Edo
???
Nuovamente ciao.
La prima sciata dell'ultima uscita invernale (anche se teoricamente già primaverile) della stagione si svolge come si può capire dal titolo, durante un pomeriggio del mese di marzo inoltrato, e come durante le due precedenti, in una località vallesana situata più o meno lungo la strada, essendo la mia prima destinazione nuovamente Interlaken, in direzione di suddetta cittadina, al fine di visitare altre due località nei dintorni a me nuove prima di spostarmi di zona.
La fotocronaca inizia dunque con le foto di rito di avvicinamento alle piste:
L'auto dei "simpaticoni" come si può ben notare è presente anche presso la stazione ferroviaria, ma fortunatamente era interessata a controllare solamente gli autoveicolo provenienti dal senso opposto:
Finalmente, dopo qualche ora di viaggio e dopo aver attraversato indenne il non si capisce se vietato o no suolo nazionale, ed aver scelto il treno per sconfinare poiché ritenuto, dopo attenta analisi basata su suggerimenti ricevuti nonché molto graditi, meno a rischio dell'infame dogana stradale (nonostante la già descritta ma fortunatamente innocua presenza delle forze dell'ordine), arrivo al bivio dove inizia la strada a curve che sale verso la succitata località:
Arrivato nei pressi dell'impianto di risalita, trovo un posto non proprio vicinissimo per lasciare la macchina, mangio metà panino, mi preparo e come già è capitato spesso in questa stagione acquisto una tessera pomeridiana, che è più che sufficiente per esplorare questa località:
Una seggiovia quadriposto Poma, impianto poco diffuso in Svizzera, è l'unico modo per accedere al domaine skiable dal parcheggio, fortunatamente gratuito.
Il plan des pistes:
E la risalita:
Una volta in alto inizia il mio giro. La skiarea è piccola ed è tutta a portata di mano, ciononostante a fine giornata si rivelerà più piacevole di quanto potessi immaginare, ma al momento ancora ero dubbioso se la giornata sarebbe stata da ricordare in modo positivo o in modo negativo:
Questa è un'altra località che non rispetta le "linee guida" elvetiche e produce cartellonistica per conto suo; prima di quest'anno non pensavo nemmeno che esistessero, ma se non sbaglio ho notato che addirittura Crans Montana fa in questo modo e può anche darsi Verbier - in ogni caso tutte località della svizzera romanda - da dove ho già fatto una fotocronaca qualche stagione fa, però non ricordo questo dettaglio:
Ma insomma.....
La seggiovia automatica Col Express si potrebbe considerare un po' l'impianto centrale del comprensorio: è automatica sebbene la linea non sia lunga nemmeno un chilometro, e la scarsa frequentazione della località in questo periodo (in realtà, e la stessa cosa l'ho notata in tutti gli altri luoghi dove ho sciato quest'anno, i parcheggi alla base erano quasi sempre al completo, probabilmente perché c'è più gente che sale per fare passeggiate o per prendere il sole che per sciare) fa si che più o meno la metà dei seggiolini siano rimessati presso la stazione di partenza:
Fa un po' strano viaggiare con così pochi sedili in linea:
All'arrivo della seggiovia si può notare uno skilift, che è l'unico impianto chiuso. La skiarea non è grande e sarebbe stato meglio trovarla con tutti gli impianti aperti ma tuttavia non sembra essere raggiunto da piste particolarmente interessanti (anche se, informandomi successivamente, ho scoperto che la società degli impianti intende costruire una seggiovia automatica al posto di quella sciovia abbastanza in piano):
Inizio a sciare e la prima sorpresa della giornata è che la qualità della neve è eccellente e di condizione invernale, nonostante pensassi di fare sci d'acqua perché immaginavo questa località avere la stessa esposizione di quelle situate da questo lato della valle, e le temperature sono anche questa volta decisamente superiori ai valori medi per il periodo:
Invece si scia veramente bene, forse anche perché ci sono quattro gatti in pista.
