Escursioni dolomitiche - agosto 2021

Jagar

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Riesco a ritagliarmi qualche giorno di vacanza nel periodo fantozziano di Ferragosto, e grazie al meteo stabile e ad una scelta per quanto possibile di itinerari non troppo frequentati ne è venuta fuori una settimana molto piacevole.

Il primo giorno, giusto per sgranchirmi le gambe, salgo sull'altopiano dello Sciliar partendo dai Bagni di Lavina Bianca, proseguo fino al rifugio Alpe di Tires e rientro dall'interminabile Val Ciamin.

Salendo lungo la Bärenfalle

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Il gruppo del Catinaccio visto dallo Sciliar

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Sullo sfondo l'Alpe di Siusi

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Ancora il Catinaccio

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L'altopiano dello Sciliar appena percorso

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Scendendo lungo la Val Ciamin

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Il secondo giorno studio un anello che dal Passo Costalunga in senso orario mi porterà a percorrere la splendida ferrata dei Campanili del Latemar e rientro passando nei boschi sopra Obereggen.

Il bivacco Rigatti visto dalla Latemarspitze

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Vista su Carezza e Catinaccio

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Latemarspitze in primo piano e Torre Diamantidi sullo sfondo, punto più alto di tutto il Latemar

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Il bivacco e il Latemarspitze

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Proseguendo lungo la ferrata - in realtà per buona parte del percorso non ci sono tratti attrezzati ma un sentiero abbastanza facile e non troppo esposto

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Tratto attrezzato su cengia

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Parte conclusiva della ferrata - o iniziale, a seconda del punto di partenza

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Il tratto appena percorso

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Fine/inizio della ferrata, sotto le impressionanti guglie del Latemar

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In basso si intravede il sentiero di rientro per chi parte da Obereggen e non prosegue verso passo Costalunga, in alto si vedono alcuni escursionisti lungo la cengia...

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...zoomata sugli escursionisti in cengia - che come tutte le cenge che si rispettino incute molto più timore da lontano che a percorrerla

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Giungo nei pressi della forcella dei Camosci che mi consentirà di scendere sul versante di Obereggen

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Il lato "opposto" delle guglie del Latemar

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I Campanili del Latemar visti da nord

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Il cuore del comprensorio di Carezza ai piedi della Roda di Vael

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Venerdì 13 il mio programma prevede(va) il concatenamento delle ferrate Roda di Vael e Masarè, ma la prevedibile coda presente nel tratto iniziale della prima ferrata mi fa subito desistere, facendomi optare per un più rilassante giro a quote più basse.

Dal Passo del Vajolon vista sulle Coronelle

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il Passo del Vajolon e sullo sfondo il Latemar

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Tratto iniziale dell'ascesa alla Roda di Vael, troppa gente incolonnata per i miei gusti...

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Vista sulla valle del Vajolet

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La Roda di Vael alle mie spalle

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Fioriture e Coronelle

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Fioriture e Latemar

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Mucche volanti sotto la cabinovia del Re Laurino

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Il Catinaccio visto dalla zona del Moseralm

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Idem

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La vigilia di Ferragosto per non rischiare un'altra giornata affollata decido di andare sul sicuro: ferrata Gadotti al Sass Aut.

Il bivacco Zeni all'inizio della ferrata

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Punta Vallaccia sopra di me

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Le piste del Buffaure, sullo sfondo Sassolungo e Sassopiatto

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Le imponenti pareti sotto Cima Undici

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Il tratto che porta a Cima Dodici

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Il Buffaure sovrasta la Valle San Nicolò

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Moena ai miei piedi

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I verdi prati del Sass Aut con Punta Vallaccia subito dietro

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Non mancano le fioriture

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Superba vista su Catinaccio e Sassolungo

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Tutto il gruppo del Catinaccio

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La ferrata scende in questa stretta gola dietro al Sass Aut

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La Vallaccia

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Inizia in questo punto anche il sentiero attrezzato Federspiel, ma concatenarlo alla Gadotti avrebbe eccessivamente allungato il mio itinerario, sarà per la prossima volta...

