Edo
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La settima giornata di sci della stagione è da ricordare più per il panorama che per le discese. Questo non perché la destinazione non meritasse, o come diceva il maestro del Midwest avrei dovuto scegliere un'altra località perché nella zona ci sono comprensori per uno sci più valido: l'unico motivo di tutto ciò è una fastidiosissima nebbia bassa nella quale erano avvolte tutte le montagne sotto di una certa elevazione dell'Oberland Bernese.
Dicevo, questa località volevo visitarla da tempo, anche se prima di andarci non avrei saputo nemmeno indicarla con precisione su una cartina geografica, non so perché, ma mi ispirava la skimap che avevo visualizzato ogni tanto su internet. Solo che trovandosi un po' lontana da qualsiasi via di comunicazione che io percorra con frequenza, e frequentando la Svizzera poco per sciare prima di questa stagione, essa era sempre rimasta nella lista dei desideri e sarebbe stata visitata in un momento futuro indeterminato, sempre se ne avessi avuto la possibilità ovviamente.
Come si può vedere il tempo al mattino non era molto invitante. Scartata l'ipotesi di andare oggi allo Schilthorn - altra montagna che desideravo visitare da tempo - perché immaginavo che un luogo tra montagne così belle meritasse di una giornata dal sole splendente per essere visitata, e le previsioni per la mattina successiva proprio questo predicevano. Visto che anche sulla tovaglietta della colazione era presente un messaggio subliminale per suggestionare il cliente, mi sono fatto persuadere che la scelta potesse essere azzeccata:
Con tutta calma quindi lascio l'albergo ben oltre le dieci - tanto la mia idea era quella di comprare un pomeridiano, ritenuto più che sufficiente dal sottoscritto per farsi un'idea di questa skiarea in una giornata non tanto bella - e percorro la mezz'ora di strada all'incirca che da Interlaken porta in questa località, in direzione est, strada con un gran traffico in realtà perché via di comunicazione principale tra parti importanti della Confederazione (e viaggiando per qualche giorno in questo paese ci si accorgerà che buona parte dei percorsi si svolgono non sulle loro già non fantastiche autostrade, fantastiche solo per il fatto che sono praticamente gratuite, ma bensì su trafficate strade statali con continui lavori in corso e frequenti sensi alternati, ed è molto difficile riuscire a risparmiare più di cinque minuti sul tempo indicato su Google Maps) e che nei giorni successivi percorrerò numerose volte avanti e indietro:
Arrivato al solito parcheggio a pagamento sterrato con il solito simpatico parcometro che accetta solo le monete nazionali (o l'app alla quale uno straniero solitamente non è iscritto) e che richiede precisamente 7 CHF, per puro caso l'ammontare degli unici due denari di metallo che avevo racimolato come resto la settimana precedente e che vagavano per lo scomparto richiudibile del mio portafoglio, la situazione non è molto invitante; non si capisce se c'è solo nebbia o se pioviggina, ma è una nebbia così bagnata che lascia micro goccioline di acqua sulle superfici in pochissimo tempo:
Vabbè, visto che ho deciso in ogni caso di sciare, mi preparo, mi faccio forza e mi incammino verso gli impianti:
Poteva mancare una funivia a va e vieni che risale dal fondovalle?