Una seggiovia più o meno della stessa lunghezza dell'altra ma a morsa fissa sale nell'altra direzione:
E permette di raggiungere un bellissimo téléski, fortunatamente operativo (se fosse stato chiuso anche questo, per un amante del genere come il sottoscritto, allora il mio giudizio su questa località non avrebbe potuto essere nemmeno fornito) permette di raggiungere il punto sommitale della skiarea, situato ad un'altezza di circa 2450 metri:
Semaforo verde per iniziare la risalita con la sciovia Tsantonnaire (che nomi difficili da pronunciare.....):
Questa montagna rocciosa che sovrasta la skiarea è quella più caratteristica: se si googla qualche immagine di questa località, è probabilmente la vista di quella "rocca" (per essere precisi però dall'altra prospettiva, mostrata in precedenza) la prima nei risultati:
Risalendo.....
Due belle piste rosse scendono a fianco allo skilift, una per ogni lato:
Panorama dalla vetta:
E discesa questa volta con un pezzo dell'altra pista:
Fino ad un bivio dal quale si dirama una stradina che permette di collegarsi all'arrivo della seggiovia automatica "centrale":
Ripetizione di una delle belle e deserte piste percorse in precedenza:
Questa volta continuando più in basso:
Da questo cartello, seguendo per la pista nera si raggiunge la partenza di un altro interessante skilift:
Un cartello alla partenza dello skilift avvisava i fruitori letteralmente del pessimo stato della traccia di risalita e diffidava i non esperti dall'utilizzare l'impianto (anche se, una volta preso atto di questo particolare, da questo punto non ci si può ricollegare con le altre piste senza dover tagliare in fuoripista, e c'è di mezzo anche un invaso per l'innevamento artificiale da aggirare). In ogni caso io che mi ritengo sufficientemente bravo da suppore di non cadere lungo il percorso scelgo l'opzione più immediata ed afferro un piattello dopo un cenno di saluto al sorridente "omino" dello skilift (ed anche in questo particolare c'è un'enorme differenza tra la normale freddezza del personale nell'area tedesca - nonché maggioritaria - del paese e l'accoglienza con convenevoli di rito e sorrisoni di benvenuto nell'area francese, proprio come succede nelle montagne d'oltralpe a me più famigliari:
Ma effettivamente la linea di risalità è davvero malmessa: metà è in contropendenza, che supera stradine che la tagliano e che quindi è un continuo strattone, ghiacciata e con poche possibilità di fuga agevole per lo sciatore principiante. Un'altra cosa interessante di questo skilift è il fatto che sembrerebbe essere stato allungato, sicché circa a metà percorso i piloni ad arco lasciano il posto a piloni più tradizionali e più nuovi per percorrere l'ultima ripida parte della linea:
Una volta in cima però c'è un bel panorama.....
Su una "tradizionale" casetta d'arrivo con le imponenti vette vallesane sullo sfondo e dall'altra parte della valle:
E scendendo di un centinaio di metri sul centro abitato, situato circa ottocento metri più in basso:
Per scendere invece c'è una bella pista nera lasciata molto al naturale:
Pista che io continuo in basso per scendere fino alla base.
Potevano farsi mancare anche qua una pista non pista gialla non battuta? Questa è assolutamente superflua ed è lunga poche centinaia di metri, altrove sarebbe semplicemente una scorciatoia in bordopista nemmeno segnalata ma probabilmente se una località svizzera non ne ha nemmeno una non è degna nemmeno di venire presa in considerazione:
In ogni caso per scendere in paese si possono scegliere due piste entrambe belle: una rossa ed una variante nera di essa. Al primo giro scelgo la rossa:
E poi una volta sotto, risalgo fino in punta alla skiarea:
Per ripetere qualche volta le piste del téléski, compresa quella che non avevo percorso in precedenza:
A questo punto e fino al momento della chiusura degli impianti cerco di percorrere le piste centrali inedite:
Molto bella è la nera che scende a fianco e poi sotto della seggiovia Col Express:
L'interno off-limits dell'unico ristoro in altitudine della skiarea: si vede che nella svizzera francese sono parchi nella costruzione di strutture di ristorazione sulle piste proprio come capita nella terra d'origine della lingua d'oïl:
Ultima risalita con la seggiovia Col Express:
Anzi, mi accorgo adesso che era la penultima risalita:
Per terminare la giornata con una ripetizione dell'insidioso skilift affiancato dalla bellissima pista nera molto sincera:
Ritornato in paese con la doppia successione di piste nere, raggiungo la macchina e mi metto in viaggio con tutta calma verso la destinazione, raggiungibile senza caricare la macchina sul treno da questo luogo in almeno tre ore e mezza.
