Sulle tracce della grande guerra attorno al Lagazuoi 24-25/09/23

saluti75

Well-known member
Domenica ore 5,30 del mattino lasciamo il capoluogo marchigiano con direzione Passo Falzarego. Passati gli ultimi acquazzoni lungo la autostrada, da Bologna in su, come da previsione le nuvole scompaiono aprendosi un tempo veramente soleggiato.
Alle 11:30 siamo al Passo, parcheggiamo, ci cambiamo e ci incamminiamo verso la prima meta di giornata, il Sass de Stria, percorrendo il sentiero sottostante la statale da cui è ben visibile la selletta del Sass de Stria
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Poco prima del forte Intra i Sasc, giriamo a sinistra e ci addentriamo fra le trincee austriache. Il Sass de Stria fu infatti una fortezza naturale che sbarrò la via alle truppe italiane che puntavano alla Val Badia e Gardena. Con la postazione Vonbank e il Piccolo Lagazuoi era quasi impossibile raggiungere il passo Valparola per dilagare a valle.
Gli austriaci hanno costruito trincee, camminamenti e postazioni in caverna ovunque.
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Vista sulla vetta a cui però con rammarico non puntiamo anche se davvero prossima. L'intento di oggi però era di fare una breve perlustrazione in parte dovuta alla prossima meta ed anche alla partenza dell'escursione davvero in tardissima mattinata. Peccato perchè sulla vetta ci sono delle postazioni davvero interesanti.
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Postazione verso il Bosco di Andraz dove erano posizionati gli italiani,
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Vista sul Col di Lana, Sief e la barriera naturale del Settsass. Fra il Sief e Il Setsass, pressapoco al Passo Sief, si possono notare dal Lagazuoi una serie infinita di crateri della artiglieria italiana che batteva le postazioni austriache.
Dietro veglia la Marmolada che sarà sempre presente in quasi tutta la giornata.
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Si ridiscende, vista verso Passo Valparola. In evidenza il forte Intra i Sasc, subito oltre la statale parte il sentiero KaiserJager che si congiunge più avanti, all'altezza della postazione vonbank, al sentiero che viene dal Passo Falzarego.
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Salendo sul sentiero Kaiserjager, vista sul Passo Valparola. Il sentiero permetteva alle truppe di valle di raggiungere il Piccolo Lagazuoi e di mettere quindi in collegamento le truppe austriache
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Resti di una costruzione austriaca
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Sulla destra il Sass de Stria e forse si intravede l'ingresso alla galleria Goiginger che gli austraci costruirono per raggiungere la selletta del Sass de Stria. Con l'occupazione della Cengia Martini (sotto al Piccolo Lagazuoi) gli italiani tenevano sotto tiro tutto il passo, la postazione vonbank e i sentieri per raggiungere la selletta. Poco più avanti comincia una lunga trincea di camminamento che porta fino alla postazione vonbank.
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Vista sulla postazione Vonbank (proprio di fronte), sul Passo Falzarego, Croda Negra, Averau, Cinque Torri, Croda da Lago, .............
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Si sale in direzione del ponte sospeso
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ponte che si intravede in lontananza
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ultimo tratto poco prima del ponte
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Il ponte sospeso, sempre affascinante
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Vista su Col Gallina
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Ultimo strappo finale
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Sosta contemplativa su panca apposita, con il Civetta proprio di fronte
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Poco più avanti il sentiero si apre con vista sul'Alpe di Lagazuoi su cui svetta imponenete il Gran Lagazuoi. Ma haimè il cellulare finiva la sua batteria.................. le foto che seguono sono poi fatte successivamente all'arrivo al Rifugio Lagazuoi, in cui soggiorneremo durante la notte.
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vista dalla vetta del Piccolo Lagazuoi
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Viste di prima mattina all'alba
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Poi ci si butta sulla colazione :)
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Alle 8,00 quindi ci incamminiamo per la escursione della seconda giornata. Il sole caldo comincia a salire, si pregustano temperature molto più gradevoli del giorno precedente, anche senza quel venticello fastidioso.
Nel frattempo il sole illumina il Gran Lagazuoi e la pista Lagazuoi
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Scendendo verso Forcella Lagazuoi si intravedono numerose postazioni difensive austriache, anche in piccole caverne e gallerie, tutte protese verso il Passo Falzarego/Col Gallina e il Col De Bos, vetta conquistata già nei primi mesi di guerra del 15.
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Vista da Forcella Lagazuoi verso il Piccolo Lagazuoi, quel costone di sinistra è una muraglia naturale di difesa che abbiamo in parte visionato poco prima. Si nota anche la pista che scende al Passo Falzarego.
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Verso la Forcella Travenanzes, vista sul Col Gallina
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Poco oltre Forcella Travenanzes, vista sul Castelletto e la Tofana di Rozes. Tutti quei grossi sassi, diventarono essi stessi postazioni difensive della prima linea austriaca con il tempo. Uno di questi era nominato Sasso Misterioso, in quanto pattuglie italiane che vi andavano incontro, non vedevano poi il ritorno.
Il Castelletto, quella grossa protuberanza rocciosa che sembra attaccata alla Tofana, in realtà è distaccata una 30ina di metri, creando una sorta di vallone che dovevamo nel nostro programma poi fare in discesa, dopo aver attraversato la gelleria del Castelletto, che gli italiani crearono per poter mettere una mina capace di sconvolgere la parte superiore del Castelletto, sloggiando la truppa austriaca che dannatamente sparava sui soldati italiani che salivano la Val Costeana.
Alla fine abbiamo preferito visionare la Galleria del Lagazuoi che vedremo più avanti.
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Procedendo verso Forcella Gasser Depot con il Lagazuoi Sud che corre parallelo al sentiero.
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vista nei pressi della Forcella Gasser Depot
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La cresta rocciosa di Gasser Depot era una vera e propria linea difensiva naturale austriaca che facava da sbarramento alla Val Travenanzes. Nella parte retrostante e protetta dal fuoco italiano, è tutta costellata di caverne e gellarie scavate. Se ne intravedono, allargando la immagine, alcuni ingressi nella foto che segue. fatta da distante. Dietro è imponente la Tofasna di Rozes che i nostri alpini seppero conquistare con un colpo di mano.
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Gli unici compagni di escursione, durante il tragitto, per adesso. Dalla forcella Gasser Depot.
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Verso la forcella Grande
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Lo SPETTACOLO della Forcella Grande
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Ex Bivacco Della Chiesa, vista sul massiccio del Sella, sul gruppo del Puez, etc.....
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Una volta attraversato il Gran Lagazuoi, nn ci resta che chiudere l'anello rientrando verso la Forcella Lagazuoi, attraversando nel finale l'alpe di Lagazuoi.
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Si risale verso Il Rifugio Lagazuoi e si visitano alcune postazioni non visitate in precedenza nella discesa
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Verso la Galleria dell'Anticima del Lagazuoi, il sentiero inizia proprio poco sotto la stazione di arrivo della Funivia
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Postazioni difensive austriache proprio di fronte all'anticima del Lagazuoi, dove gli italiani si posizionarono una volta fatta esplodere la camera di mina.
Si nota ancora la Tofana di Rozes dietro
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Si passa quella cresta e si raggiunge l'ingresso della Galleria
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Dall'ingresso si vede sporgendosi sotto la famosa postazione della Cengia Martini (si vedono diversi gradini) che diede grossi grattacapi agli austriaci che vollero in tuti i modi sloggiarli (con mine in particolare).
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La Galleria è lunga ben 1 km con un dislivello credo di 300 metri. Presenta talvolta anche delle aperture verso l'esterno e delle stanze per alloggi e logistica.
Nella parte iniziale e finale ci sono anche gradini ben sistemati. Lungo tutto il suo sviluppo c'è il coridno metallico attaccato alla parte di destra.
Necessari caschi (anche da ciclista) per evitare impatti con la testa sul soffitto spigoloso e luci/torce per vedere (altrimenti sei nel più completo buio).
A proposito, la galleria servì per sloggiare gli asutriaci dall'anticima e quindi rendere la Cengia Martini più sicura. Pensate solo alla logistica per scavare 1 km di galleria in netta salita, nel 1917.
Beffa volle, che qualche mese dopo lo scoppio, gli itaiani dovettero abbandonare tutto, perchè nel frattempo era cominciata la rotta dell'esercito dopo Caporetto, che portò tutto il fronte a ritirarsi sulla linea del Piave /Grappa.
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Uscendo dalla Galleria, procedendo a destra si va verso la Cengia Martini, che non vogliamo raggiungere, in quanto porterà via almeno 40/60 minuti fra andare e tornare. Noi vorremmo però arrivare prima possibile alla macchina dato che ci aspetta un lungo rientro.
Però vogliamo vederla da lontano, per cui facciamo una parte del sentiero, in parte esposto. Si notino i baraccamenti costruiti e le numerose caverne create nella roccia.
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Bel giro, io l'ho fatto praticamente uguale qualche anno fa, senza pero' scendere nella val Travernazes ma percorrendo poi la cengia Martini fino in fondo
 