Acquistato il biglietto, per salire in altitudine una telecabina abbastanza moderna permette di raggiungere direttamente il luogo denominato Mägisalp, sospetto un po' il centro geografico della skiarea:
Successivamente alla prima, è una seconda telecabina più o meno gemella della prima che permette di raggiungere il punto culminante, non in altitudine ma in interesse del panorama, del comprensorio. Purtroppo l'atmosfera si fa sempre più chiara ma non accenna ad aumentare la visibilità, si capisce che sopra c'è il sole ma la località non è sufficientemente alta per poter prendersene gioco:
E quindi non sto a fotografare la solita cabina nel grigio, ma finalmente a qualche centinaio di metri dall'arrivo l'impenetrabile muro di nebbia lascia spazio ad un atmosfera limpida che come ho già scritto, se non delle piacevoli discese mi regalerà una bellissima vista - non dimentichiamo che a mio avviso mi trovo in una delle zone con le montagne più belle delle Alpi ed un panorama che ricorderò e che non farà cadere nel dimenticatoio questa località assieme a molte altre che ho visitato nel corso degli anni:
Sotto la telecabina ci sarebbe una bella pista nera, purtroppo quasi impercorribile perché dopo questi cinquecento o poco più metri inquadrati di godimento la nebbia ripeto che era così fitta da rendere la sciata non solo impossibile ma anche pericolosa per uno sciatore senza manico. Non oso immaginare che disastro sarebbe stato tra l'altro con una palinatura non precisa come gli svizzeri sanno fare ma posticcia alla francese; sperimentata pochissime volte perché quando fa brutto solitamente io non scio perché non ci trovo nessun divertimento, però questa situazione mi ha fatto venire in mente questo problema. Ma è meglio concentrarsi sul panorama:
L'unica pista percorribile quasi per intero fuori dalla nebbia è quella del corto skilift che c'è in altitudine alla destra della telecabina, impianto infatti preso un po' d'assalto. Ripetere le piste si può fare per tre o quattro volte, però poi stufa un po':
Allora non resta che nonostante tutto andare alla scoperta di ciò che di altro il comprensorio ha da offrire:
Risalendo nuovamente in vetta con la telecabina, noto che le piste numero 18 e 19 che scendono tutto sulla sinistra sembrano interessanti, ed è lì che mi dirigo.
Questo è forse l'unico sciatore che ho visto sciare in pista con mascherina fpp2 e i due bambini tra gli unici ad averla (perlomeno in giornate assolate e con temperature miti - fino a dodici anni non è obbligatoria, mi pare) nelle venti giornate trascorse in Svizzera sulla neve questa stagione. Parlavano l'italiano.....
Effettivamente bella una delle due piste, non ricordo quale delle due, che ho percorso, ma purtroppo anch'esse finiscono ovviamente nelle viscere della terra e guadagnare la partenza dello skilift per ritornare nella parte centrale del comprensorio non è stato del tutto scontato:
Sempre in località Mägisalp, so dalla skimap che dovrebbe partire una serie di due seggiovie la cui vetta della seconda dovrebbe essere fuori dal maltempo perché la si vedeva bene prima quando c'era il sole. Tuttavia poche volte prima nella mia carriera sciistica mi è capitato di fare così fatica per trovare la partenza di un impianto. Indicazioni non ce ne sono; due manovie che servono un campo scuola e che permettono di ritornare al punto d'incrocio tra il ristorante d'altitudine, la scuola di sci e le telecabine sono anche presenti in questo luogo e delle pistarelle recintate conducono alla partenza di questi impiantini. Infine solo concentrandomi e seguendo il fievole rumore della seggiovia riesco a trovarla:
La prima seggiovia automatica è immersa completamente nel bianco. Questa è seguita da una seggiovia a morsa fissa che guadagna la luce solamente quando già metà della linea è stata percorsa. Tra l'altro la pista rossa che dovrebbe passare nei pressi di questo impianto è chiusa e quindi non è utile per uno sci nella visibilità ma solo come impianto di collegamento:
Nel mentre che mangio un panino appoggiato al muro di neve presente all'arrivo della seggiovia:
scaldandomi come fa un rettile alla luce del sole ed osservando già da qui un bellissimo panorama, noto un viavai di gente che percorre a piedi i cinquanta metri in salita oltre l'arrivo della seggiovia, e mi chiedo che cosa vadano a vedere, tanto più che sulla skimap non è indicato nulla di particolare lì. Mi convinco a seguire il loro esempio e faccio benissimo sicché con una breve scarpinata si raggiunge un bellissimo punto panoramico sulle vallate circostanti, dal quale si vede tra l'altro spuntare dalla nebbia qualche impianto del comprensorio di Melchsee - Frutt, che volevo visitare da qualche tempo ma che non sapevo nemmeno trovarsi così vicino a questa skiarea (e naturalmente ho anche pensato che un collegamento tra le due non sarebbe probabilmente molto complicato), reso ancora più suggestivo dalla particolare condizione atmosferica:
E' ora di ripartire dopo questa piacevole pausa trascorsa senza la minima fretta, per andare a vedere ciò che rimane da esplorare del comprensorio.
