Alagna Valsesia - Archeologia sciatoria

Cosa vuoi che ti risponda?
Di sicuro non ci vado da una dozzina di anni ma credo di ricordarmi qualcosa del posto viste le volte che ci sono andato.
Soprattutto mi ricordo il cambiamento, non mi è piaciuto ma me ne sono fatto una ragione, del resto ho pure smesso di andarci quindi...
Come ha detto qualcun altro quello che conta è il divertimento di chi spende... money rules, giusto?
Poi visto che sembri pensare che invece dico cazzate, spiega pure, ti ascolto.
Non è quello che pensi , che può essere condivisibile oppure no come tutte le opinioni.
E' il modo di esprimere il tuo pensiero che lascia interdetti:
-finiva il circo ed incominciava la montagna
-ambiente montano tra i più severi delle nostre Alpi
-tangenziale
-metropolitana
- ambiente compromesso

per poi finire con la perla del Guglielmina trasformato in fast food , salvo dirci che non sapevi nemmeno che il Guglielmina non esistesse più : è bruciato nel 2011 , mica un mesa fa , nel frattempo Alberto e Daniele hanno ottimamente gestito per anni il 2727 al passo bettaforca ed ora Alberto un rifigio in valle del Lys e Daniele il bar all'arrivo del FUF .
A mio avviso le tue idee ( condivisibili o meno ) sono un po' datate e certamente molto forzate.

Se tornassi ( non oggi , magari aspetta la neve ) scopriresti che l'ambiente irripetibile ed i tracciati storici- cit. sono ancora tutti li . E li puoi fare ancora tutti.

La differenza è che in inverni come questi ultimi 2 , non ci fosse stata la pista Olen ed il relativo innevamento artificiale , ad Alagna avresti sciato giusto giusto al wold.
In un'altro intervento chiedevi se non si sarebbe potuto far meglio : ti rispondo io , CERTAMENTE SI . Si sarebbe per esempio potuto portare a termine il progetto originale rifacendo Indren dal lato piemontese , ma la storia la conosciamo tutti, credo anche tu .
 
Ultima modifica:
Ora, pensiamola senza quel collegamento che tanti bistrattano perchè quella striscia di gatto larga 20 m li ha privati del loro giardinetto. Siamo così sicuri che in tal caso Alagna non sarebbe ai livelli della sua sorella ossolana che sta pochi km più a nord, dove ogni anno non si sa se riaprono gli impianti, e il centro sembra quello di un paese evacuato?

Aggiungo che Alagna rispetto a Macugnaga ha pure, come aggravante, una viabilità pessima per raggiungerla, una posizione molto più incassata in un fondovalle molto più stretto, e non ultimo uno sfondo molto meno attraente. Ma se basta un funifor a tenerla in vita, ben venga...
Solo un piccolo appunto : fino alla fine degli anni 80 / inizio 90 Alagna era la parente povera e sfigata ( ma molto sfigata ) di Macugnaga.
 
Non è quello che pensi che può essere condivisibile oppure no , come tutte le opinioni.
E' il modo di esprimere il tuo pensiero che lascia interdetti
Va bene.
Da una parte non volevo che una discussione, che nasceva come testimonianza di uno sci sparito, deragliasse verso toni polemici, quindi chiedo scusa @Kalinigrad, che ci ha lavorato sopra certo non con questo obiettivo.
Dall'altra non solo siamo forse finiti OT, ma quanto pare anche su terreno scivoloso: "non è quello che dici, ma come lo dici" che francamente mi ricorda certe morose un po' troppo esigenti.
Si parlava di Alagna, di "archeologia sciatoria" mi pare.
Da lì ho fatto una riflessione che andava a parare proprio su una storia che forse conosceremo tutti ma che nemmeno dovrebbe essere un tabù riparlarne a mente fredda. Oggi, a fatto compiuto e accettato.
Non sto a ripetermi, che le cose le ho dette chiare e scusa se non hai gradito il modo. Mi sarebbe piaciuto capire qualcosa di più sul perché di certe scelte, visto che poi in molti sembrano rimpiangere certe atmosfere, che altrove invece sono riusciti a conservare. Magari da chi i posti li frequenta ancora e certe cose le sa meglio di me.
Rimarrò senza risposte ma tranquillo, me ne farò una ragione.
Giusto a livello di legenda, per chi ne avesse bisogno:
"il circo" è l'industria dello sci ad alto impatto e consumo
"il severo ambiente montano" è quello del Monte Rosa che sovrasta le piste di Alagna, se alzi lo sguardo dai tuoi sci lo vedi
"l'ambiente compromesso" non dovrebbe essere difficile da capire
"la metropolitana" è uno degli impianti più sovradimensionati dell'intero arco alpino
Se servono altre spiegazioni, chiedi pure.
 

