Wlf rudimentale, con ruderi

Quindi dove cavolo è? In italia?? Cinquechiese...Che delusione..😆😆😆
Seriamente dov'è?
A missù, l'Eccellenza t'ha scritto pure il nome! Che vuoi saper di più? :)

La collina sovrastante la città si chiama Misina, e fa parte del "Massiccio" (fa un po' ridere chiamarlo così...) del Mecsek.
La vetta è a una quota di 535 m slm; la pista partirà venti o trenta metri sotto.

Allego un breve video nel quale si possono apprezzare immagini interessantissime della pista e della manovia in funzione
 
Allora, gentile nonché egregio e sempre più magiarofilo Comandante, gradirei conoscere la Sua opinione riguardo all'etimologia di Pécs.

Secondo alcuni dallo slavo pet (cinque) da cui Fünfkirchen, cinque chiese, quinque ecclesiae ....
Secondo altri dal turco beş (cinque)

Foneticamente mi sembra che avrebbe più senso la seconda ipotesi, senonché in turco ottomano la città si chiamava non già Beş ma Peçuy پچوى come, ancora oggi, in serbo (Печуј).
 

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Allora, gentile nonché egregio e sempre più magiarofilo Comandante, gradirei conoscere la Sua opinione riguardo all'etimologia di Pécs.

Secondo alcuni dallo slavo pet (cinque) da cui Fünfkirchen, cinque chiese, quinque ecclesiae ....
Secondo altri dal turco beş (cinque)

Foneticamente mi sembra che avrebbe più senso la seconda ipotesi, senonché in turco ottomano la città si chiamava non già Beş ma Peçuy پچوى come, ancora oggi, in serbo (Печуј).
Stimatissimo, Lei non ci crederà ma stavo per chiederle più o meno lo stesso quesito...
Io innanzitutto parto dalla considerazione che a Pécs, così come in altre città della Pannonia romana quali Sopron (la fedelissima :love:) o Szombathely, il vecchio nome latino è stato soppiantato da nuovi toponimi.
E non pochi di questi toponimi hanno un'origine slava perché, quando i magiari entrarono in massa nel bacino pannonico (dall'attuale Ucraina occidentale) attorno al 900 dC, tribù slave erano ben presenti in tutta la regione e da subito vi furono stretti scambi e rapporti con queste.

Prova di ciò è la stessa lingua magiara, che è piena di slavismi entrati nel vocabolario già da tempi remotissimi.
Ad esempio i giorni della settimana da mercoledì a sabato:
- szerda
- csütörtök
- péntek
- szombat

sono di evidentissima matrice slava, e la presenza di una consonante nasale in venerdì e sabato (scomparsa in tutte le lingue slave moderne occidentali e meridionali, con eccezionale del polacco per il venerdì) è un indiscutibile segno della vetustà di questi prestiti.

Insomma, io - da ignorante - sarei portato a vedere in Pécs la stessa origine di péntek, ma non ho nulla di particolare a sostegno...
 
Pure in comprensori ungheresi siamo finiti..
😁
🤣
La bella pista sotto raffigurata bisognerebbe provarla in inverno:
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Non mi dire che non è bella…

——-
La “casa dello sci” vista dall’alto
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Nel video che ho inserito sopra si vedono alla fine della persone con lo slittino; naturalmente l’accesso alla pista (anzi, alle due piste) è interdetto a tali mezzi
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Indicazioni di accesso alla pista dalla cima del Misina (bisogna percorrere un breve sentiero nel bosco, in discesa)
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La tévétorony, la pécsi tévétorony, n’coppa a ‘o monte
IMG_8747.jpeg
 
🤣
La bella pista sotto raffigurata bisognerebbe provarla in inverno:
Visualizza allegato 142611

Non mi dire che non è bella…

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La “casa dello sci” vista dall’alto
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Nel video che ho inserito sopra si vedono alla fine della persone con lo slittino; naturalmente l’accesso alla pista (anzi, alle due piste) è interdetto a tali mezzi
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Indicazioni di accesso alla pista dalla cima del Misina (bisogna percorrere un breve sentiero nel bosco, in discesa)
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La tévétorony, la pécsi tévétorony, n’coppa a ‘o monte
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Sarà pure bella ma dietro casa mia sulla collina c'e una potenziale pista simile..senza andare in ungheria..😆
 
la presenza di una consonante nasale in venerdì e sabato (scomparsa in tutte le lingue slave moderne occidentali e meridionali, con eccezionale del polacco per il venerdì) è un indiscutibile segno della vetustà di questi prestiti.
Come anche in Mukačevo / Munkács

Insomma, io - da ignorante - sarei portato a vedere in Pécs la stessa origine di péntek, ma non ho nulla di particolare a sostegno...