Nella prima fotografia si può vedere una superficie stradale in cattivo stato e ciò mi ha stupito poiché non è affatto l'unica strada malmessa che ho percorso quest'inverno in questa ricca nazione, e ne ho trovate parecchie soprattutto nella parte francofona:
In ogni caso questo è solo un dettaglio e la strada continua:
Sulla destra un a mio avviso discutibile esempio di edilizia residenziale contemporanea, anche per un più o meno talvolta avanguardista o perlomeno amante del genere, sottoscritto:
Parte dei chilometri da percorrere si snodano su strade molto panoramiche e piacevoli da guidare, anche per, fortunatamente in questo pomeriggio infrasettimanale, la scarsità di traffico presente lungo il percorso:
Ad un certo punto la strada si dirama, per poi ricongiungersi dopo qualche decina di chilometri. Se si prende la strada di destra, si passa attraverso il Col du Pillon, dove parte la funivia per il Glacier 3000, oggetto di una fotocronaca del 2017 e bellissima skiarea da visitare; se si continua lungo l'asse principale si sale per la via di sinistra:
Che transita attraverso il più tranquillo Col des Mosses. Io ho scelto questo itinerario che non avevo mai provato in precedenza perché lungo i prati che affiancano la strada si snoda il comprensorio sciistico di Les Mosses, una skiarea con solamente skilift che mi piacerebbe visitare in futuro, sicché è inclusa nello skipass della probabilmente più interessante Leysin, e le due località sono collegate in una stagione normale, o perlomeno dovrebbero esserlo, da una linea di skibus che permette di passare dall'estremo di un comprensorio all'altro, e che probabilmente permette così di compiere una giornata di sci "esplorativa" più che soddisfacente (anche se un paio di skilift non sono direttamente collegati agli altri e bisogna raggiungerli a piedi attraversando la strada e camminando per un breve tratto):
L'unico palazzone (più che altro trattasi di palazzaccio vista la bruttezza ma le dimensioni modeste) che può rallegrare marcolski si trova più o meno in cima al colle:
Da dove la strada inizia a scendere:
Per raggiungere in qualche decina di chilometri il centro abitato di Château-d'Œx, anch'esso dotato di un centro sciistico di dimensioni ridotte e raggiungibile con la funivia immortalata; centro sciistico compreso però nello skipass del "Gstaad Mountain Rides" e che magari potrebbe rivelarsi anche interessante, tanto più per chi è diventato nel corso degli anni un certificato esploratore di bassifondi sciistici:
Qualche chilometro più avanti, in località Rougemont, che segna tra l'altro il confine tra il cantone del Vaud e quello di Berna, segnando perciò anche il limite linguistico tra il francese ed il tedesco, parte una telecabina che permette di accedere alla località sciistica denominata "Videmanette", compresa anch'essa nel comprensorio sparso di Gstaad (anzi, è direttamente collegata con l'esclusiva località situata dall'altra parte della montagna in foto) e che desidero visitare in futuro, tanto più che l'ineffabile missouri l'ha descritta come molto più interessante a livello sciistico dell'area principale e più estesa delle montagne attorno a Gstaad, che avevo visitato una decina di anni fa senza trovarla infatti particolarmente entusiasmante a livello sciistico, tanto più che come ho già più volte affermato esso non rappresenta affatto l'aspetto principale che ricerco nei miei giri esplorativi:
Sta venendo buio e le prossime sono le ultime fotografie di questa prima giornata dell'ultima escursione stagionale dedicata allo sci:
Grazie dell'attenzione!
