SOLONEVE
Well-known member
Dopo un inizio di stagione disastroso per le nostre montagne appenniniche, da metà gennaio 2023 in poi l'inverno si è concesso anche qui e la neve è scesa abbondante sulle nostre piste.
La voglia di sciare era talmente immensa che tutte le località sciistiche a sud del PO sono state letteralmente prese d'assalto dai patiti della neve che in alcuni casi hanno portato ad un vero e proprio "delirio" come non si vedeva da anni. La mia località di riferimento, Roccaraso, è diventata improvvisamente congestionata anche la domenica. Ed è a questo punto che si è "accesa" in me la voglia di cambiare un po' e cercare località meno caotiche, anche se meno blasonate e con meno "appeal" sciisticamente parlando. Un mio sogno è sempre stato quello di andare a sciare in giornata (andata e ritorno) più a sud del Monte Sirino (il mio personale record), e, dato che finalmente di neve ce ne era molta e la giornata prometteva sole, ho fatto la mia "pazzia" di affrontare una trasferta impegnativa (5 ore all'andata ed altrettanto al ritorno) per andare a scoprire le piste di una località che è risorta dopo varie vicissitudini negative.
C'è già un bel reportage del 2019 di questa località ed anche io voglio concorrere a farVi conoscere un'altra volta questa piccola perla calabrese. La mia meta quindi è LORICA, in provincia di Cosenza, situata nella catena montuosa della SILA, uno dei territori montani più affascinanti del centrosud d'Italia, soprannominata la Scandinavia d'Italia, per via dei suoi paesaggi simili alle terre nordiche d'Europa. Ed io non posso fare altro che confermare, venire sulla Sila significa immergersi in un luogo magico dove la natura qui, pur non essendo maestosa (non ci sono vette altissime o picchi verticali) è ugualmente spettacolare e con panorami mozzafiato e senza fine.
Il comprensorio sciistico di Lorica è composto da una moderna cabinovia, costruttore Bartholet, che dai 1.405 metri della stazione di partenza, porta fino al punto più alto del comprensorio, a 1.870 metri d'altitudine. Sulla sommità del comprensorio arriva anche lo skilift denominato Valle dell'Inferno, lungo 810 metri che offre un dislivello di 210 metri, a doppia linea ma ad oggi in esercizio con una singola tratta. A valle è installata una seggiovia, leggermente staccata dal comprensorio principale ma che con un paio di racchettate si raggiunge abbastanza agevolmente, denominata Cavaliere che porta ai circa 1740 metri del monte omonimo. Inoltre sono presenti un paio di tapis roulant ed un piccolo parco divertimenti dove divertirsi con i gommoni. Le piste in totale sono 4 ma per una giornata di sci non ci si annoia: quelle delle skilift a monte sono ambedue rosse e belle, tutte disegnate nel bosco. Anche quella della seggiovia, rossa, è bella e divertente, anche se di primo acchito non ci si aspetterebbe un gran ché. Ovviamente la pista principale e più importante, è quella che dalla vetta scende a valle, di rientro alla stazione di partenza della cabinovia. Segnata rossa, questa pista ha due anime: un primo tratto tecnico e pendente, mentre il secondo è uno stradino che segue il corso del torrente. La particolarità di questa pista, oltre la notevole lunghezza per essere su queste latitudini, è che è il primo tratto è tutto rivolto a sud, quindi esposto al sole tutto il giorno ed anche più aperto, mentre il tratto a valle è tutto all'interno del bosco. Questo vantaggio di avere il sole tutto il giorno di contro ha il difetto di "rovinare " subito la pista in alto e se l'innevamento non è abbondante, purtroppo il fondo si "scopre" presto e pietre e terra non sono difficili da complicare la discesa degli sciatori. D'altronde, questa pista durante le stagioni invernali, non è sempre aperta e, per me, avere avuto la fortuna di poterla percorrere, mi ha rincuorato della lunga trasferta che ho dovuto affrontare.
Prima di postare le foto, non posso fare a meno di dare un mio giudizio sulla località.
Premetto che già c'ero stato d'estate e che questa è stata la mia prima volta d'inverno.
