Edo
???
Nuovamente ciao.
Dov'ero arrivato? Vabbè, non ricordo le ultime parole digitate in questa sezione del forum, ma se voglio completare le fotocronache della stagione, per darle anche un minimo di vita in questa triste annata, l'unica opzione è ripassare il tragitto percorso per dirigersi verso la prossima destinazione:
Consueta partenza a metà mattinata:
Questa volta però, a differenza delle precedenti, prendo al bivio la direzione opposta poiché la meta che devo raggiungere si trova in linea d'aria molto vicina alla località dove alloggio, ma c'è una catena montuosa di mezzo da superare e quindi bisogna fare il giro, o a destra o a sinistra. La località si trova più o meno su un passo, ma solamente una delle due strade - non ho ben capito perché vista l'altezza piuttosto modesta - è aperta in inverno:
Dopo un'ora di strada o forse un'ora e mezza più o meno - non ricordo di preciso - arrivo a questa località. Dicevo, anzi scrivevo, che avendo un po' trascurato la Svizzera per sciare durante le passate stagioni, conoscevo per nome questa località, anzi, a dire il vero il nome non lo ricordavo mai ma ricordavo com'era fatta più o meno la skimap che avevo visto alcune volte su internet, e mi aveva attirato per la presenza di una funivia che sembrava abbastanza interessante, unita ad un'area sciistica che pareva invece non il massimo, poiché con modesti dislivelli e con le piste situate tutte sullo stesso versante, ma era ricca di sciovie, particolarmente amate dal sottoscritto e da pochi altri, tanto più visto che oramai sono in stato di critica minaccia in giro per le Alpi e soprattutto all'infuori di questo paese. Vista la costrizione per la scelta delle mete da visitare in questa stagione, è saltata fuori nella mia mente questa località ed una breve visita al sito internet mi ha deciso la sera prima ad andarci; non essendo più tutte le piste aperte purtroppo, ma tutto sommato la skiarea sembrava ancora abbastanza godibile:
Parcheggio al primo impianto che trovo, anche se poi ho scoperto che ci sarebbe anche stata la possibilità di parcheggiare allo skilift che si trova sulla strada poco prima, o al più comodo parcheggio della seggiovia a poca distanza ma più avanti, ma non posso lamentarmi assolutamente poiché trovo un posto, gratuito (nota di benemerito) praticamente davanti all'entrata della telecabina. Acquisto lo skipass pomeridiano e salgo subito sopra, con questo impianto che si può considerare quello più centrale del comprensorio, in quanto esso si sviluppa a destra ed a sinistra di esso:
Finalmente sulle piste. Qualche foto adesso mostrerà la parte a destra (sulla skimap) rispetto alla telecabina. Si trovano qua una serie di skilift (non chiedetemi i nomi, sulla skimap che sto consultando adesso non sono riportati) e di piste abbastanza piatte in mezzo alle piante.
Il punto di forza è stata invece la bellissima qualità della neve, tra l'invernale ed il primaverile unita al fatto che, grazie ai pochissimi passaggi, non si era ancora rovinata. L'ultima sciovia sulla destra con le rispettive piste era già chiusa per fine stagione (gli impianti avrebbero chiuso tutti per il fine settimana successivo, un peccato con tutta questa neve) ma immagino che l'ambiente là fosse molto similare a quello dove si trovano gli altri impianti che erano aperti:
Il centro abitato, il secondo piano (che a parte quella chiesa, sembrerebbe di più o meno recente costruzione. Probabilmente qua in passato si trovava quello e poco altro):
Ed uno skilift:
Caratteristica è questa sciovia doppia con la linea di ritorno che viaggia più in alto di quella di andata:
Lo skilift che arriva più in alto è corto ma ha le due piste più ripide di questa zona:
Adesso mi sposto verso l'impianto aperto che si trova più sulla destra:
Con la pista blu della gran madre. A differenza di parecchie altre skiarea elvetiche, qua le piste hanno i nomi ma, così come per quelli degli impianti, non sono riportati sulla cartina:
Risalita con lo skilift che dovrebbe essere contrassegnato dalla lettera K (o forse era la lettera N, ma credo che quello fosse parte di quelli, anche se prima avevo scritto quello, già chiusi):
E poi rientro nella zona centrale:
