Jagar
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Riesco a ritagliarmi qualche giorno di vacanza nel periodo fantozziano di Ferragosto, e grazie al meteo stabile e ad una scelta per quanto possibile di itinerari non troppo frequentati ne è venuta fuori una settimana molto piacevole.
Il primo giorno, giusto per sgranchirmi le gambe, salgo sull'altopiano dello Sciliar partendo dai Bagni di Lavina Bianca, proseguo fino al rifugio Alpe di Tires e rientro dall'interminabile Val Ciamin.
Salendo lungo la Bärenfalle
Il gruppo del Catinaccio visto dallo Sciliar
Sullo sfondo l'Alpe di Siusi
Ancora il Catinaccio
L'altopiano dello Sciliar appena percorso
Scendendo lungo la Val Ciamin
Il secondo giorno studio un anello che dal Passo Costalunga in senso orario mi porterà a percorrere la splendida ferrata dei Campanili del Latemar e rientro passando nei boschi sopra Obereggen.
Il bivacco Rigatti visto dalla Latemarspitze
Vista su Carezza e Catinaccio
Latemarspitze in primo piano e Torre Diamantidi sullo sfondo, punto più alto di tutto il Latemar
Il bivacco e il Latemarspitze
Proseguendo lungo la ferrata - in realtà per buona parte del percorso non ci sono tratti attrezzati ma un sentiero abbastanza facile e non troppo esposto
Tratto attrezzato su cengia
Parte conclusiva della ferrata - o iniziale, a seconda del punto di partenza
Il tratto appena percorso
Fine/inizio della ferrata, sotto le impressionanti guglie del Latemar
In basso si intravede il sentiero di rientro per chi parte da Obereggen e non prosegue verso passo Costalunga, in alto si vedono alcuni escursionisti lungo la cengia...
...zoomata sugli escursionisti in cengia - che come tutte le cenge che si rispettino incute molto più timore da lontano che a percorrerla
Giungo nei pressi della forcella dei Camosci che mi consentirà di scendere sul versante di Obereggen
Il lato "opposto" delle guglie del Latemar
I Campanili del Latemar visti da nord
Il cuore del comprensorio di Carezza ai piedi della Roda di Vael
Venerdì 13 il mio programma prevede(va) il concatenamento delle ferrate Roda di Vael e Masarè, ma la prevedibile coda presente nel tratto iniziale della prima ferrata mi fa subito desistere, facendomi optare per un più rilassante giro a quote più basse.
Dal Passo del Vajolon vista sulle Coronelle
il Passo del Vajolon e sullo sfondo il Latemar
Tratto iniziale dell'ascesa alla Roda di Vael, troppa gente incolonnata per i miei gusti...
Vista sulla valle del Vajolet
La Roda di Vael alle mie spalle
Fioriture e Coronelle
Fioriture e Latemar
Mucche volanti sotto la cabinovia del Re Laurino
Il Catinaccio visto dalla zona del Moseralm
Idem
La vigilia di Ferragosto per non rischiare un'altra giornata affollata decido di andare sul sicuro: ferrata Gadotti al Sass Aut.
Il bivacco Zeni all'inizio della ferrata
Punta Vallaccia sopra di me
Le piste del Buffaure, sullo sfondo Sassolungo e Sassopiatto
Le imponenti pareti sotto Cima Undici
Il tratto che porta a Cima Dodici
Il Buffaure sovrasta la Valle San Nicolò
Moena ai miei piedi
I verdi prati del Sass Aut con Punta Vallaccia subito dietro
Non mancano le fioriture
Superba vista su Catinaccio e Sassolungo
Tutto il gruppo del Catinaccio
La ferrata scende in questa stretta gola dietro al Sass Aut
La Vallaccia
Inizia in questo punto anche il sentiero attrezzato Federspiel, ma concatenarlo alla Gadotti avrebbe eccessivamente allungato il mio itinerario, sarà per la prossima volta...
Ancora la Vallaccia in tutta la sua grandezza
Si intravede la parte finale del Federspiel
Tronchi accatastati ai piedi del Buffaure, il passaggio di Vaia purtroppo è sempre presente...
