A spasso nella Val di Pizze

Crespeina

❄️
Introduzione

Cercavo un posto fresco e tranquillo dove trascorrere qualche giorno a ferragosto e che non fosse troppo distante. Quindi facendo girare un po' la cartina, la scelta è caduta più o meno casualmente sulla Val di Pitze, più comunemente nota come Pitztal.

Si tratta del lato austriaco delle Alpi Venoste, una valle lunga 40 km scavata dall'omonimo torrente Pitze, che a volerlo italianizzare, per gioco, lo potremmo anche scrivere come Pizze.

In testa alla valle troviamo la Cima Selvaggia (Wildspitze) che con i suoi 3768m è la seconda cima più alta dell'Austria dopo il Gran Campanaro (copyright @apo) chiamato in gergo locale anche Grossglockner.

Dalla Cima Selvaggia in direzione Nord si estendono due ghiacciai, uno sul fianco ovest - il ghiacciaio della Tasca (Taschachferner) e un altro sul fianco est - il ghiacciaio del Monte di Mezzo (Mittelbergferner). Quest'ultimo è lungo 6 km e da esso origina anche il torrente Pizze/Pitze, che appunto ha dato il nome a tutta la Valle.
Mentre il nome del ghiacciaio invece prende il nome della località di fondovalle (Mittelberg/Monte di Mezzo), di fronte alla quale il ghiacciaio arrivava ancora nel 1920.

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Qui a destra si vedono le case di "Monte di Mezzo"/ Mittelberg, la Valletta Pizze di Dentro così come lo stesso Rio Pizze (sia in primo piano che quello in mezzo in lontananza sotto forma di cascatella).

Nel 1900 il ghiacciaio riempiva la valletta, arrivando a poca distanza dalle case. Infatti gli abitanti erano soliti usarlo come frigorifero per gli animali macellati. Facevano inoltre periodicamente una processione pregando che il ghiaccio non avanzi nelle loro case.

In quest'altra foto sotto invece si vedono entrambi i rami della valle, a sinistra la Val Pizze di Dentro e a destra la Val Tasca. In mezzo abbiamo il Sasso di Mezzodì (Mittagskogel) che nasconde gelosamente alle sue spalle la ben più alta Cima Selvaggia (Wildspitze).

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Qui invece un ingrandimento sul (in mezzo e leggermente a dx) Sasso che delimita sul lato sinistro il Ghiacciaio del Monte di Mezzo (Linker fernerkogel)
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La chiazza di neve visibile a sinistra non è altro che il comprensorio sciistico di Sölden e precisamente il settore Ghiacciaio del Rio Profondo, ovvero Tiefenbachgletscher.

Ingrandendo ancora questo settore si riesce a distinguere la passerella sospesa presente alla stazione a monte di Tiefenbachkogel (Sasso del Rio Profondo).

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Chi vuole partecipare all'italianizzazione della toponomastica, accetto volentieri proposte di traduzione. 😇 😊

Metto le prossime puntate, così potete capire se vi interessa continuare a leggere :
1. Sentiero della cascata del Rio Pizze
2. Gita sul settore del Lago Increspato (Rifflsee)
3. Panorami sulla Cima selvaggia e malga Tasca
4. Animali e attrazioni per bambini
5. Varie ed eventuali
 
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piccola notazione sciistica:
Taschachtal e Griestal (val Pizzo di dentro) sono due BELLISSIME discese offpiste.....allego foto di marzo della discesa della Griestal.....che giornata (e valle) fantastica..........
 

Allegati

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Crespeina è stupendo questo gioco (la valle ovviamente, non occorre sottolinearlo... o sì?) vorrei però chiedere lumi sulla localissima parola ferner

Sulle italiche carte è da sempre tradotto come vedretta (al limite nevaio), pertanto non dovremmo parlare di
- Vedretta/Nevaio del Monte di Mezzo
- Vedretta/Nevaio della Tasca

?

