Da Celano a Ovindoli per le gole di Celano, gruppo Velino & Sirente - Agosto 2021

subsahara

Coldest Ice
La maggior parte delle persone che visitano le gole di Celano compie un percorso A/R partendo da sud (lato Celano), non solo in quanto è la soluzione più breve e meno faticosa ma anche perché organizzare un’escursione aperta (con punti di partenza e arrivo differenti) è molto disagevole se non si hanno due macchine.
Rimane ovviamente la soluzione ad anello: per chi ha buona gamba la scelta naturale - bellissima - è quella di partire da Celano, arrivare in cima alla Serra di Celano per il ripido versante sud, scendere verso la piana di Ovindoli, entrare in val d’Arano e poi fare le gole in discesa.


Anch’io ho fatto un anello, che ora vado a descrivere.


Siamo arrivati attorno alle 8:00 a Celano, e dopo aver fatto colazione ho lasciato la mia signora su una panchina all’ombra degli alberi, con un libro in mano. Io ho ripreso la macchina, ho imboccato la strada per Ovindoli e ho parcheggiato a San Potito, piccola frazione (di Ovindoli) a circa 6 km da Celano


San Potito, attorno alle 8:30
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Mi metto in marcia, scendendo per la strada in direzione di Celano.
La piana del Fucino e sullo sfondo il monte Viglio
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Il Velino (a essere precisi quello è il fianco orientale del gemello Cafornia)
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Il poderoso castello Piccolomini, simbolo di Celano. Nella mia vita, da vicino o da lontano, l’avrò visto centinaia di volte, però… avvicinarsi ed entrare in un paese a piedi, da lontano, dà tutt’altra emozione: un sapore antico, un ritmo naturale
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La Serra di Celano (o monte Tino) incombe sulla cittadina, posta oltre mille metri più in basso.
Celano è (o comunque si considera) un po’ la capitale culturale della Marsica, benché sia molto più piccola della vicina Avezzano. Quest’ultima, come noto, venne totalmente rasa al suolo dal terremoto del gennaio 1915, che fece circa 40.000 morti. Appena sei anni prima ci fu l’ancora più devastante terremoto di Messina; pochi mesi dopo l’Italia sarebbe entrata in guerra: forse è anche per questi motivi che il terremoto della Marsica del 1915 è relativamente poco conosciuto, e poco ricordato, nel Paese Italia
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Ma bando alle ciance: alle 9:30 strappo la signora alle sue letture e cominciamo a scendere insieme, lasciandoci il paese alle spalle
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Dopo una curva compare la stradina da seguire per arrivare alle Gole
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Begli esemplari di rovere la fiancheggiano
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Alle 10:15 (dopo una sosta improrogabile ai bagni del ristorante “Le Foci”) arriviamo finalmente al parcheggio ai piedi delle gole
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Comincia l’escursione vera e propria
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In questo punto incontriamo un ragazzo di Celano che ci riferisce che, a quanto pare, in certi orari della giornata e con la giusta luce, le pareti dovrebbero formare una specie di cuore :think:
Aggiunge però che lui questa cosa non l’ha mai vista HIHIHI
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Proseguiamo la nostra risalita delle gole che, ricordo di aver letto, la gente di Aielli chiama “gole di Aielli”. Non si capisce a che titolo però, visto che la cartina del parco le fa ricadere interamente nel comune di Celano, ed è inoltre da quest’ultima che vi si accede. Sempre belle comunque queste beghe di campanile HIHIHI
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Sta per cominciare il tratto più spettacolare, che è veramente spettacolare. Lascio parlare le immagini (per quel che valgono… un fotografo farebbe molto meglio)
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Dal basso verso l’alto
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Siamo ormai usciti dal tratto più stretto e incassato. La Fonte degli innamorati, termine del sentiero delle gole, è ormai vicina
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Fonte degli innamorati. Si tratta un po’ di un anticlimax se confrontata con ciò che la precede. Comunque è un buon luogo per fare una pausa e bagnarsi i i piedi. Dall’inizio delle gole ci vuole circa un’ora e mezza a passo tranquillo
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Dopo appunto una pausa di un quarto d’ora, torniamo giù di circa duecento metri e svoltiamo a destra, direzione Ovindoli
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E’ la parte più ostica dell’intera escursione: il sentiero con segnavia 12 si inerpica ripidamente sul fianco destro della gola, attraversando un rovente bosco di pini
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Guadagnando velocemente quota, offre la possibilità di belle viste retrospettive sulle gole appena percorse
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Più avanti la pendenza diminuisce sensibilmente, e i pini lasciano il posto a una fresca faggeta.
Dio salvi il faggio!
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All’una, praticamente all’improvviso, sbuchiamo in val d’Arano. Là in fondo, dietro sulla sinistra, giace l’invisibile Ovindoli. Mancano cinque km buoni di strada completamente pianeggiante
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Sguardo all’indietro, per dove siamo venuti
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La bella, riposante Val d’Arano è cinta da un anello: d’inverno è pista da fondo, d’estate ciclovia
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Noi prendiamo il ramo di sinistra, tutto all’ombra
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In uscita dalla val d’Arano
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Ovindoli si avvicina. Sullo sfondo il monte Magnola e le sue piste
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Guardando a sinistra: cresta sommitale della Serra di Celano
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…e alle due arriviamo in paese, dove ci stanno aspettando degli amici che nel frattempo avevano prenotato il ristorante
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——