Adesso mi sposto verso l'altra area della skiarea, quella situata sulla sinistra della skimap e dove c'è la funivia con le piste che sembrerebbero quelle più interessanti. Sulla carta non capivo bene come poter passare da una parte all'altra; la pista per andare era aperta ma purtroppo mi spaventava il fatto che lo skilift per venire fosse chiuso. Alla cassa la gentile signora mi aveva assicurato che era possibile anche rientrare per gravità lungo la pista di fondo senza avere la necessità di prendere lo skibus (al quale come forse è già noto a qualcuno sono un po' allergico, tanto più di questi tempi), che in ogni caso ho visto fare avanti e indietro con una certa frequenza:
Ah, dimenticavo però: prima di andare alla funivia si passa in questa zona diciamo intermedia, servita da due seggiovie automatiche. Anche qua le piste sono facili ma non proprio piatte come quelle dall'altra parte e in mezzo al bosco:
Dalla cima della seconda seggiovia, tenendosi tutto a destra (questa volta guardando verso valle) si raggiunge comodamente l'inizio della stradina di collegamento:
Che porta, con un po' di fatica perché bisogna spesso spingere, alla funivia:
La stradina è un po' noiosa ma quella draga che parrebbe addirittura abbandonata lì spezza un po' la monotonia degli scatti fotografici:
Sono quasi arrivato; notare la precisione con la quale è accatastata la legna:
La funivia è arrivata, visto che parte solamente ad orari prestabiliti è meglio che mi dia una mossa:
La cosa che non mi piace delle funivie svizzere è il fatto che spesso non partono di frequente ma con una cadenza di anche venti minuti o più tra una corsa e l'altra. Quest'anno poi con la scomodità della mascherina, che fa appannare gli occhiali e del tra l'altro più alto rischio di contagio durante l'attesa - anche se intelligentemente hanno obbligato all'apertura delle finestrelle di tutti gli impianti chiusi, questo tipo di risalita è piuttosto scomoda e fa perdere molto tempo, motivo per il quale a malincuore rinuncerò a ripetere la bella pista nera che ritorna in fondovalle.
"Protezione" artigianale per il conducente:
E finalmente in viaggio verso il Corno Rosso. L'apertura della finestra mi regala una risalita molto panoramica, che in una stagione normale sarebbe invece stata anonima poiché la vecchia cabina aveva come al solito i vetri tutti rigati e tra l'altro colorati di azzurro. Mi auguro che questa abitudine possa rimanere anche in futuro:
:
Il pendio che si sviluppa sotto la funivia sembra molto interessante per il fuoripista. Essendo da solo, non avendo guardato con attenzione il pericolo valanghe, non essendo dotato dell'attrezzatura idonea e non conoscendo la zona però ho preferito non rischiare:
Mi trovo in cima al Corno Rosso di Brienz. Come indica il nome, questa montagna sovrasta la cittadina in fondovalle che si trova molto vicina ad Interlaken. In effetti il lago che si vede sotto è quello che ho costeggiato con la semi autostrada già numerose volte quest'anno; si riconosce anche l'aeroporto che si vede in direzione Haslital quando si viene da Interlaken. Secondo Google Maps qua siamo proprio sul confine di tre cantoni; in effetti subito fuori dalla questa terrazza panoramica si dovrebbe entrare nel Cantone di Berna. La cosa interessante è che questa vetta è raggiungibile anche dall'altra parte, e cioè dalla cittadina dalla quale prende il nome, ma solamente d'estate e tramite un trenino molto caratteristico (ed ovviamente anche molto costoso) e piuttosto antico che risale la montagna ed ha la stazione d'arrivo situata a qualche centinaio di metri di distanza sulla destra rispetto a quella della funivia; stazione che però è totalmente irriconoscibile, o perché è coperta dalla montagna o perché è coperta di neve:
Per accedere alla pista invece bisogna percorrere un lungo tunnel - credo il più lungo che abbia mai percorso di questo tipo, più di quello del Piccolo Cervino dall'uscita della funivia. Farlo in salita e con gli sci in spalla sarebbe abbastanza una tortura, e per questo motivo sconsiglierei di recarsi quassù quando la pista che scende in fondovalle è chiusa, o ad uno sciatore che non possa percorrerla perché è oltre il suo livello tecnico di sciata:
Una volta fuori dalla galleria, sempre secondo Google Maps ci troviamo nel cantone Obvaldo e lì si trova anche la seggiovia che verrà immortalata nelle prossime fotografie con le sue rispettive piste:
Da qua la vista sul fondovalle è ancora migliore che da sopra:
Dicevo; in questa zona si trova una seggiovia quadriposto. La risalita e le piste sono piuttosto corte ma sono abbastanza ripide e la neve è prettamente invernale. C'è una temperatura perfetta, praticamente quattro gatti in pista oltre a me ed un bellissimo panorama: insomma, si sta proprio bene. Ripeterò un po' di volte su e giù queste piste prima di ritornare in basso:
Qua inizia la discesa per la partenza della funivia. E' molto bella, deserta e con una neve di ottima qualità: purtroppo non la ripeto per i motivi summenzionati:
Una volta in basso come ho scritto si può effettivamente rientrare nell'altra zona tramite la pista di fondo. Si deve racchettare un po' ma pensavo peggio; quasi quasi è stato più faticoso il percorso di andata:
Rientrato nella skiarea principale è il momento delle ultime piste e degli ultimi scatti di questa giornata:
Grave nota di demerito alla nota azienda ed un tale errore in un paese famoso per la precisione, della quale l'idioma in questione è tra l'altro una delle lingue nazionali; è agli occhi del sottoscrittodel tutto incomprensibile così come il perché l'abbiano lasciato così:
Vabbè la giornata continua lo stesso e nonostante la nota stonata (ok, sì, colpevoli non sono gli svizzeri ma essi avrebbero dovuto supervisionare in ultima istanza, ed ancora non comprendo come una multinazionale che opera in tutto il mondo e con la sede in mezzo alle Alpi, a tutto sommato poca distanza dai confini nazionali, possa incappare in una tale svista senza porre rimedio) e sta per volgere al termine.
"Visita" ad un marchingegno infernale e piuttosto antipatico che non riesce appunto a farmi simpatia nemmeno se utilizzato in questo modo piuttosto fantasioso ed innocuo:
Rientro alla macchina:
Ed alla base:
Anche questa giornata volge al termine. Un saluto ed un arrivederci alla prossima puntata.
:skiciao:
Dov'ero arrivato? Vabbè, non ricordo le ultime parole digitate in questa sezione del forum, ma se voglio completare le fotocronache della stagione, per darle anche un minimo di vita in questa triste annata, l'unica opzione è ripassare il tragitto percorso per dirigersi verso la prossima destinazione:
Consueta partenza a metà mattinata:
Questa volta però, a differenza delle precedenti, prendo al bivio la direzione opposta poiché la meta che devo raggiungere si trova in linea d'aria molto vicina alla località dove alloggio, ma c'è una catena montuosa di mezzo da superare e quindi bisogna fare il giro, o a destra o a sinistra. La località si trova più o meno su un passo, ma solamente una delle due strade - non ho ben capito perché vista l'altezza piuttosto modesta - è aperta in inverno:
Dopo un'ora di strada o forse un'ora e mezza più o meno - non ricordo di preciso - arrivo a questa località. Dicevo, anzi scrivevo, che avendo un po' trascurato la Svizzera per sciare durante le passate stagioni, conoscevo per nome questa località, anzi, a dire il vero il nome non lo ricordavo mai ma ricordavo com'era fatta più o meno la skimap che avevo visto alcune volte su internet, e mi aveva attirato per la presenza di una funivia che sembrava abbastanza interessante, unita ad un'area sciistica che pareva invece non il massimo, poiché con modesti dislivelli e con le piste situate tutte sullo stesso versante, ma era ricca di sciovie, particolarmente amate dal sottoscritto e da pochi altri, tanto più visto che oramai sono in stato di critica minaccia in giro per le Alpi e soprattutto all'infuori di questo paese. Vista la costrizione per la scelta delle mete da visitare in questa stagione, è saltata fuori nella mia mente questa località ed una breve visita al sito internet mi ha deciso la sera prima ad andarci; non essendo più tutte le piste aperte purtroppo, ma tutto sommato la skiarea sembrava ancora abbastanza godibile:
Parcheggio al primo impianto che trovo, anche se poi ho scoperto che ci sarebbe anche stata la possibilità di parcheggiare allo skilift che si trova sulla strada poco prima, o al più comodo parcheggio della seggiovia a poca distanza ma più avanti, ma non posso lamentarmi assolutamente poiché trovo un posto, gratuito (nota di benemerito) praticamente davanti all'entrata della telecabina. Acquisto lo skipass pomeridiano e salgo subito sopra, con questo impianto che si può considerare quello più centrale del comprensorio, in quanto esso si sviluppa a destra ed a sinistra di esso:
Finalmente sulle piste. Qualche foto adesso mostrerà la parte a destra (sulla skimap) rispetto alla telecabina. Si trovano qua una serie di skilift (non chiedetemi i nomi, sulla skimap che sto consultando adesso non sono riportati) e di piste abbastanza piatte in mezzo alle piante.