Con il cuore devo dire che sciare qui a Lorica mi ha emozionato enormemente, mi sono divertito ed ho avuto ottime sensazioni e "brividi" di goduria; i panorami poi mi hanno ritemprato lo spirito e mi hanno lasciato estasiato. Per cui se mi chiedeste se ne vale la pena andare a sciare a Lorica, vi direi di si!
Se invece devo giudicare come critico esperto, devo rimarcare la gestione un po' "spartana" della località e non posso fare a meno di rimarcare alcune disfunzioni, a mio parere negative. Aspettate però: qui siamo in Calabria e la cultura della montagna e del turismo qui viene intesa in maniera completamente differente rispetto, per esempio, al Trentino Alto Adige. Aprire gli impianti alle 9 del mattino è per me INCONCEPIBILE, soprattutto in una località esposta a sud dove il sole già illumina le piste alle 7 e 30 anche nelle giornate più corte. La pista principale, quella di rientro, ha bisogno di una "cura" costante e quotidiana, FONDAMENTALE per mantenere la pista sicura per poter essere affrontata anche da chi è meno esperto ( a proposito, il livello qui è molto più lacunoso anche se non mancano sciatori bravi ed esperti, ma sono pochi). La seggiovia a valle è troppo lenta per i miei standard: peccato perché la pista merita di essere fatta più volte senza stufarsi!
Il parcheggio è troppo piccolo (ma non è colpa loro, qui la natura non permette di "sbancare" i fianchi della montagna): alle 13 quando me ne sono andato, la strada di accesso agli impianti aveva una corsia tutta occupata dalle macchine parcheggiate e vedere persone che percorrevano a piedi i circa 3 chilometri per raggiungere gli impianti mi ha lasciato un po' perplesso, anche se poi ho visto che avevano istituito un servizio di navette. Dei rifugi non posso dare giudizi perché non ne ho usufruito ( mi sono portato il mangiare da casa perché immaginavo che avrei trovato tanto casino).
Tra le cose positive, come punto principale, è stato che, pur essendo domenica, non ho fatto nessuna fila agli impianti (erano più turisti che sciatori), e che gli addetti agli impianti e il personale che gestiva il traffico (almeno quelli con cui ho parlato) erano gentili e socievoli (beh... siamo al sud, qui il calore umano si sente).
Inoltre il parcheggio è gratis (incredibile...!!!) e lo skipass, mattiniero fino alle 13, è costato 26 euro.
Dei panorami ne ho già parlato: da ogni punto delle piste da discesa si potevano ammirare spettacolari scorci.
Ed al ritorno non ho potuto fare a meno di fermarmi sulle rive del lago semi ghiacciato di Lorica in un contesto naturale di elevato spessore.
Potrei ancora parlare ma forse ora è meglio passare ad un po' di foto. Prima però devo dare il voto finale: per me sciare a LORICA, pur con tutte le sue problematiche di località situata nel sud d'Italia, vale un bel 8. Per qualcuno potrebbe sembrare esageratamente alto, ma solo per il fatto che siamo in Calabria, e poi nella Sila, la Scandinavia d'Italia, il voto è più che giusto e meritato.
Però dieci ore di viaggio si fanno sentire ancora adesso...
Buona visione da Roberto
Un tratto di strada che da Camigliatello si collega a Lorica
Di neve ne è scesa parecchia negli ultimi giorni.
Il piazzale di partenza degli impianti
Si sale
Panorami eccezionali dalla vetta!
In fondo si intravede la vetta del monte BOTTE DONATO, il punto più alto di tutta la Sila, di metri 1.928 slm.
La stazione di arrivo della cabinovia
E siamo pronti per affrontare la prima pista della giornata: si parte con la lunga pista di Rientro.
Il primo tratto è il più ripido e particolarmente "difficile" per i tanti "principianti" che la percorrono ugualmente (e quanti scendevano a piedi...)