.... e perché sarebbe sparita la nasale?


.... ecco un altro imprestito slavo:

szánkózni (andare in islitta)

cfr. polacco sanki (plurale tantum) = slitta
 
- szombat

[sono] di evidentissima matrice slava
Beh, questo è dall'ebraico attraverso il greco bizantino, responsabile dell'introduzione della nasale, assente in ebraico, ed è la stessa parola del nostro sabato. Da notare che la nasale è tuttora presente in Samstag e samedi.

Come giustamente ha detto Lei, tra il greco bizantino e il magiaro vi è stato come intermediario lo slavo ecclesiastico.
 
Sarà pure bella ma dietro casa mia sulla collina c'e una potenziale pista simile..senza andare in ungheria..😆
Be’, l’inverno di Pécs è un po’ più rigido (nulla di trascendentale, per carità) rispetto a quello della pianura emiliana.
Ho letto che la stazione, la quale beninteso si affida al buon dio per l’innevamento, lavora tipicamente trenta o quaranta giorni all’anno
Ma budapest invece dietro casa mia non c'è..
Pensando a Budapest, viene naturale chiedersi come mai sia piuttosto diffusa l’immagine stereotipata del territorio magiaro come un’unica vasta pianura stepposa.
Ungheria = puszta, insomma, quando in realtà i tre quarti del Paese presentano un bellissimo e rigoglioso paesaggio collinare, vario e ondulato.

Ci sono pochissime grandi città in Europa, infatti (ma io mi spingerei a dire addirittura nessuna), che sono orograficamente tanto mosse quanto Buda… se si riuscisse a trovare un collinone sufficientemente sgombro da ricavarci una pista, potrebbe essere tappa fissa di CdM 😅
 
.... e perché sarebbe sparita la nasale?
Perché Pécs, rispetto a péntek, sarebbe uno slavismo di diversi secoli posteriore.
In altre parole, sto dicendo che il toponimo Pécs, che a quanto pare compare nei documenti per la prima volta nel tredicesimo secolo (e ciò renderebbe impraticabile l’ipotesi turca) nasce già senza nasale perché le lingue slave meridionali - da cui proviene - al tempo l’avevano già persa.
 
Tornando ai giorni della settimana (“giorno” si dice nap, che vuol dire pure “sole”, e “settimana” si dice hét, cioè “sette”), trovo assolutamente misterioso il fatto che questi abbiano le più disparate origini e etimologie.
Dei giorni da mercoledì a sabato si è già parlato; i rimanenti sono:
- hétfő (lunedì)
- kedd (marted)
- vasárnap (domenica).

Nel dettaglio, vasárnap vuol dire “giorno di mercato”, dove vasár, da quel che ho letto, è un antichissimo prestito da lingue iraniche ed è affine al persiano “bazar”!

Kedd forse è il “più magiaro” dei giorni della settimana, perché deriva con ogni evidenza dal numero due ket(tő).

Quanto a hétfő, vuol dire semplicemente “inizio della settimana” (dovendolo tradurre cercando di evidenziarne il significato letterale, io opterei per un bellissimo “caposette” ).
Sembra anch’esso al cento per cento magiaro, però… forse no!
Parrebbe infatti (cosa che trovo assolutamente degna di nota) che sia hét che tíz (ovvero i numeri 7 e 10) siano in ultima analisi dei remotissimi prestiti da lingue indoeuropee - e in effetti ne hanno tutta l’aria - entrati nella lingua quando i magiari vivevano nelle pianure della Russia meridionale, tra Caspio, Aral e Urali.

Riassumendo quindi i giorni della settimana (tradotti) sono:
Caposette, secondo, mediano, quarto, quinto, sabato, giorno di mercato
 
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