Heinz61
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Con qualche settimana di ritardo, vengo a postare un piccolo contributo fotografico dalle mie giornate trascorse in Vallée (Courmayeur) a cavallo di Ferragosto.
Nulla in confronto agli splendidi reportage(s) postati da Matly, che è salito a Punta Hellbronner giusto una settimana prima di me, oppure da Pat (ben 7 anni fa!).
Poiché ho avuto a disposizione diverse giornate, ne è venuto fuori un campionario di percorsi e panormai diversi a cui si può accedere partendo da Courma, quasi sempre all’ombra di Sua Maestà “4810m”.
1° giorno: passeggiata fino al Lago Chécrouit
Salendo verso Lac Chécrouit. Il ghiacciaio della Brenva (o quel che ne resta) fa mostra di sé
Mont Blanc côté sud - Reflections
Un particolare del versante sud del Bianco. In primo piano, sulla destra l'Aiguille Noire de Peuterey
Fa un certo effetto pensare al contrasto tra la pace del luogo, i tanti turisti spensierati che oggi si godono la passeggiata, e i luoghi raffigurati da lontano in foto, che hanno fatto la storia dell’alpinismo, e in qualche caso sono legati a episodi drammatici o vere e proprie tragedie (vedi ad es. i piloni del Freney). Basta un cambiamento brusco del tempo, che una volta, forse più di oggi, era molto più difficile prevedere.
La Grand Jorasses e la Val Ferret
2° giorno: Ferragosto in Val Ferret
Ricordatevi solo di partire per tempo la mattina, perché l’accesso ai mezzi privati è contingentato, e man mano che si esauriscono i parcheggi si deve optare per il servizio bus
La meta della ns. gita: il Rifugio Elena a poco più di 2000m
Ghiacciaio di Pré de Bar (anche questo credo in rapida "ritirata"
Il Rifugio Elena, meta della gita di giornata
Val Ferret dal Rif. Elena
3° giorno: gitarella (in auto) fino a Cogne, e poi pomeriggio a visitare Aosta
Cogne, per me "gnurant", una rivelazione: da farci un pensierino per una prossima vacanza.
Dell’intera giornata salvo solo questa foto, scattata dal centro del paese
Dopo, ci siamo “spinti” (si fa per dire) solo fino alle cascate di Lillaz. Posto carino, anche se troppa gente
4° giorno: il Monte Bianco, finalmente!
Accertato che martedì 17 sarebbe stato bel tempo, abbiamo prenotato la ns. salita con la Skyway.
Qui il bel tempo (sole e assenza di vento) è la variabile fondamentale. L’intenzione era fin dall’inizio di proseguire fino all’Aiguille du Midi, prendendo anche la telecabina. E devo dire che ne è valsa davvero la pena.
La cosa che trovo un po' strana è che mentre sulla Skyway si trovano un sacco di informazioni, anche in “rete”, sulla Panoramic si trova invece ben poco. Ad es., causa Covid (e accessi contingentati al 50% della capacità sulla Skyway), sapevamo fin dal momento della prenotazione che in teoria avremmo dovuto prendere la corsa di discesa da P.ta Helbronner esattamente 1 h 30’ dopo la corsa di salita. Soltanto la mattina in biglietteria ci hanno informato che - invece - chi prosegue col 2° impianto (Telecabina) ha tutto il tempo che vuole a disposizione per rientrare a Entrèves (!).
Forse complice questa scarsa pubblicità, sta di fatto che a far i biglietti per la Panoramic (acquistabili solo in loco, a P.ta Helbronner) troviamo pochissima gente. E il balzo di oltre 5 km verso l’Aiguille du Midi è assolutamente imperdibile! Le foto parlano da sole. E’ un’emozione che per un turista da città, quale mi considero, è un’occasione impagabile. Non credo esista altro posto al mondo che permetta di godere di uno scenario d’alta montagna come questo senza alcuno sforzo fisico. Sono stato più volte sul piccolo Cervino, ad esempio, sia in estate che in inverno, sono stato a Zermatt, ma vi assicuro che qui è tutta un’altra cosa! E credo verrebbe voglia a chiunque di provare l’emozione di una passeggiata in ghiacciaio.