:)
 
Ferner è anche forma declinata dell’aggettivo fern (stesso etimo dell’inglese far ):
“In fernem Land, unnahbar euren Schritten, liegt eine Burg…”

Si tolomeizzi con fantasia!
 

.

Eh no, a 'sto punto se vogliamo giocare fino in fondo a fare il Tolomei del nuovo millennio la chiamiamo Pizze Selvagge.
Grazie della proposta, però mi permetterei una puntualizzazione.

Abbiamo 2 parole diverse :
Pitze che è il nome del torrente e che è una parola antica che significa qualcosa tipo abbeveratoio.
e
Spitze che è una parola ben nota con l'indubbio significato di Cima o Punta o Pizzo.

Quindi ecco potremmo chiamarlo Pizzo Selvaggio, grazie della collaborazione!

Crespeina è stupendo questo gioco (la valle ovviamente, non occorre sottolinearlo... o sì?) vorrei però chiedere lumi sulla localissima parola ferner

Sulle italiche carte è da sempre tradotto come vedretta (al limite nevaio), pertanto non dovremmo parlare di
- Vedretta/Nevaio del Monte di Mezzo
- Vedretta/Nevaio della Tasca

?

:)
Sì ferner possiamo senz'altro tradurlo anche come vedretta (che a sua volta viene da "vadret"? .
Ferner (anche firn) significa neve dell'anno precedente.

Restano comunque tutti sinonimi di ghiacciaio.
Ghiacciaio/gletscher a me sembra una parola relativamente nuova.
Mentre Ferner magari è più antica.

Nel Salisburghese e Carinzia si usa anche la parola Kees con lo stesso significato.
 
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1. Sentiero della cascata del Rio Pizze.

Sì tratta di un sentiero che risale la Valletta Pizze di Dentro (Innere Pitztal) fino ad arrivare ad un tratto roccioso in cui si getta sotto più o meno a mo di cascata e poi ad un pianoro dove si incontra l'estremità della lingua di ghiaccio della Vedretta di Montedimezzo. (Mittelbergferner)

Come dislivello siamo sui 500m+ (dai 1700 ai 2200m) che nostra figlia di 6 anni affronta senza fatica, quindi cerchiamo sempre di non superarli.
Per chi fosse più in forma consiglio il Rifugio di Braunschweig che offre una vista migliore sulla Vedretta ed è raggiungibile con 1000m+.

Come ben saprete, quando arrivo in un posto cerco sempre di usare i mezzi pubblici per non contribuire all'aumento del traffico. Prendiamo quindi il bus delle 8:08 del mattino che dalla nostra frazione in 10 minuti ci porta proprio all'inizio del sentiero.

Il primo tratto che sarebbe un po' noiosetto è allestito come Sentiero delle Fiabe (ogni 100 una storia diversa), quindi tra fiabe e mirtilli ci si porta avanti senza difficoltà.

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Sguardo dietro di noi a destra verso il rifugio sopra il Lago Increspato (Rifflsee)
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Abbandoniamo il sentiero delle fiabe per vedere i cavalli che invece sono su una larga forestale..
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Passiamo il punto in cui la Vedretta arrivava nel 1920
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La teleferica che può essere usata per trasportare i bagagli al rifugio Braunschweig
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Palo e fune della teleferica
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Ancora la zona del Lago Increspato con le montagne che lo incorniciano
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La cascata si avvicina. Seguiremo il sentiero fino al punto in cui ho messo il cuore rosso.
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In questo punto sono possibili più varianti, un paio sono brevi ferrate, noi invece faremo il sentiero Basic, attrezzato solo in alcuni punti.

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Sentiero sempre largo a sufficienza
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Ed eccoci finalmente alla vedretta
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Qui vedo che volendo ci sarebbe anche la forestale per scendere e quasi quasi penso di farla, anziché scendere sempre con lo stesso sentiero da cui siamo saliti.

Poi guardo in basso e vedo che lungo la forestale pascolano loro
 
La teleferica che può essere usata per trasportare i bagagli al rifugio Braunschweig
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Quelle palle le ho viste anche in Svizzera, sempre in corrispondenza di stazioni o pali di impianti a fune. Ma se sul palo potrebbe anche servire ad aumentare la visibilità ai velivoli, sulle stazioni non riesco a immaginarmi l'utilità...
 