Simpatico questo paio di sci vallesani:
Una stradina che passa in cresta conduce all'arrivo di una seggiovia a sei dalla struttura del sedile gialla:
Sembrerebbe anch'essa quasi interamente fuori dalla nebbia. Percorro la pista, risalgo e riscendo un'altra volta, ma la qualità della neve è pessima con mucchi alti come a fine aprile che nella parte nebbiosa si sono formati (o forse più probabilmente la pista non è stata battuta durante la notte precedente) ma non si sono ammorbiditi, motivo per il quale non mi viene voglia di farci ancora un giro ed è anche abbastanza pericoloso un fondo così senza visibilità:
E quindi proseguo:
Uno skilift è segnato nella parte più a sinistra della skimap. Mi dirigo quindi lì; se esplorazione deve essere, che almeno sia il più completa possibile:
Il primo skilift di discreta lunghezza è seguito da un altro ben più corto e snobbato da tutti. Pur essendo poco invitante ovviamente prendo anche quello:
Che se non si può affermare che abbia la forza di regalare un po' di ristoro termico allo sciatore infreddolito (sicché è sufficiente una permanenza di dieci minuti scarsi in quella sinistra foschia per bagnare completamente gli abiti ed i capelli scoperti che poi ghiacciano quando si prende un po' di velocità ed in foto danno l'idea di una sciata a gennaio a Kirovsk piuttosto che nella Svizzera centrale in una calda giornata invernale ma con temperature più che primaverili) se non nei pressi della puleggia di rinvio, almeno offre uno sprazzo di luce per percorrere cinquanta metri di pista senza avere la sensazione di essere un non vedente:
Mancano ancora due impianti prima che l'esplorazione del comprensorio possa dirsi terminata: una telecabina in due sezioni, che sale da uno dei parcheggi in fondovalle ed una seggiovia. La pista che scende in fondovalle parrebbe chiusa, e al mattino avevo notato che non c'era più neve ma una striscia bianca tra l'erba marrone era comunque presente. Non avendo ben capito se è possibile scendere fino sotto o no (visto che come ho già affermato trovare dove iniziano le piste non è una cosa affatto scontata) so per certo che la pista che sale dall'intermedia è aperta ed è lì che mi dirigo:
Successivamente, con una pista che si biforca da quella che conduce all'intermedia della telecabina appena utilizzata, si può raggiungere l'unico impianto che mancava e quindi l'esplorazione della skiarea può dirsi terminata:
Con questa serie di fotografie si conclude precocemente la fotocronaca perché, complice anche il freddo in questa zona dentro la nuvola, nel mentre che pasticciavo con il telefono per immortalare questa curiosa formazione di ghiaccio su questa pianta e sulla rete (tra l'altro mi sono chiesto per un po' come si fosse formata; con un cannone da neve immagino? Sì, però non ce n'era nemmeno uno nelle vicinanze) la batteria del telefono è completamente morta.
Ciò è un vero peccato sicché una volta ritornato all'incrocio del comprensorio - laddove inizia la pista di discesa che mi riporterà al parcheggio - noto che la telecabina che sale in altitudine è ancora aperta e la prendo. Una volta risalito in vetta, scopro che c'è la possibilità di camminare, superato il ristorante, per qualche centinaio di metri sulla sinistra per accedere ad un promontorio da dove si vede un panorama fantastico su tutte le montagne circostanti, e che con la condizione atmosferica di un muro di nebbia completo e ben solido mi regala una delle migliori e più piacevoli viste che abbia mai avuto nella mia carriera sciistica, vista che rimarrà solamente nella mia memoria, ma guardandola sotto un certo punto di vista è anche meglio così sicché una fotografia non rende quasi mai un panorama come dovrebbe e come lo si percepisce di persona.
La pista da discesa che mi riporta alla macchina, nella nebbia per oltre metà (nebbia che scompare solo una volta arrivato quasi alla partenza della prima telecabina della giornata) non è invece niente di straordinario e non ci si può dispiacere più di tanto per la mancanza di documentazione fotografica.