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Ancora la Vallaccia in tutta la sua grandezza

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Si intravede la parte finale del Federspiel

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Tronchi accatastati ai piedi del Buffaure, il passaggio di Vaia purtroppo è sempre presente...

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Fine prima parte, da continuare... :skiciao:
 
a veder la foto non ingrandita pensavo si passasse un 4 metri sotto

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questa è zona che proprio non conosco, grazie per le foto e per le idee
 
bellissime gite e bellissime foto, complimenti!

anche a ferragosto basta muoversi su itinerari meno "famosi" o ad orari atipici per godersi gite in solitudine (o almeno sena effetto "centro commerciale")


in attesa della seconda parte....
 
a ferragosto ho percorso una ferrata dolomitica incontrando una persona, poi sulla via normale per discesa un 5 persone:TTTT
 
Luoghi e giri meravigliosi… ma sono di parte, dato che sono le “mie” zone…

E, a proposito, avvertire no, eh?! Magari ci scappava una birra… [emoji846]
 

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Luoghi e giri meravigliosi… ma sono di parte, dato che sono le “mie” zone…

E, a proposito, avvertire no, eh?! Magari ci scappava una birra… [emoji846]

concordo su ogni singola lettera!!

se avvisavi magari ci scappava "na cosetta a tre".. HIHIHI

Scherzi a parte: report, foto e giri meravigliosi! Fatti e rifatti ma che rifaccio sempre volentieri!
 
a ferragosto ho percorso una ferrata dolomitica incontrando una persona, poi sulla via normale per discesa un 5 persone:TTTT

Beh, ora ci devi dire quale ferrata. Immagino Dolomiti friulane? :D

Luoghi e giri meravigliosi… ma sono di parte, dato che sono le “mie” zone…

E, a proposito, avvertire no, eh?! Magari ci scappava una birra… [emoji846]

Ben volentieri, la prossima volta ti avviso prima, promesso :D:B:


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Ma veniamo alla seconda parte del reportage: mi sposto in Val Badia, e il giorno di Ferragosto mi propongo di completare il giro che l'anno scorso avevo dovuto interrompere - o meglio, accorciare - per avverse condimeteo, e cioè la "doppietta" L'Ciaval + Cima Dieci al Sas dla Crusc.

Vista sulla Val Badia dalla località Castalta, poco sopra Pedraces

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Le imponenti pareti del Sas dla Crusc

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Il Santuario di Santa Croce

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La salita è molto bella e divertente, ancorché faticosa

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Il profilo affilato della catena montuosa che incombe sulla sottostante Val Badia

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In lontananza le piste de La Villa

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Panorama dalla vetta de L'Ciaval

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La cresta percorsa per raggiungere la vetta

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Proseguo lungo la cresta in direzione di Cima Dieci

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Mi avvicino al "cocuzzolo" di Cima Dieci...

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...da sotto si vede bene la breve ferrata che conduce in vetta: facile e divertente

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Dalla vetta, vista su Cima Nove e la valle di Fanes

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Quanti tremila in questa foto: dalle Tofane a Lavarela e Conturines

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La croce di vetta

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Arrivo a commuovermi di fronte a tanta bellezza

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Per fare un giro ad anello raggiungo la Forcella de Medesc, accarezzo per un attimo il sogno di conquistare tutti i 4 peaks in un giorno ma poi decido che è ora di scendere...

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Fioriture multicolori

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Mi volto a guardare il tratto appena disceso

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Di nuovo sotto alle pareti del Sas dla Crusc, ora illuminate dal sole

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Già dalla sera del 15 forti temporali si abbattono sulla Val Badia, e il 16 mattina mi sveglio sotto un cielo plumbeo, con previsioni poco incoraggianti per tutta la giornata.
In verità, dopo qualche scroscio mattutino, il cielo si manterrà coperto ma senza precipitazioni di rilievo fino al tardo pomeriggio.
Opto per un giro "in sicurezza" nel cuore del carosello sciistico, respirando a pieni polmoni il profumo del sottobosco che in queste giornate brumose regala effluvi intensi.
Quasi nessuno in giro, alla fine la giornata si rivelerà molto rilassante e rigenerante.

