[Non c’avevamo capito niente] - 2. Inizio curva sull’avampiede, fine curva sul tallone

Io invece mi sono fatto l'idea che la chiusura della caviglia aiuti (o ne sia addirittura parte integrante?) i movimenti di pronazione/supinazione del piede. Mi spiego meglio. Prendiamo il piede esterno che deve supportare la maggior parte del carico. Sempre provando a secco, se lo metto di taglio (pronazione o eversione) e chiudo la caviglia (alzo l'alluce verso la tibia, per capirci) sento che si forma un arco plantare "mediale" (tra tallone e alluce, per intenderci) piuttosto solido, con due punti di appoggio ben definiti. Cosa ne pensate?
Che è esattamente la sensazione che ho io. Anche senza alluce, in realtà, una volta individuati i muscoli utili a ottenere la sensazione si possono lasciare stare le dita che potranno restare rilassate senza affaticarsi (quelli sì che son muscoli piccoli piccoli che hanno ben poca autonomia). Mi sembra strano che alcuni lo avvertano come un impedimento, non capisco da cosa possa derivare questa sensazione: non la contesto, ci mancherebbe, però non comprendo dove potrebbe essere l'inghippo.
 
Che è esattamente la sensazione che ho io. Anche senza alluce, in realtà, una volta individuati i muscoli utili a ottenere la sensazione si possono lasciare stare le dita che potranno restare rilassate senza affaticarsi (quelli sì che son muscoli piccoli piccoli che hanno ben poca autonomia). Mi sembra strano che alcuni lo avvertano come un impedimento, non capisco da cosa possa derivare questa sensazione: non la contesto, ci mancherebbe, però non comprendo dove potrebbe essere l'inghippo.
Per il semplice motivo che facciamo cose diverse dentro lo scarpone . Secondo te il bordo del piede è parallelo alla lamina dello sci ? Se hai letto Tom dovresti saperlo. La contrazione dei tibiali interferisce rispetto a quello che cerco di fare .
 
Per il semplice motivo che facciamo cose diverse dentro lo scarpone .
Cose diverse tipo?
Secondo te il bordo del piede è parallelo alla lamina dello sci ? Se hai letto Tom dovresti saperlo.
Basta guardare un piede e uno uno scarpone per vedere come sono fatti, è evidente che il piede nello scarpone non sia parallelo a meno di disassare gli attacchi.
La contrazione dei tibiali interferisce rispetto a quello che cerco di fare .
Cose diverse tipo? A me sembra di riuscire ad utilizzare l’articolazione subtalare anche a tibiali contratti, se è questo che intendi. Se non è questo ti chiederei di approfondire perché mi interessa molto.
 
Cose diverse tipo?

Basta guardare un piede e uno uno scarpone per vedere come sono fatti, è evidente che il piede nello scarpone non sia parallelo a meno di disassare gli attacchi.

Cose diverse tipo? A me sembra di riuscire ad utilizzare l’articolazione subtalare anche a tibiali contratti, se è questo che intendi. Se non è questo ti chiederei di approfondire perché mi interessa molto.
Se consideriamo il piede come un triangolo, i cui punti di appoggio , tallone e teste metatarsali di alluce e 5' dito sono i vertici , i lati più lunghi sono in sostanza sotto l'arco plantare e lungo il bordo esterno del piede. Se io cerco di creare una pressione lungo il lato sotto l'arco plantare , questa non sarà rispetto al bordo dello sci ma spostata più all'interno... Per fare ciò ho bisogno che tutto il piede, proprio nell'articolazione da te citata , con il suo bordo interno vada a cercare il bordo dello scarpone per " spingere" sostanzialmente indietro rispetto al moto dello sci , facendo riferimento al lato del triangolo sopra citato .... Se contrai il tibiale l'articolazione non "collassa "sufficientemente... Così come non posso farlo se sotto il piede ho un plantare che riempie o sostiene ( piatto o cavo ) l'arcata plantare.
 
Non so se ho capito esattamente quello che volete dire, ma ricordo una discussione di alcuni anni fa sull'azione di "controsterzo" dei piedi sostenuta dalla Jam. Un maestro che scriveva allora sul forum e di cui non ricordo il nome aveva dato la sua interpretazione. In sostanza l'azione di controsterzo nella presa di spigolo porta ad allineare gli archi dei piedi (quello interno per il piede esterno e viceversa) con gli spigoli degli sci. Un'azione quindi sensata anche da un punto di vista geometrico. O almeno così avevo capito allora...
 