Fine prima parte, da continuare... :skiciao:
Il primo giorno, giusto per sgranchirmi le gambe, salgo sull'altopiano dello Sciliar partendo dai Bagni di Lavina Bianca, proseguo fino al rifugio Alpe di Tires e rientro dall'interminabile Val Ciamin.
Salendo lungo la Bärenfalle
Il gruppo del Catinaccio visto dallo Sciliar
Sullo sfondo l'Alpe di Siusi
Ancora il Catinaccio
L'altopiano dello Sciliar appena percorso
Scendendo lungo la Val Ciamin
Il secondo giorno studio un anello che dal Passo Costalunga in senso orario mi porterà a percorrere la splendida ferrata dei Campanili del Latemar e rientro passando nei boschi sopra Obereggen.
Il bivacco Rigatti visto dalla Latemarspitze
Vista su Carezza e Catinaccio
Latemarspitze in primo piano e Torre Diamantidi sullo sfondo, punto più alto di tutto il Latemar
Il bivacco e il Latemarspitze
Proseguendo lungo la ferrata - in realtà per buona parte del percorso non ci sono tratti attrezzati ma un sentiero abbastanza facile e non troppo esposto
Tratto attrezzato su cengia
Parte conclusiva della ferrata - o iniziale, a seconda del punto di partenza
Il tratto appena percorso
Fine/inizio della ferrata, sotto le impressionanti guglie del Latemar
In basso si intravede il sentiero di rientro per chi parte da Obereggen e non prosegue verso passo Costalunga, in alto si vedono alcuni escursionisti lungo la cengia...
...zoomata sugli escursionisti in cengia - che come tutte le cenge che si rispettino incute molto più timore da lontano che a percorrerla
Giungo nei pressi della forcella dei Camosci che mi consentirà di scendere sul versante di Obereggen
Il lato "opposto" delle guglie del Latemar
I Campanili del Latemar visti da nord
Il cuore del comprensorio di Carezza ai piedi della Roda di Vael
Venerdì 13 il mio programma prevede(va) il concatenamento delle ferrate Roda di Vael e Masarè, ma la prevedibile coda presente nel tratto iniziale della prima ferrata mi fa subito desistere, facendomi optare per un più rilassante giro a quote più basse.
Dal Passo del Vajolon vista sulle Coronelle
il Passo del Vajolon e sullo sfondo il Latemar
Tratto iniziale dell'ascesa alla Roda di Vael, troppa gente incolonnata per i miei gusti...
Vista sulla valle del Vajolet
La Roda di Vael alle mie spalle
Fioriture e Coronelle
Fioriture e Latemar
Mucche volanti sotto la cabinovia del Re Laurino
Il Catinaccio visto dalla zona del Moseralm
Idem
La vigilia di Ferragosto per non rischiare un'altra giornata affollata decido di andare sul sicuro: ferrata Gadotti al Sass Aut.
Il bivacco Zeni all'inizio della ferrata
Punta Vallaccia sopra di me
Le piste del Buffaure, sullo sfondo Sassolungo e Sassopiatto
Le imponenti pareti sotto Cima Undici
Il tratto che porta a Cima Dodici
Il Buffaure sovrasta la Valle San Nicolò
Moena ai miei piedi
I verdi prati del Sass Aut con Punta Vallaccia subito dietro
Non mancano le fioriture
Superba vista su Catinaccio e Sassolungo
Tutto il gruppo del Catinaccio
La ferrata scende in questa stretta gola dietro al Sass Aut
La Vallaccia
Inizia in questo punto anche il sentiero attrezzato Federspiel, ma concatenarlo alla Gadotti avrebbe eccessivamente allungato il mio itinerario, sarà per la prossima volta...
Ancora la Vallaccia in tutta la sua grandezza
Si intravede la parte finale del Federspiel
Tronchi accatastati ai piedi del Buffaure, il passaggio di Vaia purtroppo è sempre presente...
Fine prima parte, da continuare... :skiciao: