Monte Vettore - Sibillini - settembre 2021

subsahara

Coldest Ice
Attorno al massiccio dei Sibillini vivono diversi popoli: piceni, sabini, umbri, ecc.
Tali popoli differiscono per usi e costumi, ma concordano nel chiamare la più alta vetta del massiccio “lu Vettore”.

Ci sono chiaramente diversi modi per salire in cima a lu Vettore: il più semplice e veloce prevede di partire da Forca di Presta, valico automobilistico posto più o meno al confine tra Umbria e Marche (seppur di poco, la Forca è totalmente marchiciana).
Forca di Presta - Vettore A/R: sì, è una buona idea per una rapida e poco impegnativa incursione nei Sibillini.
E allora, dopo due ore e mezza di macchina (ma famo pure due ore e quaranta…) giungo alfine alla benedetta Forca di Presta, e mi metto tosto in marcia
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Mi lascio la Forca alle spalle; dietro di me vigilano i Monti della Laga, presenza costante del panorama durante l’intera escursione. I monti della Laga sono alti quanto i Sibillini, ma hanno aspetto totalmente diverso
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I piani di Castelluccio alla mia sinistra
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Si sale per traccia evidentissima lungo i pendii del Vettoretto, contrafforte meridionale del Vettore
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I pendii del Vettoretto appena risaliti.
Forca di Presta non si vede più perché è nascosta dal Vettoretto stesso, però si vede il breve tratto di sterrata che porta dalla Forca fino al rifugio Giovanni Giacomini (inagibile dopo il sisma)
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Castelluccio e i suoi piani
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Si continua verso il bivacco Zilioli e il Vettore stesso
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In questa foto si vede benissimo, sul fianco occidentale del Redentore, la lunga faglia chiamata “Cordone del Vettore” (è un po’ strano, ma un tempo il Redentore veniva chiamato “Vettore”, mentre la cima più alta del massiccio veniva chiamata “Cima di Pretare”)
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La Valle Santa
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La traccia è sempre chiara e comoda
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Ultimo strappo prima del bivacco Zilioli
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In fondo Pretare e le altre frazioni di Arquata. Buona parte di ciò che è inquadrato in foto è abruzzese: dai monti della Laga a destra ai monti Gemelli a sinistra
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Sullo sfondo, a destra, il Terminillo. Altra presenza costante nei panorami di quest’escursione
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Dopo un’ora di marcia arrivo al bivacco Zilioli (2253 m slm)
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Il nuovo bivacco Zilioli, che ha rimpiazzato il vecchio lesionato dal sisma. Mi “nascondo” una decina di minuti dietro al bivacco, all’ombra, per rifiatare e bere un po’ d’acqua.
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Lo Zilioli è posto sulla Sella delle Ciaule, che divide il Vettore a nordest…
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… dal gruppo Cima del Lago - Redentore a nordovest, quasi di pari altezza
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A nord della Sella delle Ciaule si sprofonda nella Valle del Lago di Pilato…
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… mentre a sud si scende verso Forca di Presta (il Terminillo domina in centro foto)
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Bene, proseguo in direzione nordest seguendo l’ovvia traccia
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La vetta è ormai vicina
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Salendo di quota, si vedono sempre meglio le ipnotiche pareti del Pizzo del Diavolo
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Fino a questo momento ho sentito un gran caldo e ho pure sudato copiosamente, anche perché sono salito rapidamente; ora però, poco sotto al Vettore, comincio a essere sferzato da raffiche di vento freddo
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Quasi in cima
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In cima. Quel lontano panettoncino in ultimo piano sulla sinistra ha tutta l’aria d’essere il Subasio ( :think: )
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Passo una mezz’oretta gironzolando sulla spianata sommitale del Vettore. Nel mentre mangio un pacchetto di crackers e studio il panorama.
Colline marchigiane
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Il gruppo dei Sibillini, verso nord. Impossibile non notare la stradina che sfregia le pendici meridionali dell’arcano monte Sibilla, raggiungendone quasi la cima.
“Dannatissimi marchiciani” - esclamo in un moto di rabbia - “siate stramaledetti!”
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Mi calmo un po’ osservando un altro arcano, misterioso sito sibillinico: il lago di Pilato
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Lago che dà il nome anche alla valle che scende verso nord, chiusa in tale direzione proprio dal monte Sibilla
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La giornata non è delle più terse, però dietro la Laga è comunque possibile scorgere senza sforzo la gigantesca sagoma del Corno Grande
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Bene, s’è fatta ‘na certa. Con lo stomaco che brontola per la fame, torno indietro
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Un’ora dopo sono di nuovo a Forca di Presta, dove mi concedo due grandi panini che mi rimettono in sesto: pane sciocco farcito con abbondante prosciutto di Norcia e circa mezzo chilo ( HIHIHI ) di pecorino.
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E’ ora di tuffarsi nuovamente nella Salaria...
Alla prossima, Sibillini!
 
