julianross
Well-known member
Premetto che è una zona bellissima e misconosciuta del nostro arco alpino.
Parliamo del tratto finale (a ovest) delle Alpi Carniche, sostanzialmente il tratto che va dalla Val Visdende (tra Santo Stefano di Cadore e Sappada) a Passo Monte Croce Comelico.
Monti che vanno dai 2400 ai 2700 metri scarsi al confine con l'Austria, dove passano le alte vie delle alpi carniche e austriaca.
Vie normali, qualche ferratina, un bel sentiero attrezzato, cime fantastiche, panorami da sballo e poca, pochissima gente (prevalentemente austriaci, perchè a differenza del lato italiano dove c'è solo qualche ricovero/bivacco più qualche rifugio che però è raggiungibile in auto e non funge da vero e proprio punto da appoggio, sul lato austriaco ci sono vari rifugi nei quali poter spezzare la lunga traversata).
La zona è bistrattata dagli italiani perchè incassata tra montagne e zone molto più turistiche.... siamo a un tiro di schioppo dalle Dolomiti di Sesto (che infatti hai sempre davanti) e anche dalle Dolomiti di Sappada, da sempre meta preferita soprattutto dagli escursionisti friulani e della Venezia Giulia.
Il grande Blitz_81 aveva iniziato a bazzicare in queste zone e infatti vi rimando a due suoi bei report
Nel primo era salito anche sul Monte Cavallino facendo un piccolo tratto in comune a quello che troverete nel mio report
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85287
Nel secondo si era soffermato sulla zona del Monte Palombino
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=91063
Manco da queste zone da una ventina d'anni, ma sono intenzionato a recuperare.... e visto che i dislivelli non sono proprio terrificanti in queste zone posso anche andare in compagnia di mia moglie che finchè si resta sotto i 1500 metri di dislivello e le difficoltà tecniche non sono proibitive, è un'ottima compagna di avventura.
Decido di iniziare subito dalla cima più alta, ma non contento di fare la salita e la discesa più comode, punto subito ad allungare il giro aggiungendo due cime che non ho mai raggiunto (la Cima Vanscuro e i Monti Frugnoni) percorrendo un lungo ed interessantissimo tratto di cresta sul confine italo/austriaco. Tutta la zona, infatti, è piena di resti e testimonianze della prima Guerra Mondiale.
In pratica l'escursione è abbastanza semplice:
Si parte da Casera Silvella (1829m) raggiungibile in auto per una stradina in discrete condizioni (quasi sempre asfaltata) che sale dalla Località Sega Digon (a metà strada tra Santo Stefano di Cadore e Padola).
Si sale alla Forcella del Cavallino (2453m) e poi alla vetta del Monte Cavallino (2689m) attraverso la via normale italiana sud-est (sostanzialmente un lungo cengione attrezzato con corrimano).
Per la discesa siamo scesi per la Ferratina austriaca della Parete Ovest fino a Forcella Pala di Ciuzes (2515m)
Da qui saliscendi di cresta fin sotto al Monte Cavallatto, poi in vetta alla Cima Vanscuro (2678m) fino alla Sella Frugnoni (2539m) sotto le omonime cime dove finisce la salita.
Poi tutta discesa tramite un'infinita mulattiera di guerra che tocca il Passo Silvella (2315m) per poi scendere a valle.
Sono 17 km totali e 1200m di dislivello, non proprio una passeggiatina.
Partenza, alle 8.40 di mattina.... il cielo è terso e fa un freddo cane... purtroppo non resterà così (il freddo sì)
Ci fanno compagnia in salita molte marmotte, incredibilmente molto socievoli (si vede che passa poca gente...)
Dopo qualche tornante spunta l'obiettivo principale di giornata, il Monte Cavallino
A Casera Rigoieto (2080m), si rivela in tutta la sua possanza
Dietro ecco le stupende Crode dei Longerin, tanto amate dal buon Blitz, che saranno oggetto di una prossima gita...
