Cengia Paolina e discesa per Ra Ola: nel regno dello sbadabam

Fabio

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Staff Forum
Blitz ci manchi.
Ho riletto una parte del tuo reportage sulla Paolina e anche se "moncato" delle foto è sempre uno spasso. Caffe e cicca d'ordinanza, sbadabam, imprecazioni per salire, santi e madonne poer scendere :DDD che mito.

L'8 agosto ti abbiamo dedicato la Cengia Paolina uno degli itinerari che hai più gustato in assoluto!
E non nascondiamolo: mentre la percorravamo abbiamo "preso appunti" per fare quelle tracce di sentiero che si vedono sopra e sotto, di qua e di là. Ci siamo sentiti curiosi come immagino lo sia stato te quando hai percorso la Paolina la prima volta.

Avrai avuto le orecchie fischianti per tutto il giorno! Da poco dopo il Giussani fino all'inizio del Ra Ola (che tu non hai fatto ed hai fatto bene) è stato tutto un "sbadabam", "integratore vitamine d'ordinanza", pausa cicca (anche se nessuno fumava) :DDD
Da lassù sono sicuro che sei venuto con noi quel giorno, e penso solo con noi visto che non abbiamo visto anima viva per tutte le quasi 8 ore di, come dicevi tu, delirio panoramico.

Per chi non sapesse chi è Blitz81: Marco è stato uno dei più simpatici e particolari utenti del forum. Appassionato come pochi altri di percorsi e postazioni di guerra aveva iniziato a ripercorrere la moltitudine di sentieri che ancora si intuiscono nel lato "ombroso" delle Tofane. Purtroppo se ne è andato prima di completare il suo sogno.
Ti aiuteremo noi :D


Cengia Paolina: sbadabam[SUP]2[/SUP]

La parte più difficile del reportage è stata scegliere qwuali foto mettere. Sono da traccia gps circa 17 km di immersione nel migliore dei migliori dei più affascinanti ambienti dolomitici.
La prima cernita era a 80, ne provo a eliminare qualcun'altra. Ecco fatto: beccatevi questi "gita virtuale" sulla cengia Paolina assieme al vostro amicoi Fla5.

Descrizione veloce:

  • Park Dibona. Salita tra la gente e maledetti cagnolini viziati fino al Giussani. Si chiedono info sulla cengia al gestore del Giusssani.
  • Si parte. Pochi metri dopo il rifugio si vedono le indicazioni cancellate per la cengia.
  • Superato il nevaio si "monta" sulla cengia. Primo tratto su parete alta e compatta.
  • Si arriva al primo circo glaciale: sublime.
  • Si continua aggirado lo spigolo e si risale un canalone. Si entra nel secondo circo glaciale. Qui conviene fare pausa.
  • Si scende velocemente e di un bel po' per aggirare un altro spigolo: questa è la parte secondo me più selvaggia e appagante.
  • Si entra nel grande terzo circo glaciale. Superato lo spigolo si risale fino alla partenza del Ra Ola. Attenzione che una frana ha portato via il vecchio sentiero quindi bisogna "interpretare".
  • Discesa nel Ra Ola tra godimento (dove la ghiaia è morbida) e ruzzoloni dopo si incontrano le rocce ferme.
  • Passeggiata rilassante sopra il fiume Travenanzes in un ambiente maestoso. Arrivo a Sant'Uberto.

Metto solo la traccia su google earth. Non è un sentiero per tutti, non è da sottovalutare. Ognuno di noi è responsabile per quello che fa quindi chi vuole fare la Paolina deve prepararsela attentamente, fiato e allenamento compresi.
Ho messo una inquadratura che faccia capire bene le "sezioni" dell'escursione:
  • salita al Giussani
  • Dal giussani allo spigolo
  • primo circo glaciale
  • secondo aggiramento
  • secondo circo
  • terzo spigolo
  • terzo circo glaciale sotto il Formenton
  • salita finale
  • canalone Ra Ola
  • passeggiata rilassante fino a Sant'Uberto

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Partiamo!

