subsahara
Coldest Ice
Sono le sette in punto. Dopo avere lasciato il veicolo a quota 1550 m, circa 1 km a valle del grande parcheggio di Casere, mi metto in marcia.
Dopo dieci minuti raggiungo il parcheggio alla fine della strada. Sullo sfondo, nell’ombra, la lontana forcella del Picco
Verso sud, la Merbspitze (il picco a sinistra). Dietro c’è la Arvental, una delle vallate terminali della Defereggental
La quattrocentesca chiesetta dello Spirito Santo, a quanto pare (secondo le informazioni reperibili in rete) visitata spesso da Ratzinger
Continuo per la comoda carrareccia di fondo valle…
… ma la abbandono poco dopo, per iniziare a risalire il fianco orografico destro della Valle Aurina tramite uno stretto e ripido sentiero che porta alla Schöntalalm
La dirimpettaia Valle del Vento, guardata dal massiccio della Sattelspitze (credo). In basso la Grünbichlalm
Arrivo in vista di una piccola capanna privata. Dentro un abbeveratoio in legno sono conservate in fresco delle bottiglie d’acqua e di birra. Prendo una di quest’ultime per il prosieguo, dopo avere versato un obolo nella cassetta per le offerte
Ancora la Valle del Vento, laterale di sinistra della Valle Aurina
In questa foto, oltre alla Merbspitze, compare anche nell’estrema destra del riquadro la Lenkspitze (credo… non ci metterei la mano sul fuoco). Anch’essa, come la Merbspitze, è sulla linea di confine
Bene, continuo la ripida salita…
… fino ad incrociare, attorno ai 2000 metri di quota, la carrareccia che salendo da Predoi arriva fino alla Tauernalm. La stupenda prateria d’alta quota sale gradatamente fino a incontrare il principale spartiacque alpino. La vetta sullo sfondo dovrebbe essere il Dreiecker (2892 m slm), chiamato così - immagino - perché in cima si incontrano Tirolo, Alto Adige e Salisburghese.
In centro foto lo Schöntaljöchl (2632 m slm)
La Schöntalalm è in condizioni non buone…
Sguardo indietro, verso valle
Con un po’ di disappunto prendo atto che la carrareccia mi fa perdere quota… ma la vista del maestoso Picco dei Tre Signori rinfranca lo spirito
Mi volto a sinistra e do un’occhiata: circa cinquecento metri più in alto è già visibile il rifugio “Vetta d’Italia”, distaccamento della GdF (freccia gialla).
“Ne devo magnà ancora de pastasciutta!” dico tra me e me pensando alla frase di Bonucci urlata in favore di telecamera agli amici inglesi
Intanto arrivo in vista della Tauernalm, e imbocco senza indugi la mulattiera lastricata che, salendo dal fondovalle, conduce fino al passo dei Tauri
Dio mio, che spettacolo! Sullo sfondo la Rotspitze, 3495 m slm, (o Pizzo Rosso che dir si voglia), solo di una manciata di metri più basso del Picco dei Tre Signori
… e ruotando l’inquadratura un po’ a sinistra, ecco la testata della Valle Aurina con il grandioso Dreiherrenspitze (3499 m slm)
Intanto sono arrivato nei pressi di una stalla. Ho letto che oltre il passo dei Tauri, nel versante salisburghese, i pastori delle Valle Aurina possiedono degli alpeggi dove portano ancora oggi i loro bovini a passare l’estate.
Sullo sfondo la Pfaffenschneide (Cresta dei Preti), crinale che scende dallo spartiacque principale verso sud
Si avvicina il Passo dei Tauri (2632 m slm), che divide Alpi Aurine (o della Zillertal) dagli Alti Tauri
Guardando in basso si nota la stalla precedentemente lambita. Oltre il profondo solco dell’invisibile Valle Aurina, il panorama è dominato dalla superba accoppiata Dreiherrenspitze - Rotspitze
Il distaccamento della GdF è ormai a portata di “piede”
Sono arrivato a un bivio, attorno ai 2500 m slm.