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Se consideriamo il piede come un triangolo, i cui punti di appoggio , tallone e teste metatarsali di alluce e 5' dito sono i vertici , i lati più lunghi sono in sostanza sotto l'arco plantare e lungo il bordo esterno del piede. Se io cerco di creare una pressione lungo il lato sotto l'arco plantare , questa non sarà rispetto al bordo dello sci ma spostata più all'interno... Per fare ciò ho bisogno che tutto il piede, proprio nell'articolazione da te citata , con il suo bordo interno vada a cercare il bordo dello scarpone per " spingere" sostanzialmente indietro rispetto al moto dello sci , facendo riferimento al lato del triangolo sopra citato .... Se contrai il tibiale l'articolazione non "collassa "sufficientemente... Così come non posso farlo se sotto il piede ho un plantare che riempie o sostiene ( piatto o cavo ) l'arcata plantare.
Ok, sono contento di aver centrato il punto. Devo essere onesto, sulla neve non ho notato un calo di presa di spigolo, mi è sembrato anzi che fosse più solida. Può essere che il mio assetto precedente interferisse in qualche modo con quest’articolazione. Ho provato ora a secco a collassare i due piedi a tibiali rilassati e a tibiali contratti e mi sembra che l’articolazione subtalare abbia comunque un discreto range di movimento, anche se forse effettivamente non altrettanto. Ora sarei curioso di capire su neve dura se preferisco rinunciare a un po’ di movimento lì o a ciò di positivo che mi ha portato la contrazione dei tibiali, perché alla fine è il risultato di tutto insieme che crea la solidità della presa di spigolo. Una delle prime cose da provare appena trovo di nuovo le condizioni giuste (per me che non scio in ghiacciaio, temo la prossima stagione, visto che sulla neve non battuta che trovo ora e con gli scarponi da skialp il test non sarebbe granché attendibile).
 
Non so se ho capito esattamente quello che volete dire, ma ricordo una discussione di alcuni anni fa sull'azione di "controsterzo" dei piedi sostenuta dalla Jam. Un maestro che scriveva allora sul forum e di cui non ricordo il nome aveva dato la sua interpretazione. In sostanza l'azione di controsterzo nella presa di spigolo porta ad allineare gli archi dei piedi (quello interno per il piede esterno e viceversa) con gli spigoli degli sci. Un'azione quindi sensata anche da un punto di vista geometrico. O almeno così avevo capito allora...
Circa, nel senso che l’idea di partenza è simile, ma alla fase (contro)rotatoria aggiungiamo anche l’inclinazione e l’intenzione di far muovere quell’articolazione. Il movimento specifico da fare è questo, ma fatto attivamente e non in modo passivo
 
Altro piccolo aspetto, che inserisco qui perché è correlato e non merita una discussione a parte: la contrazione volontaria del gluteo esterno alla curva. Argomento discusso sui livelli medio/alti, ho provato a farlo per lungo tempo senza riuscirci e non capivo perché. Se il bacino non è allineato correttamente, se c’è un minimo arretramento, non si riesce a creare una buona contrazione attiva del gluteo, non c’è verso. Ci si riesce invece quando l'allineamento è corretto, e di nuovo, la contrazione dei tibiali nel mio caso è risultata fondamentale. È quindi un ottimo feedback per capire se si è realmente allineati correttamente o se si ha solo l’impressione di esserlo.

A proposito dell'argomento, in questi giorni mi e' saltato fuori questo video su YT
Praticamente questi tizi hanno visto un video di Hirscher in Campo libero ( Marcellino ) e ci hanno costruito sopra tutta una loro scuola di pensiero.
La loro teoria non mi convince molto, o per lo meno mi sembra che la stiano applicando in modo un po' troppo grezzo e artificioso.
Aspetto la nuova stagione per provare a fare qualche esperimento a riguardo.


Credo che con la contrazione del gluteo ci sia da fare molta attenzione a non aprire il bacino verso l'esterno curva, il che' manderebbe tutto a ramengo.
 
