Dopo aver lasciato l’auto all’imbocco della Val Sozzine, proseguiamo con la seconda verso il passo del Tonale, da dove inforchiamo gli sci per risalire le piste in direzione passo paradiso. Dopo una breve sosta vinciamo gli ultimi 500 m e raggiungiamo passo presena. Da lì perdiamo i consueti 600 m per poi cominciare la lunga risalita in direzione del rifugio caduti dell’adamello. Come dispersi in un oceano bianco, con estrema lentezza compiamo il traverso sul ghiacciaio del mandrone per poi guadagnare l’ultima erta sotto al rifugio baciati dalle ultime luci colorate del tramonto. Romano, il gestore, ci accoglie con estrema gentilezza e, in seguito ad un frugale ma lauto pasto, andiamo a dormire dopo le consuete foto di rito alla luce della luna piena.
L’ indomani, alle 06:15, iniziamo il lungo traverso per ri calare sul ghiacciaio decisamente più in alto dell'attacco per la rampa del rifugio. Da qui si entra nella dimensione tipica dell'Adamello, lo sconfinato ghiacciaio si estende davanti a noi E gli 8 km che ci separano dalla piramide sommitale della cima sembrano interminabili. Giungiamo quindi infine agli ultimi 200 m: dapprima su terreno scosceso e ghiacciato poi su terreno più ampio e sicuro, Riusciamo a toccare la splendida vetta dell'Adamello a 3539 m. La vista è spaziale: dalle vicine quanto estetiche vette del gruppo, carè alto, cavento e presanella, alle più distanti vette occidentali, dal bernina fino all' indefinita quanto inconfondibile parete est del Monte rosa nonché sugli svariati 4000 del vallese. Dopo le foto di rito, iniziamo la lunghissima discesa sul ghiacciaio del Pian di Neve, il più esteso d’Italia. Tornati circa quota 3000, sotto alla mole del corno bianco, rimettiamo le pelli per risalire lungamente al passo Venezia. Con un paio di passaggi non proprio elementari, raggiungiamo il suddetto valico. Dopo una pausa meritata, iniziamo l' interminabile ed estetica discesa sul ghiacciaio del pisgana, circa 2000 m di dislivello negativo dove i panorami evolvono da pienamente invernali a tardo primaverili. Gli ultimi estenuanti metri avvengono sulla ripida stradina ancora innevata della Val narcanello e, sfruttando i tratti di pista, giungiamo praticamente all’auto sfibrati ma decisamente soddisfatti, inebriati dalle esperienze vissute sulla più grande distesa glaciale d'Italia che rimarrà indelebile nei nostri ricordi
CIT. Riccardo C.
1° giorno 18,3 km
1819 m. D+
677 m. D-
2° giorno 29,63 km
943 m. D+
2646 m. D-
L’ indomani, alle 06:15, iniziamo il lungo traverso per ri calare sul ghiacciaio decisamente più in alto dell'attacco per la rampa del rifugio. Da qui si entra nella dimensione tipica dell'Adamello, lo sconfinato ghiacciaio si estende davanti a noi E gli 8 km che ci separano dalla piramide sommitale della cima sembrano interminabili. Giungiamo quindi infine agli ultimi 200 m: dapprima su terreno scosceso e ghiacciato poi su terreno più ampio e sicuro, Riusciamo a toccare la splendida vetta dell'Adamello a 3539 m. La vista è spaziale: dalle vicine quanto estetiche vette del gruppo, carè alto, cavento e presanella, alle più distanti vette occidentali, dal bernina fino all' indefinita quanto inconfondibile parete est del Monte rosa nonché sugli svariati 4000 del vallese. Dopo le foto di rito, iniziamo la lunghissima discesa sul ghiacciaio del Pian di Neve, il più esteso d’Italia. Tornati circa quota 3000, sotto alla mole del corno bianco, rimettiamo le pelli per risalire lungamente al passo Venezia. Con un paio di passaggi non proprio elementari, raggiungiamo il suddetto valico. Dopo una pausa meritata, iniziamo l' interminabile ed estetica discesa sul ghiacciaio del pisgana, circa 2000 m di dislivello negativo dove i panorami evolvono da pienamente invernali a tardo primaverili. Gli ultimi estenuanti metri avvengono sulla ripida stradina ancora innevata della Val narcanello e, sfruttando i tratti di pista, giungiamo praticamente all’auto sfibrati ma decisamente soddisfatti, inebriati dalle esperienze vissute sulla più grande distesa glaciale d'Italia che rimarrà indelebile nei nostri ricordi
CIT. Riccardo C.
1° giorno 18,3 km
1819 m. D+
677 m. D-
2° giorno 29,63 km
943 m. D+
2646 m. D-
|