Forcella del picco (Birnlücke) - Alti Tauri - Luglio 2021

subsahara

Coldest Ice
Sono le sette in punto. Dopo avere lasciato il veicolo a quota 1550 m, circa 1 km a valle del grande parcheggio di Casere, mi metto in marcia.
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Dopo dieci minuti raggiungo il parcheggio alla fine della strada. Sullo sfondo, nell’ombra, la lontana forcella del Picco
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Verso sud, la Merbspitze (il picco a sinistra). Dietro c’è la Arvental, una delle vallate terminali della Defereggental
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La quattrocentesca chiesetta dello Spirito Santo, a quanto pare (secondo le informazioni reperibili in rete) visitata spesso da Ratzinger
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Continuo per la comoda carrareccia di fondo valle…
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… ma la abbandono poco dopo, per iniziare a risalire il fianco orografico destro della Valle Aurina tramite uno stretto e ripido sentiero che porta alla Schöntalalm
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La dirimpettaia Valle del Vento, guardata dal massiccio della Sattelspitze (credo). In basso la Grünbichlalm
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Arrivo in vista di una piccola capanna privata. Dentro un abbeveratoio in legno sono conservate in fresco delle bottiglie d’acqua e di birra. Prendo una di quest’ultime per il prosieguo, dopo avere versato un obolo nella cassetta per le offerte
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Ancora la Valle del Vento, laterale di sinistra della Valle Aurina
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In questa foto, oltre alla Merbspitze, compare anche nell’estrema destra del riquadro la Lenkspitze (credo… non ci metterei la mano sul fuoco). Anch’essa, come la Merbspitze, è sulla linea di confine
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Bene, continuo la ripida salita…
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… fino ad incrociare, attorno ai 2000 metri di quota, la carrareccia che salendo da Predoi arriva fino alla Tauernalm. La stupenda prateria d’alta quota sale gradatamente fino a incontrare il principale spartiacque alpino. La vetta sullo sfondo dovrebbe essere il Dreiecker (2892 m slm), chiamato così - immagino - perché in cima si incontrano Tirolo, Alto Adige e Salisburghese.
In centro foto lo Schöntaljöchl (2632 m slm)
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La Schöntalalm è in condizioni non buone…
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Sguardo indietro, verso valle
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Con un po’ di disappunto prendo atto che la carrareccia mi fa perdere quota… ma la vista del maestoso Picco dei Tre Signori rinfranca lo spirito
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Mi volto a sinistra e do un’occhiata: circa cinquecento metri più in alto è già visibile il rifugio “Vetta d’Italia”, distaccamento della GdF (freccia gialla).
“Ne devo magnà ancora de pastasciutta!” dico tra me e me pensando alla frase di Bonucci urlata in favore di telecamera agli amici inglesi HIHIHI
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Intanto arrivo in vista della Tauernalm, e imbocco senza indugi la mulattiera lastricata che, salendo dal fondovalle, conduce fino al passo dei Tauri
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Dio mio, che spettacolo! Sullo sfondo la Rotspitze, 3495 m slm, (o Pizzo Rosso che dir si voglia), solo di una manciata di metri più basso del Picco dei Tre Signori
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… e ruotando l’inquadratura un po’ a sinistra, ecco la testata della Valle Aurina con il grandioso Dreiherrenspitze (3499 m slm)
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Intanto sono arrivato nei pressi di una stalla. Ho letto che oltre il passo dei Tauri, nel versante salisburghese, i pastori delle Valle Aurina possiedono degli alpeggi dove portano ancora oggi i loro bovini a passare l’estate.
Sullo sfondo la Pfaffenschneide (Cresta dei Preti), crinale che scende dallo spartiacque principale verso sud
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Si avvicina il Passo dei Tauri (2632 m slm), che divide Alpi Aurine (o della Zillertal) dagli Alti Tauri
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Guardando in basso si nota la stalla precedentemente lambita. Oltre il profondo solco dell’invisibile Valle Aurina, il panorama è dominato dalla superba accoppiata Dreiherrenspitze - Rotspitze
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Il distaccamento della GdF è ormai a portata di “piede”
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Sono arrivato a un bivio, attorno ai 2500 m slm.
Proseguendo dritto potrei arrivare velocemente al Passo dei Tauri, ma io invece vado a destra e imbocco il Lausitzer Weg…
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… e così facendo, attraversando un’orrida pietraia…
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… arrivo alle 9:30 al rifugio “Vetta d’Italia” (vabbè, non è un rifugio)
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Una pausa di un quarto d’ora, al cospetto dell’imponente e ormai non troppo lontano Picco dei Tre Signori, è d’uopo
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Lasciatami alle spalle l’edificio, mi inoltro per il Lausitzer Weg nel mondo dei Tauri
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Ancora il Pizzo Rosso
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Ancora il Picco dei Tre Signori