Si risale per pascoli tutta la testata della valle che porta verso le rocce
e dopo 2 orette abbondanti di comodo cammino si raggiunge la Forcella del Cavallino (2453m)
Occhio qui che la mappa della Tabacco è completamente sbagliata sia per quel che riguarda l'accesso alla Forcella sia per quanto riguarda le vie che vanno in Cima (e non riesco a capire perchè, era già sbagliata 20 anni fa e l'hanno rifatta ancora più sbagliata).
Sostanzialmente è tutto molto più semplice di quel che appare sulla cartina, dove segnano 15 vie per andar su quando in realtà ce ne sono solo due... ho cercato di modificarla per far capire meglio (le mappe open che si trovano in rete sono più precise, comunque vedete anche la traccia che ho messo all'inizio).
Quel pezzo di sentiero 146 che va verso le rocce non esiste, bisogna per forza immettersi nel 145 che sale da Casera Pian Formaggio e poi raggiungere in costa la Forcella.
Da là ci sono due sentieri che vanno verso il Monte Cavallino tagliando il ghiaione, uno basso sv. 160 che costeggia alla base e raggiunge Forcella Pala di Ciuzes (2515m, segnata solo la quota sulla Tabacco) e uno alto che è la Via Normale. Con questa si arriva in cresta a 5 minuti dalla vetta. In alto tutta la cresta è percorsa dal sentiero austriaco che taglia da ovest a est con 50 metri di ferrata proprio sopra alla Forcella Pala di Ciuzes che noi faremo in discesa.
Questa è la Tabacco originale:
Questa è la Tabacco come dovrebbe essere in realtà
Questa è in open street map (in verde la via normale italiana sud-est fatta in salita, in arancione la via austriaca ovest)
Dopo breve sosta si parte in direzione della cima, purtroppo il cielo si è chiuso (foto fatta all'indietro, verso Forcella del Cavallino)
Il lungo cengione artificiale, scavato dai militari italiani, che caratterizza tutta la via normale
A 2650m si esce in cresta, sul pianoro sommitale
e dopo una svolta a destra si vede subito la Cima
che si raggiunge in pochi minuti (grande croce, libro e timbro austriaci)
Poche foto in cima perchè il cielo si è chiuso e voglio cercare di finire i tratti attrezzati prima che possa peggiorare ancora...
Giusto una foto verso la Croda dei Longerin e dietro le Dolomiti di Sappada
E via subito in discesa.... adesso percorreremo tutto il pianoro sommitale/cresta da est a ovest
Si torna rapidamente al punto in cui arriva la via normale
e si prosegue sempre per facile sentiero, voltandosi indietro per vedere la croce di vetta che si allontana
A un tratto il sentierino si interrompe e bisogna scendere ripidamente la paretina ovest per raggiungere la sottostante Forcella Pala di Ciuzes.
Il tratto (saranno 50 metri di dislivello) è ottimamente attrezzato e, a mio parere, si può percorrere anche senza imbragatura usando il cavo come corrimano.
In ogni caso questa via è più impegnativa ed esposta di quella di salita... diciamo che se avessi avuto dietro l'occorrente, magari a mia moglie l'avrei fatta mettere.
Ma devo dire che lei non ha avuto il minimo problema comunque.
Com'è come non è in un venti minuti si arriva alla Forcella Pala di Ciuzes (2515m) e le "difficoltà" tecniche sono concluse.
Restano "solamente" 5 orette e 8 km per arrivare alla macchina
Si inizia risalendo 100 metri per arrivare sotto la Cima del Monte Cavallatto (che però non si raggiunge)
Voltandosi indietro si vede la croce di vetta del Cavallino con la ferratina fatta in discesa
.
Il sentiero si mantiene quasi sempre in cresta passando a volte sul lato italiano a volte su quello austriaco.