Primo tratto tra la gente su stradone: sono penso 500 m ottimi per "rompere il fiato" e farsi venir voglia di un caffè al Giussani.
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Cagnolini viziati a 4 e 2 zampe :D per fortuna in cengia non se ne incontreranno.
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Vecchie indicazioni per la Paolina cancellate. Ancora si intuisce la parola Paolina.
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Il vostro amico Flavio sul ghiaione che porta al famoso nevaio.
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Niente giri di parole: per fare la Paolina qualsiasi sia il mese che la affrontate servono ramponi e piccozza nello zaino. Se non li userete, meglio.
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Val Travenanzes dal nevaio.
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Flavio sul piccolo ma pericoloso nevaio.
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Parte la Cengia!
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Val Travenanzes.
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Prima parte: esposta ma molto facile.
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Il panorama è adalti livelli.
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Dicevo che la prima parte è si molto facile ma non ammette errori...
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Che ambiente: SBADABAM appunto (cit. Blitz81).
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Ambiente del primo circo.
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La cengia c'è e si intuisce :D
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Passaggio scenografico su una roccia stranissima.
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Altro passaggio delicato (si può evitare perdendo quota).
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Secondo grande nevaio (io l'ho evitato perdendo quota e risalendo).
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Non si arriva fgino alla parte sinistra della foto ma si risale il canalone che si vede sulla destra.
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Si risale alla bell-e-meglio questa paretina. Facile ma richiede concentrazione.
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Ed è pure faticolsa.
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Tutta o quasi l'escursione è perfettamente segnalata. Se non c'è nebbia con un po' di attenzione non ci si perde trtanne nell'ultimissimo trattoi franato in cui però si intuisce dove si deve arrivare.
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Facciamo pausa nel secondo circo accolti in questo ambiente: sbadabam!
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Iniziamo la non facile discesa verso lo spigolo.
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Come per tutte le cenge: il sentiero anche se non si vede si intuisce. Serve un atto di fede :D
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Questa èa la parte secondo me più impressionante, quella tra il secondo ed il terzo circo.
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Ci sono passaggi oggettivamente da "zero errori" facilissimi, ma ripeto, zero-errori e distrazioni.
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Scopro il Vallon Bianco una montagna possente con questa parete infinita. Spero di salirlo, immagino che da dietro vi sia un sentiero che arriva in cima.
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La discesa richiede attenzione.
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Ecco il passaggio secondo me più pericoloso. Mentre prima se uno sbaglia rotola sulla ghiaia e si ferma qui c'è un salto verticale di roccia compatta ad attenderlo. Attenzione!
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Sbadabam al quadrato!
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Che meraviglia!
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Poveri i soldati che dovevano passare la loro vita su queste esili rocce.
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Il terzo circo: il più grande.
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Flavio che sorride perchè immaginava la discesa a valle fosse quella che si vede nella foto :DDD
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La salita al terzo circo è oltremodo esigente (si hanno già 4-5 ore di cammino sotto ai piedi).
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Il sentiero c'è ma non si vede :D
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Ecco la partre franata: bisogna arrivare in alto a destra. Scegli te come. Si vede il vecchio sentiero che ad occhio attraversava il mugo di sinistra e arrivava ai baraccamenti scavati nella roccia.
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Eccoci in vista al canalone Ra Ola: si tratta di una traccia segnata sulle cartine :shock: ma secondo me assolutamente non adatta ad ogni escursionista. Fate attenzione, se arrivate a questo punto sfatti preferite il rientro per Ra Valles forse più lungo ma meno pericoloso.
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Eccoci nel lungo canalone. La parte con ghiaia fine è molto divertente ma la parte centrale è molto impegnativa perchè è misto ghiaia mobile e sotto roccia ferma tagliente.
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Fine della parte difficile.
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Si perdono 700 m di quota in un baleno: ecco l'unico vantaggio della variante di discesa per il Ra Ola.
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Il canalone Ra Ola visto dal ponte sulla Travenanzes: fa impressione.
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Che altro dire se non un "Mitico Blitz"?
:D
 
Terrificanti già le foto.... immagino come sarebbero per me le esecuzioni di certi passaggi!

Sicuramente avete degnamente reso omaggio al nostro sfortunato amico!
 
ho adocchiato il report stamattina, ma ho atteso la sera per gustarmelo comodamente davanti al pc... meraviglioso! avete reso omaggio nel migliore dei modi a quell'adorabile pazzoide di blitz... i suoi giri unici e i suoi report ancora più inimitabili mancano davvero tanto...

sulla paolina ormai non si sa pù che dire... verrà il giorno in cui riuscirò anch'io a metterci piede... sicuramente uno degli itinerari più grandiosi che le Dolomiti possano offrire...


p.s.
sì, per salire il valon bianco c'è un sentiero attrezzato sul versante opposto... è parte della via della pace e si prende vicino a malga Fanes grande...
 
Le foto,
come anche quelle del buon blitz,
rendono solo in parte quello che può essere il passaggio in certi ambienti e le reali difficoltà.

Sicuramente roba ad alto livello.:shock:(Yeah)
 

.

Non c’è esposizione di cengia che tenga.
La foto più agghiacciante è l’ultima.

Chapeau, anche alla condizione fisica
 
Questa basterebbe a incollarmi come un geko ...

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- - - Updated - - -

E da un punto così penso che non mi muoverei neanche se dietro avessi una muta di dobermann sguinzagliati dietro, incazzati e latranti.