Riemergiamo dal pasto un paio d’ore dopo. Per “smaltire” facciamo due passi nel piccolo centro storico
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Il paese però negli ultimi decenni si è notevolmente ingrandito
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“A signó, io scendo giù a prendere la macchina. Che fai, vieni?”
“Ma ti xe mato! Ti aspetto qui con gli altri”
Incassato il rifiuto, mi stacco dal gruppo e comincio a scendere solo soletto
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Imbocco una vecchia traccia che scende giù, quasi dritto per dritto, in direzione di San Potito
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La traccia incrocia un paio di volte la strada, la quale presenta diversi tornanti ed è ovviamente molto meno acclive
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“via della Costa”: questo è il nome della vecchia traccia che va da Ovindoli a San Potito. Forse, in epoca pre-automobilistica, era l’unico collegamento tra i due centri
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Appena venti minuti dopo arrivo a San Potito, chiudendo l’anello
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Complimenti, bel giro e grazie per aver condiviso questa perla appenninica. Ho sempre voluto fare le gole ma per un motivo o per un altro mi sono sempre dirottato più a monte.

Complessivamente quante ore hai impiegato per tutto il giro? dislivello totale?
Sarei interessato a provare a fare il giro magari ad ottobre con un po' più di fresco.
 
Solo a me mette un disagio forte camminare su un torrente secco (o in secca)?


Mi uccide dentro.
Quando anni fa, arrivai sul Pian delle Comelle, dopo aver risalito le cascate e l'orrido con grande gioia (e fresco), la delusione del piano fu enorme nonostante fosse causata da mero carsismo!
 
Complessivamente quante ore hai impiegato per tutto il giro? dislivello totale?
Sarei interessato a provare a fare il giro magari ad ottobre con un po' più di fresco.

Il dislivello totale è poco: seicento metri. Come lunghezza siamo sui 22-23 km.
Quanto ai tempi (passo tranquillo, al netto delle pause):
- San Potito - Celano: poco più di un'ora
- Celano - inizio gole: trentacinque minuti
- gole: un'ora e mezza
- salita in Val d'Arano: un'ora
- Val d'Arano - Ovindoli: un'ora
- Ovindoli - San Potuto: venti minuti o poco più.

Ma a meno che tu non voglia per forza includere Ovindoli, io ti consiglio, come dicevo, di fare un anello da Celano salendo alla Serra (il dislivello raddoppia, lo sviluppo un po' diminuisce)

Solo a me mette un disagio forte camminare su un torrente secco (o in secca)?


Mi uccide dentro.
Quando anni fa, arrivai sul Pian delle Comelle, dopo aver risalito le cascate e l'orrido con grande gioia (e fresco), la delusione del piano fu enorme nonostante fosse causata da mero carsismo!

Be', in primavera nelle gole c'è acqua, ma non è una buona idea farle in quel periodo HIHIHI
Quanto alle Comelle: dai, so che sei un amante delle Pale... come fai a essere deluso quando ci entri dentro? :D
 
Proseguiamo la nostra risalita delle gole che, ricordo di aver letto, la gente di Aielli chiama “gole di Aielli”. Non si capisce a che titolo però, visto che la cartina del parco le fa ricadere interamente nel comune di Celano, ed è inoltre da quest’ultima che vi si accede. Sempre belle comunque queste beghe di campanile HIHIHI


Molto probabilmente la cartina è fatta male poiché al di fuori dell’uscita o dell’entrata delle Gole (a seconda di come si vuole farle), gran parte delle gole è sul territorio di Aielli (figurati che lo era anche il cimitero di Celano) come anche gran parte del Sirente.