Mi stavo appunto impressionando da quel taglio zigzagante sulla Sibilla, prima ancora che tu inveissi contro i marchiciani (perché con la c?). Ho guardato su Google maps e la strada finisce nel nulla su un colletto... ma dove volevano arrivare? Era in programma di scendere dall'altro lato per caso? Quello sventramento fine a sé stesso non me lo spiego...
 
Bravo Subsahara! Pure io avevo nel cassetto un paio di escursioni in questa zona...
Per la strada a Z, avevo capito volessero collegare Montemonaco a Frontignano, allargare il comprensorio e favorire lo sviluppo dell'area. Negli anni 60...
 
Tutte le volte che vedo foto dei Sibillini rimpiango che siano così lontani. Quel paesaggio senza alberi, quasi Islandese, è così diverso da tutto ciò che abbiamo a nord (Alpi e Appennino Ligure Tosco Emiliano), da affascinare il viaggiatore settentrionale.
 
A sud di Macerata i Marchigiani sono marchiciani…
A nord di Macerata sono Marghiggiani…

O no?

Bel crocevia di lingue, i Sibillini…
così simili e così diverse tra loro, fatta de na radisge comune, con quelle
montagne che sono simbolo, più ancora che dell’Abruzzo, del cuore selvatico e montanaro del Centro Italia, ancora poco addomesticato dal turismo, come invece è capitato ai ricchi borghi trentini e altoatesini

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Tutte le volte che vedo foto dei Sibillini rimpiango che siano così lontani. Quel paesaggio senza alberi, quasi Islandese, è così diverso da tutto ciò che abbiamo a nord (Alpi e Appennino Ligure Tosco Emiliano), da affascinare il viaggiatore settentrionale.

Beh da nord a sud tutto l’Appennino è molto più costante per tipologia di ambiente, delle Alpi, Sibillini inclusi: il limite della vegetazione arborea è 1600-1700m, faggi aggrappati al suolo come unica loro fonte di vita, il vento che tenta di strapparli via, la nebbia che spesso li nasconde.

Più o meno a 1500 fanno spesso spazio a radure ampie e piccoli crinali (un pelo più frequente a ovest), ma generalmente l’Appennino è tutto così.

A hard place

L’Appennino centrale è più arido mediamente di quello nord, in quanto il terreno è in gran parte calcareo, fenomeni di carsismo sono più accentuato che al nord dove l’arenaria sovrasta marne e argille impermeabili: al di là del clima, a volte ugualmente ingeneroso, le torbiere e i vaccineti verdeggianti del nord, sono dovute proprio a quel terreno.
 

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Nemmeno smezzando qualcosa tra Parma o la Liguria?

Parma il monte più alto dovrebbe essere il Marmagna (1800 e rotti). Quando esci dal bosco c'è giusto l'ultimo cappuccio erboso e sei in cima. Al Penna (Appennino ligure) c'è la roccia al posto dell'erba.
Niente insomma di paragonabile alle praterie dei Sibillini. Effettivamente non avevo considerato le cime over2000 di Reggio e Modena, che sicuramente sono più affini come ambiente a quello dei Sibillini.
 
No, Parma ha anche un 2000, credo sia il Prado, tra l’altro unico 2000 sullo spartiacque Tirreno/Adriatico, mentre tutti i 2000 dell’Appennino settentrionale sono fuori dallo spartiacque, verso l’Adriatico.

E comunque se prendi le Rocche della val Parma, o il parco dei 100 laghi, a 1500-1600 i faggi finiscono e c’è spazio per mirtilli.

edit no il Prado è a metà tra Reggio e Lucca!
Parma ha come massima elevazione il Sillara che è 1827
Il resto del discorso rimane però
 
Mi stavo appunto impressionando da quel taglio zigzagante sulla Sibilla, prima ancora che tu inveissi contro i marchiciani (perché con la c?)..