Dopo un po' di discesa si ricomincia a salire alla volta di Cima Vanscuro, anch'essa con grande croce in cima
Dietro sempre bene in vista Cavallatto (a sx) e Cavallino (a dx) con tutto il sentiero percorso
Dalla Cima Vanscuro si vede bene tutto il percorso restante e sullo sfondo la mulattiera che ci riporterà alla macchina proprio sotto al Col Quaternà (quella piramide erbosa al centro della foto). Dietro finalmente le nuvole si sono alzate e si vedono tutte le Dolomiti di Sesto.
Si prosegue in discesa verso Forcella Pala degli Orti, lasciandosi alle spalle la Cima Vanscuro
In mezzo alle trincee l'attenzione è sempre attirata dal Cavallino che ci controlla sempre più lontano
Ma attraversando la cima dei Monti Frugnoni (ennesima risalita di cento metri, e qui mia moglie ha iniziato a dubitare delle facoltà mentali del sottoscritto che aveva scelto questo percorso ), lo sguardo viaggia anche a destra sull'Obstanter See (con relativo rifugio)
e a sinistra verso le Dolomiti di Sesto
.
Si raggiunge così Sella dei Frugnoni (2539m) dove si abbandona finalmente la cresta.
Resta solo l'infinita mulattiera di guerra che moooooolto dolcemente (troppo) riporta a fondo valle passando per Passo Silvella (700 metri in 6 km circa).... duepalle che non vi dico ma almeno i giochi di luce tra sole e nuvole ci hanno regalato qualche spettacolare veduta del Monte Cavallino, della Cresta della Pitturina e delle Crode dei Longerin
Arrivo alla macchina alle 18 circa, 9 ore e mezza dopo la partenza.
Noi siamo andati abbastanza con calma, considerate che tempi più realistici potrebbero essere 2h30 per la cima del Cavallino, altre 3 ore per la traversata Cavallino-Sella Frugnoni, 1h30 per la discesa. Dai, diciamo 8 ore con le pause... andando comunque abbastanza tranquilli.
Anche stavolta ho sfangato il divorzio, vediamo la prossima...
Parliamo del tratto finale (a ovest) delle Alpi Carniche, sostanzialmente il tratto che va dalla Val Visdende (tra Santo Stefano di Cadore e Sappada) a Passo Monte Croce Comelico.
Monti che vanno dai 2400 ai 2700 metri scarsi al confine con l'Austria, dove passano le alte vie delle alpi carniche e austriaca.
Vie normali, qualche ferratina, un bel sentiero attrezzato, cime fantastiche, panorami da sballo e poca, pochissima gente (prevalentemente austriaci, perchè a differenza del lato italiano dove c'è solo qualche ricovero/bivacco più qualche rifugio che però è raggiungibile in auto e non funge da vero e proprio punto da appoggio, sul lato austriaco ci sono vari rifugi nei quali poter spezzare la lunga traversata).
La zona è bistrattata dagli italiani perchè incassata tra montagne e zone molto più turistiche.... siamo a un tiro di schioppo dalle Dolomiti di Sesto (che infatti hai sempre davanti) e anche dalle Dolomiti di Sappada, da sempre meta preferita soprattutto dagli escursionisti friulani e della Venezia Giulia.
Il grande Blitz_81 aveva iniziato a bazzicare in queste zone e infatti vi rimando a due suoi bei report
Nel primo era salito anche sul Monte Cavallino facendo un piccolo tratto in comune a quello che troverete nel mio report
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=85287
Nel secondo si era soffermato sulla zona del Monte Palombino
https://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=91063
Manco da queste zone da una ventina d'anni, ma sono intenzionato a recuperare.... e visto che i dislivelli non sono proprio terrificanti in queste zone posso anche andare in compagnia di mia moglie che finchè si resta sotto i 1500 metri di dislivello e le difficoltà tecniche non sono proibitive, è un'ottima compagna di avventura.