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Il giro è lunghissimo e stancante perché la lunghezza (oltre 17 km) è unita ad una costante attenzione su dove mettere piedi e mani. L'ambiente è eccezionale e forse una delle cose più particolari di questo sentiero (o meglio chiamarlo via alpinistica) è quella di partire "tranquillo" per poi presentare sempre più passaggi tecnici ed esposti.

Ci eravamo documentati abbastanza (per quanto ci sia una certa scarsità di materiale sul web) ma quello che mi ha psicologicamente demolito è stata proprio la discesa sul Ra Ola. Mi ero convinto, anche vendendo la tabacco, che usciti dalla cengia fosse "finito tutto" e che potevo staccare un po' la testa e godermi la discesa, questo perché sulla tabacco il sentiero sul Ra Ola era segnato con puntini rossi, quindi mi aspettavo almeno un sentiero mantenuto (a confronto la Paolina è segnata con un tratteggio talmente fino che può essere scambiato con le linee di livello), peraltro quelle poche foto e info che si trovano fanno tutte riferimento al rientro da Ra Valles. In realtà una volta affacciati sul Ra Ola (con ultimo strappo stancante) il sentiero di fatto non esiste fino al fiume e quindi c'era da scendere sul ghiaione, di per se divertente e "morbido" al punto giusto ma dopo 6-7 ore di cammino farsi altri 700 metri di dislivello negativo con massima concentrazione è stato stancante, forse anche perché nella mia testa non lo avevo considerato HIHIHI

Complessivamente però un giro da 10 e lode, esigente sia per preparazione fisica che per passaggi tecnici ma che regala grandissime soddisfazioni e fornisce grandi spunti su tante altre varianti e vecchi sentieri che Blitz stava studiando.
 
Eccoci in vista al canalone Ra Ola: si tratta di una traccia segnata sulle cartine :shock: ma secondo me assolutamente non adatta ad ogni escursionista. Fate attenzione, se arrivate a questo punto sfatti preferite il rientro per Ra Valles forse più lungo ma meno pericoloso

Dunque, io su questo non sono convintissima: avevo infatti chiesto alla guida se fosse il caso di tornare su a Ra Valles al posto di fare Ra Ola, e mi ha detto che assolutamente non ne vale la pena, perché:

- è lungo, e dopo quelle ore di Cengia è davvero un supplizio
- bisogna comunque fare un pezzo di Valon in salita, ovvero un passo avanti e tre indietro (e se avete fatto ad esempio la Stounies sapete di che parlo, ovvero sapete delle quantità di Madonne che si tirano:D )
- non è così poco pericoloso come sembra, perché è soggetto a franamenti.

Se poi non si arriva in tempo per la funivia, tocca scendere per la Forcella Rossa, e quella sì che è davvero antipatica, ripida, dura come il marmo, e coperta di ghiaino Luciferino - io la odio :D

in definitiva abbiamo fatto Ra Ola perché è l’opzione più veloce e meno pericolosa. Poi, chiaro, io seguivo la traccia che mi faceva lui davanti, per cui sicuramente ho evitato di incartarmi.

chiaro, tocca stare concentrati, e sicuramente è per esperti, ma io consiglio caldamente ai non esperti di nemmeno avvicinarsi alla Paolina - e dubito che anche le guide ce li porterebbero!


In tutto ciò mi è rimasto il pensiero fisso per gli Orte de Tofana, che Blitz fece qualche anno fa - anybody interested? :PPINK

Ra ola
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Io che seguo la guida tipo Pifferaio di Hamelin!
 
Io avrej dormito al giussani per risparmiare quei 500 d+ inutili
Forza Blitz!
Piano piano, senza fretta, anche fra anni, bisognerebbe fare una camminata "speciale" + mangioBevo in onore a Blitz :D
Mmm ti ha provato vedo [emoji2960]

Per blitz andrebbe una traversata della travenanzes, ai piedi del suo mondo, dove anche i meno esperti potrebbero venire tranquillamente
 
Vecchie indicazioni per la Paolina cancellate. Ancora si intuisce la parola Paolina.
[...]
Tutta o quasi l'escursione è perfettamente segnalata. Se non c'è nebbia con un po' di attenzione non ci si perde trtanne nell'ultimissimo trattoi franato in cui però si intuisce dove si deve arrivare.

Ho recuperato la Tabacco "Cortina d'Ampezzo e Dolomiti Ampezzane" che avevo comprato nel 2003, cioè l'unica volta in cui passai da quelle parti, e l'itinerario è segnato puntinato nero con la dicitura "Sentiero della Cengia Paolina".
Tu parli di "escursione perfettamente segnalata", e il fatto che abbiano cancellato l'inizio fa presupporre che una volta fosse un sentiero ufficiale, tuttavia nelle foto non vedo segni o bolli di vernice. È stato davvero, in passato, un itinerario escursionistico? :shock:
 
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