Ultima modifica:
A proposito dell'argomento, in questi giorni mi e' saltato fuori questo video su YT
Praticamente questi tizi hanno visto un video di Hirscher in Campo libero ( Marcellino ) e ci hanno costruito sopra tutta una loro scuola di pensiero.
La loro teoria non mi convince molto, o per lo meno mi sembra che la stiano applicando in modo un po' troppo grezzo e artificioso.
Aspetto la nuova stagione per provare a fare qualche esperimento a riguardo.


Credo che con la contrazione del gluteo ci sia da fare molta attenzione a non aprire il bacino verso l'esterno curva, il che' manderebbe tutto a ramengo.
Mamma mia che pastroccio di idee confuse
 
Forse non molto attinente all'argomento, ma carico anche questo video di HK.
E' un video che ho trovato solo di recente e che mi piace molto (probabilmente il titolo criptico non ne aiuta la diffusione).

Credo che, vista l'esecuzione dei movimenti al rallentatore, possa servire anche per i prossimi capitoli.

 
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A proposito dell'argomento, in questi giorni mi e' saltato fuori questo video su YT
Praticamente questi tizi hanno visto un video di Hirscher in Campo libero ( Marcellino ) e ci hanno costruito sopra tutta una loro scuola di pensiero.
La loro teoria non mi convince molto, o per lo meno mi sembra che la stiano applicando in modo un po' troppo grezzo e artificioso.
Aspetto la nuova stagione per provare a fare qualche esperimento a riguardo.

Ammetto che al minuto 23 mi son fermato, sui tentativi di hand dragging da parte di gente con la mobilità di un bacco di scopa non ho più avuto cuore di andare avanti.
Parto dalle cose positive: mi piace lo spirito, mi piace che provino cose in gruppo e che si scambino opinioni su ciò che stanno provando. Basta, cose positive finite 😂
Scherzi a parte, stanno sperimentando una cosa che secondo me è ben spiegata da Deb Armstrong, e mi fa sorridere che loro lo chiamino “european carving”. Visto che in qualche modo si ricollega con il tema della caviglia chiusa, posto il video:


Però per qualche motivo si ostinano a metterci dentro questo avanzamento mostruoso dell’interno, come se avessero paura di andare giù di faccia… e quello ovviamente porta a un po’ di porcherie. Il ragazzino, che è quello che fa meno danni, prova in un paio di occasioni a farlo presente, ma il tizio lo liquida dicendo che poi ci si penserà. Se poi ci penseranno magari aggiusteranno, fino ad allora credo che vadano presi come tentativi parziali.
L’idea generale però, come diceva giustamente fausto, è che abbiano preso un po’ di cose senza capirci troppo e le abbiano mischiate insieme per vedere cosa ne uscisse. Così diventa difficile capire cosa funziona e cosa no, cosa tenere, cosa togliere e cosa aggiustare, perché le combinazioni sono molteplici.

Credo che con la contrazione del gluteo ci sia da fare molta attenzione a non aprire il bacino verso l'esterno curva, il che' manderebbe tutto a ramengo.
In realtà se contrai un singolo gluteo nella posizione corretta (che non è quella sforbiciata del video sopra, credo siamo tutti d’accordo) dovresti sentire che quel lato avanza, quindi dovrebbe contrastare quell’apertura, dal momento che il gluteo da contrarre è l’esterno.
 
Ultima modifica:
In realtà se contrai un singolo gluteo nella posizione corretta (che non è quella sforbiciata del video sopra, credo siamo tutti d’accordo) dovresti sentire che quel lato avanza, quindi dovrebbe contrastare quell’apertura, dal momento che il gluteo da contrarre è l’esterno.

Cosi' a secco se penso a contrarre il gluteo, mi immagino gamba e piede esterni che vanno indietro e fanno arretrare l'anca esterna -> Apertura di bacino -> Sforbiciata maledetta :ROFLMAO:
Come giustamente dicevi tu, e' una cosa che funziona a patto di essere assettati bene col bacino.

PS: Ho appena riguardato un paio di miei video e forse e' una cosa che faccio gia' senza rendermene conto.
Provero' a fare qualche esperimento mettendoci piu' consapevolezza.
 
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