Da Sur En a Burgusio per il passo di Slingia - Gruppo del Sesvenna - Luglio 2021

subsahara

Coldest Ice
Un’improvvisa improcrastinabile urgenza fisiologica mi è fatale: arrivo alla rotatoria di Burgusio in leggerissimo ritardo, quel tanto che basta per perdere l’autobus delle 09:12
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Pazienza! Un’ora dopo salgo sul mezzo diretto a Martina
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Nauders sfila sulla destra…
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… dopo una quarantina di minuti di viaggio entro in Elvezia. L’autopostale e il suo autista mi stanno aspettando
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Alle 11:14, con proverbiale puntualità svizzera, vengo depositato alla fermata in località Crusch
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E’ veramente tardissimo, ma il tempo è buono, il percorso è semplice e io non ho nessuna fretta.
Allora, mi trovo sulla sinistra dell’Eno: devo scendere al fiume, passare dall’altra parte e poi risalire la Val d’Uina, che in questo momento mi si para davanti
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Quindi comincio a scendere per il sentierino…
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Engadina, verso valle
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Engadina, verso monte
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In breve arrivo al ponte sull’Eno, che mi traghetterà in località Sur En
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L’Eno, verso valle
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L’Eno, verso monte
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Il ponte, visto dalla riva destra
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Campeggio di Sur En
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Bene, sono pronto a risalire la Val d’Uina. Una gentile signora mi mostra la strada
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Parete di una casa a Sur En. Quella figura, un fauno silvatico, regge con la mano destra un alberello, però… visto distrattamente, ricorda piuttosto un satiro lascivo, che si trastulla ammirando la gentile signora della foto precedente HIHIHI
Sulla panchina si legge: “la giassa es stipa at ferm’ün mumaint! La prescha dal muond nu’ rend cuntaint”
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Avvertimenti per i ciclisti. Il contenuto non mi interessa minimamente, però è bello leggerlo in romancio :D
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E’ praticamente impossibile sbagliarsi: basta seguire la forestale che porta fino alla malga Uina Dadaint, 600 metri più in alto
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La parte bassa della valle è stretta e profonda; la carrabile la segue ora da una parte ora dall’altra del torrente
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Da uno dei ponti: vista verso valle
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Salendo un po’ la valle si fa finalmente meno aspra, e la vista si apre
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Da uno dei ponti, vista verso monte
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Sono più o meno all’altezza della malga Uina Dadora, a 1500 m slm, (raggiungibile con una breve deviazione)
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Salendo ho incontrato un pannello che racconta la storia dell’orso in questa valle: l’ultimo esemplare, il penultimo di tutta la Svizzera, venne abbattuto nel 1897 (se mi ricordo bene)
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Dopo un paio di tornanti (gli unici della strada), noto due macchine parcheggiate: è la fine della forestale!
Sono in una bellissima radura, in vista di Uina Dadaint
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Mi lascio alle spalle la malga…
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… e proseguo verso l’orrida gola che chiude la Val d’Uina in alto, separandola dagli stupendi pascoli d’alta quota di Slingia che si trovano appena dietro.
E’ già perfettamente visibile il sentiero tagliato nella roccia
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L’avvicinamento alla gola comporta qualche piccolo saliscendi
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Uno sguardo all’indietro
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E’ quasi l’una e mezza e ho fame. Mi siedo all’ombra e consumo un pasto frugale
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Dopo essermi rifocillato attacco il sentiero che consente di superare la gola d’Uina
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Quasi alla fine
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Un ultimo sguardo all’indietro...
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… e sbuco fuori.
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Sono a circa 2150 m in un vasto pascolo d’alta quota.
