Childerique
un VagaMondo
Siamo saliti sul Monte Antola, vetta e meta escursionistica molto conosciuta dai liguri, all’interno dell’omonimo Parco Naturale Regionale, seguendo il percorso piu' classico, facile anche se non cosi' breve.
Una mucca con il mare sullo sfondo: la famosa razza limousine?
La partenza della nostra escursione si trova nella localita' Casa del Romano, sopra il borgo di Propata, nei pressi del confine con il Piemonte, ma volendo avremmo potuto partire anche dalle vicine Capanne di Carrega, sopra Carrega Ligure, in provincia di Alessandria.
la cartina
Si segue la linea di spartiacque tra la Val Trebbia (Liguria, provincia di Genova) e la Val Borbera (Piemonte, provincia di Alessandria), in saliscendi, con un’altezza minima di 1.389m slm (Casa del Romano) ed un'altezza massima di 1.597m slm (Monte Antola): passando anche dal rifugio Parcoantola si raggiunge una lunghezza complessiva di quasi 14 chilometri, un dislivello di circa 400m+ ed un tempo a piedi di poco meno di 5 ore.
la partenza
All’inizio c’e' solo un segnale direzionale, senza segnavia, ma non ci si puo' sbagliare perche' subito sopra si trova un Osservatorio astronomico, uno dei piu' grandi in Italia, inaugurato nel 2011:
l'Osservatorio astronomico
Ancor prima di arrivare all’Osservatorio, si scorge dall’alto il ristorante-locanda Casa del Romano, che ha dato il nome alla localita':
la Casa del Romano, dal sentiero
Ci sono diverse leggende, ma sembra proprio che il nome derivi da un abitante di un paesino dell'Alta Val Trebbia, certo Stevanin Biggi, che emigro' a Roma all’inizio dell’800, dove si innamoro' di una donna gia' promessa: si prese a coltellate con l'altro pretendente, e per salvarsi fu costretto a scappare con la donna contesa a Genova. La donna pero' si rifiuto' di rimanervi, e dichiaro' che piuttosto preferiva trasferirsi sul monte piu' alto che si poteva vedere. Cosi' nasce la Casa del Romano.
Oltrepassato l’Osservatorio, mentre proseguiamo a salire riflettendo sul fatto che i genovesi hanno inventato anche la 'fuitina’, si aprono ampie praterie:
Il sentiero rimane ancora senza segnavia, ma le indicazioni sono molto chiare:
Dopo aver incontrato il sentiero che sale dalle Capanne di Carrega, compaiono anche le indicazioni del percorso: sentiero n. 200, segnavia 2 pallini gialli pieni e sigla VM (che sta per Via del Mare).
Il panorama inizia ad essere interessante: da questo punto si guarda verso Nord, e dicono che nei giorni limpidi senza foschia si riescono a vedere anche le Alpi ed il Monte Rosa:
Ad un certo punto compare per la prima volta il Monte Antola, ancora abbastanza lontano:
Qui, all'ombra dei faggi, un punto di osservazione attrezzato...
...dove ci si puo' sedere per guardare il panorama verso Sud: purtroppo il mare, nell'occasione, non si riesce a vedere bene.
Non bisogna pero' farsi trarre in inganno dalla vicinanza del mar Ligure e dalle altezze non molto elevate: qui gli inverni sono rigidi ed i cambiamenti del tempo repentini come succede in alta montagna.
Ed in effetti il Passo 3 croci, che incontriamo a 1.494m slm, prende il suo nome da 3 abitanti della zona che qui hanno trovato la morte a causa di una tempesta di neve:
le 3 croci di legno poste al Passo 3 Croci
Dopo un'ora e mezza dalla partenza si trova un tratto di salita piu' lungo dei precedenti, dapprima in un bosco e poi allo scoperto: dall'alto la presenza di una mucca senza le corna ci avverte che siamo quasi arrivati (ma e' vero che gli svizzeri, recentemente, hanno votato in un referendum per decidere se alle loro mucche si dovessero tagliare le corna o meno? E se e' vero, come e' andata a finire?):
la mucca pensera' che sono arrivati altri rompiscatole?