La c segnala la pronuncia tradizionale in uso a Roma, analoga a "facioli" (fagioli) o "monticiano" (abitante del rione Monti) :D
Le ragioni fonetico-etimologiche sono le stesse

Bravo Subsahara! Pure io avevo nel cassetto un paio di escursioni in questa zona...
Per la strada a Z, avevo capito volessero collegare Montemonaco a Frontignano, allargare il comprensorio e favorire lo sviluppo dell'area. Negli anni 60...

Sì, nel link di saluti75 viene spiegata la storia di questa strada.
Di escursioni direi che se ne possono progettare anche più di un paio :D

Tutte le volte che vedo foto dei Sibillini rimpiango che siano così lontani. Quel paesaggio senza alberi, quasi Islandese, è così diverso da tutto ciò che abbiamo a nord (Alpi e Appennino Ligure Tosco Emiliano), da affascinare il viaggiatore settentrionale.

Anche da Oltralpe.
Oltre agli immancabili tedeschi, ho incontrato pure polacchi e cechi.

-Beh da nord a sud tutto l’Appennino è molto più costante per tipologia di ambiente, delle Alpi, Sibillini inclusi: il limite della vegetazione arborea è 1600-1700m, faggi aggrappati al suolo come unica loro fonte di vita, il vento che tenta di strapparli via, la nebbia che spesso li nasconde.

Più o meno a 1500 fanno spesso spazio a radure ampie e piccoli crinali (un pelo più frequente a ovest), ma generalmente l’Appennino è tutto così.

A hard place

L’Appennino centrale è più arido mediamente di quello nord, in quanto il terreno è in gran parte calcareo, fenomeni di carsismo sono più accentuato che al nord dove l’arenaria sovrasta marne e argille impermeabili: al di là del clima, a volte ugualmente ingeneroso, le torbiere e i vaccineti verdeggianti del nord, sono dovute proprio a quel terreno.

Giusto :D
I monti della Laga costituiscono l'eccezione più rilevante, poiché sono costituiti da marne e arenaria e sono molto più ricchi di acque superficiali.
La natura calcarea dei grandi gruppi appenninici centrali è però responsabile della grandissima ricchezza d'acque del Nera (che "vale" due terzi del Tevere): il fiume, sempre gonfio d'acqua anche in estate, è alimentato costantemente e copiosamente dagli acquiferi sotto il Velino, il Terminillo, i Sibillini.
L' Arno e il Reno invece d'estate sono dei rigagnoli.


lo sfregio della Sibilla, in quegli anni in cui costruire, a prescindere, era sinonimo di modernità, quasi OVUNQUE, fu fermato grazie ad ambientalisti ed alla sezione CAI ascolana

i tanto vituperati ambientalisti e caiani aggrediti talvolta anche nel forum

http://www.coninfacciaunpodisole.it...billini/185-monte-sibilla-lo-sfregio-continua

Ovviamente hai ragione al 100% (la mia invettiva contro i marchigiani era solo per scherzare)

"Arrivarci!" esclamò l'Appennino Piacentino.
Abbiamo "ben" 5 cime > 1700 in provincia. Ma nessuna per intero
Devo prendere in mano un atlante e studiare meglio quella zona: chissà perché ero convinto che il Penice fosse la vetta più alta di quella sezione d'Appennino
HIHIHIHIHIHI
 
Su Vettore si fa anche sci estivo!
Questo un video oramai antico...
Come vedete le inquadrature sono esattamente le stesse, con la differenza di uno Zilioli in pietra invece che techno-dance, e un paesaggio di giugno sensibilmente più verde.
https://vimeo.com/140151966
 
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Devo prendere in mano un atlante e studiare meglio quella zona: chissà perché ero convinto che il Penice fosse la vetta più alta di quella sezione d'Appennino
HIHIHIHIHIHI

Perché si scia, ovviamente :TTTT

Prendi pure l'atlante, scoprirai cose interessanti, non ultimo l'andamento dei confini provinciali tra GE/AL/PV/PC/PR, che spesso e volentieri sembrano non avere alcuna motivazione razionale HIHIHI

Poi nel piacentino c'è una stortura idrografica interessante, ma è per palati fini... chissà se la trovi :D
 
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