Il punto di forza è stata invece la bellissima qualità della neve, tra l'invernale ed il primaverile unita al fatto che, grazie ai pochissimi passaggi, non si era ancora rovinata. L'ultima sciovia sulla destra con le rispettive piste era già chiusa per fine stagione (gli impianti avrebbero chiuso tutti per il fine settimana successivo, un peccato con tutta questa neve) ma immagino che l'ambiente là fosse molto similare a quello dove si trovano gli altri impianti che erano aperti:
Il centro abitato, il secondo piano (che a parte quella chiesa, sembrerebbe di più o meno recente costruzione. Probabilmente qua in passato si trovava quello e poco altro):
Ed uno skilift:
Caratteristica è questa sciovia doppia con la linea di ritorno che viaggia più in alto di quella di andata:
Lo skilift che arriva più in alto è corto ma ha le due piste più ripide di questa zona:
Adesso mi sposto verso l'impianto aperto che si trova più sulla destra:
Con la pista blu della gran madre. A differenza di parecchie altre skiarea elvetiche, qua le piste hanno i nomi ma, così come per quelli degli impianti, non sono riportati sulla cartina:
Risalita con lo skilift che dovrebbe essere contrassegnato dalla lettera K (o forse era la lettera N, ma credo che quello fosse parte di quelli, anche se prima avevo scritto quello, già chiusi):
E poi rientro nella zona centrale:
Adesso mi sposto verso l'altra area della skiarea, quella situata sulla sinistra della skimap e dove c'è la funivia con le piste che sembrerebbero quelle più interessanti. Sulla carta non capivo bene come poter passare da una parte all'altra; la pista per andare era aperta ma purtroppo mi spaventava il fatto che lo skilift per venire fosse chiuso. Alla cassa la gentile signora mi aveva assicurato che era possibile anche rientrare per gravità lungo la pista di fondo senza avere la necessità di prendere lo skibus (al quale come forse è già noto a qualcuno sono un po' allergico, tanto più di questi tempi), che in ogni caso ho visto fare avanti e indietro con una certa frequenza:
Ah, dimenticavo però: prima di andare alla funivia si passa in questa zona diciamo intermedia, servita da due seggiovie automatiche. Anche qua le piste sono facili ma non proprio piatte come quelle dall'altra parte e in mezzo al bosco:
Dalla cima della seconda seggiovia, tenendosi tutto a destra (questa volta guardando verso valle) si raggiunge comodamente l'inizio della stradina di collegamento:
Che porta, con un po' di fatica perché bisogna spesso spingere, alla funivia:
La stradina è un po' noiosa ma quella draga che parrebbe addirittura abbandonata lì spezza un po' la monotonia degli scatti fotografici:
Sono quasi arrivato; notare la precisione con la quale è accatastata la legna:
La funivia è arrivata, visto che parte solamente ad orari prestabiliti è meglio che mi dia una mossa:
La cosa che non mi piace delle funivie svizzere è il fatto che spesso non partono di frequente ma con una cadenza di anche venti minuti o più tra una corsa e l'altra. Quest'anno poi con la scomodità della mascherina, che fa appannare gli occhiali e del tra l'altro più alto rischio di contagio durante l'attesa - anche se intelligentemente hanno obbligato all'apertura delle finestrelle di tutti gli impianti chiusi, questo tipo di risalita è piuttosto scomoda e fa perdere molto tempo, motivo per il quale a malincuore rinuncerò a ripetere la bella pista nera che ritorna in fondovalle.