Quelle palle le ho viste anche in Svizzera, sempre in corrispondenza di stazioni o pali di impianti a fune. Ma se sul palo potrebbe anche servire ad aumentare la visibilità ai velivoli, sulle stazioni non riesco a immaginarmi l'utilità...
Forse sono per i casi in cui si dovesse verificare un atterraggio di emergenza?
(non lo so 😊)

Baita di Tasibruno
Eh avevo un po' di remore a tradurre dal momento che si tratta del nome di una città. Però se gli altri esperti topologi sono d'accordo, possiamo confermarla 😁
 
^ In realtà l'etimologia di Braunschweig sarebbe:

"Nach dem neuesten Stand der Ortsnamenforschung aus dem Jahre 2018 von Herbert Blume et al. erscheint es wahrscheinlich, dass die ursprüngliche Form „Brūnes-wīk“ unter Umständen bis in die (Vor-)Völkerwanderungszeit zurückgeht und die Bedeutung „Siedlung oberhalb einer Kante, auf einer höheren Uferstelle“ (im Sinne von „auf einem Uferabschnitt oberhalb des Flusses Oker“) ist. Der Sprach- und Namensforscher Werner Flechsig hatte bereits 1954 auf die Möglichkeit hingewiesen, es könne sich um eine durch Brandrodung entstandene Siedlung handeln. Anfang der 2000er Jahre hatte Jürgen Udolph gleichfalls seine Interpretation der Namensbedeutung vorgelegt, in der er, wie bereits Flechsig zuvor, ebenfalls zu dem Schluss gelangte, dass der Ursprungsbestandteil des Ortsnamens auf eine durch Brandrodung am späteren Siedlungsort zurückzuführen sei."
 
1. Sentiero della cascata del Rio Pizze.
(parte seconda)


Scusate continuo da qui :
Poi guardo in basso e vedo che lungo la forestale pascolano loro
Dicevo di voler scendere con una stradina comoda comoda e invece la guardo meglio e vedo sotto un gregge di mucche scozzesi.

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Non ci fidiamo quindi dopo una pausa panino torniamo sul sentiero E5 di prima.

E5 - è uno di quei sentieri europei a lunga percorrenza. @ste1258 penso che la bandiera austriaca sta a ricordare che ci troviamo su un tratto austriaco del sentiero E5 (che inizia sull'Atlantico in Francia, attraversa la Francia, Germania, Austria, Italia arrivando a Verona. La tappa che passa nella Val Pizze è quella che da Zams va alla Baita Tasibruno (Braunschweiger) poi da lì va a Vent, in Val Senales etc.
Se guardi gli altri segnavia sono biancorossi normali.

Scendiamo dunque con calma godendoci la natura

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E il vapore acqueo che arriva dal Rio Pizze a rinfrescarci
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Ad un tratto arriviamo all'incrocio con la forestale di cui prima e ci rendiamo conto che ci era sfuggito quest'importante avvertimento

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Vietato l'accesso, Toro nel gregge!

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Le mucche nostrane si incontrano spesso lungo i sentieri e non mi fanno paura, ma questi.... Oltretutto con tanto di avvertimento!!!

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Verso mezzogiorno arriviamo alla Baita del Ghiacciaio (Gletscherstube) dove ci fermiamo per una pausa ristoratrice.

Un'oretta e mezza dopo si inizia a notare un certo addensamento di nuvole

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Quindi ci avviamo a completare il giro col sentiero didattico sul ghiacciaio.

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Qui avviene il filtraggio delle acque del Pizze, dopodiché l'acqua passa in una condotta che la porta e la riversa nel lago artificiale della Val Kauner.

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Infine scopriamo anche il punto in cui arrivava il ghiacciaio nel 1855

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Che era esattamente qui dove da allora giacciono questi 2 massi

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A termine il bus ci riporta alla nostra casetta

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