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Proseguendo verso oriente mi avvicino sempre più alla Pfaffenschneide, che dovrò in qualche modo superare
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Come? Tramite un ripidissimo fanalino, attrezzato con dei gradoni in legno, che consente di recuperare in un colpo solo il dislivello (circa 130 metri) perso dopo avere lasciato il distaccamento della GdF
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“Teufelstiege”: questo è il nome del passaggio attraverso la Pfaffenschneide. ’Tacci sua! Devo confessare che questi gradoni mi hanno veramente “sderenato” :checepossofa:
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Una volta superata la Pfaffenschneide, la “situazione è questa”: per giungere alla Forcella del Picco (freccia gialla) il sentiero aggira dall’alto la Lahnacher Wand, ripida parete che digrada verso la sottostante spianata acquitrinosa della Lahneralm (dove poi mangerò)
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Ora sto proseguendo più lentamente, cercando di guardarmi attentamente attorno: da un momento all’altro so che ci dovrebbe essere una traccia che si stacca a sinistra e punta verso la cima della Vetta d’Italia (non sono sicuro, ma dovrebbe essere quella indicata dalla freccia)
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Guardo, guardo, ma non vedo nulla… se trovassi la traccia salirei certamente in cima: mancano trecento metri di facile ascesa.
Di proseguire a vista invece non me la sento: il terrain, costituito da una distesa sconfinata di instabili lastroni di granito e gneiss, è infido. Specialmente in discesa è facile mettere un piede in fallo e farsi male, specialmente se si è stanchi (e io mi sento un po’ stanco). Inoltre sono le 10:30 e io sul sentiero non ho ancora visto un cane.
Meglio lasciar perdere…
Noto comunque, poco discosto dal sentiero, i resti di una costruzione in pietra: ipotizzo che sia ciò che rimane del Lausitzerhütte, rifugio costruito (così come del resto l’Alta Via) ai primi del novecento dalla sezione lusaziana del DÖAV
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La Vetta d’Italia
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Andiamo avanti per il Lausitzer Weg
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Sguardo retrospettivo: la Pfaffenschneide vista da est (sono sopra la Lahnacher Wand)
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Da qui i seracchi si incominciano a vedere bene
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La forcella del Picco si avvicina (manca in realtà ancora una mezzora)
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Pecore (per fortuna non accompagnate)
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Sono a un bivio: prendendo a destra si può scendere direttamente al rifugio Tridentina
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Io però vado dritto…
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… e dopo essermi fermato una decina di minuti per gustarmi la birra “trovata” qualche ora prima, arrivo alle 11:45 alla Forcella del Picco (Birnlücke), 2669 m slm
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La vista sul versante salisburghese
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A ovest questo picco dovrebbe chiamarsi (stando alla Tabacco) Luckner, 2777 m slm
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La Valle Aurina
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Scambio qualche parola con i miei “compagni di forcella”, e mi congratulo con il bel cucciolo di due anni e mezzo per le sue virtù montanare.
Poi, alle 12:15, mi avvio verso il rifugio Tridentina, posto circa duecento metri più in basso
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Magnifica posizione…
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Mi lascio il Tridentina alle spalle e plano verso la Lahneralm, seguendo il comodo ma ripido sentiero lastricato
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Salgo le scale e mi accomodo dentro, per un pranzo molto rustico ma soddisfacente (molto buono lo strudel)
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Dopo un’oretta saluto la Lahneralm e mi avvio per la breve ripida discesa, con il torrente Aurino vicinissimo a destra
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Kehreralm. La carrareccia da Casere arriva fino a qui.
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Vista retrospettiva dalla spianata della Kehreralm: la Forcella del Picco è praticamente sulla verticale della malga
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Gli ultimi km, in dolce discesa, sono un graduale avvicinamento alla “civiltà”
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Il parcheggio di Casere
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Più a valle, lo slargo dove ho lasciato la macchina
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L’itinerario
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Giro stupendo , io l'ho fatto in senso inverso 5/6 anni fa con una gita CAI.
Partiti il primo pomeriggio da Casere siamo saliti al Tridentina dove abbiamo pernottato . Mentre il giorno dopo il gruppo più allenato è salito alla Vetta d' Italia il mio gruppo più soft HIHIHI ha affrontato il giro panoramico che hai fatto tu , in senso inverso.
È stata una delle più belle gite che ho fatto , in una valle fantastica.....
Solo una nota stonata : quell' interminabile pezzo su asfalto sotto il sole cocente che da Casere porta/riporta alla prima baita a fondovalle !!!!! 🥵
Bravo e complimenti 👍
 