"Protezione" artigianale per il conducente:
E finalmente in viaggio verso il Corno Rosso. L'apertura della finestra mi regala una risalita molto panoramica, che in una stagione normale sarebbe invece stata anonima poiché la vecchia cabina aveva come al solito i vetri tutti rigati e tra l'altro colorati di azzurro. Mi auguro che questa abitudine possa rimanere anche in futuro:
Il pendio che si sviluppa sotto la funivia sembra molto interessante per il fuoripista. Essendo da solo, non avendo guardato con attenzione il pericolo valanghe, non essendo dotato dell'attrezzatura idonea e non conoscendo la zona però ho preferito non rischiare:
Mi trovo in cima al Corno Rosso di Brienz. Come indica il nome, questa montagna sovrasta la cittadina in fondovalle che si trova molto vicina ad Interlaken. In effetti il lago che si vede sotto è quello che ho costeggiato con la semi autostrada già numerose volte quest'anno; si riconosce anche l'aeroporto che si vede in direzione Haslital quando si viene da Interlaken. Secondo Google Maps qua siamo proprio sul confine di tre cantoni; in effetti subito fuori dalla questa terrazza panoramica si dovrebbe entrare nel Cantone di Berna. La cosa interessante è che questa vetta è raggiungibile anche dall'altra parte, e cioè dalla cittadina dalla quale prende il nome, ma solamente d'estate e tramite un trenino molto caratteristico (ed ovviamente anche molto costoso) e piuttosto antico che risale la montagna ed ha la stazione d'arrivo situata a qualche centinaio di metri di distanza sulla destra rispetto a quella della funivia; stazione che però è totalmente irriconoscibile, o perché è coperta dalla montagna o perché è coperta di neve:
Per accedere alla pista invece bisogna percorrere un lungo tunnel - credo il più lungo che abbia mai percorso di questo tipo, più di quello del Piccolo Cervino dall'uscita della funivia. Farlo in salita e con gli sci in spalla sarebbe abbastanza una tortura, e per questo motivo sconsiglierei di recarsi quassù quando la pista che scende in fondovalle è chiusa, o ad uno sciatore che non possa percorrerla perché è oltre il suo livello tecnico di sciata:
Una volta fuori dalla galleria, sempre secondo Google Maps ci troviamo nel cantone Obvaldo e lì si trova anche la seggiovia che verrà immortalata nelle prossime fotografie con le sue rispettive piste:
Da qua la vista sul fondovalle è ancora migliore che da sopra:
Dicevo; in questa zona si trova una seggiovia quadriposto. La risalita e le piste sono piuttosto corte ma sono abbastanza ripide e la neve è prettamente invernale. C'è una temperatura perfetta, praticamente quattro gatti in pista oltre a me ed un bellissimo panorama: insomma, si sta proprio bene. Ripeterò un po' di volte su e giù queste piste prima di ritornare in basso:
Qua inizia la discesa per la partenza della funivia. E' molto bella, deserta e con una neve di ottima qualità: purtroppo non la ripeto per i motivi summenzionati:
Una volta in basso come ho scritto si può effettivamente rientrare nell'altra zona tramite la pista di fondo. Si deve racchettare un po' ma pensavo peggio; quasi quasi è stato più faticoso il percorso di andata:
Rientrato nella skiarea principale è il momento delle ultime piste e degli ultimi scatti di questa giornata:
Grave nota di demerito alla nota azienda ed un tale errore in un paese famoso per la precisione, della quale l'idioma in questione è tra l'altro una delle lingue nazionali; è agli occhi del sottoscrittodel tutto incomprensibile così come il perché l'abbiano lasciato così:
Vabbè la giornata continua lo stesso e nonostante la nota stonata (ok, sì, colpevoli non sono gli svizzeri ma essi avrebbero dovuto supervisionare in ultima istanza, ed ancora non comprendo come una multinazionale che opera in tutto il mondo e con la sede in mezzo alle Alpi, a tutto sommato poca distanza dai confini nazionali, possa incappare in una tale svista senza porre rimedio) e sta per volgere al termine.
"Visita" ad un marchingegno infernale e piuttosto antipatico che non riesce appunto a farmi simpatia nemmeno se utilizzato in questo modo piuttosto fantasioso ed innocuo:
Rientro alla macchina:
Ed alla base:
Anche questa giornata volge al termine. Un saluto ed un arrivederci alla prossima puntata.
:skiciao:
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