Qualche scatto a casaccio:

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Non poteva mancare un'escursione nel gruppo del Sella, e dunque martedì mattina arrivo nel parcheggione alla base della Val Setus.
Non prendo neppure in considerazione l'idea della Tridentina - decine di persone già imbragate fanno a sportellate per avere la precedenza sul sentiero - e quindi risalgo lungo la Val Setus con l'obiettivo della massima vetta del gruppo.

La Val Setus vista dall'alto

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Il rifugio Cavazza al Pisciadù

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Lago Pisciadù

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Proseguo risalendo la Val di Tita e lasciandomi alle spalle il lago

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Nella notte ha fatto una leggera spolverata di neve/ghiaccio che ha imbiancato le vette più alte, sulla sinistra Cima Pisciadù

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Raggiungo il paesaggio lunare dell'altopiano delle Mesules

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Il Piz Boé mi appare in controluce

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Sulla destra si vede l'arrivo della funivia al Rifugio Maria

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La Val Lasties sotto di me mentre percorro il Koburger Weg

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Salendo sul Piz Boé cerco di abbracciare con lo sguardo tutto il gruppo del Sella

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In vetta non c'è praticamente nessuno :TTTT

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Panorami dalla vetta

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Mentre inizio la discesa si svela di fronte a me la Marmolada, prima avvolta nelle nubi

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L'infinita maestosità della Val Mezdì - gli abbondanti nevai e il ghiaccio presente nelle zone in ombra mi fanno desistere dall'idea di percorrerla in discesa

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Il rifugio Boé, da poco rinnovato e ampliato

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Rientro lungo la via dell'andata, con poche varianti

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Il lago Pisciadù illuminato dai raggi solari

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Chiudo con birretta al Cavazza e percorro la Val Setus in discesa a velocità smodata, cercando di non spaventare gli escursionisti un po' troppo... come dire... prudenti HIHIHI

E con questo è tutto.
Alla prossima, ciao :skiciao:
 
Complimenti, spunti interessanti per gite come quelle che cerco io, in mezzo alle Dolomiti ma senza la ressa (ce ne sono, eccome se ce ne sono, la massa fa sempre le stesse cose).

Foto veramente belle, le fai col cellulare o hai dietro una macchina fotografica?
 
Jagar ha detto:
Latemarspitze in primo piano e Torre Diamantidi sullo sfondo, punto più alto di tutto il Latemar

La Latemarspitze (nota anche col nome di Schenón) è stata considerata la cima più alta del Latemar fino a quasi fine novecento. Le altre guglie venivano semplicemente chiamate Torri o, come ricorda anche il nome del sentiero attrezzato, Campanili.
Il primo ad essersene accorto fu Gustav Euringer, alpinista tedesco di Augsburg, nonché il primo a salire sullo Schenón. Una volta in cima si accorse che una delle Torri è poco più alta, così salì anche quest'altra cima, ma sempre però dal lato sud, che è abbastanza facile. Pochi anni più tardi arrivò Demetris Diamantidi, alpinista viennese di origini greche, che scalò la Torre più alta dal suo lato nord attraverso il canale che tutt'oggi porta il suo nome. Così come la guglia che fu così battezzata in Torre Diamantidi. Per non confonderla coi nomi delle altri varie Torri viene anche semplicemente chiamata Cimón del Latemar. 😊

Ps: complimenti per i giri e per le foto!!!
 