La qualità della neve, per questa pista esposta tutta a sud, ovviamente è tipicamente appenninica e non è assolutamente giudicabile o criticabile in quanto chi viene a sciare qui sa che cosa trova e non può lamentarsi più di tanto, non siamo al Plan altoatesino!!! Le millerighe però ci sono ugualmente
Un tratto di pista spettacolare
Poi la pista leggermente si addolcisce ma diventa più stretta ma in un contesto naturale più unico che raro
E dopo questo ultimo tratto discretamente impegnativo si sta per entrare nel lungo stradino di rientro a valle
Con gli ultimi metri da percorrere completamente in piano
Fine della prima parte del reportage. A breve il seguito
La voglia di sciare era talmente immensa che tutte le località sciistiche a sud del PO sono state letteralmente prese d'assalto dai patiti della neve che in alcuni casi hanno portato ad un vero e proprio "delirio" come non si vedeva da anni. La mia località di riferimento, Roccaraso, è diventata improvvisamente congestionata anche la domenica. Ed è a questo punto che si è "accesa" in me la voglia di cambiare un po' e cercare località meno caotiche, anche se meno blasonate e con meno "appeal" sciisticamente parlando. Un mio sogno è sempre stato quello di andare a sciare in giornata (andata e ritorno) più a sud del Monte Sirino (il mio personale record), e, dato che finalmente di neve ce ne era molta e la giornata prometteva sole, ho fatto la mia "pazzia" di affrontare una trasferta impegnativa (5 ore all'andata ed altrettanto al ritorno) per andare a scoprire le piste di una località che è risorta dopo varie vicissitudini negative.
C'è già un bel reportage del 2019 di questa località ed anche io voglio concorrere a farVi conoscere un'altra volta questa piccola perla calabrese. La mia meta quindi è LORICA, in provincia di Cosenza, situata nella catena montuosa della SILA, uno dei territori montani più affascinanti del centrosud d'Italia, soprannominata la Scandinavia d'Italia, per via dei suoi paesaggi simili alle terre nordiche d'Europa. Ed io non posso fare altro che confermare, venire sulla Sila significa immergersi in un luogo magico dove la natura qui, pur non essendo maestosa (non ci sono vette altissime o picchi verticali) è ugualmente spettacolare e con panorami mozzafiato e senza fine.
Il comprensorio sciistico di Lorica è composto da una moderna cabinovia, costruttore Bartholet, che dai 1.405 metri della stazione di partenza, porta fino al punto più alto del comprensorio, a 1.870 metri d'altitudine. Sulla sommità del comprensorio arriva anche lo skilift denominato Valle dell'Inferno, lungo 810 metri che offre un dislivello di 210 metri, a doppia linea ma ad oggi in esercizio con una singola tratta. A valle è installata una seggiovia, leggermente staccata dal comprensorio principale ma che con un paio di racchettate si raggiunge abbastanza agevolmente, denominata Cavaliere che porta ai circa 1740 metri del monte omonimo. Inoltre sono presenti un paio di tapis roulant ed un piccolo parco divertimenti dove divertirsi con i gommoni. Le piste in totale sono 4 ma per una giornata di sci non ci si annoia: quelle delle skilift a monte sono ambedue rosse e belle, tutte disegnate nel bosco. Anche quella della seggiovia, rossa, è bella e divertente, anche se di primo acchito non ci si aspetterebbe un gran ché. Ovviamente la pista principale e più importante, è quella che dalla vetta scende a valle, di rientro alla stazione di partenza della cabinovia. Segnata rossa, questa pista ha due anime: un primo tratto tecnico e pendente, mentre il secondo è uno stradino che segue il corso del torrente. La particolarità di questa pista, oltre la notevole lunghezza per essere su queste latitudini, è che è il primo tratto è tutto rivolto a sud, quindi esposto al sole tutto il giorno ed anche più aperto, mentre il tratto a valle è tutto all'interno del bosco. Questo vantaggio di avere il sole tutto il giorno di contro ha il difetto di "rovinare " subito la pista in alto e se l'innevamento non è abbondante, purtroppo il fondo si "scopre" presto e pietre e terra non sono difficili da complicare la discesa degli sciatori. D'altronde, questa pista durante le stagioni invernali, non è sempre aperta e, per me, avere avuto la fortuna di poterla percorrere, mi ha rincuorato della lunga trasferta che ho dovuto affrontare.
Prima di postare le foto, non posso fare a meno di dare un mio giudizio sulla località.
Premetto che già c'ero stato d'estate e che questa è stata la mia prima volta d'inverno.
Con il cuore devo dire che sciare qui a Lorica mi ha emozionato enormemente, mi sono divertito ed ho avuto ottime sensazioni e "brividi" di goduria; i panorami poi mi hanno ritemprato lo spirito e mi hanno lasciato estasiato. Per cui se mi chiedeste se ne vale la pena andare a sciare a Lorica, vi direi di si!
Se invece devo giudicare come critico esperto, devo rimarcare la gestione un po' "spartana" della località e non posso fare a meno di rimarcare alcune disfunzioni, a mio parere negative. Aspettate però: qui siamo in Calabria e la cultura della montagna e del turismo qui viene intesa in maniera completamente differente rispetto, per esempio, al Trentino Alto Adige. Aprire gli impianti alle 9 del mattino è per me INCONCEPIBILE, soprattutto in una località esposta a sud dove il sole già illumina le piste alle 7 e 30 anche nelle giornate più corte. La pista principale, quella di rientro, ha bisogno di una "cura" costante e quotidiana, FONDAMENTALE per mantenere la pista sicura per poter essere affrontata anche da chi è meno esperto ( a proposito, il livello qui è molto più lacunoso anche se non mancano sciatori bravi ed esperti, ma sono pochi). La seggiovia a valle è troppo lenta per i miei standard: peccato perché la pista merita di essere fatta più volte senza stufarsi!
Il parcheggio è troppo piccolo (ma non è colpa loro, qui la natura non permette di "sbancare" i fianchi della montagna): alle 13 quando me ne sono andato, la strada di accesso agli impianti aveva una corsia tutta occupata dalle macchine parcheggiate e vedere persone che percorrevano a piedi i circa 3 chilometri per raggiungere gli impianti mi ha lasciato un po' perplesso, anche se poi ho visto che avevano istituito un servizio di navette. Dei rifugi non posso dare giudizi perché non ne ho usufruito ( mi sono portato il mangiare da casa perché immaginavo che avrei trovato tanto casino).
Tra le cose positive, come punto principale, è stato che, pur essendo domenica, non ho fatto nessuna fila agli impianti (erano più turisti che sciatori), e che gli addetti agli impianti e il personale che gestiva il traffico (almeno quelli con cui ho parlato) erano gentili e socievoli (beh... siamo al sud, qui il calore umano si sente).
Inoltre il parcheggio è gratis (incredibile...!!!) e lo skipass, mattiniero fino alle 13, è costato 26 euro.
Dei panorami ne ho già parlato: da ogni punto delle piste da discesa si potevano ammirare spettacolari scorci.
Ed al ritorno non ho potuto fare a meno di fermarmi sulle rive del lago semi ghiacciato di Lorica in un contesto naturale di elevato spessore.
Potrei ancora parlare ma forse ora è meglio passare ad un po' di foto. Prima però devo dare il voto finale: per me sciare a LORICA, pur con tutte le sue problematiche di località situata nel sud d'Italia, vale un bel 8. Per qualcuno potrebbe sembrare esageratamente alto, ma solo per il fatto che siamo in Calabria, e poi nella Sila, la Scandinavia d'Italia, il voto è più che giusto e meritato.
Però dieci ore di viaggio si fanno sentire ancora adesso...
Buona visione da Roberto
Un tratto di strada che da Camigliatello si collega a Lorica
Di neve ne è scesa parecchia negli ultimi giorni.
Il piazzale di partenza degli impianti
Si sale
Panorami eccezionali dalla vetta!
In fondo si intravede la vetta del monte BOTTE DONATO, il punto più alto di tutta la Sila, di metri 1.928 slm.
La stazione di arrivo della cabinovia
E siamo pronti per affrontare la prima pista della giornata: si parte con la lunga pista di Rientro.
Il primo tratto è il più ripido e particolarmente "difficile" per i tanti "principianti" che la percorrono ugualmente (e quanti scendevano a piedi...)
La qualità della neve, per questa pista esposta tutta a sud, ovviamente è tipicamente appenninica e non è assolutamente giudicabile o criticabile in quanto chi viene a sciare qui sa che cosa trova e non può lamentarsi più di tanto, non siamo al Plan altoatesino!!! Le millerighe però ci sono ugualmente
Un tratto di pista spettacolare
Poi la pista leggermente si addolcisce ma diventa più stretta ma in un contesto naturale più unico che raro
E dopo questo ultimo tratto discretamente impegnativo si sta per entrare nel lungo stradino di rientro a valle
Con gli ultimi metri da percorrere completamente in piano
Fine della prima parte del reportage. A breve il seguito