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Dopo un lungo percorso Alagna è una delle poche realtà del Piemonte che sta in piedi a livello economico ed è gestita con criteri aziendalistici evoluti. Questo è stato possibile solo grazie alle scelte fatte negli anni... Che ovviamente hanno in parte compromesso l'ambiente unico precedente, ma hanno consentito anche alla località di aprirsi a un flusso turistico più consistente e a sviluppare le proprie strutture ricettive. Avere impianti con notevoli costi gestione e manutenzione è difficile se non ci si apre alle più ampie possibilità di flussi turistici, e in ciò oltre allo sci gioca un ruolo sempre più determinante il turismo estivo. Bisogna comunque elogiare Alagna per aver saputo mantenere, coltivare e far crescere la propria storica nicchia di mercato. Sono cambiati si, ma senza rinunciare e rinnegare le proprie radici.
Uno dei pochi tentativi in zona di località integraliste è stata Oropa, e ora le funivie sono chiuse e non si sa quando riapriranno...
 
A domani per le risposte più dettagliate 😉

Non c'è problema, siamo qui per discutere. Tra l'altro visto che frequenti, se mi dai notizie aggiornate mi fa solo piacere, dico sul serio.
So di non avere il polso della situazione, visto da quanto tempo non vado e magari puoi perfino farmi cambiare idea su alcune cose, ma l'ho frequentata spesso in un arco di tempo di più di vent'anni e proprio a cavallo dei suoi cambiamenti più radicali. Da allora mi porto dentro un bel po' di domande e una certa delusione.
Però preferirei si evitassero atteggiamenti condiscendenti e cose del genere "non sai di che parli" etc, non servono a niente.
 
Dopo un lungo percorso Alagna è una delle poche realtà del Piemonte che sta in piedi a livello economico ed è gestita con criteri aziendalistici evoluti. Questo è stato possibile solo grazie alle scelte fatte negli anni... Che ovviamente hanno in parte compromesso l'ambiente unico precedente, ma hanno consentito anche alla località di aprirsi a un flusso turistico più consistente e a sviluppare le proprie strutture ricettive. Avere impianti con notevoli costi gestione e manutenzione è difficile se non ci si apre alle più ampie possibilità di flussi turistici, e in ciò oltre allo sci gioca un ruolo sempre più determinante il turismo estivo. Bisogna comunque elogiare Alagna per aver saputo mantenere, coltivare e far crescere la propria storica nicchia di mercato. Sono cambiati si, ma senza rinunciare e rinnegare le proprie radici.
Uno dei pochi tentativi in zona di località integraliste è stata Oropa, e ora le funivie sono chiuse e non si sa quando riapriranno...
Tutto vorrei tranne che passare per un talebano ambientalista.
Quindi parto con la premessa che condivido il tuo discorso, così sgombriamo il campo da equivoci. Oltretutto da molti anni mi sono trasferito nel nordest, e in questi anni ho sciato soprattutto in Austria e ultimamente nel DSS. Quindi Circo Barnum in piena regola, secondo un'espressione che non è piaciuta. Capisco l'importanza che hanno quegli investimenti e il ruolo che hanno avuto in Tirolo a preservare un economia montana sana e vitale. Ci sono sinergie tra agricoltura montana, turismo e attività economiche che forse solo così potevano esistere.
Parliamo del "caso Alagna" allora. Il paragone con Oropa forse non funziona (però Oropa purtroppo non la conosco), così come non funziona quello di prima con Macugnaga (che invece conosco molto bene). Sono località di piccole dimensioni, isolate, che le logiche dell'industria dello sci attuale avrebbero forse condannato in ogni caso a meno di investimenti improbabili per quelle realtà.
Quello che io sostengo è che invece Alagna aveva caratteristiche che potevano farla crescere comunque, che c'era l'occasione di sviluppare un'offerta diversa ma lo stesso efficace, grazie a quelle caratteristiche.
Ambiente e atmosfera, prima di tutto, e come anche tu ammetti, lì è stato fatto il sacrificio più grande.
Un marchio che già si stava consolidando internazionalmente, in virtù proprio di una diversità a cui però si è voluto/dovuto, almeno in parte rinunciare
La prossimità con un grande comprensorio tradizionale, a cui aggiungere valore, e da cui attrarre sciatori con la voglia di esplorare uno sci diverso. Bastava cercare di rimanere comunque al suo interno.
Sul come io ho le mie idee, magari sbagliate. Te le risparmio. Anzi prometto che la pianto di rompervi i maroni e di dire le stesse cose....
 