Il percorso, pazzesco, della Télécabine Panoramic
Dent du Géant
Hiking on the glacier
Escursionisti sul ghiacciaio. Stranissimo effetto: sembra quasi una foto scattata da terra...
Alpi o Himalaya? Se mi dicessero che è una foto scattata sul Karakorum, ci si potrebbe quasi credere
Dalla Panoramic verso Punta Helbronner
Il versante francese del Monte Bianco. Foto scattata dall'Aiguille du Midi, che poi a me è sembrato una specie di supermarket della montagna, letteralmente invaso da centinaia di turisti che salgono da Chamonix
Rock climbing sotto l'Aiguille du Midi. Qui c'è gente che fa sul serio...
Télécabine Panoramic
La cima del Monte Bianco da Punta Helbronner
Uno sguardo verso l'Aiguille du Midi, sempre da P.ta Helbronner
Tentativo (penoso) di zoomata sul Gruppo del Rosa e sul Cervino
Courmayeur e il suo comprensorio sciistico dai 3466 m di P.ta Helbronner
5° e ultimo giorno: passeggiata in Val Veny
Lasciata l’auto alla fine della strada di fondo valle (anche qui è bene partire prestino, se si vuole scarpinare un po' meno sulla strada asfaltata…), siamo saliti prima ai laghetti del Miage, e poi su fino al Rifugio Elisabetta. I laghetti sono ridotti ormai a due pozze d’acqua, ma l’esperienza di mettere i piedi su di un ghiacciaio (o meglio sulla sua morena), finora mi mancava. L’alta Val Veny, per il resto, è spettacolare, e vale sicuramente spendervi una giornata
Les Pyramides
Cabanne Combal
L'alta Val Veny dalla strada che sale verso la Cabanne Combal
La cresta di Peuterey
Quel che resta dei laghetti del Miage
L'altro dei 2 laghetti del Miage
Verso il Rifugio Elisabetta
L'alta Val Veny riscendendo a valle dal Rif. Elisabetta
Alla fine che dire? La Val d’Aosta in versione estiva non mi ha deluso, anzi: è sicuramente un “must see”. E il ricordo del Monte Bianco e dell’ambiente che lo circonda rimarrà indelebile dentro di me negli anni a venire.
Alla prossima
Nulla in confronto agli splendidi reportage(s) postati da Matly, che è salito a Punta Hellbronner giusto una settimana prima di me, oppure da Pat (ben 7 anni fa!).
Poiché ho avuto a disposizione diverse giornate, ne è venuto fuori un campionario di percorsi e panormai diversi a cui si può accedere partendo da Courma, quasi sempre all’ombra di Sua Maestà “4810m”.
1° giorno: passeggiata fino al Lago Chécrouit
Salendo verso Lac Chécrouit. Il ghiacciaio della Brenva (o quel che ne resta) fa mostra di sé
Mont Blanc côté sud - Reflections
Un particolare del versante sud del Bianco. In primo piano, sulla destra l'Aiguille Noire de Peuterey
Fa un certo effetto pensare al contrasto tra la pace del luogo, i tanti turisti spensierati che oggi si godono la passeggiata, e i luoghi raffigurati da lontano in foto, che hanno fatto la storia dell’alpinismo, e in qualche caso sono legati a episodi drammatici o vere e proprie tragedie (vedi ad es. i piloni del Freney). Basta un cambiamento brusco del tempo, che una volta, forse più di oggi, era molto più difficile prevedere.
La Grand Jorasses e la Val Ferret
2° giorno: Ferragosto in Val Ferret
Ricordatevi solo di partire per tempo la mattina, perché l’accesso ai mezzi privati è contingentato, e man mano che si esauriscono i parcheggi si deve optare per il servizio bus
La meta della ns. gita: il Rifugio Elena a poco più di 2000m
Ghiacciaio di Pré de Bar (anche questo credo in rapida "ritirata"
Il Rifugio Elena, meta della gita di giornata
Val Ferret dal Rif. Elena
3° giorno: gitarella (in auto) fino a Cogne, e poi pomeriggio a visitare Aosta
Cogne, per me "gnurant", una rivelazione: da farci un pensierino per una prossima vacanza.