Una specie di paradiso, meritata “ricompensa” dopo il lungo attraversamento dell’aspra - a tratti asperrima - val d’Uina
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Ora posso proseguire per comoda traccia verso il passo di Slingia
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Prima di arrivare al passo però incontro il confine di stato.
Sono le 14:20, il mio “blitz” in Svizzera è durato esattamente tre ore e mezza.
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Immancabile foto ai cippi di confine: quello bianco piccolino, posto in opera dopo la prima guerra mondiale da Italia e Svizzera, si va a ad aggiungere al cippo grande e scuro dei tempi dell’impero asburgico
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Il passo di Slingia, 2310 m slm, è qualche centinaio di metri più avanti. Insomma, anche in questo angolo d’Alto Adige l’Italia “sfora” un po’, tracimando nel bacino del Danubio
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Una volta scolllinato l’ambiente si fa ancora più bello
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Appare l’antica Pforzheimerhütte, eccezionale balcone panoramico su Ortles e Cevedale
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A pochi passi sorge un altro rifugio, quello attivo: il Sesvenna
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Io però preferisco di gran lunga il primo, accanto al quale mi stendo una ventina di minuti per riposare e contemplare
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Alle 15:10 mi rimetto in marcia, seguendo dappresso il placido torrente Slingia
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Dopo poco però lo Slingia compie un balzo di circa 200 metri, finendo nella piana sottostante
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Il sentiero supera il salto aggirandolo dalla sinistra orografica
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La cascata dello Slingia
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Continuo a perdere quota, avanzando nella bellissima vallata
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In questa foto si notano le numerose briglie per la regimazione del torrente
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Arrivo in breve alla Schliniger Alm, a 1868 m slm.
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“Va bene” - mi dico - “ora che ho fatto trenta mi pare pure il caso di sedermi una mezz’oretta con una bella birra in mano”.
In realtà (puntino rosso) ero a circa due terzi del percorso
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Comunque ci stava tutta!
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Alla fine lascio la malga…
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… e arrivo a Slingia
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La fermata dell’autobus è piena di gente in attesa.
“E se lo prendessi pure io?” - mi chiedo - “non è che ora per scendere a Burgusio il sentiero si rivelerà noioso?”
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No, il sentiero per Burgusio non è affatto noioso; anzi, la seconda metà in particolare è molto bella.
Comunque: appena dopo il paese imbocco la ciclabile…
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… scendo giù trotterellando...
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… e infine a un bivio giro a sinistra e imbocco il cosiddetto “sentiero delle ore” (Stundenweg), che correndo a mezza costa con un po’ di saliscendi collega l’Abbazia di Monte Maria al Monastero di San Giovanni
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Quando il bosco si dirada, i panorami d’insieme sulla val Venosta sono veramente fantastici
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Arrivo infine alla chiesetta di Santo Stefano sopra Burgusio
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Ora manca solo la picchiata finale verso il paese, con un sentierino che taglia i tornanti della strada
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Alle 17:40 sono davanti alla dugentesca Fürstenburg
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Per tornare alla macchina, che è a circa 1 km, devo attraversare il paese
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Ho soggiornato a Burgusio qualche anno fa, e mi fa molto piacere rivederlo.
Nei mesi invernali la “popolazione” del paese cresce, perché i piani-terra di diverse abitazioni sono stalle nelle quali gli allevatori tengono le loro mucche.
Ha “carattere”, Burgusio: per quanto mi riguarda è mille volte meglio dei paesini della Val Gardena o della Val Badia.
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L’ultima foto è dedicata a l’abbazia di Monte Maria, e al minuscolo Adige
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che bel giro e che bello burgusio!
Praticamente è li paese del nonno di heidiHIHIHI