Resuscitato il telefono con il cavetto di alimentazione della macchina, le ultime foto sono quelle del commiato:
Grazie dell'attenzione.:skiciao:
Dicevo, questa località volevo visitarla da tempo, anche se prima di andarci non avrei saputo nemmeno indicarla con precisione su una cartina geografica, non so perché, ma mi ispirava la skimap che avevo visualizzato ogni tanto su internet. Solo che trovandosi un po' lontana da qualsiasi via di comunicazione che io percorra con frequenza, e frequentando la Svizzera poco per sciare prima di questa stagione, essa era sempre rimasta nella lista dei desideri e sarebbe stata visitata in un momento futuro indeterminato, sempre se ne avessi avuto la possibilità ovviamente.
Come si può vedere il tempo al mattino non era molto invitante. Scartata l'ipotesi di andare oggi allo Schilthorn - altra montagna che desideravo visitare da tempo - perché immaginavo che un luogo tra montagne così belle meritasse di una giornata dal sole splendente per essere visitata, e le previsioni per la mattina successiva proprio questo predicevano. Visto che anche sulla tovaglietta della colazione era presente un messaggio subliminale per suggestionare il cliente, mi sono fatto persuadere che la scelta potesse essere azzeccata:
Con tutta calma quindi lascio l'albergo ben oltre le dieci - tanto la mia idea era quella di comprare un pomeridiano, ritenuto più che sufficiente dal sottoscritto per farsi un'idea di questa skiarea in una giornata non tanto bella - e percorro la mezz'ora di strada all'incirca che da Interlaken porta in questa località, in direzione est, strada con un gran traffico in realtà perché via di comunicazione principale tra parti importanti della Confederazione (e viaggiando per qualche giorno in questo paese ci si accorgerà che buona parte dei percorsi si svolgono non sulle loro già non fantastiche autostrade, fantastiche solo per il fatto che sono praticamente gratuite, ma bensì su trafficate strade statali con continui lavori in corso e frequenti sensi alternati, ed è molto difficile riuscire a risparmiare più di cinque minuti sul tempo indicato su Google Maps) e che nei giorni successivi percorrerò numerose volte avanti e indietro:
Arrivato al solito parcheggio a pagamento sterrato con il solito simpatico parcometro che accetta solo le monete nazionali (o l'app alla quale uno straniero solitamente non è iscritto) e che richiede precisamente 7 CHF, per puro caso l'ammontare degli unici due denari di metallo che avevo racimolato come resto la settimana precedente e che vagavano per lo scomparto richiudibile del mio portafoglio, la situazione non è molto invitante; non si capisce se c'è solo nebbia o se pioviggina, ma è una nebbia così bagnata che lascia micro goccioline di acqua sulle superfici in pochissimo tempo:
Vabbè, visto che ho deciso in ogni caso di sciare, mi preparo, mi faccio forza e mi incammino verso gli impianti:
Poteva mancare una funivia a va e vieni che risale dal fondovalle?