:skiciao:
La prima sciata dell'ultima uscita invernale (anche se teoricamente già primaverile) della stagione si svolge come si può capire dal titolo, durante un pomeriggio del mese di marzo inoltrato, e come durante le due precedenti, in una località vallesana situata più o meno lungo la strada, essendo la mia prima destinazione nuovamente Interlaken, in direzione di suddetta cittadina, al fine di visitare altre due località nei dintorni a me nuove prima di spostarmi di zona.
La fotocronaca inizia dunque con le foto di rito di avvicinamento alle piste:
L'auto dei "simpaticoni" come si può ben notare è presente anche presso la stazione ferroviaria, ma fortunatamente era interessata a controllare solamente gli autoveicolo provenienti dal senso opposto:
Finalmente, dopo qualche ora di viaggio e dopo aver attraversato indenne il non si capisce se vietato o no suolo nazionale, ed aver scelto il treno per sconfinare poiché ritenuto, dopo attenta analisi basata su suggerimenti ricevuti nonché molto graditi, meno a rischio dell'infame dogana stradale (nonostante la già descritta ma fortunatamente innocua presenza delle forze dell'ordine), arrivo al bivio dove inizia la strada a curve che sale verso la succitata località:
Arrivato nei pressi dell'impianto di risalita, trovo un posto non proprio vicinissimo per lasciare la macchina, mangio metà panino, mi preparo e come già è capitato spesso in questa stagione acquisto una tessera pomeridiana, che è più che sufficiente per esplorare questa località:
Una seggiovia quadriposto Poma, impianto poco diffuso in Svizzera, è l'unico modo per accedere al domaine skiable dal parcheggio, fortunatamente gratuito.
Il plan des pistes:
E la risalita:
Una volta in alto inizia il mio giro. La skiarea è piccola ed è tutta a portata di mano, ciononostante a fine giornata si rivelerà più piacevole di quanto potessi immaginare, ma al momento ancora ero dubbioso se la giornata sarebbe stata da ricordare in modo positivo o in modo negativo:
Questa è un'altra località che non rispetta le "linee guida" elvetiche e produce cartellonistica per conto suo; prima di quest'anno non pensavo nemmeno che esistessero, ma se non sbaglio ho notato che addirittura Crans Montana fa in questo modo e può anche darsi Verbier - in ogni caso tutte località della svizzera romanda - da dove ho già fatto una fotocronaca qualche stagione fa, però non ricordo questo dettaglio:
Ma insomma.....
La seggiovia automatica Col Express si potrebbe considerare un po' l'impianto centrale del comprensorio: è automatica sebbene la linea non sia lunga nemmeno un chilometro, e la scarsa frequentazione della località in questo periodo (in realtà, e la stessa cosa l'ho notata in tutti gli altri luoghi dove ho sciato quest'anno, i parcheggi alla base erano quasi sempre al completo, probabilmente perché c'è più gente che sale per fare passeggiate o per prendere il sole che per sciare) fa si che più o meno la metà dei seggiolini siano rimessati presso la stazione di partenza:
Fa un po' strano viaggiare con così pochi sedili in linea:
All'arrivo della seggiovia si può notare uno skilift, che è l'unico impianto chiuso. La skiarea non è grande e sarebbe stato meglio trovarla con tutti gli impianti aperti ma tuttavia non sembra essere raggiunto da piste particolarmente interessanti (anche se, informandomi successivamente, ho scoperto che la società degli impianti intende costruire una seggiovia automatica al posto di quella sciovia abbastanza in piano):
Inizio a sciare e la prima sorpresa della giornata è che la qualità della neve è eccellente e di condizione invernale, nonostante pensassi di fare sci d'acqua perché immaginavo questa località avere la stessa esposizione di quelle situate da questo lato della valle, e le temperature sono anche questa volta decisamente superiori ai valori medi per il periodo:
Invece si scia veramente bene, forse anche perché ci sono quattro gatti in pista.
