Ora qualche dato che non riguarda direttamente i ghiacciai ma che è strettamente collegato al loro andamento: i dati sulla nevosità media. Ho trovato questi dati in questo documento
http://www.wwf.it/UserFiles/File/New...ibrio_2007.pdf suggerito nel forum di Meteonetwork.
Bene, al ricerca effettuata mostra il confronto tra la nevosità media del decennio 1982.1993 e quella del decennio 1993-2003 in diverse località campione delle Alpi, secondo la zona geografica.
Sintetizzo i dati:
- Alpi Occidentali Piemontesi: nevosità in calo del 12,5%. Le varie stazioni hanno avuto bene o male un calo della stessa entità, non ci sono picchi particolari. Da segnalare invece l'aumento della nevosità del comune di Noasca (To), frutto però credo di particolarità locali, poichè il vicino comune di Ceresole Reale ha vito un calo del 10% circa
- Alpi Centrali (Valle d'Aosta, Piemonte Settentrionale, Ticino, Grigioni, Lombardia): nevosità in calo del 13,4%. Il picco negativo è di Piotta (Ticino) con il 38% di deficit, compensati da un aumento del 7,4% all'Ospizio Bernina e del sorprendente aumento dell'11,1% della Valgerola. Anche questo dato, tuttavia, è da segnalarsi come particolarità locale, dato per esempio il deficit del 19% di Bormio 2000 e del 17.7% dell'Aprica. I deficit maggiori tendono a essere raggiunti nelle località al di sotto dei 1500 metri
- Trentino: calo della nevosità del 26,6%, con cali pressochè uniformi, eccetto il quasi 40% di deficit raggiunto da Pinzolo. In questa zona la relazione deficit/altitudine è meno netta che in altre regioni.
- Alto Adige: riduzione della nevosità molto limitata, intorno al 9%, dato influenzato dall'incremento della stazione di Melago (+20%), località situata sullo spartiacque alpino, testimone della maggiore tendenza degli ultimi anni alla presenza di correnti settentrionali, che naturalmetne favoriscono la nevosità in ambito nordalpino e sfavoriscono nettamente le alpi italiane.
- Veneto e Friuli: calo del 31,1%, con il picco di Forni di Sopra (-48%, località situata a soli 900metri slm) e Cortina d'AMpezzo, con un calo del 42% circa.
E' evidente come il calo di nevosità all'est sia stato decisametne maggiore che all'ovest
http://www.wwf.it/UserFiles/File/New...ibrio_2007.pdf suggerito nel forum di Meteonetwork.
Bene, al ricerca effettuata mostra il confronto tra la nevosità media del decennio 1982.1993 e quella del decennio 1993-2003 in diverse località campione delle Alpi, secondo la zona geografica.
Sintetizzo i dati:
- Alpi Occidentali Piemontesi: nevosità in calo del 12,5%. Le varie stazioni hanno avuto bene o male un calo della stessa entità, non ci sono picchi particolari. Da segnalare invece l'aumento della nevosità del comune di Noasca (To), frutto però credo di particolarità locali, poichè il vicino comune di Ceresole Reale ha vito un calo del 10% circa
- Alpi Centrali (Valle d'Aosta, Piemonte Settentrionale, Ticino, Grigioni, Lombardia): nevosità in calo del 13,4%. Il picco negativo è di Piotta (Ticino) con il 38% di deficit, compensati da un aumento del 7,4% all'Ospizio Bernina e del sorprendente aumento dell'11,1% della Valgerola. Anche questo dato, tuttavia, è da segnalarsi come particolarità locale, dato per esempio il deficit del 19% di Bormio 2000 e del 17.7% dell'Aprica. I deficit maggiori tendono a essere raggiunti nelle località al di sotto dei 1500 metri
- Trentino: calo della nevosità del 26,6%, con cali pressochè uniformi, eccetto il quasi 40% di deficit raggiunto da Pinzolo. In questa zona la relazione deficit/altitudine è meno netta che in altre regioni.
- Alto Adige: riduzione della nevosità molto limitata, intorno al 9%, dato influenzato dall'incremento della stazione di Melago (+20%), località situata sullo spartiacque alpino, testimone della maggiore tendenza degli ultimi anni alla presenza di correnti settentrionali, che naturalmetne favoriscono la nevosità in ambito nordalpino e sfavoriscono nettamente le alpi italiane.
- Veneto e Friuli: calo del 31,1%, con il picco di Forni di Sopra (-48%, località situata a soli 900metri slm) e Cortina d'AMpezzo, con un calo del 42% circa.
E' evidente come il calo di nevosità all'est sia stato decisametne maggiore che all'ovest