Siamo giunti sulla sella est del Monte Antola, a 1.544m slm, un altopiano ampio e suggestivo con ben visibile (sull'estrema destra nella foto che segue) la croce bianca della vetta del Monte Antola, donata da Ferdinando Maria Perrone, industriale genovese che fu proprietario dell'Ansaldo e del quotidiano Il Secolo XIX.
Si tratta solo di fare ancora un ultimo strappo in salita:
Ed e' uno spettacolo appenninico anche voltandosi indietro:
Sulla vetta il panorama e' a 360 gradi: peccato che la giornata non sia limpida.
Dopo una breve pausa scendiamo dall'altro versante della montagna per dirigerci verso il Rifugio Parcoantola, inaugurato nel 2007, posizionato poco piu' sotto dei precedenti rifugi Musante e Bensa, ormai in degrado; sull'estrema destra della foto seguente, si riconosce anche il Lago del Brugneto:
Il Lago del Brugneto e' un grande invaso artificiale realizzato nel 1959, alimentato dal torrente Brugneto e dall'acqua piovana: ha risolto i problemi di approvvigionamento idrico della citta' di Genova, non avendo altri deflussi.
il lago artificiale del Brugneto
Il Rifugio Parcoantola lo abbiamo trovato chiuso, con l'indicazione dell'apertura solo nei fine settimana, essendo al momento autogestito a cura dei Soci della sezione ligure del CAI, in attesa di trovare nuovi gestori.
panorama dal Rifugio Parcoantola
Prendendo la direzione per il ritorno, ci fermiamo alla Cappella di San Pietro, poco sotto la vetta del Monte Antola:
Il panorama e' splendido, ma la stagione per apprezzare al meglio i colori dicono sia la Primavera, nei mesi di maggio e giugno, quando fioriscono gli alberi di Maggiociondolo e l'escursione in alcuni tratti e' un tripudio di giallo.
Il nome Antola proviene dal greco, e testimonia la presenza - a seconda delle diverse stagioni - di grandi fioriture di gigli, genziane, orchidee e narcisi, oltre che degli alberi di Maggiociondolo.
L'approssimarsi dell'Osservatorio astronomico ci conferma che anche questa escursione ormai e' finita:
Il programma e' di ritornarci in altre stagioni, almeno in Autunno ed in Primavera.
Una mucca con il mare sullo sfondo: la famosa razza limousine?
La partenza della nostra escursione si trova nella localita' Casa del Romano, sopra il borgo di Propata, nei pressi del confine con il Piemonte, ma volendo avremmo potuto partire anche dalle vicine Capanne di Carrega, sopra Carrega Ligure, in provincia di Alessandria.
la cartina
Si segue la linea di spartiacque tra la Val Trebbia (Liguria, provincia di Genova) e la Val Borbera (Piemonte, provincia di Alessandria), in saliscendi, con un’altezza minima di 1.389m slm (Casa del Romano) ed un'altezza massima di 1.597m slm (Monte Antola): passando anche dal rifugio Parcoantola si raggiunge una lunghezza complessiva di quasi 14 chilometri, un dislivello di circa 400m+ ed un tempo a piedi di poco meno di 5 ore.
la partenza
All’inizio c’e' solo un segnale direzionale, senza segnavia, ma non ci si puo' sbagliare perche' subito sopra si trova un Osservatorio astronomico, uno dei piu' grandi in Italia, inaugurato nel 2011:
l'Osservatorio astronomico
Ancor prima di arrivare all’Osservatorio, si scorge dall’alto il ristorante-locanda Casa del Romano, che ha dato il nome alla localita':
la Casa del Romano, dal sentiero
Ci sono diverse leggende, ma sembra proprio che il nome derivi da un abitante di un paesino dell'Alta Val Trebbia, certo Stevanin Biggi, che emigro' a Roma all’inizio dell’800, dove si innamoro' di una donna gia' promessa: si prese a coltellate con l'altro pretendente, e per salvarsi fu costretto a scappare con la donna contesa a Genova. La donna pero' si rifiuto' di rimanervi, e dichiaro' che piuttosto preferiva trasferirsi sul monte piu' alto che si poteva vedere. Cosi' nasce la Casa del Romano.