Una seggiovia più o meno della stessa lunghezza dell'altra ma a morsa fissa sale nell'altra direzione:
E permette di raggiungere un bellissimo téléski, fortunatamente operativo (se fosse stato chiuso anche questo, per un amante del genere come il sottoscritto, allora il mio giudizio su questa località non avrebbe potuto essere nemmeno fornito) permette di raggiungere il punto sommitale della skiarea, situato ad un'altezza di circa 2450 metri:
Semaforo verde per iniziare la risalita con la sciovia Tsantonnaire (che nomi difficili da pronunciare.....):
Questa montagna rocciosa che sovrasta la skiarea è quella più caratteristica: se si googla qualche immagine di questa località, è probabilmente la vista di quella "rocca" (per essere precisi però dall'altra prospettiva, mostrata in precedenza) la prima nei risultati:
Risalendo.....
Due belle piste rosse scendono a fianco allo skilift, una per ogni lato:
Panorama dalla vetta:
E discesa questa volta con un pezzo dell'altra pista:
Fino ad un bivio dal quale si dirama una stradina che permette di collegarsi all'arrivo della seggiovia automatica "centrale":
Ripetizione di una delle belle e deserte piste percorse in precedenza:
Questa volta continuando più in basso:
Da questo cartello, seguendo per la pista nera si raggiunge la partenza di un altro interessante skilift:
Un cartello alla partenza dello skilift avvisava i fruitori letteralmente del pessimo stato della traccia di risalita e diffidava i non esperti dall'utilizzare l'impianto (anche se, una volta preso atto di questo particolare, da questo punto non ci si può ricollegare con le altre piste senza dover tagliare in fuoripista, e c'è di mezzo anche un invaso per l'innevamento artificiale da aggirare). In ogni caso io che mi ritengo sufficientemente bravo da suppore di non cadere lungo il percorso scelgo l'opzione più immediata ed afferro un piattello dopo un cenno di saluto al sorridente "omino" dello skilift (ed anche in questo particolare c'è un'enorme differenza tra la normale freddezza del personale nell'area tedesca - nonché maggioritaria - del paese e l'accoglienza con convenevoli di rito e sorrisoni di benvenuto nell'area francese, proprio come succede nelle montagne d'oltralpe a me più famigliari:
Ma effettivamente la linea di risalità è davvero malmessa: metà è in contropendenza, che supera stradine che la tagliano e che quindi è un continuo strattone, ghiacciata e con poche possibilità di fuga agevole per lo sciatore principiante. Un'altra cosa interessante di questo skilift è il fatto che sembrerebbe essere stato allungato, sicché circa a metà percorso i piloni ad arco lasciano il posto a piloni più tradizionali e più nuovi per percorrere l'ultima ripida parte della linea:
Una volta in cima però c'è un bel panorama.....
Su una "tradizionale" casetta d'arrivo con le imponenti vette vallesane sullo sfondo e dall'altra parte della valle:
E scendendo di un centinaio di metri sul centro abitato, situato circa ottocento metri più in basso:
Per scendere invece c'è una bella pista nera lasciata molto al naturale:
Pista che io continuo in basso per scendere fino alla base.
Potevano farsi mancare anche qua una pista non pista gialla non battuta? Questa è assolutamente superflua ed è lunga poche centinaia di metri, altrove sarebbe semplicemente una scorciatoia in bordopista nemmeno segnalata ma probabilmente se una località svizzera non ne ha nemmeno una non è degna nemmeno di venire presa in considerazione:
In ogni caso per scendere in paese si possono scegliere due piste entrambe belle: una rossa ed una variante nera di essa. Al primo giro scelgo la rossa:
E poi una volta sotto, risalgo fino in punta alla skiarea:
Per ripetere qualche volta le piste del téléski, compresa quella che non avevo percorso in precedenza:
A questo punto e fino al momento della chiusura degli impianti cerco di percorrere le piste centrali inedite:
Molto bella è la nera che scende a fianco e poi sotto della seggiovia Col Express:
L'interno off-limits dell'unico ristoro in altitudine della skiarea: si vede che nella svizzera francese sono parchi nella costruzione di strutture di ristorazione sulle piste proprio come capita nella terra d'origine della lingua d'oïl:
Ultima risalita con la seggiovia Col Express:
Anzi, mi accorgo adesso che era la penultima risalita:
Per terminare la giornata con una ripetizione dell'insidioso skilift affiancato dalla bellissima pista nera molto sincera:
Ritornato in paese con la doppia successione di piste nere, raggiungo la macchina e mi metto in viaggio con tutta calma verso la destinazione, raggiungibile senza caricare la macchina sul treno da questo luogo in almeno tre ore e mezza.