Ultima modifica:
se avvisavi magari ci scappava "na cosetta a tre".. HIHIHI

No vabbè, ma tu sei di un altro livello, guarda che ti prendo in parola e la prossima volta ti avviso :D

sul boe dovrai salirci tra un paio di weekend, ma dall'altro lato..speriam bene

Intendi da Corvara o dal Pordoi?

Complimenti, spunti interessanti per gite come quelle che cerco io, in mezzo alle Dolomiti ma senza la ressa (ce ne sono, eccome se ce ne sono, la massa fa sempre le stesse cose).

Foto veramente belle, le fai col cellulare o hai dietro una macchina fotografica?

Grazie, sì, a voler cercare ce ne sono parecchi di itinerari poco battuti, ed io non mi sono neppure sforzato più di tanto nel cercarli. Basta stare lontano dagli impianti di risalita HIHIHI
Per le foto uso un banale Galaxy S10 :D

La Latemarspitze (nota anche col nome di Schenón) è stata considerata la cima più alta del Latemar fino a quasi fine novecento. Le altre guglie venivano semplicemente chiamate Torri o, come ricorda anche il nome del sentiero attrezzato, Campanili.
Il primo ad essersene accorto fu Gustav Euringer, alpinista tedesco di Augsburg, nonché il primo a salire sullo Schenón. Una volta in cima si accorse che una delle Torri è poco più alta, così salì anche quest'altra cima, ma sempre però dal lato sud, che è abbastanza facile. Pochi anni più tardi arrivò Demetris Diamantidi, alpinista viennese di origini greche, che scalò la Torre più alta dal suo lato nord attraverso il canale che tutt'oggi porta il suo nome. Così come la guglia che fu così battezzata in Torre Diamantidi. Per non confonderla coi nomi delle altri varie Torri viene anche semplicemente chiamata Cimón del Latemar. 😊

Grazie per la spiegazione Crespeina, davvero molto interessante.
Avevo sempre guardato le guglie del Latemar con un certo timore reverenziale e non pensavo che fosse così "semplice" - virgolette d'obbligo - raggiungere le vette più alte...
 
A proposito di ferrate poco frequentate, se tutto va bene tra qualche gg dovrei affrontare la 'grande caprata' (da Som Forca a Forcella Staunies) per fare in libertà il Dibona, prima che nell'anno duemilamai costruiscano il nuovo impianto.

p.s. foto strepitose a luoghi assai fotogenici

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Intendi da Corvara o dal Pordoi?
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Trovo sia molto più appagante da Corvara e, tra l'altro, con bassissima frequentazione (anche se ciò peggiora l'impatto della ressa all'arrivo).
Però poi il girò andrebbe chiuso scendendo dalla val Mezdì. Io non sarei troppo spaventato dalla neve, anche se quando la percorsi nel 2009 (di neve ce n'era) occorreva fare un po' di attenzione in alcuni tratti attrezzati, perchè vicino alla roccia c'erano ovviamente dei bei 'buchi'.
 
Sì, ero in dubbio se percorrerla o meno, ricordavo un passaggio con cavi su roccette ma non ero sicuro se si potesse evitare del tutto il canale innevato e dall'alto non riuscivo a capirlo, e alla fine la paura di uno scivolone nel tratto più ripido ha avuto la meglio sulla voglia di discenderla (*).

Questa era la situazione ad agosto 2015, ma quest'anno nonostante il caldo credo ci sia molta più neve...


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(*) o forse è stata la voglia di una birra al Cavazza a farmi decidere HIHIHI
 
A proposito di ferrate poco frequentate, se tutto va bene tra qualche gg dovrei affrontare la 'grande caprata' (da Som Forca a Forcella Staunies) per fare in libertà il Dibona, prima che nell'anno duemilamai costruiscano il nuovo impianto.

Fantastico il Dibona senza la massa... Sto aspettando anch'io la giornata giusta per farlo solo che io volevo farlo in salita, magari organizzandomi con due macchine.

Ovviamente non riesco a trovare nessuno che voglia farlo con me HIHIHI
 
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