Dell’intera giornata salvo solo questa foto, scattata dal centro del paese
Dopo, ci siamo “spinti” (si fa per dire) solo fino alle cascate di Lillaz. Posto carino, anche se troppa gente
4° giorno: il Monte Bianco, finalmente!
Accertato che martedì 17 sarebbe stato bel tempo, abbiamo prenotato la ns. salita con la Skyway.
Qui il bel tempo (sole e assenza di vento) è la variabile fondamentale. L’intenzione era fin dall’inizio di proseguire fino all’Aiguille du Midi, prendendo anche la telecabina. E devo dire che ne è valsa davvero la pena.
La cosa che trovo un po' strana è che mentre sulla Skyway si trovano un sacco di informazioni, anche in “rete”, sulla Panoramic si trova invece ben poco. Ad es., causa Covid (e accessi contingentati al 50% della capacità sulla Skyway), sapevamo fin dal momento della prenotazione che in teoria avremmo dovuto prendere la corsa di discesa da P.ta Helbronner esattamente 1 h 30’ dopo la corsa di salita. Soltanto la mattina in biglietteria ci hanno informato che - invece - chi prosegue col 2° impianto (Telecabina) ha tutto il tempo che vuole a disposizione per rientrare a Entrèves (!).
Forse complice questa scarsa pubblicità, sta di fatto che a far i biglietti per la Panoramic (acquistabili solo in loco, a P.ta Helbronner) troviamo pochissima gente. E il balzo di oltre 5 km verso l’Aiguille du Midi è assolutamente imperdibile! Le foto parlano da sole. E’ un’emozione che per un turista da città, quale mi considero, è un’occasione impagabile. Non credo esista altro posto al mondo che permetta di godere di uno scenario d’alta montagna come questo senza alcuno sforzo fisico. Sono stato più volte sul piccolo Cervino, ad esempio, sia in estate che in inverno, sono stato a Zermatt, ma vi assicuro che qui è tutta un’altra cosa! E credo verrebbe voglia a chiunque di provare l’emozione di una passeggiata in ghiacciaio.
Il percorso, pazzesco, della Télécabine Panoramic
Dent du Géant
Hiking on the glacier
Escursionisti sul ghiacciaio. Stranissimo effetto: sembra quasi una foto scattata da terra...
Alpi o Himalaya? Se mi dicessero che è una foto scattata sul Karakorum, ci si potrebbe quasi credere
Dalla Panoramic verso Punta Helbronner
Il versante francese del Monte Bianco. Foto scattata dall'Aiguille du Midi, che poi a me è sembrato una specie di supermarket della montagna, letteralmente invaso da centinaia di turisti che salgono da Chamonix
Rock climbing sotto l'Aiguille du Midi. Qui c'è gente che fa sul serio...
Télécabine Panoramic
La cima del Monte Bianco da Punta Helbronner
Uno sguardo verso l'Aiguille du Midi, sempre da P.ta Helbronner
Tentativo (penoso) di zoomata sul Gruppo del Rosa e sul Cervino
Courmayeur e il suo comprensorio sciistico dai 3466 m di P.ta Helbronner
5° e ultimo giorno: passeggiata in Val Veny
Lasciata l’auto alla fine della strada di fondo valle (anche qui è bene partire prestino, se si vuole scarpinare un po' meno sulla strada asfaltata…), siamo saliti prima ai laghetti del Miage, e poi su fino al Rifugio Elisabetta. I laghetti sono ridotti ormai a due pozze d’acqua, ma l’esperienza di mettere i piedi su di un ghiacciaio (o meglio sulla sua morena), finora mi mancava. L’alta Val Veny, per il resto, è spettacolare, e vale sicuramente spendervi una giornata
Les Pyramides
Cabanne Combal
L'alta Val Veny dalla strada che sale verso la Cabanne Combal
La cresta di Peuterey
Quel che resta dei laghetti del Miage
L'altro dei 2 laghetti del Miage
Verso il Rifugio Elisabetta
L'alta Val Veny riscendendo a valle dal Rif. Elisabetta
Alla fine che dire? La Val d’Aosta in versione estiva non mi ha deluso, anzi: è sicuramente un “must see”. E il ricordo del Monte Bianco e dell’ambiente che lo circonda rimarrà indelebile dentro di me negli anni a venire.
Alla prossima