Proseguendo dritto potrei arrivare velocemente al Passo dei Tauri, ma io invece vado a destra e imbocco il Lausitzer Weg…
… e così facendo, attraversando un’orrida pietraia…
… arrivo alle 9:30 al rifugio “Vetta d’Italia” (vabbè, non è un rifugio)
Una pausa di un quarto d’ora, al cospetto dell’imponente e ormai non troppo lontano Picco dei Tre Signori, è d’uopo
Lasciatami alle spalle l’edificio, mi inoltro per il Lausitzer Weg nel mondo dei Tauri
Ancora il Pizzo Rosso
Ancora il Picco dei Tre Signori
Proseguendo verso oriente mi avvicino sempre più alla Pfaffenschneide, che dovrò in qualche modo superare
Come? Tramite un ripidissimo fanalino, attrezzato con dei gradoni in legno, che consente di recuperare in un colpo solo il dislivello (circa 130 metri) perso dopo avere lasciato il distaccamento della GdF
“Teufelstiege”: questo è il nome del passaggio attraverso la Pfaffenschneide. ’Tacci sua! Devo confessare che questi gradoni mi hanno veramente “sderenato” :checepossofa:
Una volta superata la Pfaffenschneide, la “situazione è questa”: per giungere alla Forcella del Picco (freccia gialla) il sentiero aggira dall’alto la Lahnacher Wand, ripida parete che digrada verso la sottostante spianata acquitrinosa della Lahneralm (dove poi mangerò)
Ora sto proseguendo più lentamente, cercando di guardarmi attentamente attorno: da un momento all’altro so che ci dovrebbe essere una traccia che si stacca a sinistra e punta verso la cima della Vetta d’Italia (non sono sicuro, ma dovrebbe essere quella indicata dalla freccia)
Guardo, guardo, ma non vedo nulla… se trovassi la traccia salirei certamente in cima: mancano trecento metri di facile ascesa.
Di proseguire a vista invece non me la sento: il terrain, costituito da una distesa sconfinata di instabili lastroni di granito e gneiss, è infido. Specialmente in discesa è facile mettere un piede in fallo e farsi male, specialmente se si è stanchi (e io mi sento un po’ stanco). Inoltre sono le 10:30 e io sul sentiero non ho ancora visto un cane.
Meglio lasciar perdere…
Noto comunque, poco discosto dal sentiero, i resti di una costruzione in pietra: ipotizzo che sia ciò che rimane del Lausitzerhütte, rifugio costruito (così come del resto l’Alta Via) ai primi del novecento dalla sezione lusaziana del DÖAV
La Vetta d’Italia
Andiamo avanti per il Lausitzer Weg
Sguardo retrospettivo: la Pfaffenschneide vista da est (sono sopra la Lahnacher Wand)
Da qui i seracchi si incominciano a vedere bene
La forcella del Picco si avvicina (manca in realtà ancora una mezzora)
Pecore (per fortuna non accompagnate)
Sono a un bivio: prendendo a destra si può scendere direttamente al rifugio Tridentina
Io però vado dritto…
… e dopo essermi fermato una decina di minuti per gustarmi la birra “trovata” qualche ora prima, arrivo alle 11:45 alla Forcella del Picco (Birnlücke), 2669 m slm
La vista sul versante salisburghese
A ovest questo picco dovrebbe chiamarsi (stando alla Tabacco) Luckner, 2777 m slm
La Valle Aurina
Scambio qualche parola con i miei “compagni di forcella”, e mi congratulo con il bel cucciolo di due anni e mezzo per le sue virtù montanare.
Poi, alle 12:15, mi avvio verso il rifugio Tridentina, posto circa duecento metri più in basso
Magnifica posizione…
Mi lascio il Tridentina alle spalle e plano verso la Lahneralm, seguendo il comodo ma ripido sentiero lastricato
Salgo le scale e mi accomodo dentro, per un pranzo molto rustico ma soddisfacente (molto buono lo strudel)
Dopo un’oretta saluto la Lahneralm e mi avvio per la breve ripida discesa, con il torrente Aurino vicinissimo a destra
Kehreralm. La carrareccia da Casere arriva fino a qui.