Decido di iniziare subito dalla cima più alta, ma non contento di fare la salita e la discesa più comode, punto subito ad allungare il giro aggiungendo due cime che non ho mai raggiunto (la Cima Vanscuro e i Monti Frugnoni) percorrendo un lungo ed interessantissimo tratto di cresta sul confine italo/austriaco. Tutta la zona, infatti, è piena di resti e testimonianze della prima Guerra Mondiale.
In pratica l'escursione è abbastanza semplice:
Si parte da Casera Silvella (1829m) raggiungibile in auto per una stradina in discrete condizioni (quasi sempre asfaltata) che sale dalla Località Sega Digon (a metà strada tra Santo Stefano di Cadore e Padola).
Si sale alla Forcella del Cavallino (2453m) e poi alla vetta del Monte Cavallino (2689m) attraverso la via normale italiana sud-est (sostanzialmente un lungo cengione attrezzato con corrimano).
Per la discesa siamo scesi per la Ferratina austriaca della Parete Ovest fino a Forcella Pala di Ciuzes (2515m)
Da qui saliscendi di cresta fin sotto al Monte Cavallatto, poi in vetta alla Cima Vanscuro (2678m) fino alla Sella Frugnoni (2539m) sotto le omonime cime dove finisce la salita.
Poi tutta discesa tramite un'infinita mulattiera di guerra che tocca il Passo Silvella (2315m) per poi scendere a valle.
Sono 17 km totali e 1200m di dislivello, non proprio una passeggiatina.
Partenza, alle 8.40 di mattina.... il cielo è terso e fa un freddo cane... purtroppo non resterà così (il freddo sì)
Ci fanno compagnia in salita molte marmotte, incredibilmente molto socievoli (si vede che passa poca gente...)
Dopo qualche tornante spunta l'obiettivo principale di giornata, il Monte Cavallino
A Casera Rigoieto (2080m), si rivela in tutta la sua possanza
Dietro ecco le stupende Crode dei Longerin, tanto amate dal buon Blitz, che saranno oggetto di una prossima gita...
Si risale per pascoli tutta la testata della valle che porta verso le rocce
e dopo 2 orette abbondanti di comodo cammino si raggiunge la Forcella del Cavallino (2453m)
Occhio qui che la mappa della Tabacco è completamente sbagliata sia per quel che riguarda l'accesso alla Forcella sia per quanto riguarda le vie che vanno in Cima (e non riesco a capire perchè, era già sbagliata 20 anni fa e l'hanno rifatta ancora più sbagliata).
Sostanzialmente è tutto molto più semplice di quel che appare sulla cartina, dove segnano 15 vie per andar su quando in realtà ce ne sono solo due... ho cercato di modificarla per far capire meglio (le mappe open che si trovano in rete sono più precise, comunque vedete anche la traccia che ho messo all'inizio).
Quel pezzo di sentiero 146 che va verso le rocce non esiste, bisogna per forza immettersi nel 145 che sale da Casera Pian Formaggio e poi raggiungere in costa la Forcella.
Da là ci sono due sentieri che vanno verso il Monte Cavallino tagliando il ghiaione, uno basso sv. 160 che costeggia alla base e raggiunge Forcella Pala di Ciuzes (2515m, segnata solo la quota sulla Tabacco) e uno alto che è la Via Normale. Con questa si arriva in cresta a 5 minuti dalla vetta. In alto tutta la cresta è percorsa dal sentiero austriaco che taglia da ovest a est con 50 metri di ferrata proprio sopra alla Forcella Pala di Ciuzes che noi faremo in discesa.
Questa è la Tabacco originale:
Questa è la Tabacco come dovrebbe essere in realtà
Questa è in open street map (in verde la via normale italiana sud-est fatta in salita, in arancione la via austriaca ovest)
Dopo breve sosta si parte in direzione della cima, purtroppo il cielo si è chiuso (foto fatta all'indietro, verso Forcella del Cavallino)
Il lungo cengione artificiale, scavato dai militari italiani, che caratterizza tutta la via normale
A 2650m si esce in cresta, sul pianoro sommitale
e dopo una svolta a destra si vede subito la Cima
che si raggiunge in pochi minuti (grande croce, libro e timbro austriaci)
Poche foto in cima perchè il cielo si è chiuso e voglio cercare di finire i tratti attrezzati prima che possa peggiorare ancora...