chissà se c'è un libro con tutti i sentieri scavati nella roccia, che figata sono:PPINK
 
Atomico come
sempre.

E quello storytelling semi nascosto, di te alla ricerca degli angoli non ortodossi dei nostri confini, delle linee di displuvio (tra l’altro più modestamente se ne parlava in un altro topic con ste1258 ad esempio di certi assurdi confini tra Emilia e Toscana e tra Bologna e Modena),
mi lasciano sempre estasiato!

Poi la val Venosta 😍 i suoi conoidi… va matto anche un appassionato di ghiaie come me!

Ma il sentiero scavato mi pareva a dimensione più che umana, ovvero dove cammini ritto senza troppi problemi di “corna”, cosa che ad esempio non capita con le gallerie della guerra in Dolomiti 😩
 
Subsahara vedo che bazzichi spesso quella zona a cavallo tra 3 nazioni. Sei mai stato nella stupenderrima Val Mora?

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Subsahara, se vuoi avrei qui anche il cippo di Fuorcla Sesvenna da farti vedere...

Che colori affascinanti anche in quella stagione!

Quanto al cippo:
Kühl und rein
Laaser Wasser, Laaser Stein


Subsahara vedo che bazzichi spesso quella zona a cavallo tra 3 nazioni. Sei mai stato nella stupenderrima Val Mora?

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A dir la verità non l’ho mai neanche sentita nominare!
Porca miseria, però :shock::shock: Prendo nota!
Atomico come
sempre.

E quello storytelling semi nascosto, di te alla ricerca degli angoli non ortodossi dei nostri confini, delle linee di displuvio (tra l’altro più modestamente se ne parlava in un altro topic con ste1258 ad esempio di certi assurdi confini tra Emilia e Toscana e tra Bologna e Modena),
mi lasciano sempre estasiato!

Poi la val Venosta 😍 i suoi conoidi… va matto anche un appassionato di ghiaie come me!

Ma il sentiero scavato mi pareva a dimensione più che umana, ovvero dove cammini ritto senza troppi problemi di “corna”, cosa che ad esempio non capita con le gallerie della guerra in Dolomiti 😩

Hai ragione sulla Val Venosta: tra le grandi valli alpine, se non è la più bella poco ci manca!
Mi fa piacere che tu abbia riconosciuto e che tu stia seguendo con interesse il mio” filo rosso”, Mad :D
Ma ti assicuro che è una cosa inconscia: la scelte delle mete è dettata dal momento e dalle opportunità.
Insomma... vado un po’ a casaccio HIHIHI
 
^ Pensi che a Berlino vogliono cambiare il nome alla storica Mohrenstraße (che, secondo l'ipotesi più accreditata, sarebbe stata così battezzata in onore dei membri della prima delegazione "diplomatica" africana provenienti dall'attuale Ghana = l'ex colonia brandeburghese di Großfriedrichsburg). Dopo le discussioni sulla Capanna Negra non mi sorprenderebbe che qualche esagitato colpisca pure nel sonnacchioso Sud-Tirolo.
 
Sul sito c'è la storia del Maso e si spiega perchè si chiama così (i "mori" erano i viandanti, i pellegrini o le servitù dei principi e dei nobili che vi transitavano).
 
Subsahara, visto che ti piacciono i sentieri in zone di confine, posso consigliarti il sentiero dei contrabbandieri (si chiamano tutti così, compreso questo della Gola Uina) della cresta Gurglerkamm. Parti da Hochgurgl su per la Königstal, sconfini dal Königsjoch e scendi nella Seebertal, arrivando poi alla strada del passo Rombo, nei pressi della malga Oberglanegg.

Königsjoch 2825m
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Seebertal
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Purtroppo non trovo più le altre foto per vedere se c'erano dei cippi segnaconfine e com'erano fatti.. 🙄
Magari potrai documentare meglio tu...
 
^ Pensi che a Berlino vogliono cambiare il nome alla storica Mohrenstraße (che, secondo l'ipotesi più accreditata, sarebbe stata così battezzata in onore dei membri della prima delegazione "diplomatica" africana provenienti dall'attuale Ghana = l'ex colonia brandeburghese di Großfriedrichsburg). Dopo le discussioni sulla Capanna Negra non mi sorprenderebbe che qualche esagitato colpisca pure nel sonnacchioso Sud-Tirolo.

Però le discussioni intorno alla capanna Negra non furono alimentate soprattutto da bot e troll vari?

Ricordo che una serie di messaggi erano palesemente di bot
 
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