Complimenti per il giro e grazie del reportage, esaustivo, come al solito. 🙂
Per la vetta d'italia, non ti amareggiare, tanto la vera Vetta d'italia è un'altra... (Testa gemella occidentale 400m più ad est, raggiungibile tramite la cresta esposta e sfasciumosa) Non ti sei perso granché.. .
 
Ma infatti non mi sono mai spiegato perché chiamano Vetta d’Italia una montagna che è la seconda più a nord della penisola.

Bah


Giro stupendo manco da troppo dalla valle Aurina e penso ci tornerò l’anno prossimo o tra due.

Quelle orrende pietraie che chiamano sentieri, tipici di percorsi su montagne di rocce effusive metamorfiche, hanno fatto bestemmiare pure me in foto.
Tra l’altro ci sono 2-3 percorsi in Appennino modenese intorno al lago Santo, dove sentieri si sviluppano su pietraie similmente orrende, che però essendo di arenaria, qualche probabilità in più di sfaldarsi nel corso dei decenni c’è.
Per chi soffre un po’ di caviglie fragili come me, non c’è scarpone alto che tenga: a casa devi spararti 20’ di vasca fredda a fine giornata
 

.

grazie per il report

questa zona proprio mi manca, e vedere due report nello stesso periodo, tuo e di 4D mi ingolosisce molto, dovrò impegnarmi

Giro stupendo , io l'ho fatto in senso inverso 5/6 anni fa con una gita CAI.
Partiti il primo pomeriggio da Casere siamo saliti al Tridentina dove abbiamo pernottato . Mentre il giorno dopo il gruppo più allenato è salito alla Vetta d' Italia il mio gruppo più soft HIHIHI ha affrontato il giro panoramico che hai fatto tu , in senso inverso.
È stata una delle più belle gite che ho fatto , in una valle fantastica.....
Solo una nota stonata : quell' interminabile pezzo su asfalto sotto il sole cocente che da Casere porta/riporta alla prima baita a fondovalle !!!!! 🥵
Bravo e complimenti 👍


fa sempre tenerezza vedere i suoi giri di un giorno, che noi umani matematicamente facciamo in 2HIHIHI
 
Klockerkarkopf, Glockenkarkopf, Europagipfel, Vetta d’Europa, Vetta d'Italia...

Il clamore che continua a suscitare una cima tanto insignificante, esteticamente e alpinisticamente, è davvero sorprendente...

La salita si fa sugli sfasciumi, con sentiero solo parzialmente segnato.

O almeno così era (o così ricordo che fosse) nell'anno 1993. Nel mese d'agosto.

Facendo lo stesso giro, ci sono salito con mio padre, quando ancora poteva andare in montagna.

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La Pfaffenschneide dall'alto. (Sullo sfondo a sinistra il Rötspitz quando aveva ancora un vero ghiacciaio...)

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E uno sguardo verso le Lahner Kees, per farci del male con il ritiro dei ghiacciai (comunque meno tragico che quello del Rötspitz).

