rbodini
Well-known member
Viste le condizioni di innevamento e il perdurare della zona arancione, questo è l’anno ideale per esplorare le montagne di casa. E abitando a Trento ci sono tre montagne che superano di poco i 2000 metri ma che non si possono ignorare, perché da una parte o dall’altra te le ritrovi sempre lì quando alzi lo sguardo: il Bondone, la Paganella e la Vigolana. In questo inverno di mobilità limitata le prime due le ho frequentate parecchio, anche perché la presenza delle piste da sci facilita molto l’accessibilità anche quando si va da soli e con poco tempo a disposizione come faccio io la maggior parte delle volte. La Vigolana invece mi mancava, anche se è una montagna che mi ha sempre affascinato, con quel suo aspetto dolomitico e quel versante nord sempre innevato che sta li a ricordarti che si può ancora sciare anche quando la gente in città gira in maniche corte. Ammetto che il fatto di non averci mai messo gli sci un po’ mi pesava…
Sabato grazie a Giacomo (Yakopuz qui sul forum) ho avuto modo di rimediare. Bellissima gita con terreno per tutti i gusti e neve incredibile considerato il periodo e la quota.
Si parte da 1000 metri circa e a pochi minuti dalla macchina possiamo già mettere gli sci ai piedi.
Ci aspettano poco più di 1100 metri di dislivello abbastanza diretti. Si sale con davanti la cima Vigolana, che ci attende dall’alto (si fa per dire) dei suoi 2.150 m di quota:
E alle spalle la Valsugana con il lago di Caldonazzo e dietro il Lagorai:
Man mano che si sale l’ambiente si fa più severo e affascinante. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalle quote modeste. Si capisce subito che si tratta di una montagna di tutto rispetto, da non sottovalutare. Tanto che a un certo punto arrivati a un tratto che non ci convinceva siamo stati li li per tornare indietro…
Le pendenze sostenute e alcuni passaggi in canalini stretti costringono a un paio di cambi di assetto. Alla fine quasi tutta la seconda parte della salita si fa con gli sci sullo zaino, con qualche breve intermezzo in cui conviene rimettere gli sci. Obbligatorio portare piccozza e ramponi, anche se alla fine grazie all'ottima neve i ramponi oggi non li useremo.
A quota 2000 circa si arriva alla sella, da cui si gode già di un panorama di tutto rispetto.
Resta ancora un ultimo tratto abbastanza verticale e si arriva in cima.
E qui si ha davvero una vista stupenda, che spazia a 360 gradi sulle montagne tutto intorno, con in più viste sulla val d’Adige e la Valsugana.
Per non parlare della Vigolana stessa, che ha degli scorci stupendi.
Notare il bivacco della Madonnina, aggrappato alla montagna, che dev’essere un posto incredibile per passare una notte in quota.
Finito di ammirare il panorama è ora di cominciare a divertirsi per davvero. Dopo le prime curve per scendere dalla vetta su pendii esposti a sud con neve più dura ma perfettamente sciabile, si comincia la discesa lungo l’itinerario di salita, con neve stupenda che resta polverosa fino quasi all’arrivo.
Si parte su pendenze più sostenute nella parte iniziale (i primi 400 metri circa), per poi lasciarsi andare a una splendida sciata “vista lago” per il resto della discesa.
Da veri irriducibili sfruttiamo ogni centimetro quadrato di neve a disposizione, e arriviamo a toglierci gli sci a due minuti a piedi dalla macchina.
Sulla strada del ritorno diamo un'ultima occhiata alla Vigolana.
D’ora in poi, quando dalla città alzo lo sguardo e la vedo lassù, la sentirò un po’ più vicina.
P.S.: Un grande grazie a Yakopuz, che a differenza mia conosce i posti e ha fatto da guida, oltre ad aver scattato le foto migliori di questo report.
Sabato grazie a Giacomo (Yakopuz qui sul forum) ho avuto modo di rimediare. Bellissima gita con terreno per tutti i gusti e neve incredibile considerato il periodo e la quota.
Si parte da 1000 metri circa e a pochi minuti dalla macchina possiamo già mettere gli sci ai piedi.
Ci aspettano poco più di 1100 metri di dislivello abbastanza diretti. Si sale con davanti la cima Vigolana, che ci attende dall’alto (si fa per dire) dei suoi 2.150 m di quota:
E alle spalle la Valsugana con il lago di Caldonazzo e dietro il Lagorai:
Man mano che si sale l’ambiente si fa più severo e affascinante. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dalle quote modeste. Si capisce subito che si tratta di una montagna di tutto rispetto, da non sottovalutare. Tanto che a un certo punto arrivati a un tratto che non ci convinceva siamo stati li li per tornare indietro…
Le pendenze sostenute e alcuni passaggi in canalini stretti costringono a un paio di cambi di assetto. Alla fine quasi tutta la seconda parte della salita si fa con gli sci sullo zaino, con qualche breve intermezzo in cui conviene rimettere gli sci. Obbligatorio portare piccozza e ramponi, anche se alla fine grazie all'ottima neve i ramponi oggi non li useremo.
A quota 2000 circa si arriva alla sella, da cui si gode già di un panorama di tutto rispetto.
Resta ancora un ultimo tratto abbastanza verticale e si arriva in cima.
E qui si ha davvero una vista stupenda, che spazia a 360 gradi sulle montagne tutto intorno, con in più viste sulla val d’Adige e la Valsugana.
Per non parlare della Vigolana stessa, che ha degli scorci stupendi.
Notare il bivacco della Madonnina, aggrappato alla montagna, che dev’essere un posto incredibile per passare una notte in quota.
Finito di ammirare il panorama è ora di cominciare a divertirsi per davvero. Dopo le prime curve per scendere dalla vetta su pendii esposti a sud con neve più dura ma perfettamente sciabile, si comincia la discesa lungo l’itinerario di salita, con neve stupenda che resta polverosa fino quasi all’arrivo.
Si parte su pendenze più sostenute nella parte iniziale (i primi 400 metri circa), per poi lasciarsi andare a una splendida sciata “vista lago” per il resto della discesa.
Da veri irriducibili sfruttiamo ogni centimetro quadrato di neve a disposizione, e arriviamo a toglierci gli sci a due minuti a piedi dalla macchina.
Sulla strada del ritorno diamo un'ultima occhiata alla Vigolana.
D’ora in poi, quando dalla città alzo lo sguardo e la vedo lassù, la sentirò un po’ più vicina.
P.S.: Un grande grazie a Yakopuz, che a differenza mia conosce i posti e ha fatto da guida, oltre ad aver scattato le foto migliori di questo report.