Oltrepassato l’Osservatorio, mentre proseguiamo a salire riflettendo sul fatto che i genovesi hanno inventato anche la 'fuitina’, si aprono ampie praterie:
Il sentiero rimane ancora senza segnavia, ma le indicazioni sono molto chiare:
Dopo aver incontrato il sentiero che sale dalle Capanne di Carrega, compaiono anche le indicazioni del percorso: sentiero n. 200, segnavia 2 pallini gialli pieni e sigla VM (che sta per Via del Mare).
Il panorama inizia ad essere interessante: da questo punto si guarda verso Nord, e dicono che nei giorni limpidi senza foschia si riescono a vedere anche le Alpi ed il Monte Rosa:
Ad un certo punto compare per la prima volta il Monte Antola, ancora abbastanza lontano:
Qui, all'ombra dei faggi, un punto di osservazione attrezzato...
...dove ci si puo' sedere per guardare il panorama verso Sud: purtroppo il mare, nell'occasione, non si riesce a vedere bene.
Non bisogna pero' farsi trarre in inganno dalla vicinanza del mar Ligure e dalle altezze non molto elevate: qui gli inverni sono rigidi ed i cambiamenti del tempo repentini come succede in alta montagna.
Ed in effetti il Passo 3 croci, che incontriamo a 1.494m slm, prende il suo nome da 3 abitanti della zona che qui hanno trovato la morte a causa di una tempesta di neve:
le 3 croci di legno poste al Passo 3 Croci
Dopo un'ora e mezza dalla partenza si trova un tratto di salita piu' lungo dei precedenti, dapprima in un bosco e poi allo scoperto: dall'alto la presenza di una mucca senza le corna ci avverte che siamo quasi arrivati (ma e' vero che gli svizzeri, recentemente, hanno votato in un referendum per decidere se alle loro mucche si dovessero tagliare le corna o meno? E se e' vero, come e' andata a finire?):
la mucca pensera' che sono arrivati altri rompiscatole?
Siamo giunti sulla sella est del Monte Antola, a 1.544m slm, un altopiano ampio e suggestivo con ben visibile (sull'estrema destra nella foto che segue) la croce bianca della vetta del Monte Antola, donata da Ferdinando Maria Perrone, industriale genovese che fu proprietario dell'Ansaldo e del quotidiano Il Secolo XIX.
Si tratta solo di fare ancora un ultimo strappo in salita:
Ed e' uno spettacolo appenninico anche voltandosi indietro:
Sulla vetta il panorama e' a 360 gradi: peccato che la giornata non sia limpida.
Dopo una breve pausa scendiamo dall'altro versante della montagna per dirigerci verso il Rifugio Parcoantola, inaugurato nel 2007, posizionato poco piu' sotto dei precedenti rifugi Musante e Bensa, ormai in degrado; sull'estrema destra della foto seguente, si riconosce anche il Lago del Brugneto:
Il Lago del Brugneto e' un grande invaso artificiale realizzato nel 1959, alimentato dal torrente Brugneto e dall'acqua piovana: ha risolto i problemi di approvvigionamento idrico della citta' di Genova, non avendo altri deflussi.
il lago artificiale del Brugneto
Il Rifugio Parcoantola lo abbiamo trovato chiuso, con l'indicazione dell'apertura solo nei fine settimana, essendo al momento autogestito a cura dei Soci della sezione ligure del CAI, in attesa di trovare nuovi gestori.
panorama dal Rifugio Parcoantola
Prendendo la direzione per il ritorno, ci fermiamo alla Cappella di San Pietro, poco sotto la vetta del Monte Antola:
Il panorama e' splendido, ma la stagione per apprezzare al meglio i colori dicono sia la Primavera, nei mesi di maggio e giugno, quando fioriscono gli alberi di Maggiociondolo e l'escursione in alcuni tratti e' un tripudio di giallo.
Il nome Antola proviene dal greco, e testimonia la presenza - a seconda delle diverse stagioni - di grandi fioriture di gigli, genziane, orchidee e narcisi, oltre che degli alberi di Maggiociondolo.
L'approssimarsi dell'Osservatorio astronomico ci conferma che anche questa escursione ormai e' finita:
Il programma e' di ritornarci in altre stagioni, almeno in Autunno ed in Primavera.
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