedi che quella strada è impraticabile? Porsi qualche domanda?
 
Se c'è un po' di traffico sulla super, Google ti manda su di lì. Se l'agenzia di pompe funebri a cui si sono rivolti era milanese, non è detto che conosca le strade del posto.

Sicuramente una persona assennata avrebbe dovuto fare dietrofront (anche vero che sulla strada non ci sono piazzole o spazio per girare).
 

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^ Scusa, ma uno che fa l'autista da quelle parti dovrebbe conoscere a menadito tutte le strade principali. Posso capire il nonnetto sbadato e rincoglionito che fa cieco affidamento sul navigatore, ma una persona normale, soprattutto del mestiere, no eh. Poi ho dei forti dubbi su come il navigatore abbia potuto proporre quella strada per andare a Milano, non a Bergamo. E poi anche: fermarsi prima e tornare indietro quando vedi che quella strada è impraticabile? Porsi qualche domanda?
La gente le domande non se le fa. Punto.

L'altro giorno poco sotto Pezzo trovo un milanese con donna al seguito che mi chiede se di lì va bene per il Tonale. Erano partiti a piedi da Ponte e l'app gli diceva che in 1h sarebbero arrivati al passo. Gli ho spiegato che da lì al Tonale di ore ce ne volevano almeno 2 se non 3 e facendo anche qualche km di statale, ma lui si impuntava a voler seguire l'app, al che l'ho mandato al diavolo e gli ho augurato buona fortuna.
 
Bastava dire: "scusate, dovevo girare il sequel di Weekend con il Morto."

Ci avrebbe pure guadagnato...

Weekend at Brembo's!
 
Una pudica confessione improntata alla massima sobrietà e riservatezza.


I cookies sui siti dei giornali italiani sono una cosa da bestemmie che manco a leggere Pillon
 
Saranno arrivati i Carabinieri a casa, sarà stato in torto marcio, ma avrà voluto alzare la cresta lo stesso e gliel’hanno fatta pagare.
C’è almeno uno sveglio così in tutti i paesi.


In Trentino invece hanno preso Pablo Escobar:
 
questa poi:ROFLMAO:
Naturalmente da interpretare visto che essendo straniero probabilmente è stato tradito dal navigatore
e la pista in oggetto (n.7) in estate è la SS 26.
Secondo me ha sbagliato di più chi non ha chiuso la sbarra a pont serrand

 
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