Acquistato il biglietto, per salire in altitudine una telecabina abbastanza moderna permette di raggiungere direttamente il luogo denominato Mägisalp, sospetto un po' il centro geografico della skiarea:
Successivamente alla prima, è una seconda telecabina più o meno gemella della prima che permette di raggiungere il punto culminante, non in altitudine ma in interesse del panorama, del comprensorio. Purtroppo l'atmosfera si fa sempre più chiara ma non accenna ad aumentare la visibilità, si capisce che sopra c'è il sole ma la località non è sufficientemente alta per poter prendersene gioco:
E quindi non sto a fotografare la solita cabina nel grigio, ma finalmente a qualche centinaio di metri dall'arrivo l'impenetrabile muro di nebbia lascia spazio ad un atmosfera limpida che come ho già scritto, se non delle piacevoli discese mi regalerà una bellissima vista - non dimentichiamo che a mio avviso mi trovo in una delle zone con le montagne più belle delle Alpi ed un panorama che ricorderò e che non farà cadere nel dimenticatoio questa località assieme a molte altre che ho visitato nel corso degli anni:
Sotto la telecabina ci sarebbe una bella pista nera, purtroppo quasi impercorribile perché dopo questi cinquecento o poco più metri inquadrati di godimento la nebbia ripeto che era così fitta da rendere la sciata non solo impossibile ma anche pericolosa per uno sciatore senza manico. Non oso immaginare che disastro sarebbe stato tra l'altro con una palinatura non precisa come gli svizzeri sanno fare ma posticcia alla francese; sperimentata pochissime volte perché quando fa brutto solitamente io non scio perché non ci trovo nessun divertimento, però questa situazione mi ha fatto venire in mente questo problema. Ma è meglio concentrarsi sul panorama:
L'unica pista percorribile quasi per intero fuori dalla nebbia è quella del corto skilift che c'è in altitudine alla destra della telecabina, impianto infatti preso un po' d'assalto. Ripetere le piste si può fare per tre o quattro volte, però poi stufa un po':
Allora non resta che nonostante tutto andare alla scoperta di ciò che di altro il comprensorio ha da offrire:
Risalendo nuovamente in vetta con la telecabina, noto che le piste numero 18 e 19 che scendono tutto sulla sinistra sembrano interessanti, ed è lì che mi dirigo.
Questo è forse l'unico sciatore che ho visto sciare in pista con mascherina fpp2 e i due bambini tra gli unici ad averla (perlomeno in giornate assolate e con temperature miti - fino a dodici anni non è obbligatoria, mi pare) nelle venti giornate trascorse in Svizzera sulla neve questa stagione. Parlavano l'italiano.....
Effettivamente bella una delle due piste, non ricordo quale delle due, che ho percorso, ma purtroppo anch'esse finiscono ovviamente nelle viscere della terra e guadagnare la partenza dello skilift per ritornare nella parte centrale del comprensorio non è stato del tutto scontato:
Sempre in località Mägisalp, so dalla skimap che dovrebbe partire una serie di due seggiovie la cui vetta della seconda dovrebbe essere fuori dal maltempo perché la si vedeva bene prima quando c'era il sole. Tuttavia poche volte prima nella mia carriera sciistica mi è capitato di fare così fatica per trovare la partenza di un impianto. Indicazioni non ce ne sono; due manovie che servono un campo scuola e che permettono di ritornare al punto d'incrocio tra il ristorante d'altitudine, la scuola di sci e le telecabine sono anche presenti in questo luogo e delle pistarelle recintate conducono alla partenza di questi impiantini. Infine solo concentrandomi e seguendo il fievole rumore della seggiovia riesco a trovarla:
La prima seggiovia automatica è immersa completamente nel bianco. Questa è seguita da una seggiovia a morsa fissa che guadagna la luce solamente quando già metà della linea è stata percorsa. Tra l'altro la pista rossa che dovrebbe passare nei pressi di questo impianto è chiusa e quindi non è utile per uno sci nella visibilità ma solo come impianto di collegamento:
Nel mentre che mangio un panino appoggiato al muro di neve presente all'arrivo della seggiovia:
scaldandomi come fa un rettile alla luce del sole ed osservando già da qui un bellissimo panorama, noto un viavai di gente che percorre a piedi i cinquanta metri in salita oltre l'arrivo della seggiovia, e mi chiedo che cosa vadano a vedere, tanto più che sulla skimap non è indicato nulla di particolare lì. Mi convinco a seguire il loro esempio e faccio benissimo sicché con una breve scarpinata si raggiunge un bellissimo punto panoramico sulle vallate circostanti, dal quale si vede tra l'altro spuntare dalla nebbia qualche impianto del comprensorio di Melchsee - Frutt, che volevo visitare da qualche tempo ma che non sapevo nemmeno trovarsi così vicino a questa skiarea (e naturalmente ho anche pensato che un collegamento tra le due non sarebbe probabilmente molto complicato), reso ancora più suggestivo dalla particolare condizione atmosferica:
E' ora di ripartire dopo questa piacevole pausa trascorsa senza la minima fretta, per andare a vedere ciò che rimane da esplorare del comprensorio.