Ma anche la vecchia funivia Belvedere era un ammorsamento automatico ante litteram come quelli di Aprica ?
 
In che periodo hai frequentato assiduamente macugnaga ?
Sono ossolano di origini.
Non sciavo però a Macugnaga, da ragazzo, andavo in Formazza perlopiù. A Macugnaga ho avuto amici e anche qualche compagno di scuola, salivo d'estate in genere. Ci feci anche un corso di alpinismo con le guide, già un po' più grande, anni ottanta. A sette anni mi ci sono rotto un braccio a Macugnaga, facendo il cretino, mi pare al Belvedere.
Da quando sono andato via non ho più avuto molte occasioni di tornarci. Anche lì sono anni che non vado, purtroppo.
 
Alagna da molti anni fa parte di un grosso comprensorio, da decenni, a differenza con altre località delle vallate ossolo-verbanesi molto isolate e limitate.
La vallata non ha numeri di grande ricettività ma ha una sua tradizione, ha una viabilità ottima per essere una vallata pedemontata, tanti comuni in "mezza quota" che comunque posso raggiungere gli impianti in poche decine di minuti, insomma un oasi felice nel contesto di riferimento. Anche la locaità di "bassa valle" di mera è recuperata e inserita nel contesto del nuovo comprensorio. L'appartenenza a Monterosaski è un connotato storico ormai, per cui non avrebbe mai avuto senso ipotizzare una sua forma di turismo invernale "autonomo" dal maxi comprensorio.
La differenza dalla "vecchia" alagna alla "nuova" è che prima con i suoi limiti "logistici" era una vallata "chiave" nel comprensorio perchè aveva accesso all'indren, con impianti invernali (un tempo estivi) sul ghiacciaio e piste di rientro dallo stesso (la balma) oltre agli innumerevoli fuoripista più o meno facilmente raggiungibili da indren.
Nella nuova "versione", con impianti piu moderni ed efficienti è diventata un po più "periferica" in quanto il cuore del comprensorio si sviluppa in VDA e al ghiacciaio si sale dai salati, comunque con una perdita oggettiva in quanto non ci sono piu piste e impianti su indren, in nessuno dei due versanti.
Sicuramente il potere economico della VDA in materia di impianti sciistici e investimenti connessi è stato assai piu determinante di quanto la provincia piemontese avrebbe mai potuto disporre e pianificare, poi ci sono vari aspetti di politica, approccio, visione locali che conosco troppo superficialmente per giudicarli.
Nella fase iniziale Alagna è rimasta un pò "ai margini" del nuovo monterosaski, ma poi un po con i costi autostradali proibiitvi della valle, un po con il potenziamento degli impianti sul versante piemontese (con seggiovia dedicata a sciare sul versante oltre che a collegarsi a gressoney" ha ripreso una sua crescita turistica oltre a quella di lavorare come arroccamento nel weekend.
A mio avviso oltre alla bellezza e alla caratteristica origine "walser" ha preso una sua connotazione piacevole e non tropo commerciale, sinceramente non la vedo proprio "circo" come le stazioni di diverso concetto nel dds. Alagna rimane una stazione dove il n. di guide alpine è superiore a quello dei normali maestri, meta di skialper, rocciatori, freerider (neve permetendo) e anche di chi ama lo sci in modo non antiquato, ma un po diverso dalla offerta "tutto facile" che viene presentata in altri contesti dolomitici.
La montagna in quota detta comunque legge con il suo meteo (vento, nuvole, bufere) per i collegamenti che passano in alto, ma il versante di alagna a differenza del passato rimane quasi sempre sciabile fino in basso anche in annate assolutamente misere di precipitazioni come queste, per cui il miglioramento è oggettivo.
Se un domani risorgessero la balma e un impianto al posto delle storiche "bighe" o cestovia di rientro sarebbe grandioso ma non penso ci si possa lamentare o criticare quella che forse è la meglio messa tra tutte le stazioni piemontesi, anche molto piu grandi e con maggiori potenzialità e flussi.
 
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