“via della Costa”: questo è il nome della vecchia traccia che va da Ovindoli a San Potito. Forse, in epoca pre-automobilistica, era l’unico collegamento tra i due centri

Te lo confermo
 

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Report approfondito e interessante. Grazie.

Ma nella gola passa un sentiero ufficiale? Tracciano un sentiero DENTRO l'alveo di un torrente senza possibilità di fuga in caso di piena improvvisa?
 
Molto probabilmente la cartina è fatta male poiché al di fuori dell’uscita o dell’entrata delle Gole (a seconda di come si vuole farle), gran parte delle gole è sul territorio di Aielli (figurati che lo era anche il cimitero di Celano) come anche gran parte del Sirente.



Te lo confermo

grazie delle delucidazioni!

Report approfondito e interessante. Grazie.

Ma nella gola passa un sentiero ufficiale? Tracciano un sentiero DENTRO l'alveo di un torrente senza possibilità di fuga in caso di piena improvvisa?
Si, sentiero numero 12.
Quanto alle piene improvvise: non credo che vengono emesse ordinanze temporanee di chiusura durante i periodi critici.
Pero il comune di Celano ha tenuto ufficialmente chiuso il sentiero per dieci anni dopo il sisma, per monitorare la stabilità delle pareti.
L’ordinanza di riapertura, affissa all’inizio delle gole, è dell’agosto 2020.
 
Quanto alle piene improvvise: non credo che vengono emesse ordinanze temporanee di chiusura durante i periodi critici.

Proprio di recente è successa una cosa simile in Germania. Nella Gola Höllental (zona Garmisch), all'interno della quale passa un sentiero turistico, il livello del torrente si è bruscamente inalzato durante un temporale, tanto da strappare via un ponte sul quale erano presenti 2 persone, che poi hanno perso la vita. Tra l'altro all'inizio del sentiero è presente un tornello in quanto il sentiero è anche a pagamento. Tutti si sono poi chiesti come mai quel giorno il sentiero fosse stato aperto nonostante le brutte previsioni. L'elicottero poi ha dovuto riportare a valle anche una 70-ina di persone bloccate in un rifugio a monte della gola.
 
Un temporale concentrato, relativamente improvviso e intenso (tipico di montagna) magari lo senti lontano, magari non lo vedi nemmeno, ma se nei rii e torrentelli che tributano alla gola dove stai passando, scarica quei 30-70mm di acqua in 1h-1h30, fai i tuoi conti di che volumi e portate si parla :PAAU
 
Nelle ultime 2 estati, nelle mie zone, ho contato almeno una decina di colate detritiche in corsi d'acqua che in tutti gli anni precedenti si sono sempre rivelati tranquilli e innocui torrentelli, al limite un po' più grossi dopo un maltempo sostenuto. Tra l'anno scorso e quest'anno son venuti giù, a seguito di fortissimi temporali localizzati ad alta quota, sassi, piante, fango, detriti come non mai fino a fondovalle, e tutto senza preavviso. In una situazione del genere quella gola passa da greto in secca a fiumana nel giro di un minuto, per quello mi sembrava strano segnare un sentiero lungo un corso d'acqua dove non c'è alcuna possibilità di scampo.
 
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Non so che dire; qui si sta entrando in un discorso generale.
Occorre considerare anche il senso di responsabilità degli escursionisti: un certo percorso, di solito innocuo, può diventare pericoloso in certe situazioni o in certi periodi.

Comunque, per tornare alle gole di Celano: durante la chiusura ufficiale dal 2010 al 2020 la gente ci andava comunque. In quel periodo gli Enti avevano il deretano parato, per così dire, ma l'effetto deterrente dell'ordinanza si è rivelato scarso. Certe dinamiche, lo sappiamo, si verificano pure in inverno
 
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Occorre considerare anche il senso di responsabilità degli escursionisti: un certo percorso, di solito innocuo, può diventare pericoloso in certe situazioni o in certi periodi.
Infatti come si guarda il meteo per qualunque escursione, dovrebbe essere considerato anche per questo tipo di sentiero.
Io a ferragosto avevo pianificato un paio di giorni attorno a Zugspitze tra cui un'escursione proprio nella gola di cui sopra. Ma viste le previsioni.. Son rimasta a casa..
 
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