Vista retrospettiva dalla spianata della Kehreralm: la Forcella del Picco è praticamente sulla verticale della malga
Gli ultimi km, in dolce discesa, sono un graduale avvicinamento alla “civiltà”
Il parcheggio di Casere
Più a valle, lo slargo dove ho lasciato la macchina
L’itinerario
Dopo dieci minuti raggiungo il parcheggio alla fine della strada. Sullo sfondo, nell’ombra, la lontana forcella del Picco
Verso sud, la Merbspitze (il picco a sinistra). Dietro c’è la Arvental, una delle vallate terminali della Defereggental
La quattrocentesca chiesetta dello Spirito Santo, a quanto pare (secondo le informazioni reperibili in rete) visitata spesso da Ratzinger
Continuo per la comoda carrareccia di fondo valle…
… ma la abbandono poco dopo, per iniziare a risalire il fianco orografico destro della Valle Aurina tramite uno stretto e ripido sentiero che porta alla Schöntalalm
La dirimpettaia Valle del Vento, guardata dal massiccio della Sattelspitze (credo). In basso la Grünbichlalm
Arrivo in vista di una piccola capanna privata. Dentro un abbeveratoio in legno sono conservate in fresco delle bottiglie d’acqua e di birra. Prendo una di quest’ultime per il prosieguo, dopo avere versato un obolo nella cassetta per le offerte
Ancora la Valle del Vento, laterale di sinistra della Valle Aurina
In questa foto, oltre alla Merbspitze, compare anche nell’estrema destra del riquadro la Lenkspitze (credo… non ci metterei la mano sul fuoco). Anch’essa, come la Merbspitze, è sulla linea di confine
Bene, continuo la ripida salita…
… fino ad incrociare, attorno ai 2000 metri di quota, la carrareccia che salendo da Predoi arriva fino alla Tauernalm. La stupenda prateria d’alta quota sale gradatamente fino a incontrare il principale spartiacque alpino. La vetta sullo sfondo dovrebbe essere il Dreiecker (2892 m slm), chiamato così - immagino - perché in cima si incontrano Tirolo, Alto Adige e Salisburghese.
In centro foto lo Schöntaljöchl (2632 m slm)
La Schöntalalm è in condizioni non buone…
Sguardo indietro, verso valle
Con un po’ di disappunto prendo atto che la carrareccia mi fa perdere quota… ma la vista del maestoso Picco dei Tre Signori rinfranca lo spirito
Mi volto a sinistra e do un’occhiata: circa cinquecento metri più in alto è già visibile il rifugio “Vetta d’Italia”, distaccamento della GdF (freccia gialla).
“Ne devo magnà ancora de pastasciutta!” dico tra me e me pensando alla frase di Bonucci urlata in favore di telecamera agli amici inglesi
Intanto arrivo in vista della Tauernalm, e imbocco senza indugi la mulattiera lastricata che, salendo dal fondovalle, conduce fino al passo dei Tauri
Dio mio, che spettacolo! Sullo sfondo la Rotspitze, 3495 m slm, (o Pizzo Rosso che dir si voglia), solo di una manciata di metri più basso del Picco dei Tre Signori
… e ruotando l’inquadratura un po’ a sinistra, ecco la testata della Valle Aurina con il grandioso Dreiherrenspitze (3499 m slm)
Intanto sono arrivato nei pressi di una stalla. Ho letto che oltre il passo dei Tauri, nel versante salisburghese, i pastori delle Valle Aurina possiedono degli alpeggi dove portano ancora oggi i loro bovini a passare l’estate.
Sullo sfondo la Pfaffenschneide (Cresta dei Preti), crinale che scende dallo spartiacque principale verso sud
Si avvicina il Passo dei Tauri (2632 m slm), che divide Alpi Aurine (o della Zillertal) dagli Alti Tauri
Guardando in basso si nota la stalla precedentemente lambita. Oltre il profondo solco dell’invisibile Valle Aurina, il panorama è dominato dalla superba accoppiata Dreiherrenspitze - Rotspitze
Il distaccamento della GdF è ormai a portata di “piede”
Sono arrivato a un bivio, attorno ai 2500 m slm.