Giusto una foto verso la Croda dei Longerin e dietro le Dolomiti di Sappada
E via subito in discesa.... adesso percorreremo tutto il pianoro sommitale/cresta da est a ovest
Si torna rapidamente al punto in cui arriva la via normale
e si prosegue sempre per facile sentiero, voltandosi indietro per vedere la croce di vetta che si allontana
A un tratto il sentierino si interrompe e bisogna scendere ripidamente la paretina ovest per raggiungere la sottostante Forcella Pala di Ciuzes.
Il tratto (saranno 50 metri di dislivello) è ottimamente attrezzato e, a mio parere, si può percorrere anche senza imbragatura usando il cavo come corrimano.
In ogni caso questa via è più impegnativa ed esposta di quella di salita... diciamo che se avessi avuto dietro l'occorrente, magari a mia moglie l'avrei fatta mettere.
Ma devo dire che lei non ha avuto il minimo problema comunque.
Com'è come non è in un venti minuti si arriva alla Forcella Pala di Ciuzes (2515m) e le "difficoltà" tecniche sono concluse.
Restano "solamente" 5 orette e 8 km per arrivare alla macchina
Si inizia risalendo 100 metri per arrivare sotto la Cima del Monte Cavallatto (che però non si raggiunge)
Voltandosi indietro si vede la croce di vetta del Cavallino con la ferratina fatta in discesa
Il sentiero si mantiene quasi sempre in cresta passando a volte sul lato italiano a volte su quello austriaco.
Dopo un po' di discesa si ricomincia a salire alla volta di Cima Vanscuro, anch'essa con grande croce in cima
Dietro sempre bene in vista Cavallatto (a sx) e Cavallino (a dx) con tutto il sentiero percorso
Dalla Cima Vanscuro si vede bene tutto il percorso restante e sullo sfondo la mulattiera che ci riporterà alla macchina proprio sotto al Col Quaternà (quella piramide erbosa al centro della foto). Dietro finalmente le nuvole si sono alzate e si vedono tutte le Dolomiti di Sesto.
Si prosegue in discesa verso Forcella Pala degli Orti, lasciandosi alle spalle la Cima Vanscuro
In mezzo alle trincee l'attenzione è sempre attirata dal Cavallino che ci controlla sempre più lontano
Ma attraversando la cima dei Monti Frugnoni (ennesima risalita di cento metri, e qui mia moglie ha iniziato a dubitare delle facoltà mentali del sottoscritto che aveva scelto questo percorso ), lo sguardo viaggia anche a destra sull'Obstanter See (con relativo rifugio)
e a sinistra verso le Dolomiti di Sesto
Si raggiunge così Sella dei Frugnoni (2539m) dove si abbandona finalmente la cresta.
Resta solo l'infinita mulattiera di guerra che moooooolto dolcemente (troppo) riporta a fondo valle passando per Passo Silvella (700 metri in 6 km circa).... duepalle che non vi dico ma almeno i giochi di luce tra sole e nuvole ci hanno regalato qualche spettacolare veduta del Monte Cavallino, della Cresta della Pitturina e delle Crode dei Longerin
Arrivo alla macchina alle 18 circa, 9 ore e mezza dopo la partenza.
Noi siamo andati abbastanza con calma, considerate che tempi più realistici potrebbero essere 2h30 per la cima del Cavallino, altre 3 ore per la traversata Cavallino-Sella Frugnoni, 1h30 per la discesa. Dai, diciamo 8 ore con le pause... andando comunque abbastanza tranquilli.
Anche stavolta ho sfangato il divorzio, vediamo la prossima...