Giro molto bello e interessante, ancor di più se fatto con il tuo bagaglio di conoscenze storiche!
Quella zona ha il pregio di essere un museo all'aperto di quel periodo, vuoi perché fu interessata da attività belliche di un certo spessore (rispetto ad altre zone dolomitiche ed alpine) e vuoi perché in montagna si ha meno la necessità di risistemare i terreni (soprattutto in zona rocciosa dove è piu' difficile fare col tempo attività produttive, anche il semplice pascolo).
 
quanti report ci sono di questa zona su skiforum?
e quanto sono uno uguale all'altro? o hanno stancato? NESSUNO
Grazie per il viaggio @saluti75
Complimenti per la galoppata auto-escursione

Ah...una notte al rif. Lagazuoi a settembre non è da perdere nel corso della vita
 
complimenti, giro e foto spettacolari: da programmare per l'anno prossimo (con anche pernotto al Rifugio!)
Il rifugio a fine settembre viene 62 in camerata (b&b) + 32 per la cena (hb)senza bevande.
Birrozze medie a 6/7 euro.
Tassa soggiorno 1.5 euro.
Doccia calda 5 euro.

Rifugio pulito con buoni pasti. Ottima la colazione, ma non male.anche la cena.
 
Sempre uno spettacolo!! 😵😵 Noi ci siamo un pò abituati, ma se giri un pò fuori e poi ritorni in sti posti in giornate autunnali così, capisci perchè da tutto il mondo vengono a camminare in dolomiti!
 
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