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Prendemmo una lavata colossale scendendo dal rifugio Tridentina, che è già di per sé il sentiero più noioso della valle, almeno fin quasi alla Lahneralm.

Più che la salita alla Vetta d'Italia vale la pena fare una deviazione al passo dei Tauri.

Quanti ricordi in quella valle: ci sono stato la prima volta nell'87 o 88, ed era davvero un altro Sudtirolo.



Da qui i seracchi si incominciano a vedere bene

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Ultima modifica:
Quanti ricordi in quella valle: ci sono stato la prima volta nell'87 o 88, ed era davvero un altro Sudtirolo.

Grazie Rebelott, per le bellissime foto d'epoca e la condivisione dei ricordi :D

fa sempre tenerezza vedere i suoi giri di un giorno, che noi umani matematicamente facciamo in 2HIHIHI

In quella zona, anche per il fatto che si deve partire dal basso, le escursioni sono inevitabilmente lunghette :checepossofa: :D

Quelle orrende pietraie che chiamano sentieri, tipici di percorsi su montagne di rocce effusive metamorfiche, hanno fatto bestemmiare pure me in foto.

Hahahaha! Hai sperimentato insomma il cosiddetto "vicarious pain".
Mi sono portato a casa un bellissimo pezzo di gneiss dalla forcella, tutto sbrilluccicoso...

giro STUPENDO! Con foto e report altrettanto di pregio!
Complimenti!

Grazie! Quando guardavo il Pizzo Rosso pensavo al tuo bellissimo reportage dell'anno scorso :D
Complimenti per il giro e grazie del reportage, esaustivo, come al solito. 🙂
Per la vetta d'italia, non ti amareggiare, tanto la vera Vetta d'italia è un'altra... (Testa gemella occidentale 400m più ad est, raggiungibile tramite la cresta esposta e sfasciumosa) Non ti sei perso granché.. .

Saranno queste le due Teste Gemelle?
Immagino di sì: si assomigliano molto HIHIHI

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Anche io sono stato al Birnlucke. Sono un po' dubbioso: il confine tra le alpi dello Zillertal e gli Alti Tauri non é al Birnlucke? La Vetta d'Italia mi sembra orograficamente più parte delle alpi dello Zillertal.


Edit: Ops sono un cretino HIHIHI

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Forcella_del_Picco

Dei giri che ho fatto in valle Aurina il più bello é l'anello val del Vento - rifugio/passo di Giogo Lungo - valle Rossa


La valle Aurina é stupenda, col piccolo problema peró che per godere bisogna prima spararsi 1000 metri di salite abbastanza anonime, solo con la fatica si puó godere appieno di quelle montagne stupende
 
Anche io sono stato al Birnlucke. Sono un po' dubbioso: il confine tra le alpi dello Zillertal e gli Alti Tauri non é al Birnlucke? La Vetta d'Italia mi sembra orograficamente più parte delle alpi dello Zillertal.


Edit: Ops sono un cretino HIHIHI

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Forcella_del_Picco

Dei giri che ho fatto in valle Aurina il più bello é l'anello val del Vento - rifugio/passo di Giogo Lungo - valle Rossa


La valle Aurina é stupenda, col piccolo problema peró che per godere bisogna prima spararsi 1000 metri di salite abbastanza anonime, solo con la fatica si puó godere appieno di quelle montagne stupende

Be’, si tratta di definizioni, che sono per loro natura arbitrarie.
Effettivamente la Forcella del Picco è un buon punto per porre il confine tra Alpi Aurine e Tauri: innanzitutto perché segna un evidente “cambio di passo” tra ciò che si trova a ovest (una muraglia rocciosa abbastanza uniforme tra 2700 e 2900 m) e ciò che si trova a est (un picco imperioso ricoperto da ghiacciai alto ben 3500 m); e poi c’è il motivo suggestivo che la Forcella è esattamente in asse con il solco della Valle Aurina.

Il passo dei Tauri ha dalla sua il fatto che è leggermente più basso ed è anche storicamente più battuta come via di passaggio per il Salisburghese. E poi, porca miseria, si chiama pure passo dei Tauri!
Insomma, io mi schiero (anacronisticamente) con quest’ultimo :D
 
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