Proseguendo dritto potrei arrivare velocemente al Passo dei Tauri, ma io invece vado a destra e imbocco il Lausitzer Weg…
… e così facendo, attraversando un’orrida pietraia…
… arrivo alle 9:30 al rifugio “Vetta d’Italia” (vabbè, non è un rifugio)
Una pausa di un quarto d’ora, al cospetto dell’imponente e ormai non troppo lontano Picco dei Tre Signori, è d’uopo
Lasciatami alle spalle l’edificio, mi inoltro per il Lausitzer Weg nel mondo dei Tauri
Ancora il Pizzo Rosso
Ancora il Picco dei Tre Signori
Proseguendo verso oriente mi avvicino sempre più alla Pfaffenschneide, che dovrò in qualche modo superare
Come? Tramite un ripidissimo fanalino, attrezzato con dei gradoni in legno, che consente di recuperare in un colpo solo il dislivello (circa 130 metri) perso dopo avere lasciato il distaccamento della GdF
“Teufelstiege”: questo è il nome del passaggio attraverso la Pfaffenschneide. ’Tacci sua! Devo confessare che questi gradoni mi hanno veramente “sderenato” :checepossofa:
Una volta superata la Pfaffenschneide, la “situazione è questa”: per giungere alla Forcella del Picco (freccia gialla) il sentiero aggira dall’alto la Lahnacher Wand, ripida parete che digrada verso la sottostante spianata acquitrinosa della Lahneralm (dove poi mangerò)
Ora sto proseguendo più lentamente, cercando di guardarmi attentamente attorno: da un momento all’altro so che ci dovrebbe essere una traccia che si stacca a sinistra e punta verso la cima della Vetta d’Italia (non sono sicuro, ma dovrebbe essere quella indicata dalla freccia)
Guardo, guardo, ma non vedo nulla… se trovassi la traccia salirei certamente in cima: mancano trecento metri di facile ascesa.
Di proseguire a vista invece non me la sento: il terrain, costituito da una distesa sconfinata di instabili lastroni di granito e gneiss, è infido. Specialmente in discesa è facile mettere un piede in fallo e farsi male, specialmente se si è stanchi (e io mi sento un po’ stanco). Inoltre sono le 10:30 e io sul sentiero non ho ancora visto un cane.
Meglio lasciar perdere…
Noto comunque, poco discosto dal sentiero, i resti di una costruzione in pietra: ipotizzo che sia ciò che rimane del Lausitzerhütte, rifugio costruito (così come del resto l’Alta Via) ai primi del novecento dalla sezione lusaziana del DÖAV
La Vetta d’Italia
Andiamo avanti per il Lausitzer Weg
Sguardo retrospettivo: la Pfaffenschneide vista da est (sono sopra la Lahnacher Wand)
Da qui i seracchi si incominciano a vedere bene
La forcella del Picco si avvicina (manca in realtà ancora una mezzora)
Pecore (per fortuna non accompagnate)
Sono a un bivio: prendendo a destra si può scendere direttamente al rifugio Tridentina
Io però vado dritto…
… e dopo essermi fermato una decina di minuti per gustarmi la birra “trovata” qualche ora prima, arrivo alle 11:45 alla Forcella del Picco (Birnlücke), 2669 m slm
La vista sul versante salisburghese
A ovest questo picco dovrebbe chiamarsi (stando alla Tabacco) Luckner, 2777 m slm
La Valle Aurina
Scambio qualche parola con i miei “compagni di forcella”, e mi congratulo con il bel cucciolo di due anni e mezzo per le sue virtù montanare.
Poi, alle 12:15, mi avvio verso il rifugio Tridentina, posto circa duecento metri più in basso
Magnifica posizione…
Mi lascio il Tridentina alle spalle e plano verso la Lahneralm, seguendo il comodo ma ripido sentiero lastricato
Salgo le scale e mi accomodo dentro, per un pranzo molto rustico ma soddisfacente (molto buono lo strudel)
Dopo un’oretta saluto la Lahneralm e mi avvio per la breve ripida discesa, con il torrente Aurino vicinissimo a destra
Kehreralm. La carrareccia da Casere arriva fino a qui.
Vista retrospettiva dalla spianata della Kehreralm: la Forcella del Picco è praticamente sulla verticale della malga
Gli ultimi km, in dolce discesa, sono un graduale avvicinamento alla “civiltà”
Il parcheggio di Casere
Più a valle, lo slargo dove ho lasciato la macchina
L’itinerario