Simpatico questo paio di sci vallesani:
Una stradina che passa in cresta conduce all'arrivo di una seggiovia a sei dalla struttura del sedile gialla:
Sembrerebbe anch'essa quasi interamente fuori dalla nebbia. Percorro la pista, risalgo e riscendo un'altra volta, ma la qualità della neve è pessima con mucchi alti come a fine aprile che nella parte nebbiosa si sono formati (o forse più probabilmente la pista non è stata battuta durante la notte precedente) ma non si sono ammorbiditi, motivo per il quale non mi viene voglia di farci ancora un giro ed è anche abbastanza pericoloso un fondo così senza visibilità:
E quindi proseguo:
Uno skilift è segnato nella parte più a sinistra della skimap. Mi dirigo quindi lì; se esplorazione deve essere, che almeno sia il più completa possibile:
Il primo skilift di discreta lunghezza è seguito da un altro ben più corto e snobbato da tutti. Pur essendo poco invitante ovviamente prendo anche quello:
Che se non si può affermare che abbia la forza di regalare un po' di ristoro termico allo sciatore infreddolito (sicché è sufficiente una permanenza di dieci minuti scarsi in quella sinistra foschia per bagnare completamente gli abiti ed i capelli scoperti che poi ghiacciano quando si prende un po' di velocità ed in foto danno l'idea di una sciata a gennaio a Kirovsk piuttosto che nella Svizzera centrale in una calda giornata invernale ma con temperature più che primaverili) se non nei pressi della puleggia di rinvio, almeno offre uno sprazzo di luce per percorrere cinquanta metri di pista senza avere la sensazione di essere un non vedente:
Mancano ancora due impianti prima che l'esplorazione del comprensorio possa dirsi terminata: una telecabina in due sezioni, che sale da uno dei parcheggi in fondovalle ed una seggiovia. La pista che scende in fondovalle parrebbe chiusa, e al mattino avevo notato che non c'era più neve ma una striscia bianca tra l'erba marrone era comunque presente. Non avendo ben capito se è possibile scendere fino sotto o no (visto che come ho già affermato trovare dove iniziano le piste non è una cosa affatto scontata) so per certo che la pista che sale dall'intermedia è aperta ed è lì che mi dirigo:
Successivamente, con una pista che si biforca da quella che conduce all'intermedia della telecabina appena utilizzata, si può raggiungere l'unico impianto che mancava e quindi l'esplorazione della skiarea può dirsi terminata:
Con questa serie di fotografie si conclude precocemente la fotocronaca perché, complice anche il freddo in questa zona dentro la nuvola, nel mentre che pasticciavo con il telefono per immortalare questa curiosa formazione di ghiaccio su questa pianta e sulla rete (tra l'altro mi sono chiesto per un po' come si fosse formata; con un cannone da neve immagino? Sì, però non ce n'era nemmeno uno nelle vicinanze) la batteria del telefono è completamente morta.
Ciò è un vero peccato sicché una volta ritornato all'incrocio del comprensorio - laddove inizia la pista di discesa che mi riporterà al parcheggio - noto che la telecabina che sale in altitudine è ancora aperta e la prendo. Una volta risalito in vetta, scopro che c'è la possibilità di camminare, superato il ristorante, per qualche centinaio di metri sulla sinistra per accedere ad un promontorio da dove si vede un panorama fantastico su tutte le montagne circostanti, e che con la condizione atmosferica di un muro di nebbia completo e ben solido mi regala una delle migliori e più piacevoli viste che abbia mai avuto nella mia carriera sciistica, vista che rimarrà solamente nella mia memoria, ma guardandola sotto un certo punto di vista è anche meglio così sicché una fotografia non rende quasi mai un panorama come dovrebbe e come lo si percepisce di persona.
La pista da discesa che mi riporta alla macchina, nella nebbia per oltre metà (nebbia che scompare solo una volta arrivato quasi alla partenza della prima telecabina della giornata) non è invece niente di straordinario e non ci si può dispiacere più di tanto per la mancanza di documentazione fotografica.
Resuscitato il telefono con il cavetto di alimentazione della macchina, le ultime foto sono quelle del commiato:
Grazie dell'attenzione.:skiciao:
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