Nella prima fotografia si può vedere una superficie stradale in cattivo stato e ciò mi ha stupito poiché non è affatto l'unica strada malmessa che ho percorso quest'inverno in questa ricca nazione, e ne ho trovate parecchie soprattutto nella parte francofona:
In ogni caso questo è solo un dettaglio e la strada continua:
Sulla destra un a mio avviso discutibile esempio di edilizia residenziale contemporanea, anche per un più o meno talvolta avanguardista o perlomeno amante del genere, sottoscritto:
Parte dei chilometri da percorrere si snodano su strade molto panoramiche e piacevoli da guidare, anche per, fortunatamente in questo pomeriggio infrasettimanale, la scarsità di traffico presente lungo il percorso:
Ad un certo punto la strada si dirama, per poi ricongiungersi dopo qualche decina di chilometri. Se si prende la strada di destra, si passa attraverso il Col du Pillon, dove parte la funivia per il Glacier 3000, oggetto di una fotocronaca del 2017 e bellissima skiarea da visitare; se si continua lungo l'asse principale si sale per la via di sinistra:
Che transita attraverso il più tranquillo Col des Mosses. Io ho scelto questo itinerario che non avevo mai provato in precedenza perché lungo i prati che affiancano la strada si snoda il comprensorio sciistico di Les Mosses, una skiarea con solamente skilift che mi piacerebbe visitare in futuro, sicché è inclusa nello skipass della probabilmente più interessante Leysin, e le due località sono collegate in una stagione normale, o perlomeno dovrebbero esserlo, da una linea di skibus che permette di passare dall'estremo di un comprensorio all'altro, e che probabilmente permette così di compiere una giornata di sci "esplorativa" più che soddisfacente (anche se un paio di skilift non sono direttamente collegati agli altri e bisogna raggiungerli a piedi attraversando la strada e camminando per un breve tratto):
L'unico palazzone (più che altro trattasi di palazzaccio vista la bruttezza ma le dimensioni modeste) che può rallegrare marcolski si trova più o meno in cima al colle:
Da dove la strada inizia a scendere:
Per raggiungere in qualche decina di chilometri il centro abitato di Château-d'Œx, anch'esso dotato di un centro sciistico di dimensioni ridotte e raggiungibile con la funivia immortalata; centro sciistico compreso però nello skipass del "Gstaad Mountain Rides" e che magari potrebbe rivelarsi anche interessante, tanto più per chi è diventato nel corso degli anni un certificato esploratore di bassifondi sciistici:
Qualche chilometro più avanti, in località Rougemont, che segna tra l'altro il confine tra il cantone del Vaud e quello di Berna, segnando perciò anche il limite linguistico tra il francese ed il tedesco, parte una telecabina che permette di accedere alla località sciistica denominata "Videmanette", compresa anch'essa nel comprensorio sparso di Gstaad (anzi, è direttamente collegata con l'esclusiva località situata dall'altra parte della montagna in foto) e che desidero visitare in futuro, tanto più che l'ineffabile missouri l'ha descritta come molto più interessante a livello sciistico dell'area principale e più estesa delle montagne attorno a Gstaad, che avevo visitato una decina di anni fa senza trovarla infatti particolarmente entusiasmante a livello sciistico, tanto più che come ho già più volte affermato esso non rappresenta affatto l'aspetto principale che ricerco nei miei giri esplorativi:
Sta venendo buio e le prossime sono le ultime fotografie di questa prima giornata dell'ultima escursione stagionale dedicata allo sci:
Grazie dell'attenzione!
:skiciao:
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