rbodini
Well-known member
Tra zone rosse e arancioni da un mese e passa a questa parte il mio universo sciistico si è ristretto alla montagna di casa. Poi per carità non mi lamento, mi va di lusso che il mio comune ha al suo interno una montagna innevata con discreto dislivello e parecchie possibilità di itinerari, che a dire il vero ho sfruttato ancora solo in piccola parte.
E c’è da dire che non mi sto affatto annoiando, perché andando su e giù dallo stesso monte settimana dopo settimana se ne apprezzano maggiormente tutte le varianti, e i panorami che sono sempre gli stessi ma non sono mai uguali. Ogni volta per dire mi viene da fare foto al Brenta, che è sempre li e l’ho visto dozzine di volte, ma un giorno per via della luce, un giorno per via delle nuvole, un giorno per via della neve ecc. mi fa sempre venire voglia di fargli una foto.
Fatto sta che una delle varianti senz’altro più suggestive è quella di salire di sera quando c’è la luna piena. L’avevo già fatto il mese scorso con grande godimento, e l’ho rifatto ieri nonostante le condizioni non ottimali. In entrambe le occasioni sono completamente solo: salire nel silenzio della sera e trovarmi in cima da solo con la luna e le stelle sono cose che valgono da sole la fatica.
Ieri sono partito da casa poco dopo le sette di sera, e per le sette e mezza stavo già cominciando a salire. La luce del crepuscolo mi regala l’ennesima vista del Brenta a cui non so resistere.
Scelgo l’itinerario di salita più panoramico, che anziché andare su dritto per la pista mi porta lungo il costone est della montagna, quello che dà sulla val d’Adige. Dalla foschia comincia a intravedersi un pezzettino di luna. Le foto fatte col cell purtroppo rendono fino a un certo punto, ma pazienza. Come diceva Gaber sempre a proposito della luna, non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie.
Ancora una mezz’ora e sbuco su uno degli affacci più belli, dove ti compare davanti tutto il lato del monte Mugone. Ora la luna è sbucata del tutto, e mi farà compagnia per il resto della serata.
Nel frattempo comincia a imbrunire, e spuntano anche le prime stelle sopra la traccia di salita.
Lascio temporaneamente la cresta per risalire la parte centrale del Palon, e quando sbuco di nuovo sul precipizio che dà sulla val d'Adige comincia lo spettacolo vero e proprio. La luna illumina l’orlo della cresta, 1.700 metri sotto sotto c'è la città con le sue luci e sopra le stelle.
Per l’ultimo pezzo di salita la luna è ormai abbastanza alta da illuminare la via. Non serve più neanche la frontale.
Purtroppo una volta in cima arriva un po’ di foschia. Il cielo in alto è sereno, ma intorno a me c’è un velo di nebbia che avvolge tutto in un chiarore lattiginoso. La frontale peggiora solo le cose, per cui comincio a scendere un po’ alla cieca. Per fortuna il posto lo conosco a memoria…
E comunque appena perdo un po’ di quota si torna a vederci. Ormai la luce della luna è arrivata anche sulle piste, e posso lasciarmi andare in bei curvoni in velocità fino alla macchina, canticchiando da solo come uno scemo varie canzoni a tema lunare.
Mai come in questo momento mi sento a casa. Questa è la mia montagna, e stasera è tutta per me.
E c’è da dire che non mi sto affatto annoiando, perché andando su e giù dallo stesso monte settimana dopo settimana se ne apprezzano maggiormente tutte le varianti, e i panorami che sono sempre gli stessi ma non sono mai uguali. Ogni volta per dire mi viene da fare foto al Brenta, che è sempre li e l’ho visto dozzine di volte, ma un giorno per via della luce, un giorno per via delle nuvole, un giorno per via della neve ecc. mi fa sempre venire voglia di fargli una foto.
Fatto sta che una delle varianti senz’altro più suggestive è quella di salire di sera quando c’è la luna piena. L’avevo già fatto il mese scorso con grande godimento, e l’ho rifatto ieri nonostante le condizioni non ottimali. In entrambe le occasioni sono completamente solo: salire nel silenzio della sera e trovarmi in cima da solo con la luna e le stelle sono cose che valgono da sole la fatica.
Ieri sono partito da casa poco dopo le sette di sera, e per le sette e mezza stavo già cominciando a salire. La luce del crepuscolo mi regala l’ennesima vista del Brenta a cui non so resistere.
Scelgo l’itinerario di salita più panoramico, che anziché andare su dritto per la pista mi porta lungo il costone est della montagna, quello che dà sulla val d’Adige. Dalla foschia comincia a intravedersi un pezzettino di luna. Le foto fatte col cell purtroppo rendono fino a un certo punto, ma pazienza. Come diceva Gaber sempre a proposito della luna, non importa, non siamo mica qui per fare delle fotografie.
Ancora una mezz’ora e sbuco su uno degli affacci più belli, dove ti compare davanti tutto il lato del monte Mugone. Ora la luna è sbucata del tutto, e mi farà compagnia per il resto della serata.
Nel frattempo comincia a imbrunire, e spuntano anche le prime stelle sopra la traccia di salita.
Lascio temporaneamente la cresta per risalire la parte centrale del Palon, e quando sbuco di nuovo sul precipizio che dà sulla val d'Adige comincia lo spettacolo vero e proprio. La luna illumina l’orlo della cresta, 1.700 metri sotto sotto c'è la città con le sue luci e sopra le stelle.
Per l’ultimo pezzo di salita la luna è ormai abbastanza alta da illuminare la via. Non serve più neanche la frontale.
Purtroppo una volta in cima arriva un po’ di foschia. Il cielo in alto è sereno, ma intorno a me c’è un velo di nebbia che avvolge tutto in un chiarore lattiginoso. La frontale peggiora solo le cose, per cui comincio a scendere un po’ alla cieca. Per fortuna il posto lo conosco a memoria…
E comunque appena perdo un po’ di quota si torna a vederci. Ormai la luce della luna è arrivata anche sulle piste, e posso lasciarmi andare in bei curvoni in velocità fino alla macchina, canticchiando da solo come uno scemo varie canzoni a tema lunare.
Mai come in questo momento mi sento a casa. Questa è la mia montagna, e stasera è tutta per me.